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Autore: LucyWinchester    27/05/2016    3 recensioni
Post Darkness. SPOILER 11x23, per chi non l'avesse ancora visto. Come mi immagino l'incontro tra Sam e Dean.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Sam!”
 
Dean entrò al bunker quasi correndo. Era quasi felice. Beh, non quasi, era felice. Aveva appena rivisto sua madre e voleva rendere partecipe suo fratello di tale avvenimento.
 
Dopo quell’abbraccio, che valeva più di mille parole, con una bomba in corpo, pronto a farsi saltare in aria, non si erano più visti. Quello era stato un addio, ma nessuno dei due era pronto. Poi forse, qualche volta la vita ti sorride, anche se non riesci a spiegartene il motivo, e due fratelli onnipotenti fanno “pace”, l’equilibrio dell’universo è ristabilito, il sole splende alto nel cielo di nuovo e l’unica cosa che vuoi fare tu, è riabbracciare le persone più importanti della tua vita. Riabbracciare Sam. Riabbracciare Cas. E dare spazio a tutte quelle parole non dette e gesti inespressi.
 
Ma come sempre la felicità dei Winchester è passeggera e breve, per questo quando entra, trova una brutta sorpresa. Un’intrusa, con la pistola fumante da poco scarica e suo fratello a terra, con un proiettile nel petto.
 
“Sam???”
 
Corre verso di lui e si china per vedere come sta. È vivo ancora, ma respira a fatica.
 
“Dean???”
“Devo essere proprio morto se ti vedo…” disse Sam con voce flebile e sguardo appannato.
 
“Non sei morto Sam, e neanche io!”
 
“Ciao Dean, mi chiamo Toni, faccio parte degli uomini di lettere, a Londra. Sono venuta qui per arrestarvi…ma il tuo caro fratellino mi ha detto che eri morto…e forse “moriva” dalla voglia di raggiungerti, perciò gli ho sparato.” disse lei beffarda.
 
Senza replicare neanche, Dean fece un gesto istintivo e veloce. Prese la pistola e fece fuoco. La donna urlò di dolore quando fu colpita al braccio, quello dove teneva la pistola, che cadde a terra rovinosamente.
 
“Adesso siamo pari.” replicò il maggiore rabbioso.
 
“Voi Winchester, sempre a risolvere le cose con le maniere forti.” disse lei in un lamento, tenendosi il braccio ferito.
 
“Non mi sembra che tu ti sia fatta scrupoli a sparargli, quindi parla per te!” disse Dean acido.
 
In quel momento notò che mancava Cas. Fece correre lo sguardo alle pareti e vide il sigillo anti angelo. Si mosse rapidamente per raggiungere la donna, che spaventata, indietreggiò, urtando una sedia. Dean ne approfittò per strattonarla. La fece sedere e le legò i polsi insieme, dietro lo schienale della sedia. Ruppe il sigillo al muro e chiamò Cas, che non esitò a comparire, spostandosi immediatamente verso il minore a terra.
 
“Puoi controllare un momento come sta?” gli chiese il cacciatore. L’angelo annuì.
 
“Ora parliamo. Cosa vuoi da noi?” le disse con un ghigno serafico.
 
“Te l’ho già detto testone. Avete combinato troppi casini da quando siete in circolazione e il grande capo si è stancato di voi.” ribatté lei infastidita.
 
“Uomini di lettere megalomani!” fece Dean sbuffando e roteando gli occhi.
 
“Voi siete la feccia di questa organizzazione segreta, non meritate di essere Uomini di Lettere!” insistette lei arrogante.
 
“Mettiti bene in testa una cosa bellezza. Noi siamo cacciatori, lo siamo sempre stati e sempre lo saremo. Non abbiamo chiesto noi di essere uomini di lettere. La nostra vita è un tantino diversa dalla vostra, brutti topi di biblioteca, che comparite solo quando vi fa comodo.” disse Dean alterato.
 
“Come osi???”
 
“L’unica cosa che sapete fare è studiare e mettere il naso in cose soprannaturali, ma non avete la minima intenzione di affrontarle. Noi non siamo così, facciamo casini è vero, ma cerchiamo di rimediare. Sempre. Non ci nascondiamo come voi.”  
 
L’altra sbuffò.
 
“Puoi startene comoda nella nostra stanza più prestigiosa. Presto penseremo anche a te.”
Detto questo chiese a Cas di portarla nella panic-room e chiuderla dentro. A lei avrebbero pensato poi.
 
Si girò e vide Sam in piedi, tutto intero, per fortuna Cas era riuscito ad intervenire in tempo. Senza troppe cerimonie lo abbracciò. Era la prima cosa che avrebbe voluto fare una volta entrato nel bunker.
 
“Dean…ma come…” iniziò Sam.
 
“Ho un sacco di cose da raccontarti, ma lo farò più tardi. Adesso abbracciami soltanto.”
 
Sam sorrise, felice. Suo fratello era tutto intero e cosa più importante, vivo. Cas tornò nel salone. Dean si staccò dal fratello e raggiunse l'angelo. "Grazie." gli disse. Senza aspettare una replica lo abbracciò, stretto, forte, come non aveva mai fatto. L'angelo lo ricambiò all'istante. Dean solitamente non si lasciava andare a queste effusioni, perciò in quelle rarissime occasioni cercava di trasmettergli tutto quello che sentiva e non riusciva a dirgli a parole. Il calore dei loro corpi uniti li fece tremare. Scattò qualcosa. Qualcosa che sapevano esserci già, ma che avevano sempre taciuto. Senza rendersene conto si ritrovarono labbra su labbra. Un bacio lento, familiare e incredibilmente dolce. Si guardarono un pò imbarazzati, senza spostarsi troppo. Sam aveva assistito alla scena a bocca aperta. Non sapeva se fosse stato meglio che avessero continuato a scoparsi con gli occhi o questo. "Hey!" disse "Vorrei ricordarvi che non siete soli." Entrambi lo guardarono, poi scoppiarono a ridere. 


Erano di nuovo insieme.
   
 
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