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Autore: Angel_SG    03/07/2016    2 recensioni
"A funny dinner" era una OS, che è stata ampliata per diventare una long fiction.
Dal primo capitolo:
"Sì, perchè dovete capire che il concetto di “fare il piedino sotto il tavolo”, sembra anche divertente quando lo vedi nei film, peccato che smetta di esserlo quando sei tu il povero martire costretto a fingere un colpo di tosse per sopprimere un gemito più forte degli altri...quando invece l'unica cosa che vorresti sopprimere è quella zoccola di tuo fratello, che ti sorride serafico dall'altro lato del tavolo."
(Wincest! Don't like, don't read!)
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bobby, Dean Winchester, John Winchester, Sam Winchester
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: Incest | Contesto: Prima dell'inizio, Prima stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Quello che c'è in fondo al cuore non muore mai!'
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Stanford University

 

 

Quando l'indomani raccogliamo le nostre cose dalla spiaggia, Dean mi guarda con attenzione, per cercare di capire se mi sento meglio e io gli rivolgo un sorriso.
-Appena arriviamo a casa mi tuffo nel letto...Dio mio sulla sabbia non si può dormire!- dice Dean a voce alta e io rido.

-Per l'amor del cielo Winchester...tu non sai cosa vuol dire dormire nella tenda accanto al tricheco tette mosce...Finn russa come un trattore- Santana e il suo tatto.

-Non dovresti dire queste cose...ferisci le persone – dice Rachel in sua difesa.

-Sono sincera!- dice facendo spallucce e ondeggiando i capelli.

Dean va insieme agli altri a caricare le cose in macchina e io resto per un po' solo con lei.

-In fondo gli vuoi bene, vero? - chiedo, prendendola in giro.

Lei sorride come l'ho vista fare poche volte e mi schiaccia l'occhiolino.

-Ho una reputazione da mantenere...non dirlo a nessuno – e scoppia a ridere.- Piuttosto Sam...tu e Dean siete davvero una bella coppia...

Sono spiazzato dal suo cambio di argomento e le sorrido, ringraziandola.

-Sai...per me non è stato facile accettare il mio amore per Brittany...c'ho messo un po' prima di presentarla al mondo come la mia ragazza...ma l'amore deve essere libero, non può vivere in catene...- guarda il mare mentre dice queste parole e io faccio lo stesso.

-Non mi preoccupa amare Dean perchè è un uomo...l'avrei amato anche se fosse stato una donna..- dico abbassando lo sguardo, sapendo quanto grossa fosse la bugia che avevo detto ai miei amici.

-Si...per me è lo stesso..avrei amato Brittany anche le fosse stata un uomo...un gatto, un cane...- si ferma e mi guarda e io ricambio lo sguardo.

Siamo fissi occhi negli occhi quando lei pronuncia quelle parole.

-L'avrei amata anche se fosse stata mia sorella...- resto a bocca aperta e lei sorride maliziosa.- Avete gli stessi occhi...

Non riesco a dire nulla, sono pietrificato.

-Da quanto...lo sai? - riesco a balbettare.

-Lo sappiamo più o meno da quando ce l'hai presentato...

Sto ancora riflettendo su quello che mi ha detto quando il soggetto della frase mi colpisce.

-Lo “sappiamo”? Gli altri...- sono incredulo.

-Sam...ok cerchiamo di finire queste discussione perchè sto diventando troppo buona...ma noi siamo tuoi amici...non serve che ti giustifichi con noi...a noi basta vederti felice...

Le sorrido e so di aver trovato dei veri amici, poi lei cambia espressione e capisco che è tornata la solita Santana.

-Dio mio se questa fosse una fan fiction mi definirei molto OOC...devo tornare nel mio personaggio...andiamo spilungone...- e se ne va lasciandomi lì.

Quando più tardi entro in macchina con Dean sto ancora sorridendo e lui lo nota.

-Tutto ok?

-Loro lo sanno Dean...l'hanno sempre saputo...- Lui afferra al volo quello che intendo.

All'inizio non dice nulla, poi mi avvolge il braccio intorno al collo e mi fa avvicinare a lui, stampandomi un bacio sulle labbra.
Poi mette in moto e ci avviamo verso casa di Bobby.

* * *

Parcheggiamo la macchina e sento una strana morsa al petto, come un brutto presentimento.
Sono mano nella mano con Dean quando entriamo in casa e, in cucina, troviamo Bobby e papà...sembrano aspettarci.
Bobby è poggiato allo stipite della porta e papà è seduto al tavolo, con una busta tra le mani...e riconosco il simbolo che vi è sopra.
Stanford University.

Mi blocco e Dean mi stringe un po' più forte la mano in una tacita domanda.
“Cosa c'è che non va?”.

Mi volto verso di lui e vorrei piangere, ma mi impongo di non farlo.

-Scusa Dean...- sussurro così che mi senta solo lui.

Dean sembra confuso, ma non ha il tempo di chiedere nulla, perchè papà interviene.

-Credevate che non l'avremmo scoperto? Che diavolo avete nel cervello? - papà è arrabbiato e Bobby è...deluso.

Non so se sia deluso dalla mia scelta e semplicemente perchè non gli ho detto nulla, ma la situazione non cambia.

-Papà che vuoi dire? Che cosa avremmo fatto adesso? - chiede Dean alzando il tono di voce.

Papà gli lancia contro la busta e un foglio scivola via.

John urla come un forsennato mentre Dean lo prende e comincia a leggerlo.

“Egregio Signor Samuel Winchester, siamo lieti di comunicarLe che la sua domanda di ammissione alla Stanford University...”

Dean si blocca, probabilmente finisce di leggere il resto in mente e non dice nulla.

-Quante volte hai intenzione di deludermi Sam? - Urla John livido di rabbia.

-Deluderti? Questo lo chiami deluderti? I padri normali sognano che i figli vadano al college, sei tu che non sei normale...tu ci hai cresciuti in questo modo barbaro ed io non intenzione di andare avanti così tutta la vita- sto urlando con quanto fiato ho in corpo.

-E allora vattene...ingrato che non sei altro, tua madre ha dato la vita per te e questo è il modo di ringraziarla? Facendo vagare libero il mostro che l'ha uccisa?- John stringe i pugni e ho il sentore che potrebbe colpirmi.

-No, il modo di ringraziarla è che i suoi figli abbiamo una vita normale, lontano da tutto questo!!- né io né lui aggiungiamo altro...riprendiamo fiato.

Dean non ha ancora detto una parola, Bobby neanche...ma interviene in quel momento.

-La lettere dice che sei stato accettato anche per i corsi estivi...ti chiedono di presentarti tra due giorni.

Due giorni...

D'istinto mi volto a guardare Dean che non ha ancora sollevato lo sguardo.

-Ok...preparo la mia roba.

-Sam...se esci da quella porta...non disturbarti a tornare – dice in tono freddo e solenne, ed io annuisco soltanto.

Corro in camera mia e mi sbatto la porta dietro di me.

* * Dean

Vedo Sam andare via e mi fermo un attimo a guardare papà e Bobby.
Stringo la lettera tra le mani e Bobby mi guarda preoccupato.

-Non l'ha detto neanche a te?- dice Bobby e papà di volta di scatto a guardarmi.

Io riesco solo a scuotere la testa, poi mi avvio per le scale.
Prima di aprire la porta prendo un bel respiro e quando entro, trovo Sam sul letto.
Si volta subito a guardarmi ma non dice niente...come se aspettasse che sia io a dire qualcosa.

-Perchè? - scandisco cercando di non perdere il controllo.

-Mi disp..- prova, ma non lo faccio finire.

-NON DIRE CHE TI DISPIACE, SAM!- papà e Bobby ci sentiranno, ma i sentimenti che provo in questo momento minacciano di distruggermi.

-Dimmi solo...perchè? Non eravamo abbastanza per te? IO non ero abbastanza per te? Dovevi per forza voler mettere migliaia di Kilometri tra noi due?

-Dean non è quello che volevo fare...

-Ma lo stai facendo Sam – mi siedo sul letto e affondo il volto tra le mani.

-Non puoi farmi questo Sam...non puoi farci questo...non puoi farlo a noi due...se tutto quello che c'è tra noi ha significato qualcosa per te... come puoi pensare di andar via? - chiedo afflitto, non riuscendo a sollevare il volto.

-Se mi ami come dici...non puoi chiedermi di rinunciare al mio sogno, Dean...

Si avvicina e mi toglie le mani dal volto.

Punta su di me quegli occhi in cui mi specchiavo ogni giorno...occhi felici, tristi, angosciati, speranzosi..ma mai così disperati.

-Vieni con me Dean...- mi guarda supplicante.

Ci metto un po' a rispondere, ma so che è la risposta giusta.

-Resta con me Sam...- sono risoluto, non andrò via...

Lui si alza con lentezza esasperante.
Prende la valigia e comincia a metterci dentro tutto quello che può.
Lo vedo prendere una scatolina in mano, grande quanto una scatola di scarpe.
So cosa c'è dentro...è la sua “scatola di Dean”...ci sono tutte le nostre cose; quando la apre vedo i menù su cui abbiamo scritto le nostre promesse.
Poi fa una cosa che mi lascia senza parole: si toglie la collana e la chiude dentro la scatola.
Mi alzo, gli lascio i documenti sul letto e faccio per andarmene.

-Dean... io non posso vivere così...non posso vivere senza di te...ma non posso vivere come un cacciatore...se mi ami, per amor mio, vieni via con me...- non piange...ma la sua espressione è piena di dolore.

-Non posso...- dico con il cuore a pezzi – Ma io ti amo, Sam...

Lui si volta e le parole successive le pronuncia in maniera fredda, con la voce di chi ha appena perso tutto.

-Non abbastanza Dean...esci fuori, devo fare le valigie.

 

Mi sbatto la porta dietro, ma Sam non si trattiene quei due secondi in più e lo vedo scivolare a terra.
Devo andarmene da qui, prendo la giacca e le chiavi dell'Impala, che avevo appoggiato al tavolino dell'ingresso e sento a malapena Bobby e papà che cercano di fermarmi.
Mi infilo dentro la mia Baby e metto in moto...non sapendo neanche io dove andare.

* * * Sam

Dean non ha ancora chiuso la porta e io scivolo in ginocchio, tenendomi la scatola al petto.
Non può essere finita...non stavolta...no...
Conservo la scatola in una trave sotto il pavimento, in modo che Bobby non possa trovarla.
Non voglio portare a Stanford qualcosa di noi...non riuscirei a resistere.
Mi chiedo se davvero sto facendo la cosa giusta, mi rendo conto che avrei anche potuto rinunciare...ma mi fa male il fatto che non l'abbia fatto lui...è disposto a perdermi piuttosto...e non posso accettarlo.

Preparo i bagagli con calma esasperante e poi mi sdraio sul letto.
Vedo una maglia che ho dimenticato di inserire in valigia e la prendo...la maglia bianca degli AC/DC...mentre le immagini della nostra prima volta mi sfrecciano davanti agli occhi piango...e mi addormento così...senza sapere come mi sveglierò e dove troverò la forza di alzarmi da quel letto.

Quando mi sveglio sono passate due ore...la verità mi piomba addosso con la forza di un macigno...mentre capisco che mi sta lasciando andare...prendo le valigie ed esco dalla stanza, mi fermo sulla cima delle scale e lo vedo cominciare a correre su...verso di me...poi il suo sguardo si fa stranamente vuoto.

Sento un fischio strano nella mia testa.
Quello è Dean...mio fratello...sono confuso...sto andando a Stanford...penso che mio fratello mi fermerà, ma perchè dovrebbe farlo?

Non so bene cosa stia succedendo, so che lui si ferma e io comincio a scendere le scale con la valigia in mano.

* * Dean

Sto girando in tondo da due ore quando inchiodo sul posto, scatenando le ire dell'automobilista dietro di me.
E' Sam...è l'amore della mia vita...e se vuole cambiare vita...io lo seguirò anche in capo al mondo per dimostrargli che lo amo con tutta la mia anima.
Faccio inversione e torno a casa di Bobby nel giro di pochi minuti.
Scendo di corsa dalla macchina ed entro in casa, mi fiondo su per le scale e lo vedo lì...l'amore della mia vita...mio fratello..io lo am...gli voglio bene...perchè ai fratelli si vuole bene.

Non so cosa mi stia succedendo, la mia testa è così confusa...rivedo il nostro primo bacio...nel momento in cui Sam si avvicina il ricordo tremola...non bacia le mie labbra, ma la mia guancia.

Quello lì sopra è mio fratello...sto salendo le scale per dirgli...non mi ricordo...non ricordo che cosa ero venuto a dirgli...
Il suo sguardo si fa vuoto, forse il riflesso del mio.

Lui continua a scendere le scale con la valigia in mano.

-Ciao Dean...stammi bene – e mi passa accanto senza dirmi nient'altro.

Sento che c'è qualcosa di sbagliato in quello che sta succedendo...come se mi mancasse un passaggio...ma non saprei quale, quindi gli rispondo soltanto poche parole.

-Stammi bene anche tu, Sam...- sento un nodo alla gola, non voglio lasciarlo andare, voglio che resti lì con me perchè io...gli voglio bene...suona così sbagliata questa frase...ma non mi viene in mente altra spiegazione.

 

Così lo vedo andare via...e con lui va via anche una parte di me.

 

* * *

 

Castiel si volta verso Balthazar.

-E' opera tua? Cosa hai fatto?- chiede confuso

Balthazar sorride soddisfatto, in risposta.

-Era così semplice che non capisco come io non ci abbia pensato subito...però alla fine ce l'ho fatta.

-Continuo a non capire...-

-Bè in verità mi è bastato alterare i ricordi di quei due...un bacio sulla bocca diventa un bacio sulla guancia...la prima volta diventa una gara a chi cede prima al solletico...cose del genere...il cambiamento è stato così drastico che nessuno di loro due si è accorto che gli mancano buona parte dei ricordi di una vita.

-Hai cancellato i loro ricordi? - chiede Castiel sconvolto.

-No...non proprio...diciamo che sono rinchiudi dietro un muro...e dovrebbero riuscire a rimanerci...- sorride tra sé e sé.

-Ma non capisco...puoi cancellare i ricordi...ma non i sentimenti...- Castiel sembra deluso adesso.

-Bè...non li posso cancellare...ma posso enfatizzarli...quando ho fatto il mio numero di magia Sam era molto arrabbiato con Dean...ho lasciato che quel forte sentimento negativo rimanesse a prevalere sugli altri, in modo che Sam andasse via senza guardarsi indietro...e Dean...bè una parte di lui vuole seguire Sam, perchè comunque ha realizzato che partire sia la cosa giusta...probabilmente su di lui l'incantesimo è riuscito un po' meno, perchè era già sentimentalmente pronto a tornare da lui...bisognerà che tu lo tenga sotto controllo quando sarà il tuo momento, Castiel...- sospira.

Castiel non aggiunge altro e Balthazar scoppia a ridere.

-Sono davvero bravo...chissà, dopo un'impresa del genere...magari la prossima volta riuscirò a non far naufragare il Titanic e a lasciare quella lagna di Celin Dion a mungere le vacche!- fa un profondo inchino e poi scompare.

Castiel resta ancora qualche minuto ad osservare Dean.

-Mi dispiace ragazzi...mi dispiace davvero!- poi scompare anche lui.

 

 

 

 

N.d.A.

Eccociiii arrivati a Standford.

Allora non so se si è capito quello che ho fatto Balthazar..in pratica ha fatto qualcosa di simile a quello che ha fatto Morte...solo su una parte di ricordi molto più vasta...
Che dire? Spero vi sia piaciuto e di poter postare il prossimo capitolo prima possibile :-*

Un beso
Angel_SG

  
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