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Autore: Biceportinari03    19/06/2016    1 recensioni
Dal testo:
"Vado verso le coppe, le guardo tutte, una ad una. La verità è che so cosa voglio essere, ma ho paura. Anche se non so bene di che cosa."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Naomi Jones!-
 
Sento chiamare il mio nome, e in quel momento il mio cuore salta un battito.

Mi alzo e mi avvicino al palco, più mi avvicino più la tensione aumenta.
A metà strada mi fermo a guardare mia sorella, anzi, quella che dovrebbe essere mia sorella, infatti non ci assomigliamo per niente.
Io ho i capelli rossi arruffati, tante lentiggini su tutto il volto e occhi verde chiarissimo, lei capelli mori lisci, anche i suoi occhi sono verdi ma di un colore molto più scuro, e la pelle che sembra quella di una dea. Io ho preso tutto dalla mamma, lei dal papà.
L'unica cosa che ci accomuna è la nostra fazione di orginine, i Pacifici.

Miriam, si chiama così. La bellissima primogenita. La più apprezzata da tutti.

Mi sorride, e mi ricordo del patto del giorno prima.
Lei aveva già scelto due anni fa, ed era rimasta li.
Sarei rimasta nei pacifici e avremmo continuato la nostra vita lì, insieme, ad ogni costo. Perché sentivamo che era giusto così.

Ora non mi sembra più così giusto.

La guardo e le sorrido, il sorriso più tirato che abbia mai fatto.

Arrivo davanti alle coppe, e le guardo tutte, una ad una. La verità è che so cosa voglio essere, ma ho paura.    Anche se non so bene di che cosa.

Prendo il coltello e mi procuro un piccolo taglio sulla mano.

Chiudo gli occhi e stendo la mano, senza pensare, perché l'istinto non approva che ci si pensi su.

Sento il mio sangue sfrigolare tra i carboni ardenti, e il coro di esultazione degli intrepidi. Li raggiungo, mi abbracciano e mi danno il benvenuto.
Sono la prima e probabilmente unica pacifica, e per me è un onore.
Perché è questo che volglio essere. Voglio buttarmi giù da un treno in corsa, combattere, affrontare le mie paure. Non posso far finta di essere qualcun altro.
Mentre usciamo il mio sguardo cade su mia sorella, anche lei mi guarda.
Mi aspetto di vedere odio nel suo sguardo, invece c'è sempre quel suo bellissimo sorriso di prima.
Riesce ad avvicinarsi e mi sussurra all'orecchio le ultime parole che sentirò da lei:

-Buona fortuna-

Vorrei che mi avesse odiato, almeno non mi sarei sentita in colpa adesso.
La folla ci separa, molto probabilmente non ci vedremo mai più.

-Addio sorellona...-

Sono esgoista. Sono coraggiosa.
  
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