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Autore: GeaRose Malfoy    26/05/2016    2 recensioni
Jessica ha sempre vissuto da sola con la madre, ma è sempre stata bene.
Non le è mai mancato niente, finché non ha cominciato a dimagrire a dismisura.
Francesco, Alessia, Martina e molte persone intorno a lei hanno cercato di salvarla.
Ma lei non lo ha permesso, ed ha continuato a mangiare mele e cotone e ad imbottirsi di fumo.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mangiare, dormire, fumare. 



La verità è che detesto non avere controllo sul mio corpo.

Detesto mangiare, mi fa sentire debole. Detesto dormire, mi fa sentire debole. Detesto fumare, mi fa sentire debole.

Per le prime due cose riesco ad averne il controllo, più o meno. Per l'ultima invece no.

Peso 44 chili e sono alta un metro e settanta, o forse di più.

Non mi aspetto che la gente capisca, non mi aspetto neppure che non mi giudichi. Forse hanno anche ragione.

I miei capelli sono sfibrati e più deboli da quando mangio così poco.

Mi riempo di acqua e sigarette, cotone e mele. Ho imparato a mangiare anche il torsolo e i semi, non lascio nulla. Mamma continua a dirmi di smetterla, piange la notte, mi porta da nutrizionisti e psicologi.

Non riesce a capire che non sono malata, non lo sono. Ogni mattino le ripeto che sto bene, che le occhiaie sotto i miei occhi sono perché faccio gli incubi, la taglia trentotto da infilare senza slacciare il bottone è perché sono stressata e le sigarette, beh, su quello non le dico nulla. Neanche sul resto, in realtà, le dico nulla.

Ma io sto bene, davvero. Sono felice, credo. Non vado male a scuola e ogni tanto parlo con qualcuno come Alessia o Martina.

Alessia è gentile con me, sembra mi voglia davvero bene, mi porta sempre le mele. Sa che ho spesso fame, per questo lo fa, almeno non cerca di farmi mangiare cose che non voglio. Mangiare, poi, che brutta parola. Ormai i brontolii allo stomaco sono quasi piacevoli, è una specie di sicurezza. La fame c'è sempre, posso aggrapparmi a lei, sto bene, davvero.

I sentimenti sono tutt'altra storia, ma per quello ci sono le notti sveglia e il tabacco da rollare.

Piango? No. Dovrei? No. Io sto bene.

Non sono bulimica, non mi taglio e ho mia madre e Alessia. Sto bene. Sto...bene, sì.

Non ho un telefono, non mi importa di postare foto mezza nuda scrivendo che sono grassa per farmi dire il contrario. Non mi importa di nessuno.

Alessia dice che sto scomparendo e poi, lentamente e delicatamente, mi abbraccia. A volte le accarezzo i capelli, sono belli e morbidi. Forti. I miei non posso neppure toccarli che si sfibrano o li perdo. Mamma e il medico dicono che è perché sono così magra, ma io non voglio crederci.

Non è vero che ai ragazzi piacciono le ragazze magre, a me nessuno guarda.

Mi chiamano Jessica l'anoressica, non so se mi faccia male o meno.

La cosa strana è che so benissimo che è colpa mia, ma non voglio fare nulla.

La mia pelle è talmente sottile da risultare trasparente eppure io sto bene.

C'è stato un tempo in cui mi hanno amata, Francesco mi ha amata davvero ma io sono stata stupida e ho lasciato che mi odiasse.

Non sopportavo più di stare con lui, con tutto quel cibo, tutto quel dormire e niente sigarette.

Era riuscito a farmi pesare 51, ed ero anche stata felice in quel tempo. Anche mamma era felice, sorridevo sempre ed ero sempre fuori, con Fra. Mamma amava Fra e ha pianto tantissimo quando ha scoperto che mi ha lasciata, però non sa che sono stata io a permetterlo.

Se solo lui mi avesse permesso di non mangiare, se solo... non voglio più pensarci, perché io sto bene.

Francesco era un cucchiaio e le mie mani erano cosparse d'olio. Scusa, Fra, mi dispiace averti fatto soffrire per trecentosessantacinque giorni. Sono troppo difficile e tu troppo buono, hai creduto di potermi modellare fra le tue mani ma io non sono altro che un mucchio di ossa.

Quando Alessia ha cominciato a tagliarsi, poi, non ho più voluto vederla.

Le ho detto che dove lei vedeva soluzioni, io vedevo cicatrici. Mi ha detto che non potevo saperne niente, che lei per me c'è sempre stata e io per lei mai, ed aveva ragione. La verità è che ero troppo concentrata sul cibo per pensare a qualcos'altro che fossero lei, Fra o la mamma.

Forse ho davvero bisogno di aiuto, ma io sto bene.

Tu mi puoi aiutare? Perché io non so più a chi chiederlo e sono stanca di implorare con gli occhi.

La gente non capisce che regalando una mela a qualcuno, sorridendogli, abbracciandolo, scaldandolo o conoscendolo... può salvargli la vita.

Molta persone che mi circondavano l'avevano capito, sono stata io a non capire che qualcuno, al mondo, voleva provare a salvarmi.

E ora, per colpa mia, detesto ancora più mangiare, dormire e fumare.

 

 

 

Angolo autrice:

 

Boh, davvero, nulla da dire. Di getto, senza pensieri, senza rilettura e senza nulla di nulla.

Per favore, fate attenzione a il messaggio che ho provato a tramandare in voi.

Gea.

 

P.s. Sono le due di notte, ma dettagli. 

  
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