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Autore: kiliaduicaps    26/05/2016    2 recensioni
Comincia tutto con una risata.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Peggy Carter, Steve Rogers
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Mano nella mano, sempre nel modo giusto
Fandom: Captain America
Personaggi/Pairing: Bucky Barnes, Peggy Carter, Steve Rogers; pre Bucky/Peggy, pre Steve/Peggy, pre Steve/Bucky, pre OT3 composta da Steve, Bucky e Peggy
Genere: ...eh? Boh? Pre-p0rn?

Avvertimenti:
What If?
Parte: 1/1 
Rating: Verde limone, perché Bucky è uno zozzone
Conteggio Parole:
302
Riassunto: 
Comincia tutto con una risata.
Note: Sì, sono più lunghe le note della ff. Prima ficlet/flashfic non deprimente che pubblico qui (era pure ora, dai). Ambientata in CA:TFA, nella sera in cui Peggy indossa quel vestito rosso, ma sappiamo tutti come va a finire. Titolo preso da The Lovecats, dei Cure. Enjoy~

Mano nella mano, sempre nel modo giusto


Comincia tutto con una risata.

Più o meno. Bucky non ne è del tutto sicuro. Si sente più brillo del previsto, incantato dal vestito rosso e dal rossetto scuro sulle labbra di Peggy Carter, appena arrivata. Vorrebbe commentare riguardo a che disgrazia siano le uniformi militari, ma rimane in silenzio, osservandola interagire con Steve.

“Agente, io non so ballare,” sta sorridendo, imbarazzato e sobrio, lo sguardo che scivola sulle sue spalle sottili, troppo rispettoso per andare oltre. Non ne ha mai avuto il bisogno, pensa Bucky, non ha mai avuto nessuna ragazza da invitare, nemmeno quelle che gli presentava lui. “Era Buck quello bravo,” continua, voltandosi, un labbro arricciato maliziosamente, “non è così?”

Carter lo scruta pensierosa, meditabonda. Annuisce. Gli porge una mano.

Continua così: ha i polsi delicati, così sottili da far dubitare della sua capacità di imbracciare armi da fuoco e di mettere K.O. i suoi avversari. Il vestito fruscia leggero mentre con un braccio cinge la sua vita, lo sguardo divertito nel ricambiare i suoi ghigni deliziati, stringendola a sé e volteggiando sulla pista da ballo. Ha ballato con molte dame, prima della leva, e nessuna è mai stata in grado di stare al suo passo come lo è l’Agente, veloce e precisa nei movimenti, impeccabile anche in quell’occasione.

Per tutto il tempo fissano Steve, e Steve ricambia lo sguardo.

Quando finisce la canzone il locale si riempie del rumore degli applausi da parte degli altri soldati. Tra varie urla e fischi, Carter, i capelli scompigliati, si risistema il vestito, avvicinandosi al suo migliore amico. “Spero di essere invitata dal partner giusto, la prossima volta,” mormora, il suo accento inglese morbido e seducente, e Bucky la osserva andare via e ritirarsi nelle sue stanze, rapito.

“Un fantasma,” commenta, riferendosi a sé stesso, e finisce com’è cominciata: con una risata.

   
 
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