Anime & Manga > Full Metal Panic
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Autore: Adeia Di Elferas    19/06/2016    2 recensioni
Dopo una giornata particolarmente difficile, durante la quale si sono susseguiti uno dopo l’altro una serie di imprevisti, Melissa Mao deve fare rapporto al Capitano Testarossa.
[Storia scritta per il concorso Titoli su Titoli indetto da Eireen_23 sul forum di EFP]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Melissa Mao
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Full Metal Fanfiction!'
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 Melissa Mao si buttò sulla poltrona, lasciando che uno sbuffo le vuotasse i polmoni lasciandola senza fiato.
 Si massaggiò il gomito dolorante e controllò che la fasciatura all'avambraccio fosse ancora al suo posto e non si fosse già sporcata di nuovo di sangue.
 Quella giornata pareva infinita. Prima l'attacco a sorpresa dei terroristi russi, poi la ricognizione finita con un'imboscata e infine l'incidente.
 Se non fosse stato per quell'ultimo fatto, probabilmente Mao sarebbe riuscita a tornarsene nel suo alloggio senza nemmeno un graffio pure quella volta.
 Quando il telefono prese a squillare, Melissa, che si stava premendo una mano sulla fronte nel tentativo di placare il mal di testa feroce che l'aveva catturata, scattò in piedi per rispondere.
 Era Tessa, che voleva sapere come fosse andata l'ultima parte della giornata, non avendo potuto seguire personalmente tutti i dettagli.
 Melissa ripensò a come aveva creduto di aver perso in un sol colpo entrambi i suoi soldati, proprio come le era già capitato una volta. Ritornò con la mente al momento terribile in cui le era stata ordinata la ritirata. Incurante, era andata comunque a riprendersi Kurz e Sagara, abbandonando il malconcio AS per addentrarsi tra lamiere e fiamme, pur di recuperare i suoi sottoposti.
 Ricordò come avesse trovato Sagara perfettamente cosciente, solo po' stordito e come l'avesse aiutato semplicemente a rialzarsi e allontanarsi dal cumulo di macerie che minacciava di esplodere a momenti.
 Poi rivide chiaramente il volto esangue di Kurz e avvertì ancora la stretta che le aveva preso lo stomaco, nel pensare che fosse morto. Rivisse l'angoscia provata nel prenderlo a schiaffi nel tentativo di risvegliarlo e il sollievo nel vedergli schiudere appena le palpebre.
 Serrando gli occhi e aggrappandosi al bordo del tavolo, Mao rispose a Tessa con tutta la naturalezza possibile: “Tutto bene, Capitano. Solo ordinaria amministrazione.”

   
 
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