Io sono più forte di te.
Siamo qui, in questo meraviglioso corridoio regale. I raggi del sole penetrano dalle cristalline vetrate, illuminando l'intero ambiente e infondendo una sensazione di calore e pace. I fiori sbocciano, gli uccellini cantano.
Quale ironia, considerando lo spettacolo di cui esso è spettatore. L'unico spettatore: sappiamo entrambi che nessun altro potrebbe - e potrà mai - assistere ad una tale violazione di questo clima paradisiaco.
Siamo ancora qui, in questo sanguinoso corridoio regale. I raggi del sole penetrano dalle vetrate ormai rosse, attribuendo all'ambiente una nota infernale. I fiori appassiscono, gli uccellini sono silenti.
Perchè, alla fine, questo è davvero l'inferno.
Ma io sono più forte di te.
La tua anima si spezza.
Una,
cento,
mille volte.
Ma tu ritorni sempre, e fai quello sfrontato passo in avanti.
E la rabbia ribolle, la fiamma si manifesta, il sorriso si contorce.
E ti carbonizzo, ti trafiggo, ti riduco in poltiglia.
Ma tu ritorni sempre, e tutto ricomincia.
Però io sono più forte di te.
Perchè io, nonostante sappia che, prima o poi, la tua lama non mancherà il bersaglio, sono ancora qui.
Sono ancora qui, a giudicare le tue azioni.
Le tue insensate, folli, crudeli azioni.
Non è una questione di "salvare il mondo": non è rimasto più nulla da salvare.
Hai ucciso mio fratello.
Hai stanato come uno psicopatico cacciatore degli esseri innocenti.
E l'hai fatto più e più volte.
Non morirò prima di averti fatto provare la loro - e la mia - sofferenza.
Questo - inizialmente - insignificante corridoio è diventato un'aula del giudizio.
Ed io ti dichiaro colpevole.