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Autore: Carrie_Whithouse    20/06/2016    2 recensioni
Questa One Shot si colloca appena dopo la 11x07, Sam è ancora sconvolto da quello che ha subito in gabbia con Lucifero e vecchi ricordi tornano a galla. E con i vecchi ricordi una figura che pensava fosse sparita per sempre, ritorna.
Genere: Fluff, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Lucifero, Sam Winchester
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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The Cage, Again


 

Si colloca appena dopo la 11x07, Sam è ancora sconvolto da quello che ha subito in gabbia con Lucifero e vecchi ricordi tornano a galla. E con i vecchi ricordi una figura che pensava fosse sparita per sempre, ritorna. Spero vi piaccia e sarei contenta di sapere i vostri pareri, sia positivi che negativi :)


 

Sam, in un primo momento, pensò di essere di nuovo in balia delle sue visioni, ma poi si accorse quasi immediatamente che qualcosa era diverso dalle solite allucinazioni.

Lui stava letteralmente congelando, le punte delle sue dita di mani e piedi erano blu e il suo corpo era scosso da terribili tremori. Era più freddo di quanto mai si ricordi di essere stato in tutta la sua vita, nemmeno durante quella caccia in Michigan nel pieno dell'inverno aveva provato un simile senso di ghiaccio nelle vene.

La gabbia Sam, pensò freneticamente, sono tornato nella gabbia. Insieme a Lucifero. Per sempre questa volta.

Eppure un qualche senso logico nella sua mente gli diceva che in realtà non era così, lui ne era uscito – per la seconda volta – Dean lo aveva salvato di nuovo.

Lampi di luce gli schiarivano la mente a tratti, facendogli capire sufficentemente che stava bene e non aveva ferite superficiali e che il gelo che sentiva era solo nella sua mente. Questo pensiero non lo confortava come avrebbe dovuto, ma lo faceva sufficentemente a permettergli di camminare sino alla stanza di suo fratello senza cadere a terra preda di dolorose convulsioni.

Si fermò di colpo sulla soglia della stanza di Dean, poiché egli non vedeva una porta normale, ma una porta fatta di ferro arruginito e sangue che cola da ogni punta accuminata di essa.

Non è reale. Non è reale. Non è reale. Non-

I suoi pensieri furono interrotti da una risata alla sua sinistra, una risata che conosceva molto bene. L'aveva sentita per oltre un secolo e mezzo e per lui era impossibile dimenticarla per quanto avrebbe voluto.

Aprì gli occhi che avveva serrato prima e si volse a guardare alla sua sinistra per incontrare occhi gelidi, di ghiaccio. Lo stesso ghiaccio che sembrava essersi annidiato nella sua anima senza lasciarlo andare mai più.

“Tu non sei qui” disse ad alta voce ancora prima di essersi accorto di averlo fatto.

“Davvero, Sam? Ci siamo già passati per questo punto, io sono reale. Sono qui. Con te. Dopo averti preso, perchè dovrei lasciarti andare così facilmente?”

Sam stava già per rispondegli a tono quando la porta davanti a lui si aprì mostrando suo fratello maggiore, e non demoni, come si era aspettato Sam.

“Sammy, che stai facendo?” la sua voce impastata dal sonno raggiunse debolmente le orecchie di Sam, che in quel momento era impegnato a guardare ancora negli occhi il diavolo.

“Sam?” la sua voce si fece un po' più forte, abastanza da destare Sam dalla sua allucinazione e prestare attenzione a suo fratello che ora sembrava chiamarlo con più urgenza, seriamente preoccupato dal suo silenzio.

“Si? Cosa c'è?” rispose come appena svegliato, Sam.

“Te lo dovrei chiedere io, Sam, visto che sei davanti alla porta della mia camera in piena notte senza un'apparente ragione”

“N-non è niente. E' solo...” si bloccò guardando con la coda dell'occhio alla sua sinistra l'ombra “Niente. Ehm... H-ho freddo e volevo sapere s-se...” continuò, lanciando occhiate alla sua sinistra che Dean di sicuro notò, ma decise di ignorare.

“Cosa aspetti allora? Dai entra” Dean gli aprì la porta facendo il gesto di entrare nella stanza. Sam non aspettò oltre e lasciò il posto in cui sostava per sostituirlo con uno più familiare. Nella stanza di Dean si sentiva al sicuro, c'era il suo odore ovunque e voleva familiarizzare con esso per paura di non poterlo sentire più un giorno.

“Puoi rifugiarti in Dean quanto vuoi, Sammy-boy, ma io non ti lascierò mai”gli rispose Lucifero, facendogli spalancare immediatamente gli occhi e accelerandogli battito e respiro.

Distolse lo sguardo da lui cercando di ignorarlo.

“Non potrai distogliere lo sguardo per sempre, Sam. Non puoi sfuggire a me”

“Sammy?” la mano di Dean era sulla sua spalla a confortarlo. Probabilmente capiva dove era il problema, solo che in quel momento, a quell'orario non gli sembrava il momento di risolverlo.

“Sto bene, Dean. S-sono solo stanco e infreddolito”

“Allora vieni sotto le coperte” gli rispose Dean, scostando le lenzuola e il copriletto dal suo lato.

Sam attraversò la stanza in un istante, scivolando sotto le coperte e ranicchiandosi accanto a Dean. Stava così bene e al caldo vicino a lui, ma un gelo perenne ormai era insiedato nella sua anima e nemmeno il calore che Dean avrebbe potuto procurargli lo avrebbe riscaldato. Dean fece scivolare il suo braccio attorno alle spalle di suo fratello, appoggiandosi contro i cuscini al fine di stare più comodo e facendo in tal modo stare comodo e rilassato anche Sam. Sam a quel punto sospirò di sollievo e beatitudine, anche se in quel sospiro Dean ci leggeva anche dolore e rassegnazione. Troppe sensazioni per un solo sospiro che magari non significava niente.

Ma almeno sapeva che per un giorno, dopo un lungo tempo, è riuscito a rassicurare il suo fratellino da tutto ciò che lo affliggeva.

Tuttavia, Sam pensò, stabilendosi ancora più saldamente contro il fianco di Dean, per una volta era bello sapere che tutto ciò che lo perseguitava sia in sogno che da sveglio, accanto a Dean spariva.

Lucifero sogghignò in un angolo della sua testa, ma Sam lo ignorò.

Questo problema avrebbe potuto aspettare sino al giorno dopo.

   
 
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