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Autore: Tefnuth    26/05/2016    0 recensioni
Georg è sempre stato diverso dagli altri: ha potenti poteri psichici che ha dovuto imparare a controllare sin da piccolo. Come lui anche suo fratello minore, Gustav, ha una capacità particolare: il suo corpo genera elettricità. Sarebbe stato tutto perfetto se una sera un mostro non fosse entrato nella loro casa e non avesse ucciso i loro genitori,una rigida sera d'inverno in cui le loro vite si incrociano con quelle di Bill e Tom, due gemelli dotati anche loro di capacità particolari (per di più sono figli del leggendario Hellboy). Da quella sera la vita di Georg e Gustav non sarà più la stessa, si popolerà di cacce ai demoni in un mondo in cui loro non sono i personaggi più strani e nemmeno i più pericolosi.
Genere: Dark, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Non appena il trio fu visibile a coloro che erano al punto di raccolta, ci fu una grande ovazione generale: non c’era agente che non applaudisse, e la cosa fece arrossire Gustav e Tom. Fortunatamente non ‘cerano state vittime, tra coloro che avevano partecipato alla missione; per lo più si trattava di feriti più o meno gravi. Uno di questi era stata la tuta di Johann, che ora vagava per il campo col suo solo corpo di puro spirito, prestando soccorso a chi ne aveva bisogno.

“Eccovi finalmente! Mi stavo preoccupando” disse loro Hellboy non appena li vide; la prima cosa che fece fu quella di abbracciare Tom, senza preoccuparsi delle condizioni in cui versava il suo braccio, tanto che se ne rese conto solo quando sentì “ouch”. Poi salutò Gustav, che intanto aveva lasciato che un agente prendesse in custodia Georg, e si fece raccontare tutto quello che era successo. Il biondo gli fece una cronaca dettagliatissima, riportando anche quello che era successo al fratello (il suono dell’onda d’urto emanata dal telecineta lo aveva fatto svegliare, permettendogli di assistere alla scena); il pirocineta invece era andato subito dalla madre.

Anche Elizabeth aveva combattuto, e ne erano una testimonianza i graffi che portava sul viso, e su cui Tom passò delicatamente la mano

“Dovresti vedere quelle bestiacce – ridacchiò la fata-. Ma là dentro c’è qualcuno che non vede l’ora di vederti” disse lei, indicando con la testa il furgone dove Nahila stava apportando le prime cure a Bill, ancora svenuto.

“Come sta?” domandò Tom salendo sul convoglio, destando Nahila (sporca di sangue altrui) dal suo compito

“Stabile, ma il suo fisico è debole: ha sopportato un grosso sforzo quando si è trasformato. La cosa positiva è che, mentre era in forma demoniaca, il ghiaccio ha occluso i fori che gli avevano lasciato le lance, impedendogli di perdere altro sangue. Quando saremo a casa gli farò una flebo per fargli recuperare i liquidi persi, e gli ricucirò le ferite” rispose Nahila dopo essersi alzata in piedi, per permettere a Tom di accovacciarsi accanto al gemello. Il pirocineta prese la mano di Bill, era fredda e non aveva opposto alcuna resistenza alla sua presa

“Mmmmmh” si lamentò il criocineta, era ancora incosciente, ma la sua espressione tesa diceva tutto del dolore che stava provando e anche Tom stava iniziando a percepirne l’entità, ora che il loro contatto non era più disturbato

“Lo so, fa male, ma vedrai che presto passerà tutto” sussurrò Tom al gemello, come se potesse sentirlo, poi si ricordò che Nahila aveva appena pronunciato il verbo “cucire”

“Hai detto che devi cucire le ferite? Intendi, proprio con ago e filo?” domandò il pirocineta

“Per forza: il ghiaccio che al momento sta impedendo al sangue di defluire si sta velocemente sciogliendo. Se non intervengo con un modo efficace tuo fratello ricomincerà a sanguinare, e nelle condizioni in cui è non è proprio una delle opzioni possibili” spiegò la donna

“Ma non c’è altro modo?” chiese Tom, non voleva che il gemello venisse trattato come un pezzo di stoffa

“Cauterizzare la ferita, sarebbe un eccellente alternativa, ma per quella mi serviresti tu”

“Non voglio fargli del male, gli causerei solo altre sofferenze” replicò il pirocineta

“Sarebbe molto meglio che usare ago e filo, comunque la decisione spetta solo a te: ora lui è sotto la tua responsabilità” concluse la dottoressa, continuare sarebbe stato inutile.

Tom ci pensò qualche istante, cercando di vincere il proprio conflitto interiore; chiese consiglio anche ai genitori e a Johann, i quali gli risposero allo stesso modo

“Devi decidere tu” gli dissero in coro, consapevoli che, se avessero fatto loro quella scelta, Tom avrebbe di sicuro avuto da ridire. Alla fine il ragazzo, dopo aver velocemente ponderato quale delle due opzioni fosse meno dolorosa (anche a lungo termine), optò di cauterizzare le ferite del gemello.

Facendosi aiutare da Nahila a posizionare il braccio rotto, Tom infilò le punte dei due indici nelle ferite del gemello, il quale non si lasciò sfuggire un piccolo gemito di disapprovazione

“Scusami, non piace neanche a me” disse il pirocineta, sentendo con le dita i muscoli di Bill che si contraevano, poi si rivolse a Nahila in attesa di ordini

“Aumenta la temperatura delle tue dita, lentamente, così da avvertire la sua pelle di quello che succederà e dargli il tempo di proteggersi. Quando vedrai il ghiaccio, darai la fiammata” gli spiegò lei. Tom eseguì ciò che aveva detto Nahila, ripassando a mente ogni punto dell’elenco; come detto da lei la pelle di Bill si ricoprì di un sottile strato di ghiaccio, nei punti in cui la temperatura stava aumentando. Era il momento: con un’unica fiammata il pirocineta cauterizzò le ferite del gemello. Il pirocineta sentì il fuoco percorrere il percorso aperto dalle lance e fuoriuscire dal lato della schiena, bruciando leggermente la pelle intorno al foro; aveva anche sentito il dolore percepito dal gemello, e una volta finita l’operazione il pensiero del pirocineta andò al fratello (che si era lasciato sfuggire un riflesso condizionato)

“Sssssh, è finita. Perdonami” si scusò Tom, accarezzando i capelli di Bill, e cercando di non respirare l’odore di carne bruciata

“Gli passerà presto, il suo corpo sta già reagendo” osservò Nahila, potendo vedere che all’interno del criocineta il ghiaccio stava già rimediando al fuoco di Tom; lei dovette solo applicare un unguento per evitare infezioni, poi fu libera di andare.

Poco dopo, prima di partire, anche Gustav salì sullo stesso furgone dove era Tom; con se aveva Georg, che aveva ricevuto il primo soccorso. Una volta che le ruote del convoglio avevano iniziato a girare, sotto di loro, erano rimasti soli.

“Come sta?” domandò Gustav a Tom, avvicinandosi, sembrava l’occasione buona per parlargli

“Credo stia bene, ma ancora non posso dirlo con certezza: non riesco a comunicare bene con lui” rispose il pirocineta, un po’ sconsolato

“Sicuramente perché è ancora molto debole, vedrai che Nahy e Abe lo rimetteranno in sesto” il biondo quasi si commosse nel vedere come Tom stringeva la mano del gemello

“Mi spiace, per la reazione che ho avuto: il fatto è che, dopo quello che era successo, quando ho percepito il suo dolore, il nostro contatto si è interrotto. Per la prima volta nella mia vita ho sentito il vuoto dentro di me, mi sembrava di aver perso una parte della mia anima. Quello che mi ha fatto più male è stato non poter sapere se lui stava bene o no. Poi Georg è tornato, lui non c’era, e tutta la mia disperazione è esplosa. Non sono più riuscito a contenermi” si scusò Tom

“Ti capisco, una volta rotto l’argine è difficile contenere il fiume” disse il biondo con una delle sue perle di saggezza

”Spero che un giorno mi possiate perdonare” sperò il pirocineta

“C’è forse qualcosa da perdonare? La tua reazione era più che comprensibile, spaventosa forse, ma normale” disse il biondo

“Son pur sempre un demone – poi Tom sembrò illuminarsi-. Aspetta…vostro padre era un demone, e anche vostra madre presumo, quindi voi…” il pirocineta non terminò la frase, ma non ci voleva un genio per far quadrare il cerchio

“Oh porca…” commentò Gustav.

Alla fine le loro espressioni sorprese erano così buffe che  scoppiarono entrambi a ridere.

  
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