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Autore: emmejay    03/07/2016    3 recensioni
Daenerys e Tyrion si fissarono. Doveva trattarsi sicuramente di un imbroglio, di un qualche tranello.
“Vi avevo detto che non eravate l’ultimo drago.”
Genere: Dark, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daenerys Targaryen, Jon Snow, Sansa Stark, Tyrion Lannister
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Daenerys era grata di essere quasi arrivata. La cavalcata era stata faticosa e il continuo nevicare non l’aveva di certo aiutata. Avevano dovuto fermarsi più volte per cercare riparo, e così tre giorni si erano trasformati in un viaggio di una settimana. Due degli uomini della sua scorta erano morti assiderati, una paio di notti prima. I Dotraki non erano abituati a quel clima, né gli Immacolati, né tanto meno lei. Non sapeva nemmeno cosa fosse l’inverno, prima di arrivare nel continente occidentale, né mai aveva visto la neve. 

“Abbiamo bisogno del Nord, l’inverno è arrivato e si prospetta il più lungo degli ultimi mille anni. Non possiamo farcela da soli.” 

Ricordava ancora la faccia che lord Tyrion aveva fatto quando le aveva detto quelle parole. Per la prima volta da quando lo conosceva nei suoi occhi aveva visto la paura. 

Era grata di averlo al suo fianco, anche in quel momento, soprattutto in quel momento. Nonostante li avesse rallentati non poco aveva bisogno di lui per affrontare gli Stark, e così aveva lasciato Varys, Missandei e Verme Grigio a capo delle sue truppe e a prendersi cura dei suoi draghi ed era partita senza pensarci due volte.

“Cosa hai intenzione di dire agli Stark quando li incontreremo?” Le chiese Tyrion, spronando il suo cavallo affinché andasse più veloce, in modo da seguire il passo della regina, molto più abile a cavalcare di lui.

“Gli offrirò vendetta. Se è possibile odiano i Lannister ancor più di quanto li odi io.” Rispose, guardandolo in faccia.

“Vendetta? Gli Stark odiano i Lannister più di chiunque altro, ma odiano i Targaryen allo stesso modo.” Tyrion sapeva benissimo che il dolore per l'assassinio di Brandon e Rickon Stark erano ancora vivo nel cuore del Nord.

“Allora ricorderò loro di avere tre draghi con me. Ricorderò loro che il fuoco scioglie il ghiaccio.” 

La sua risposta e la fierezza con cui aveva pronunciato quella parole, fecero rabbrividire il Lannister. Ormai aveva imparato che nonostante le buone intenzioni della regina il sangue dei Targaryen in lei spesso era troppo forte per essere controllato. Inoltre era praticamente un’ estranea, non solo in queste terre, ma in tutto il continente. Non aveva idea di come funzionassero le cose, delle diverse tradizione delle varie casate, o dell’indole del popolo. Tutto ciò che sapeva lo aveva imparato da lontano, stando dall’altra parte del mondo. Inoltre con la guerra alle porte e l’inverno che imperversava, la regina si agitava sempre di più.

“Non funzionerebbe, non con gli uomini del nord. Troppo selvaggi e troppo numerosi, e soprattutto troppo cocciuti. Se ti presentassi lì dando ordini otterresti l’effetto contrario. Preferirebbero morire che cedere alle tue condizioni.” Per quanto poteva cercava sempre di farla ragionare, senza però contraddirla troppo.

“Allora cosa dovrei fare? Concedere loro l’indipendenza? Sei stato tu stesso a dirlo, abbiamo bisogno di loro. Non potremmo sopravvivere all’inverno senza di loro!” La rabbia cresceva in lei insieme all’insicurezza. Da quando erano sbarcati era stato tutto più difficile di quanto si aspettassero. Nonostante avessero conquistato l’appoggio delle masse molto in fretta e sconfitto i pochi che ancora si opponevano alla rinascita dei Targaryen, Approdo del Re non era ancora caduta. La regina avrebbe potuto usare i suoi draghi per espugnarla, ma portare fuoco e distruzione nella città in cui avrebbe dovuto regnare non sembrava il metodo di approccio ideale per farsi accettare e amare dal popolo. Così avevano deciso di cambiare strategia, e di prolungare l’assedio, fino a quando sarebbero caduti per fame, così che il popolino avrebbe visto Daenerys, la madre dei draghi, come la salvatrice che era, come colei che avrebbe riportato loro non solo la legittima successione al trono, ma la salvezza vera e propria.

“Suppongo che lo capiremo una volta incontrati il Re e la Regina del Nord. Mi domando proprio chi sia colui che ha sposato la mia mogliettina. Se fosse stata ancora nubile avremmo potuto sfruttare il nostro matrimonio per mettermi a capo di Grande Inverno, anche se dubito che avremmo avuto l’appoggio degli uomini del Nord. Tuttavia sarebbe stato già qualcosa.” 

Ci aveva pensato spesso Tyrion, a chi fosse seduto accanto a quella giovane e ingenua ragazza che per così poco era stata sua moglie. Tutto ciò che si sapeva a Sud era che un uomo era stato nominato Re del Nord e che poco dopo aveva sposato Sansa Stark, consolidando il suo titolo, conferitogli dai suoi stessi uomini. Nonostante tutto, sperava per Sansa che fosse un uomo buono e gentile, magari anche di bell’aspetto, proprio come la ragazzina aveva pensato che fosse Jeoffrey quando lo conobbe. Quanto si era sbagliata. Sperava allora che dopo tutto quello che aveva passato, la ragazzina avesse avuto un po’ di fortuna e che fosse al sicuro. Lo sperava davvero con tutto il cuore.

 

 

Quando Sansa fu informata dei visitatori alle mura un brivido le percorse la schiena. 

“Che siano venuti per riprendercii e riportarci a Sud? Che vogliano separarci?” 

Ma la paura sparì in fretta. Sansa non era più la stessa che era andata ad Approdo del Re con suo padre. Era diversa. Era di acciaio ora e non aveva più paura. Se volevano  prenderli avrebbero dovuto lottare e se lo avessero fatto li avrebbero distrutti, ne era certa.

Fu con questa convinzione che, gettandosi addosso la pelliccia con il simbolo degli Stark uscì dalle sue stanze e ordinò che i loro ospiti venissero scortati nella Sala del Re e che suo marito il Re venisse fatto chiamare. 

Era ancora sola quando le porte della sala si spalancarono. Ser Davos e Tormund accompagnavano uno dei gruppi più strani che Sansa avesse mai visto. C’erano alcuni uomini armati di spade dalle forme insolite, come Sansa non ne aveva mai viste, e guerrieri dalla carnagione scura e vestiti di pelli. 

“Questi uomini non hanno mai visto un inverno nelle loro vite. Probabilmente nemmeno sanno cosa sia” pensò scrutandoli di nuovo. I vestiti era troppo leggeri, i corpi troppo scoperti e le scarpe decisamente troppo leggere per camminare tra la neve. 

Davanti a loro il lord, una volta sua marito, Tyrion Lannister. Era assai diverso da come ricordava. La barba più folta e le rughe attorno agli occhi più marcate. Aveva l’aria stanca, eppure c’era una luce nei suoi occhi che Sansa non aveva mai visto. Guardandola l’uomo sorrise debolmente e timidamente e Sansa abbassò il capo, come a salutarlo. E poi c’era lei : Daenerys Targaryen. Era bellissima, proprio come aveva sentito dire, proprio come aveva sempre immaginato che fosse un Targaryen. A quel pensiero un piccolo sorriso le sorse sulle labbra. Non tutto è sempre ciò che sembra, e Sansa lo sapeva bene.

Daenerys Targaryen era una bellezza unica, una di quelle per cui vengono scritte le canzoni. Tutto in lei era bello e particolare, dagli occhi viola ai capelli argentei. Persino il modo in cui camminava, il modo in cui ora la fronteggiava, fissandola fieramente, era unico. 

“Inchinatevi davanti alla vostra regina!” Gridò Tormund, fissando gli altri guerrieri. La mano al fianco, pronto, come sempre, a sfoderare la spade.

“Lei non è la regina. Io lo sono.” Disse Daenerys, senza nemmeno voltarsi a guardare Tormund. “Siete voi che dovresti inchinarvi al mio cospetto”

Il bruto era  sul punto di estrarre la spada quando Sansa parlò “Tranquillo Tormund, non ho bisogno di questo genere di cose” poi si alzò e lentamente scese le scale su cui era posizionato il trono, fino ad arrivare dinanzi ai suoi ospiti “Piuttosto, accertati che mio marito sia stato chiamato. La sua assenza mi preoccupa e poi credo che i nostri ospiti non abbiamo mai visto un vero re.” Disse sorridendo. In un attimo Tormund fu fuori dalla stanza e Sansa già pregustava il momento in cui avrebbero saputo la verità.

“Mia signora” disse Tyrion prendendola per mano “è bello vedervi sana e salva”

“Anche voi, mio lord. Nonostante vi troviate dalla parte del trono sbagliata. Ho sempre sperato che un giorno sareste venuto qui, anche se immaginavo che avreste consigliato me.” 

Nonostante non si fossero rivolte la parola per tutto quel tempo Sansa e Daenerys non avevano fatto che studiarsi e scrutarsi, l’una a cercare di scoprire la pericolosità dell’altra solo guardandosi negli occhi. 

“Perché siete qui?” Chiese infine Sansa

“L’inverno è arrivato. I Setti Regni hanno bisogno del Nord, e il Nord ha bisogno dei Sette regni. Sono venuta con un’offerta di pace.” 

Tyrion non poté che essere sollevato che la sua regina avesse scelto la pace alle minacce, o agli ordini. 

“Magari il Nord avrà bisogno dei Setti Regni, ma sicuramente non quanto i Sette Regni hanno bisogno del nord. Riusciremo a sopravvivere all’inverno senza di voi, anche se significherà fare sacrifici, ma non so se lo stesso possa essere detto per la vostra gente. Quindi ditemi, regina, perché dovremmo aiutarvi?” 

Il modo in cui aveva sottolineato quella parola non piacque affatto a Daenerys e nonostante si fosse ripromessa di non lasciarsi irritare la rabbia stava cominciando a farsi sentire.

“Perché?” Chiese Daenerys con un ghigno stampato in faccia “ Volete sapere perché dovete aiutarci?” Gli occhi di Dany si chiusero in due fessure e la voce si riempì di fierezza “ Perché sono Daenerys Targaryen Nata dalla Tempesta, prima del suo nome, Regina degli Andali, dei Rhoynar e dei Primi Uomini, Madre di draghi, la Non-bruciata, Khaleesi del Grande Mare d’Erba, Distruttrice di catene e Regina di Mereen. Io sono una Targaryen, sono l’ultimo dei draghi e sono la legittima erede al trono, ecco perché! Il Nord è parte dei Sette Regni, quindi sono la vostra regina.”

Sansa sorrise, scuotendo la testa. “ Voi non siete la regina. Potete esserlo a Sud se volete, ma non qui, non nel Nord. Non sarete mai la regina qui, né..” Sansa si fermò un attimo, soppesando le sue parole, decidendo se dovesse o meno pronunciarle. Ne aveva il diritto? O avrebbe dovuto esser lui a dirle? No, doveva farlo, in quel momento. Lui sarebbe arrivato a momenti, e avrebbe capito che quello era il momento giusto. “nè siete la legittima erede al trono…” Era così piacevole dire finalmente quelle parole. Un sapore dolce le riempì la bocca, mentre la donna di fronte a lei cominciava a perdere il controllo. Fu proprio mentre vide che Dany stava che controbattere che pronunciò soddisfatta quelle parole “E di sicuro non siete l’ultimo drago.” 

Tyrion fissava la sua regina. Avrebbe voluto calmarla, avrebbe voluto dirle di non cedere nel tranello, ricordarle che avevano bisogno del Nord ma non osava parlare. Ogni suo gesto avrebbe potuto essere interpretato nel modo sbagliato da una delle due, complicando ulteriormente la situazione. Lentamente, come se il tempo avesse cominciato a scorrere in maniera diversa, vide l’espressione di Daenerys cambiare. La rabbia divenne disprezzo e poi confusione. 

“ IO sono la figlia di Aerys e Rhaella Targaryen. Mio padre è stato tradito e ucciso della sua stessa guardia. Mia madre è morta, sacrificando se stessa per permettere a ME di venire alla luce. Mio fratello Rhaegar è stato ucciso al Tridente, quando l’usurpatore gli ha fracassato il petto col suo martello, sua moglie e entrambi i suoi figli assassinati dall’ingrato leone, e mio fratello Viserys è morto anni fa, ucciso dalla sua stessa avidità. Io sono l’ultima della mia famiglia, l’unica sopravvissuta. Quindi ditemi, dov’è l’altro drago?” 

La porta della sala si spalancò e Jon Snow entrò, seguito dal fedele bruto.

“Proprio lì” Disse Sansa, sorridendo e indicandolo. 

Daenerys e Tyrion si voltarono contemporaneamente, mentre Jon avanzava a passo deciso verso di loro.

“Mio Re” Disse Ser Davos inginocchiandosi al suo cospetto.

“Jon Snow? Com’è possibile? Sei tu il re?” Per la prima volta in vita sua Tyrion era completamente, totalmente senza parole. Jon Snow, figlio bastardo dell’onorevole Ned Stark, e Sansa Stark sposati? Dopo tutto quello che il Nord aveva detto sulla sua famiglia avevano accettato la loro peccaminosa unione, dichiarandoli persino re e regina? 

“Aye.” Rispose Jon. “ Ma il mio nome non è più Jon Snow, non lo è mai stato in realtà.”

“Vi presento Jon Stark Targaryen, figlio di Rhaegar Targaryen e Lyanna Stark. Il risorto, Azor Ahai rincarnato, il principe che era stato promesso,sua è la canzone del ghiaccio e del fuoco. Ex Lord comandante dei guardiani della notte, il lupo bianco con il sangue di drago. Re del Nord e legittimo erede del trono di spade.”

Daenerys e Tyrion si fissarono. Doveva trattarsi sicuramente di un imbroglio, di un qualche tranello.

“Vi avevo detto che non eravate l’ultimo drago.” 

 
  
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