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Autore: AlessiaDettaAlex    24/05/2016    2 recensioni
[Suite Pretty Cure]
[Hibiki x Kanade | Oneshot | Shoujo-ai, Triste, Slice of life]
Dal testo: "Melodia e ritmo. Tempo, uno due, attacco.
Per Hibiki e Kanade era sempre così. Il battito dei loro cuori era come un metronomo, segnava un tempo perfetto sui cui entrambe, insieme, scrivevano lo spartito della loro vita. Sia in battaglia che nella quotidianità.
Quando erano legate da quest’armonia perfetta, erano invincibili.
«Andiamo, Rhythm!»
«Okay, Melody!»
E di nuovo un ritmo concitato, con una melodia che l’accompagnava. Tempo, uno due, attacco.
E il nemico era vinto.
"
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Hibiki Hojo/Cure Melody, Kanade Minamino/Cure Rhythm
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Solo per te
 
Melodia e ritmo. Tempo, uno due, attacco.
Per Hibiki e Kanade era sempre così. Il battito dei loro cuori era come un metronomo, segnava un tempo perfetto sui cui entrambe, insieme, scrivevano lo spartito della loro vita. Sia in battaglia che nella quotidianità.
Quando erano legate da quest’armonia perfetta, erano invincibili.
«Andiamo, Rhythm!»
«Okay, Melody!»
E di nuovo un ritmo concitato, con una melodia che l’accompagnava. Tempo, uno due, attacco.
E il nemico era vinto.
 
 
«Kanade, Kanade!»
«Che c’è, Hibiki?»
«Perché c’è una mosca sulla tua torta?»
«Hibiki… quella non è una mosca. È un candito»
«Oh! Scusa!»
La bionda scosse la testa rassegnata. Se c’era una cosa che sapeva la sua amica non avrebbe mai imparato a fare, era collegare il cervello alla bocca per più di dieci minuti. A dire la verità, a Kanade per quella volta sarebbe andato bene se la bocca l’avesse semplicemente tenuta chiusa, piuttosto che darle così tanto fiato. Già doveva combattere con l’imbarazzo suscitato dagli occhi di lei puntati sulla sua schiena mentre lavorava alla sua nuova ricetta; ci mancava che se ne uscisse anche con delle domande stupide. Ma Hibiki era fatta così: era una ragazza semplice e leale, come una bambina. Tutto quello che diceva era sincero e Kanade mai si sarebbe sognata di rimproverarle questo suo modo di essere. Le piaceva così.
Già, le piaceva. La pasticcera sentì le guance andarle a fuoco e cercò di concentrarsi meglio sulle decorazioni coi canditi che stava facendo.
«Sembra delizioso, nya!»
Hummy saltò sul tavolo annusando il dolce appena sfornato. La gattina aveva un filo di saliva che le colava dal muso e Kanade si affrettò a spostare la sua creazione prima che la rovinasse.
«Hummy, contieniti per favore!»
«Scusami, è che ho tanta fame, nya…»
«Hai fame? Ma Hibiki ti fa mangiare a casa?»
L’interessata saltò sull’attenti allarmata.
«Che significa? Certo che la faccio mangiare, cosa credi?»
«Hibiki è tirchia col cibo, nya»
«Hummy!» tuonò la ragazza piccata.
Kanade fermò la discussione sul nascere con un gridolino di soddisfazione:
«Finalmente è finita! Provatela!»
Tagliò due fette, una la porse alla gatta, l’altra alla migliore amica. Le due gettarono subito il pomo della discordia e si fiondarono sulla torta.
«Nya! È deliziosa, nya!» miagolò Hummy leccandosi i baffi.
«Grazie! E tu che ne dici, Hibiki? … Hibiki…?»
Cure Rhythm si ritrovò a fissare la sua partner immobile con la forchetta in mano e lo sguardo perso nel vuoto subito dopo aver ingoiato il primo pezzetto. Le si gelò il sangue. Hibiki non aveva mai avuto quella reazione ai suoi dolci. Sembrava quasi… dubbiosa. Il che voleva dire solo una cosa: un enorme fallimento. Schiuse le labbra per dire qualcosa ma venne bloccata dalla mano della sua migliore amica che le strinse il polso. A Kanade sfuggì un gemito di sorpresa e guardò prima la presa che la teneva ferma, poi il volto di Hibiki.
Il suo viso si era aperto in un magnifico sorriso, uno di quelli che raramente le aveva visto fare. Era come se si fosse illuminata, i suoi occhi azzurri erano ancora più brillanti del solito e l’espressione beata. Kanade trattenne il respiro e si ritrovò ad arrossire senza volerlo.
«Credo… che sia appena diventata la mia torta preferita»
La bionda spalancò gli occhi incredula.
«Ha superato quella alle fragole?»
Hibiki annuì seria. La sua classifica personale delle torte di Kanade era una questione della massima importanza.
L’erede del Lucky Spoon sentiva lo stomaco contorcersi mentre si ritrovava a sorriderle a sua volta. Ecco, quello era il motivo per cui valeva la pena passare ore in cucina a mischiare ingredienti: quel sorriso. Kanade amava il sorriso raggiante della sua migliore amica. A dirla tutta, Kanade amava proprio la sua migliore amica. Lavorava duramente e inventava nuove ricette solo per vederla sorridere.  Sapeva che quel sorriso avrebbe ripagato degnamente ogni suo sforzo.
Per questo cucinava. Solo per Hibiki.
 
 
Le dita della ragazza scorrevano veloci sul vecchio pianoforte. Una melodia nostalgica, dai picchi drammatici, risuonava nella chiesa. Hibiki si lasciava trasportare dalla musica fino a diventare una sola cosa con quel brano. Chiudeva gli occhi e suonava, e le note erano la proiezione della sua anima. Una lacrima sfuggì al suo controllo.
«Che stai facendo, nya?»
La ragazza saltò sulla panca, troncando di netto l’esecuzione con un urlo.
«Hu-Hummy!! Non farlo mai più!»
«Cosa, nya?»
«Spaventarmi in quel modo!»
«Perché stavi suonando questo brano triste, nya? E perché non sei a dormire anche se è notte fonda, nya? E poi stasera hai mangiato pochissimo, non è da te, nya»
La Pretty Cure dagli occhi azzurri sbuffò e si strofinò le tempie stancamente. Erano tutte belle domande. Non lo sapeva perché si sentiva triste, Hibiki.
«Ti sei forse innamorata, nya?»
«E questa da dove ti è venuta fuori?!» sbottò la ragazza arrossendo violentemente.
Hummy sorrise e si accovacciò sopra il piano proprio davanti alla sua padroncina.
«Puoi dirmelo se hai conosciuto qualche ragazzo, nya! Terrò il segreto»
«N-Non ho conosciuto proprio nessun ragazzo»
«Quella melodia…» cominciò all’improvviso seriamente la Fata del Canto, «non era semplicemente triste, nya. Portava con sé il dolore di qualcosa che si desidera ma non si può ottenere, nya. Quasi come se ciò che ami fosse vicinissimo a te ma allo stesso tempo irrimediabilmente lontano, nya»
«Bell’analisi, Hummy…»
«Ho capito, nya!»
La gattina saltò sulle gambe di Hibiki e poggiò le zampe sul suo ventre, guardandola con occhi luminosi.
«Cosa?»
«Tu sei innamorata di Kanade, nya!»
Hibiki ammutolì di colpo, colta alla sprovvista. Certo, Hummy sapeva sorprenderla molto spesso, ma fino a quel momento era stata convinta di avere la propria vita in mano e sapere sempre cosa le accadeva. Ma in quei giorni, semplicemente, non riusciva a capirlo. E beh, le parole della gatta sembravano ciò che ci fosse di più vicino alla verità.
«Hibiki, nya?»
«Hummy… non dirlo neanche per scherzo»
«Ho sbagliato, nya?»
La ragazza sospirò pesantemente e si alzò dalla sua postazione. Ormai le era passata la voglia persino di suonare. Guardò i tasti puliti del pianoforte e chiuse gli occhi. Lei amava la musica. Ma amava ancora di più Kanade. Se suonava, se si esercitava duramente, era anche perché sapeva che la sua migliore amica adorava ascoltarla.
«Sai Hummy, certe cose non sono semplicemente possibili. Kanade è innamorata di Ouji-senpai. E in ogni caso le piacciono i ragazzi. Cerca un principe azzurro, non me»
La gatta bianca la osservò senza capire.
«Nyappu?»
Hibiki scosse la testa abbozzando un debole sorriso.
«Lascia stare. Andiamo a dormire»
Che lei l’amasse o meno non aveva importanza, per Hibiki. Non sarebbe comunque mai stata ricambiata. Lo sapeva fin troppo bene.
Però tornava ogni volta su quel pianoforte a suonare quelle stesse melodie. Si esercitava duramente, si perfezionava, ci metteva il cuore, perché sapeva che Kanade amava la sua musica. E lei amava vederla estasiata mentre l’ascoltava.
Per questo suonava. Solo per Kanade.


 
Note di Alex: benvenuti, benvenuti!! [cit.]
La HibiKana è una delle mie ship assolute nelle serie di Pretty Cure, al secondo posto dopo la NagiHono. La serie delle Suite lascia talmente tanti di quegli spunti yuri che scrivere questa breve shot mi è venuto molto naturale. Vederle innamorate, ma con la paura di dirselo, gli si addice molto secondo me. Spero abbiate apprezzato!
Ciri ciao,

Alex

 
   
 
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