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Autore: thembra    22/05/2016    0 recensioni
Con DOFP da quello che mi sembra di aver appreso gli eventi dei primi X-men sono stati cancellati.
Ebbene, la mia storia si basa su questo.
Parte dal risveglio di Logan nel 2023 e proseguirà con la coscienza che nonostante Charles abbia mantenuto la sua promessa non sia riuscito a farlo appieno.
Se Magneto abbandona l'odio verso gli umani non ha motivo di cercare Marie per usarla nella macchina.
e quindi?
Vediamolo....
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, James 'Logan' Howlett/Wolverine, Marie D'Ancanto/Rogue
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Partendo dal presupposto che giorni di un futuro passato spacca sono giunta alla conclusione che lo fa in tutti i sensi!
In pratica annulla i primi tre film degli x-men e la cosa mi ha lasciata sconvolta.
Per quanto McAvoy e Fassbender siano fighi io preferisco gli x-men dei giorni nostri e la Lawrence nei panni di Mistique mi sa tanto di schifo. Di per sé quello della mutaforma è un personaggio complesso sfaccettato e infinito, la Romijin era perfetta nell’interpretarlo, Jennifer nella sua controparte giovincella? …. mi sa di ‘ni’.
Detto ciò parto con la mia piccola parentesi che poi tanto parentesi non sarebbe.
Se i primi film grazie a DOFP sono stati alterati, come ha fatto Marie a finire allo Xavier’s? Non c’è finita semplice. Lo prega di ritrovarli tutti e riunirli certo, ma se mutando gli eventi Logan non incontra Rogue di lei non si saprà nulla giusto? E  comunque secondo la mia logica non dovrebbe esserci finito neanche lui visto che se la vagava allegramente per il Canada, ma in questo caso soprassediamo, dato che Wolvie c’è ovunque come il ‘petersilie’ il destino un modo di fargli incrociare gli uomini X l’avrà trovato, ((facciamo finta che è così. U.U)) mentre Rogue era sulla lista di Magneto per i suoi poteri che erano perfetti per i malefici piani di questo.  La scena finale in cui lei esce dalla stanza dopo Bobby secondo me è inesatta visto che senza gli eventi del primo film lei non si troverebbe lì.
E siccome mi brucia la cosa rimedio io. Come? Scopriamolo!
 
[Ritornare]
 
………………
 
 
 
L’indefinita circonferenza del sole deformata nei suoi contorni brillava incessantemente senza tuttavia bruciare i suoi occhi sgranati; l’acqua che lo circondava, pur schiacciandolo contro alla grata cui l’aveva impalato Magneto in qualche modo leniva il lancinante dolore che le sbarre di metallo attorcigliate nelle sue carni gli provocavano da interminabili minuti.
Mentre pian piano la visuale gli si annebbiava incominciò a pensare quanto ci avrebbe messo a morire ricordandosi poi che per lui la trafila era un po’ più lunga e ….
 
Aprì gli occhi con un sussulto.
Asciutto.
Inconsciamente per prima cosa constatò questo e non l’essere immerso nelle gelide acque del Potomac. La sua pelle, memore del gelo provato fino a pochi attimi prima godette a pieno del tepore delle lenzuola finchè non venne il tempo di alzarsi e cercare di capire cosa stesse succedendo.
Camminò fino a raggiungere la porta notando la sfera levitante che sopra il comodino indicava data ora e … decine di altre informazioni che la sua mente non era pronta a identificare, non prima di mezzo litro di caffè per lo meno.
 
Allontanò l’anta uscendo nella sicurezza del corridoio lastricato di legno che conosceva fin troppo bene incrociando nel medesimo istante un ragazzino che usciva dalla camera di fronte.
C’era il sole che colorava tutto d’arancio, l’aria portava con sé l’aroma delicato dei lillà e dei gerani e in essa era disciolta una nota di vibrante euforia; doveva essere estate.
Percorse il corridoio come ricordava d’aver sempre fatto da che era giunto all’istituto ma dentro nell’anima un senso di novità lo stava piacevolmente corrodendo.
Si fermò appena riconoscendo Bobby appoggiato allo stipite d’entrata che accorgendosi di lui sorridendo gli rivolse un cenno del capo prima di voltarsi e sparire fra le schiene di moti altri ragazzini.
Qualcosa non quadrava però, era strano non vederlo con-
 
“Buongiorno Logan! Cominci tardi oggi…”
 
Hank lo superò prendendo le scale dalle quali scendeva un’orda di marmocchi sbraitante. I loro bisbigli come ronzio di api si confondevano in un minestrone di parole domande e lamenti. Un paio stavano bisticciando ma una voce subito li chetò.
Mani mulatte affondarono nella chioma di un ragazzino donando disinteressato amore. Ororo aveva un eccezionale istinto materno, era fantastica. Era viva.
“Com’è andato il compito di spagnolo?”
“Bene …”
 
Stranito riuscì a fuggire dalla mischia ritrovandosi nella hall dove un’irreale silenzio sembrava congelare il tempo nel ricco ed elegante castano scuro dei mobili che arredavano quest’ala della villa stranamente diversi da come li ricordava lui.
Divani e poltrone lineari contro le pareti, tappeti spessi dai caldi colori riportavano motivi etnici tavoli disposti a ‘X’ accerchiati da sedie, rivestimento a muro di liscio e pregiato ciliegio le cui  sfumature ramate rilucevano della luce che le sobrie ma di design applique infondevano nella stanza.
Che poi, lui perché stava andando da Xavie-
Il pensiero gli morì in mente non appena una macchia rossa troppo fulgida per appartenere al mobilio entrò nella sua visuale.
No, non poteva essere… era…
 
“Jean”
 
E questa si voltò bella come il più rosso dei tramonti viva nel e del suo colore più significativo con lunghe ciocche lucenti di magma mosse appena in morbide curve.
Un viso pulito e unico, sopracciglia alte e sottili, occhi capaci di far nascere e morire un uomo ad ogni sbatter di palpebre.
L’aura di serena vitalità, quel suo essere semplicemente scoglio e roccia intoccabile nella furia caotica della vita era per lui punto di ritorno, era pace e gioia era.
 
“Ciao Logan,”
 
E la sua voce, il modo assolutamente naturale con cui l’aveva salutato, come se non fossero stati lontani che lo spazio di una notte, come se lei non fosse mai perita sotto decine di migliaia di metri cubi di gelida acqua per apparire mesi dopo trasformata in un mostro mietitore capace di uccidere a sangue freddo persino i suoi più cari affetti.
 
“Jean…”
“Stai bene?”
“Sei qui?”
“E dove dovrei essere?”
 
Lei lo guardava con appena un accenno di preoccupazione nello sguardo ed era difficile accettare quella gentilezza visto che nei suoi ricordi i neri occhi della fenice lo scrutavano con odio e rabbia mentre tutt’intorno dentro le mura di Alcatraz succedeva il finimondo che davvero non ci stava capendo più nulla.
 
“Va tutto bene?”
 
Non seppe come ma le si ritrovò di fronte, allungare la mano verso di lei fu solo bisogno di conferma, non stimolo non desiderio, solamente istinto.
 
“Hey! Vacci piano…”
 
E la solida presa che gli bloccò il movimento lo sconvolse due volte. Uno non si aspettava interruzioni e due, la persona che si frappose era l’unico rivale che avesse mai accettato come amico.
 
“Certe cose non cambiano mai…”
 
Toccò lui sulla spalla e seppe che era reale, che erano reali entrambi, che ce l’avevano fatta tutti quanti a cambiare il corso degli eventi, che il miracolo ordito da Xavier era riuscito e le sue speranze erano diventate storia.
Col groppo alla gola e senza vergognarsi di suonare patetico volle dirglielo almeno una volta.
 
 “È un piacere vederti, Scott …”
 
Non poteva vedere la sua espressione per via degli occhiali che indossava ma non serviva un genio per intuire che fosse di  sospetto.
Se solo avesse saputo.
 
“Ahhaaaah ci vediamo dopo Jean okay!?”
 
Lo liquidò scivolando via mentre Jean incominciando a preoccuparsi veramente si scostò dallo stipite della porta osservandolo fa vicino.
 
“Logan? Ti senti bene?”
“Si … si credo di si …”
 
Non molto convinta lasciò perdere superandolo per raggiungere Scott. Dopo averla seguita con lo sguardo tornò a concentrarsi sul professore che indifferente leggeva un libro dietro la sua scrivania.
 
“Ci sei riuscito …”
“A Fare cosa? Logan non dovresti tenere una lezione adesso?” Lasciando cadere il libro Charles gli concesse piena attenzione.
Immobile e sconcertato lui rispose ripetendo le parole appena udite.
 
“Tenere … una lezione?”
“Si, di storia.”
“Di storia…” annuì un paio di volte non mancando di afferrare l’assurda ironia di quella situazione. “Veramente avrei bisogno di un ripasso …”
“Ripasso di cosa?”
 
Gli si avvicinò a bordo della sua carrozzina fluttuante.
 
“In pratica di tutto quello che è successo dopo il 1973”
 
Fu allora che finalmente Charles comprese.
 
“Credo che la storia che conosco io sia leggermente diversa …”

“Bentornato.”
“È bello rivederti Charles, è bello rivedere tutti …”
“Beh … dovevo mantenere una promessa … Tu e io abbiamo molte cose da raccontarci …”
“Si”
“… qual è l’ultima cosa di cui hai memoria?”
 
Il volto di Logan, ricordando si fece cupo.
 
“Annegavo ….”
  
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