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Autore: CharlieBb    16/04/2009    1 recensioni
-Ciao Brendon-
Quella voce era scandalosa. Era una vocina incredibilmente sottile per un uomo, nessuno poteva avere una voce del genere. Però a nessuno stava bene come a lui. Brendon sorrise agitando il bicchiere.
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Fall Out Boy, Panic at the Disco
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Scandalous.
Autore: me medesima.
Beta: Will & Harl<3
Disclaimer: non li conosco, se li conoscessi non sarei qui, non mi appartengono e bla, bla, bla. al solito.
Raiting: PG (non c'è niente di scandaloso xD).
Pairing(s)/Personaggi: Andrew Hurley/Brendon Urie.
Avvertimenti: slash, ma niente di che. mi sono trattenuta xD
Note: one shot; scritta per il Crack Pairing Fest organizzato dal Bandomville.
Crossposted: Early Sunsets Over Bandomville e tra poco su Sotto Il Palco.
Enjoy!



Brendon era annoiato. Brendon era tanto annoiato, e non gli piaceva nemmeno un po'.
Era svaccato sul suo divano, un pacco di patatine e una birra sul tavolino davanti a lui, il telecomando in mano. Aveva deciso di darsi allo zapping selvaggio, pensando che magari avrebbe trovato qualcosa di carino da vedere in tivù, qualcosa che potesse distrarlo dalla noia.
E invece niente. Nisba, nada, rien.
Si guardò intorno in cerca di qualcosa da fare, qualcosa di più divertente. Lo sguardo gli cadde sulla libreria e subito fece un verso schifato. Non era disperato al punto di mettersi a leggere.
Cd... un po' di musica lo avrebbe, forse, distratto. Ma i cd erano a due metri di distanza da lui, lo stereo a tre e mezzo, e no, grazie, preferiva rimanere svaccato sul divano.
Una cosa a portata di mano però l'aveva: il cellulare.
Lo prese e sorseggiando la birra fredda cominciò a scorrere i numeri in rubrica. Jon, Spencer, Ryan...
-Ciao Ryan- disse quando l'altro rispose.
-Bren, come mai questa telefonata?- disse l'altro. -Di solito non ti fai sentire mai, a meno che tu non abbia qualcosa da chiedere, tipo un favore, e allora chiami. Che ti serve?-
Brendon sbuffò. -Mi annoio- disse in un tono che avrebbe fatto invidia a Moaning Myrtle.
-Ryan, ma dove sei?- chiese subito dopo, quando dei rumori sospetti gli arrivarono all'altro capo del telefono. Ryan tossicchiò nervosamente.
-Io, ehm, sono da Pete- disse, preparandosi al peggio. E di fatti...
-Brutto stronzo, tu ti diverti da Pete e mi lasci a casa a deprimermi da solo! Che razza di amico! Ma come-
-Bren, fermati un secondo- lo interruppe velocemente Ryan sospirando. -Dai, vieni qui, non mi piace particolarmente l'idea di passare da casa tua e scoprirti impiccato-

Brendon era felice. Brendon era tanto felice.
Era a casa di Pete, e c'era Pete! C'era anche Ryan, e c'era Jack. Il suo Jack, il suo fedele amico Jack e tanti altri amichetti di Jack, tanti cocktail tutti colorati. E i colori erano belli! Erano azzurri, e rosa, e gialli, e Brendon si era innamorato di quelli rosa, avevano un bel colore ed erano buoni.
Adesso c'era tanta gente a casa di Pete. C'era Patrick, quell'orsacchiotto morbidoso e teneroso di Patrick, sempre con il cappello in testa (e Brendon continuava a chiedersi come mai Trick si ostinasse a portarlo... chissà, magari stava stempiando, boh). C'erano i capelli di Joe e subito dopo c'era Joe, che sembrava più o meno Gesù Cristo, ma alla fine erano cavoli suoi.
E poi c'erano tanti tatuaggi.
Un intreccio di forme e colori ancora più attraente del cocktail rosa, davvero. Così tanti colori su una persona sola non erano normali, e la luce che vi si rifletteva li rendeva... ipnotici.
Brendon rimase a guardarli a bocca aperta, il cocktail dimenticato in mano.
-Ehi Bren-. Pete se lo vide scivolare via, non sembrava neanche averlo sentito. Lo vide spostarsi per la stanza, l'andatura leggermente traballante.
-Dove sta andando?-. Ryan gli poggiò una mano sul fianco e Pete scrollò le spalle, baciandogli la tempia.
-Boh-
Brendon pensò che quei tatuaggi fossero indecenti. Seriamente, erano scandalosi. Gli facevano venire voglia di strappargli la pelle a morsi o di saltargli e spalmarglisi addosso fino a fondersi con l'inchiostro.
-Ciao Brendon-
Quella voce era scandalosa. Era una vocina incredibilmente sottile per un uomo, nessuno poteva avere una voce del genere. Però a nessuno stava bene come a lui. Brendon sorrise agitando il bicchiere.
-Allora, ti stai divertendo a questa festa improvvisata?-. Andy sorrise, si sistemò gli occhiali sul naso con un gesto veloce della mano, si umettò le labbra.
Era scandaloso. Non poteva bagnarsi le labbra a quel modo, per l'amor del cielo!
-Sì, abbastanza- rispose Brendon, pensando che non poteva rimanere a fissare Andy a bocca aperta. Sarebbe passato per cretino e no, grazie, non ci teneva. Uhm, buono il cocktail rosa. Anche un po' finito. Sarebbe stato meglio prenderne dell'altro.
-Sai, ti fa male tutto quell'alcool- disse ancora Andy e no, doveva smetterla. Doveva assolutamente smetterla di essere così scandalosamente gentile e allo stesso tempo così dannatamente sexy, Brendon non riusciva a sopportarlo. Già gli bastava guardare i suoi tatuaggi per sentire qualcosa scivolargli lungo la schiena e arrotolargli lo stomaco, non aveva bisogno d'altro, grazie.
Bevve un sorso dal coctkail rosa nuovo di zecca. -Naa, l'alcool non fa male-
Andy rise, ed era scandaloso. Non poteva, non poteva ridere a quel modo, dannazione! Lo voleva morto, non c'era altra spiegazione.
-Uhm, Bren, stai bene?-. Brendon annuì, sentendo un punto imprecisato tra il collo e la spalla bruciargli quasi fosse coperto di lava bollente. Abbassò lo sguardo verso il punto in questione e vide che era solo la mano di Andy. La mano delicata e carina di Andy, dalle dita sottili e bianche.
-Non hai una bella cera-
Brendon voleva saltargli addosso. Fondersi con i suoi tatuaggi, tanto per cominciare.
-Sto bene-. Era così dannatamente difficile cercare di stare buono quando il suo amichetto lì in basso era sorprendentemente sveglio e attivo. Era difficile cercare di stare buono quando la mano di Andy era ancora sulla sua spalla, e gli bruciava la pelle sotto la maglia leggera, e-
-Vieni, ti accompagno al bagno-. La presa di Andy si fece più forte, troppo forte per un soldo di cacio come lui, uno che nemmeno mangiava carne!
Brendon si lasciò guidare con un sorriso ebete stampato sul volto, il cocktail ancora in mano, il liquido rosa che cadeva un po' dappertutto. Ashlee lo avrebbe ucciso, ma al momento non gli importava. Andy lo stava portando in bagno, eh, mica era poco. E bagno voleva dire assolutamente qualcos'altro.
Andy lo condusse in giro per la casa e si fermò davanti a una porta, aprendola e spingendolo dentro.
Brendon sorrise felice, lasciando il cocktail sul lavandino (aveva cose più importanti da fare, eh) e fissando Andy. Fissando i tatuaggi di Andy, le mani di Andy, la bocca di Andy. Andy che chiudeva la porta alle sue spalle e si voltava di nuovo verso di lui, Andy che-
-gli alzava la tavoletta del water?
-Butta tutto fuori, poi starai bene-. Andy era scandaloso.
Lo aveva provocato per tutta la sera, lo aveva portato in bagno chiaramente alludendo a qualcos'altro e ora gli diceva di mettersi a vomitare come un ragazzino?!
-Sei scandaloso- biascicò Brendon e Andy lo guardò con un sopracciglio alzato, sinceramente perplesso.
-Come scusa?-
-Sei scandaloso!- ripetè Brendon spingendolo contro la porta.
Andy era sinceramente confuso. Che diamine stava succedendo?
-Prima mi provochi tutta la sera, con quei tuoi tatuaggi, e quelle labbra, e quelle mani- biascicò Brendon. -Poi, non contento, mi dici che mi porti in bagno, e sai cosa vuol dire? Vuol dire che hai in mente qualcosa, qualcosa che comprende molta lingua, e mani dappertutto, e possibilmente zero vestiti-
-Brendon, sei-
Scandaloso. Brendon gli tappò la bocca nell'unico modo possibile: infilandoci la propria lingua.
Sentì Andy mugugnare qualcosa ma decise di non pensarci, non gli interessava poi molto. Gli infilò le mani sotto la maglietta e lo sentì fremere, di sicuro aveva le dita fredde.
La pelle di Andy era calda, la sua bocca sapeva di menta, Brendon amava la menta. Chewing gum alla menta, acqua con sciroppo alla menta, cioccolato con ripieno di gelatina alla menta, dentifricio alla menta, tutto quanto.
Chiuse gli occhi abbandonandosi totalmente alla bocca di Andy e perdendosi a tracciare contorni indefiniti sulla sua pancia, nei punti in cui sapeva esserci i tatuaggi. Si spinse di più contro di lui, facendo aderire perfettamente i loro corpi.
E poi si staccò. Per riprendere aria, perchè, be', non riusciva quasi più a respirare.
-L'alcool ti fa male- sospirò Andy con un sorriso velato. Brendon gli morse delicatamente il collo.
-E tu sei scandaloso-. Si spostò sulla mandibola, ne tracciò il contorno con le labbra mentre le mani scendevano sull'allacciatura dei jeans.
Andy rise, ribaltando le posizioni e spingendolo contro la porta.
La chiuse a chiave.
-Sei un maniaco, Bden-
-E tu mi hai scandalosamente provocato per tutta la sera-. Brendon sospirò quando le mani di Andy scesero ad accarezzargli l'interno coscia.
-Oh be'- disse il batterista con un ghigno. -Nessuno ti obbligava a raccogliere le provocazioni-
Brendon pensò che avrebbe dovuto picchiarlo.
Be', magari dopo, ecco.




***
Questo fest sta tirando fuori il peggio di me, e voi dovete sopportarmi. Io l'avevo detto: idiozia pura!
Lasciate un commentino, che non fa mai male, eh? Il mio ego ultimamente è sotto le scarpe, ha bisogno di essere tirato su! Potete anche lanciarmi virtualmente i pomodori, eh, non mi offendo mica, ma fatemi sapere. xo B
   
 
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