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Autore: PikaPikaHikaru    10/07/2016    0 recensioni
[Larry Stylinson|OneShot|Missing Moment]
Harry e Louis convivono. A un certo punto Louis si mette a cantare e Harry pensa si stia esercitando, ma sarà davvero così?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ecco un'altra fic che giaceva incompleta nel PC di Candice, che, grazie ad Alexys_Tenshi che ha scritto il finale, vede la luce su questo nostro account condiviso ^^
Buona lettura, fateci sapere cosa ne pensate!

I Colori dell'Amore

«Qual è il tuo colore preferito Louis?» aveva chiesto Harry la sera del loro primo incontro.
«L’arancio, direi.»
«L’arancione? Un colore così acceso?»
«Non proprio quello acceso, direi più quello di un tramonto.»
E Harry aveva sorriso, incantato dal romanticismo di Louis.
Il suo colore preferito, dopotutto, era il blu. Ma non proprio il blu, più l’azzurro degli occhi di Tomlinson.
Ma questo, Harry, preferì non dirlo.

Erano passati anni dal primo incontro e ne avevano visti di tramonti insieme, anche quella sera l’avevano guardato insieme, come la prima volta, e Harry si era perso nell’azzurro degli occhi di Louis, che lo distraevano sempre da ogni cosa, i quali guardavano assorti il tramonto.
Da lì, sul terrazzo del loro attico in centro, si godeva di una vista stupenda della città, gremita sì delle loro fans, ma che in quel momento sembravano così lontane, così piccole in confronto alla magnificenza di quel tramonto.
L’aria cominciava a farsi più fresca, così Louis disse a Harry che sarebbe rientrato. Harry disse che l’avrebbe seguito presto, che voleva rimanere ancora un po’ a guardare il panorama. In realtà, camminandogli di fianco si sarebbe sicuramente perso lo spettacolo del suo fondoschiena che sculettava, fu questo che Harry pensò nel dare quella risposta.
E quando dopo pochi minuti rientrò, trovò Louis intento a suonare e a cantare una canzone. Non gli diede peso, pensando che si trattasse di una delle loro canzoni e che Louis si stesse esercitando per il successivo tour.
Iniziò a preparare la cena, finché, come un fiume in piena, la voce di Louis giunse alle sue orecchie, e così anche le parole della canzone.

 
And I don’t care it’s obvious
I just can’t get enough of you
The pedals down my eyes are closed
No control

Era la fine di “No control”, Harry la riconobbe subito. Louis continuò a cantare:

I might never be a knight in shining armour,
I might never be the one who you take home to mother
And I might never be the one who brings you flowers
But I can be the one, be the one tonight

L’inizio di “Perfect”, il loro ultimo singolo... Louis avrebbe continuato a cantarla, quindi Harry decise di dedicarsi alla cena, perché, quando avrebbe finito la sua esercitazione canora, Louis sarebbe stato certamente affamato! Ma quello che attirò l’attenzione di Harry, fu l’improvviso cambio di strofe, con:

I’m perfect
I’m perfect for you
So, let’s start right now

Ma perché saltare strofe e versi? Che aveva in mente Louis? Mentre pensava quello, Harry si accorse che Louis era entrato in cucina e lo fissava.
C’era tensione nell’aria e Harry non sapeva spiegarsi il motivo. Per smorzarla, disse: «È quasi pronto, Lou, promesso. Stavo finendo di cucinare.»
«Non mi interessa se è pronto. Volevo sapere se mi hai ascoltato cantare.» chiese senza porre domande Louis, che si avvicinava pericolosamente a Harry.
«Non dovevo forse?» sorrise il riccio «Era un’esercitazione privata?» cercò di disilludersi Harry. Quella sembrava... no, Louis non era come lui. Se lui fosse stato una ragazza, avrebbe pensato che Louis gli stava dedicando quelle canzoni per... “no, Harry”, si disse “non illuderti. Louis non è come te.”
«Sei proprio ottuso, Harreh.» disse senza mezzi termini Louis, prendendo il viso del minore tra le mani e baciandolo. Fu un bacio complicato. Harry non se l’aspettava e rimase spiazzato, con le labbra chiuse.
Louis non sapeva che pensare: aveva da sempre avuto l’impressione di piacere al suo amico. Si separò dal minore e gli sorrise debolmente.
Lasciò quindi la cucina, dicendo: «Mangia pure, io non ho fame stasera. A domani.»  
E Harry rimase solo in cucina a chiedersi per quale stupido motivo non avesse ricambiato il bacio del ragazzo che amava da sempre.
Per le fans, forse?
No, non era per quello. Allora perché? Dopo tutti gli anni che hanno passato insieme, dopo tutte le volte in cui Harry avrebbe voluto sfiorare quelle labbra sottili, accarezzare quei capelli sempre ribelli la mattina e poi stringere in un abbraccio molto più intenso dei soliti abbracci che si scambiano durante la giornata, durante le interviste o i concerti.
Eppure, Harry aveva ancora paura di esporsi. Paura del giudizio altrui.

Aveva chiamato Nick in un pomeriggio d’estate di due anni prima, dopo aver terminato l’ultima intervista.
Gli aveva confessato il suo amore per Louis e domandato cosa ci fosse di sbagliato.
Nick rise di gusto e gli rispose semplicemente con un «Non c’è nulla di sbagliato Harry. Ognuno ama chi crede sia la persona adatta. Che sia maschio o femmina non ha importanza. Buttati piccolo Harry e non te ne pentirai»

Aprì la stanza di Louis senza neanche prendersi il disturbo di bussare. Trovò il ragazzo disteso sul letto, con la testa sprofondata nei cuscini. La luce della televisione illuminava la stanza, il volume era basso e Louis non prestava davvero attenzione al programma.
Harry gli si avvicinò lentamente, sedendosi accanto e allungando una mano per sfiorare i capelli di Louis.
«Per il bacio di prima…» iniziò Harry facendo scendere la mano alla guancia.
«Dimenticalo. È stata una cosa improvvisa» rispose.
Harry sorrise imbarazzato e semplicemente si allungò per posare le labbra su quelle di Louis. Stavolta il bacio durò più a lungo. Harry passò una mano sul collo di Louis e quest’ultimo cercò di tirare leggermente i capelli del più piccolo. Dischiuse le labbra e le lingue si sfiorarono. Harry rise sulle labbra dell’altro e si staccò.
«Lou… ti ho sempre amato.» finalmente l’aveva detto ad alta voce.
«Anche io Harry. Da sempre.» rispose Louis abbracciandolo.
   
 
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