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Autore: Alice_InWonderland    26/06/2016    5 recensioni
Castiel è un Angelo del Signore. Deve obbedire alle regole celesti.
Ma è così difficile seguire le regole, quando di mezzo c'è Dean Winchester.
Storiella brevissima (un evento unico, per me) e vecchissima (del 2012). Non c'è nessuna ambientazione particolare, nè spoiler o riferimenti.
Solo un pennuto confuso. Molto confuso.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ciao a tutt*! =)

Storia che giace nel mio portatile da 4 anni!
Il nostro piccolo Cas alle prese con un certo cacciatore di nostra conoscenza.

Incredibilmente breve per i miei standard, non so davvero cosa mi sia successo!

Ho pubblicato da poco la mia prima storia, ci ho preso gusto e...eccomi qui ;)

Buona lettura!
Se ne avete voglia, scrivetemi per farmi sapere se vi è piaciuta (anche se vi ha fatto schifo, eh!).








Delle scoperte











 

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I Inferno

 

 

“Dio mi sta punendo” ripeté a se stesso Castiel, per la trentaquattresima volta negli ultimi dieci minuti.

Quella non poteva essere altro che una punizione divina.

Lo stomaco che si contraeva, la fronte che si imperlava di sudore, le gambe molli, la bocca secca.

E quella che era sicuro fosse la più tesa ed ingombrante erezione di sempre, nei pantaloni (gli umani la chiamavano così?).

Dalla mattina alla sera.

O meglio, tutte le volte che si trovava di fronte Dean Winchester.

Castiel, l’angelo del Signore, scoprì che gli bastava pensare agli occhi di Dean, visualizzarli nella sua mente, per eccitarsi.

“Padre mio, perdonami” pregò Castiel, in una lenta litania colpevole.

 

 

II Purgatorio

 

L’attesa divenne, di lì a poco, la dimensione fissa in cui Castiel si trovò a fluttuare.

L’angelo scoprì in fretta quanto la sensazione potesse essere frustrante.

Aspettava che Dean lo chiamasse, aspettava – con non poco senso di colpa – che il cacciatore si ferisse per poterlo sfiorare e guarire.

Aspettava che i due fratelli andassero a dormire per potersi intrufolare nell’abitacolo della Chevrolet Impala e riempirsi i polmoni del profumo di Dean.

Aspettava che Dean seducesse la procace cameriera di turno, per poter osservare – invisibile – il suo corpo nudo contorcersi, i muscoli guizzare. E Castiel assaporava l’aria pregna dei gemiti gutturali dell’altro, suono ormai irresistibile alle sue orecchie.

Castiel, con la sua millenaria pazienza, aspettava.

 

 

III Paradiso

 

Quando finalmente Dean lo scopò per la prima volta, Castiel si ritrovò ansante, a boccheggiare in cerca dell’ossigeno di cui non aveva mai avuto bisogno.

Dean non fu veloce e brusco come Castiel si era aspettato e aveva temuto.

Il cacciatore assaporò la sua pelle con maestria e pazienza, facendogli scoprire e comprendere cosa fosse il piacere carnale.

A quel punto Castiel non fu più in grado di biasimare gli umani che peccavano di lussuria.

Essere riempito dal sesso turgido e bollente di Dean valeva mille paradisi.
E valeva l’eternità di punizione ed espiazione che Dio gli avrebbe imposto per quelle sue scelte dissolute.

 

Sdraiato alla ben e meglio sui lisci sedili dell’Impala, Castiel leccò una ad una le gocce di sudore che bagnavano il viso e il corpo di Dean.

 

E lì, tra il calore e il profumo del sesso, l’Angelo del Giovedì scelse la sua casa. Il luogo a cui appartenere per sempre. 

  
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