Fanfic su artisti musicali > MultiBand/Crossover
Ricorda la storia  |      
Autore: CharlieBb    15/04/2009    5 recensioni
-Sai, è da un po' che ho un'idea in testa- dice dopo qualche minuto di silenzio. -Cercavo qualcuno che mi aiutasse a realizzarla, e credo che tu possa essere la persona giusta-
-Spara-.
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Avenged Sevenfold, My Chemical Romance
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo: Di bulli, professori e un paio di piccoli scherzi.
Autore: me medesima.
Beta: Will & da<3
Disclaimer: non li conosco, se li conoscessi non sarei qui, non mi appartengono e bla, bla, bla. al solito.
Raiting: PG (non c'è niente di scandaloso xD).
Pairing(s)/Personaggi: Frank Iero/Synyster Gates.
Avvertimenti: slash, ma niente di che. mi sono trattenuta xD
Note: one shot; scritta per il Crack Pairing Fest organizzato dal Bandomville.
Crossposted: Early Sunsets Over Bandomville e tra poco su Sotto Il Palco.
Enjoy!



Il liceo.
Quel grande, infinito e terribile inferno di cemento, pieno di persone, piedi, occhiali, libri e appunti. Scalpiccìo sulle scale, gente che corre verso la prossima lezione, il suono infernale della campana che scandisce la fine della pacchia e l'inizio della tortura.
I banchi troppo piccoli e troppo scomodi, i libri aperti, il portapenne con il contenuto rovesciato su quell'odioso ripiano di legno. Il professore che si siede, sistema gli occhiali sul naso, chiama l'appello, apre il libro, si prepara a spiegare.
Ci ripensa, guarda il registro, decide in un solo, misero secondo di stroncare la vita di molte persone. Inizia a interrogare, così, senza preavviso. Gli studenti si fanno piccoli piccoli nei loro banchi, tremano e pregano qualsiasi divinità esistente affinchè quella tremenda tortura non tocchi a loro. Non oggi, non quando non sono pronti. Magari domani, sì, domani va bene, ma non oggi per favore.
Tante classi, tante materie diverse, sempre la stessa storia.
-Iero-
-No, grazie, oggi passo-
-Dal preside, ora-
Il ragazzo si alza sbuffando ed esce dall'aula. Si appoggia al muro, si lascia scivolare fino a sedersi per terra. Passa una mano tra i capelli corti dal taglio particolare, avendo cura di non rovinarli. Gioca col piercing al labbro.
La voce del professore arriva fino a lui, alta e stridula come sempre. Continua a voler interrogare. Pronuncia un nome che lui non crede di aver mai sentito, il ragazzo risponde.
-Grazie ma devo andare in bagno-
-In bagno ci vai dopo-. Il professore è stizzito, e incavolato nero.
-Penso proprio che ci andrò adesso- dice la voce del ragazzo all'interno. Il rumore di una sedia spostata malamente, dei passi veloci, la porta che si apre. Il professore gli urla dietro qualcosa come "Vai immediatamente dal preside!", il ragazzo ride e si sbatte la porta alle spalle.
Frank lo guarda, dal basso verso l'alto. Ha tatuaggi sulle braccia, ma, tipo, tanti. La maglia a maniche corte lascia i disegni liberi di muoversi con i muscoli, strisciano, prendono vita in un vortice di colori e inchiostro. I capelli scuri fuoriescono dalla bandana e dal cappello che gli fascia la testa, i jeans gli fasciano il sedere ed evidenziano gli attributi, per allargarsi di poco sulle cosce muscolose e finire un po' più svasati sulle scarpe da ginnastica.
Il ragazzo si volta verso di lui, Frank lo guarda. Sì, certo, ora capisce perfettamente chi è, anche se non ha mai capito quale sia il suo nome.
-Non dovresti essere dal preside, tu?- gli chiede con un ghigno e Frank sorride a sua volta.
-Nah, quel vecchiaccio mi stressa- risponde afferrando la mano che gli viene porta e alzandosi da terra. -Ogni volta è la stessa storia, mi fa sedere, comincia con la paternale, io mi rompo i coglioni. Preferisco andare a fumarmi una sigaretta fuori-
L'altro ragazzo ride, i muscoli del petto che sussultano. -Se non ti spiace ti faccio compagnia, nemmeno io muoio dalla voglia di rinchiudermi nell'ufficio di quel vecchiaccio-
Ridono e si avviano insieme verso il cortile, si spostano sul retro, in quel piccolo angolo poco baciato dal sole dove nessuno va mai a sedersi. Siedono per terra, sull'erba fresca, prendono il pacco delle sigarette dalle rispettive tasche dei jeans.
-Prestami l'accendino- dice Frank. L'altro accende la propria sigaretta, poi avvicina la fiamma alla sua e accende pure quella.
-Sono Frank, comunque-
-Syn-. Tirano una boccata, il fumo che entra nei loro corpi ed esce un istante dopo dalle loro bocche.
-Syn?- Frank alza un sopracciglio. -Cos'è, un soprannome o che altro?-
-Soprannome- asserisce l'altro con uno sguardo divertito negli occhi scuri. -Synyster Gates-
-Cancelli sinistri?- Frank ride. -Fico-
-Già- dice Syn. -Com'è che non ci siamo mai beccati, noi due?-
-Forse perchè eravamo troppo impegnati a combinare casini e a farci mandare dal preside-. Frank ride, la sua risata è contagiosa, mette allegria al mondo intero, lo illumina, e Syn ne rimane affascinato.
-Probabile- risponde, -o forse anche perchè mi sono trasferito qui da poco-
-Ah davvero?- chiede Frank, curioso. -Dove studiavi? E come mai sei finito in questo posto di merda, dimenticato da dio per giunta?-
Syn ride, è una risata amara. -Sono di Huntington Beach, è in California, proprio nell'Orange County. A quanto pare combinavo troppi casini, e i miei hanno deciso di spedirmi qui da alcuni parenti, che sono una gran rottura di scatole. Chissà, forse pensavano che allontanarmi dalla vita incasinata di Huntington Beach e Los Angeles servisse a farmi mettere da parte l'alcool e "farmi rinsavire"-
-Cazzo, deve essere una merda- dice Frank annuendo. Deve essere una merda sì, passare dalla California al New Jersey, soprattutto a Belleville.
-Comunque, il piano dei miei vecchi non ha funzionato poi tanto- dice Syn spegnendo la sigaretta ormai finita. -Sto combinando lo stesso un bel po' di casini, per poco non mi buttano fuori-
Frank ride. Syn gli sta simpatico, ma davvero tanto.
-Sai, è da un po' che ho un'idea in testa- dice dopo qualche minuto di silenzio. -Cercavo qualcuno che mi aiutasse a realizzarla, e credo che tu possa essere la persona giusta-
-Spara-. Syn è curioso, e Frank gli piace. Sono simili, loro due. Sono due combinaguai pieni di tatuaggi e piercing (be', non che Syn abbia qualche piercing, ma comunque il loro aspetto è come un'insegna luminosa che dice agli altri di star lontani, "Pericolo. Avvicinati e ti spezzo le ossa" nel suo caso, "Rompimi le scatole e ti faccio vedere io" nel caso di Frank). Sembra che i guai li attirino anche, a giudicare dall'espressione di Frank mentre gli spiega la sua idea, e che idea. Geniale.
-Gliela faremo pagare- dice Syn.
-Oh sì, per tutto quanto- aggiunge Frank con un sorriso che non promette niente di buono.
Syn lo bacia. Sulle labbra. All'improvviso.
E Frank ricambia.
Le cose sembrano mettersi decisamente bene.

-Haner! Iero!- urla il Preside dal suo ufficio. I due si scambiano uno sguardo complice, uno sguardo che la dice lunga, lunghissima, e dopo un cenno del capo si alzano ed entrano. L'ufficio è sempre lo stesso. La luce entra dalla finestra alle spalle della scrivania, gli attestati sono intrappolati in orrende cornici attaccate al muro, le foto di una famiglia campeggiano sulla scrivania di legno insieme a varie scartoffie. Il preside è seduto nella sua poltrona di pelle, con un cenno del capo li invita a sedersi mentre li fulmina con gli occhi. E' incavolato.
-Voi due!- urla, e Frank si tappa un orecchio. Cazzo, gli ha quasi spaccato il timpano. Syn ride.
-Siete... siete due idioti, ecco cosa siete!- urla ancora il vecchio, -vi rendete conto di quello che avete fatto?!-
-Dato a questo posto un po' di vita?- chiede Syn sempre sorridendo. Si volta a guardare Frank, gli sorride, si scambiano uno sguardo d'intesa, tornano a guardare il vecchio.
-Avete imbrattato i muri della scuola!- urla il preside, una vena che pulsa sulla sua tempia. -Avete scritto oscenità con la vernice! Avete rovinato la macchina di un professore!-
I due ridono. Oh sì, lo hanno fatto eccome. Hanno scritto dappertutto con le bombolette, la vernice colorata verde, blu e nera. Hanno usato la vernice rosa shocking per scrivere sulla macchina di quel coglione del professore di biologia ("Fucking Faggot").
-Siete in punizione! Per tre settimane! E siete sospesi per un mese!-
Se la sono anche cavata bene. La sospensione per loro è una pacchia. Stare a casa tutto il giorno, niente rotture di scatole, tv accesa ventiquattr'ore su ventiquattro, alcolici e schifezze varie ogni sera. Insieme.
-Bene, allora possiamo andare- dice Syn, -ci vediamo il mese prossimo!-. Si alza insieme a Frank mentre il vecchio preside urla.
-Sospesi per un mese!- dice, la vena ancora visibile sulla tempia. -E quando tornerete vi toccherà la punizione! Un mese di punizione!-
I due escono dalla stanza senza nemmeno starlo a sentire. Sì, sì, punizione per un mese. Sì, il mese prossimo. Sì, addio.
Escono nel cortile, si accendono una sigaretta. Si guardano, ridono, si incamminano verso il cancello.
-Chissà quando scoprirà di tutta la carne marcia in mensa- dice Frank.
-O delle uova marce nei bagni dei professori- continua Syn infilandogli una mano nella tasca posteriore dei jeans.
-Haner, Iero!-. Il preside è affacciato alla finestra, sta urlando e ha il viso tutto rosso. I due lo guardano e ridono, letteralmente piegati in due.
-Sì, sì, un mese di sospensione e uno di punizione. Addio!- urla Syn ridendo.
-Direi che siamo riusciti a fargliela pagare- dice Frank passandogli un braccio intorno alla vita muscolosa, incastrandolo con quello dell'altro. Syn lo bacia, con tanto di lingua e palpatina al sedere annesse.
-Oh sì, decisamente-.




***
Scritta sempre per il crack!fest, quindi la coppia è abbastanza assurda. Spero vi piaccia!
Ricordate che lasciare una piccola recensione non vi mozzerà le mani =D B
   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > MultiBand/Crossover / Vai alla pagina dell'autore: CharlieBb