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Autore: ArashiiHime    18/07/2016    0 recensioni
Dal prologo:
Ansimando, guardo' la mano sinistra recante il sacro triangolo che da sotto il guanto in pelle scintillava come non mai, dando fastidio ai suoi stanchi occhi che reclamavano assoluto riposo.
Mentre si annebbiavano, l'azzurro profondo e brillante che circondava le due pupille nere sembrava maledire quel simbolo che con forza si era appropriato della sua felicità, della sua famiglia, della sua vita intera. Del suo destino.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ganondorf, Impa, Link, Princess Zelda, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Cosa ne pensi di questa situazione?-
-... Non so che dire... ammetto che sono confusa. Ma... continuo anche a credere che sia impossibile.-
-...no, non lo è. Ricorda che nè tua figlia nè la regina hanno mai sbagliato.-
- Ma la profezia è in ritardo di Un anno-
- Non significa nulla. Si avvererà.-
-...-
- Dovremmo prepararci, Impa.-
-...-
- Impa...!-
- No. Non si avvererà. Sono sicura che le parole della dea siano state tramandate erroneamente.Il nemico non è Lui, non è possibile... Assolutamente.-
- Impa...-
- Dobbiamo aspettare, solo aspettare. Nel caso in cui mi stia sbagliando, me ne assumerò la colpa.-
- Nel caso in cui tu ti stia sbagliando ci rimetterà tutto il regno. Ricordatelo.-
- La regina non ha mai sbagliato una previsione, è vero. Ma... i suoi occhi... ricorda i suoi occhi quando lo guardavano. Non è lui, ti dico. Nei suoi occhi c'era amore, non un presagio di morte.-
- Spero vivamente che tu abbia ragione. La cerimonia sarà tra sei giorni, solo sei giorni.-
- Lo so, li sto preparando da anni per questo giorno, Famir.-
-... il ragazzo non sa nulla, vero?-
-... nessuno dei due sa nulla. Se glielo avessi detto non so come avrebbero reagito. Non sanno nemmeno dei poteri della madre.-
- E tua nipote?-
- Figurati.-
- Quando arriverà il momento il ragazzo dovrà accettare tutto d'un colpo il suo destino... se la previsione di sua madre e di Aran fosse corretta farebbe ancora più fatica ad accettare il suo fardello.-
- ... te l'ho già detto e ripetuto come la penso a riguardo. E poi... Mia figlia Aran e La Regina ormai non possono più parlare, smettila di tirarle in mezzo. Che ne sai che nel frattempo il corso delle cose che hanno predetto non possano essere cambiate? I piani degli dèi sono infiniti ed incomprensibili persino a noi Sheikah che dai tempi più bui li serviamo.-
- Chi lo sa. Come ho detto spero che abbia ragione tu. Ad essere sincero nemmeno io sopporterei di vedere realizzata la profezia. Ho sentito un rumore... sarà meglio che vada prima che ci vedano. occhi Aperti, Impa.-
- ... riguardati, Famir. E mi raccomando, tienimi aggiornata a proposito di quel gruppo sospetto.-
- Sarà fatto, mia signora.-
La figura incappucciata si avviò verso la porta d'ingresso e sparì nella nebbia e nella pioggia sotto allo sguardo color sangue della Gran sacerdotessa, che lo aveva seguito per richiudere la porta.
Diede una fugace occhiata alla fitta tempesta che stava cadendo sul villaggio quella notte.
Non era un buon presagio.
Scosse la testa per scacciare quei pensieri negativi che le si stavano incastrando nella mente dopo quella conversazione, e dopo essersi assicurata che non ci fosse nessuno nelle vicinanze richiuse la porta, appoggiandosi poi con le spalle.
Tirò fuori da sotto alla veste da notte un medaglione ovale con una pietra azzurro celeste incastonata. Stava scintillando.
- A prescindere da quello che accadrà, l'unica certezza che abbiamo è Link... solo lui potrà salvarci...-
Strinse per qualche secondo la presa sul cristallo brillante, e la luce che emanava venne momentaneamente oscurata.
Rimise il medaglione sotto alla veste, assicurandosi che non si potesse vedere. Poi si incamminò verso la sua stanza, pensando tra sè e sè che tanto non avrebbe mai chiuso occhio quella notte.
Fuori, il vento ed i tuoni ululavano minacciosi contro il creato.


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Capitolo 4:

-Il festival delle stelle.-

 

 

Scese dal letto con movimenti stanchi e lenti, posando i piedi a terra sul piccolo tappetino verde.
Rimase fermo per qualche secondo con aria assente a fissare il vuoto, sbattendo di tanto in tanto gli occhi pesanti che bruciacchiavano.
"Che sonno..." pensò mentre sbadigliava, portandosi la mano davanti alla bocca.
Dopo essersi grattato la testa scompigliando maggiormente i capelli dorati che ricadevano sin sotto alle spalle, Guardò fuori dalla finestra alla sua sinistra: Il cielo era ancora colorato dalle tinte dell'alba, un balsamo per gli occhi.
Link adorava i colori di quel cielo e l'atmosfera che si creava a quell'ora del mattino... era tranquillo e silenzioso, e pareva che al mondo ci fossero solo lui e le varie creature di cui si udivano i suoni ed i versi.
Un equilibrio perfetto, un inno alla vita.
Si stiracchiò con veemenza e si alzò leggermente barcollante in direzione della finestra, quindi, senza indugiare, aprì le ante che si separarono con un suono cigolante.
Immediatamente venne investito dall'aria fredda e pungente, ma non gli diede fastidio. Anzi, respirò a pieni polmoni il consueto profumo di rugiada, terriccio bagnato e fiori portato dal vento che gli accarezzava la pelle pallida e morbida, mentre i capelli cullati dalla dolce melodia del vento gli solleticavano il volto.
Chiuse gli occhi riempiendosi ancora di più i polimoni di quel tocco di vita, ed infine sospirò profondamente, sorridendo.
I suoi occhi celesti ritrovarono la loro brillantezza piena di vitalità quando si volsero verso il firmamento che all'orrizzonte era ancora leggermente scuro.
Link Adorava il cielo, gli dava una strana sensazione... come se gli appartenesse.
Si, in un certo senso sentiva di appartenere a quel luogo irraggiungibile e pieno di libertà che poteva solo ammirare umilmente dal basso.
Era immenso, senza limiti, Luminoso e accogliente, e ammirava lasua bellezza che mutava insieme ai vari colori nelle ore del giorno, ma il momento che più preferiva era quando si tingeva di quel bellissimo Azzurro.
Ed il motivo era semplice: Sua madre.
Sin da piccolo tutti quanti non facevano che complimentarsi con lui per il color celeste -talmente bello da mozzare il fiato- dei suoi occhi, il colore del cielo appunto, e anche lui ne era veramente orgoglioso poichè gli erano stati ereditati da sua madre, la regina.
Nei momenti in cui gli mancava di più non solo suonava la sua ocarina, ma gli bastava puntare lo sguardo al cielo o, meglio ancora, guardarsi allo specchio: erano identici, sia Impa che Ganondorf -che tutte le altre persone, del resto- non facevano che ripetergli quanto fossero uguali sia di aspetto che di carattere.
Gli piaceva pensare che in un certo senso lei gli fosse ancora vicina, che vivesse in lui addirittura.
Era Una Hylian sua madre, e da giovane aveva servito la dea Hylia presso il tempio del tempo finchè non si sposò.
Glielo aveva raccontato Ganon, a cui sovente chiedeva di narrargli piccoli aneddoti sul suo conto, o di descrivergliela, dato che Link non aveva moltissimi ricordi.
Dopotutto era ancora un bambino quando...
Scosse la testa cercando di scacciare gli ultimi ricordi di sua madre che riaffioravano con violenza nella sua mente: non era il momento, e non poteva assolutamente permettersi di cedere a quelle scene dolorose. Non era così che voleva mantenere l'immagine della regina nei pochi ricordi che aveva conservato.
Guardò un paio di usignoli che cinguettavano svolazzando qua e là davanti a lui e che lo riportarono al presente, dopodichè lanciò una ultimissima occhiata al cielo.
- Buongiorno, mamma, Io vado-
Disse, allontanandosi poi dalla finestra.
Dopo essersi lavato, Si vestì in fretta e furia e allacciò le varie cinture porta oggetti in vita, poi si legò i capelli biondi nel suo solito codino, ed infine si fiondò fuori dalla stanza.
- Ehy ehy ehy, quanta fretta!-
Appena chiusa la porta alle sue spalle, Si sentì afferrare per il collo, e portò le mani sul braccio che lo stringeva per cercare di liberarsi.
- Fratellone, lasciami, non respiro!-
Ganondorf gli strofinò la mno chiusa a pugno sul capo, ridendo.
- Hahha, neanche per sogno, guarda che bei capelli ordinati da scompigliare!-
- eddaaaaai!-
Finalmente il biondo riuscì a liberarsi, e saltò sulle spalle del rosso.
- Come sei monotono! Non fai che afferrarmi in queso modo, inizio ad abituarmici!-
- ...ma se fino a pochi secondi mi supplicavi da lasciarti andare? Ahahah!-
- Beh... fingevo! Sono un ottimo attore vero?-
Ganondorf ribaltò Link a terra, che cadde con un forte tonfo.
- mmmh... non proprio. Ti vedrei di più come... principessa.-
- ma cos- Link si tirò su massaggiandosi il capo, rivolgendo unosguardo confuso al ragazzo di fronte a lui che si stava inginocchiando.
- Perchè mai una principessa?-
- Così, credo che coi tuoi bei capelli lunghi ed un abitino pieno di gingilli vari ti donerebbe molto, non sei d'accordo? Ricordo ancora quando ti ho scoperto con indosso una salvietta a mo di abito lungo, qualche anno fa- Disse portandosi la mano alla bocca per soffocare le risate.
- Ma...che scemo! Ti ho già detto che ero solo inciampato, e quelle salviette mi sono cadute addosso! Cretino!-
Link gli si lanciò addosso, ma Ganondorf si scansò di lato e riuscì ad afferrarlo di nuovo come all'inizio.
- Non di nuovo!-
- Ma non mi avvei mica detto che ti ci stavi abituando?-
Il principe dai capelli rossi lasciò poi la presa, e diede una sistemata ai capelli del fratello minore.
- Buongiorno, comunque, fratellino.- Gli disse in tono scherzoso, sorridendo.
- Mpf- Link Ricambiò il sorriso. - Buongiorno anche a te.-
Si misero a camminare verso la cucina dalla quale proveniva un buon profumino.
Impa non solo era una ottima sacerdotessa ed una eccellente ed ammirevole Guerriera Sheikah, ma sapeva anche cucinare dell squisitezze degne del palato di un re, e nei piatti che serviva non restavano MAI avanzi.
I due ragazzi s affacciarono alla porta della piccola cucina, annusando l'aria.
- Buongiorno!-
-Che buon profumino, ho già l'acquolina in bocca...!-
Davanti ai fornelli intenta a far saltare delle uova nella padella, Impa prese del condimento appoggiato sulla piccola credenza poco più in su di lei.
- Buongiorno, furie scatenate.-
Ganondorf si avvicinò alla tavola al centro della stanza: era già Imbandita di ogni tipo di leccornia, ed il ragazzo iniziò a lccarsi i baffi.
Fece per allungare un braccio verso le brioches ancora fumanti, ma Impa gli picchiettò il dorso della mano scura con la parte metallica della sua pipa , alcuni pezzetti di tabacco finirono sul tavolo.
- Non ricordo di aver detto " è pronto, servitevi bambini miei!"-
- Beh, questo perchè non siamo più bambini, siamo Uomini!- Replicò Il rosso Massaggiandosi l'arto vittima del colpo di poc'anzi.
Impa ridacchiò rauca.
- Ehy, Link come sei taciturno. Hai ancora sonno, eh? Sei sempre il solito dormiglione.- riprese la donna, sorridendo al giovane che si stava sedendo svogliatamente al suo posto.
- Mmh...- si lamentò quello, stropicciandosi gli occhi – Non proprio...-
- Mi meraviglio di come tu riesca ad alzarti prima dell'alba per andare ad allenarti di nascosto, visto che adori dormire.- si domandò ganondorf ad alta voce, mentre tentava di afferrare nuovamente un dolcetto dal piatto al centro del tavolo.
Impa, che era sempre girata di spalle, tirò un coltello che per poco non si conficcò nella mano del rosso, il quale reagì sgranando gli occhi in cerca di una spiegazione. Impa era davvero incredibile.
Link fece no col capo ridacchiando, quando notò l'assenza di una persona.
- Impa, ma dove è Zelda?-
- Ah- fece Lei, appoggiando il mestolo con cui stava mescolando le uova nella padella sul ripiano in legno al suo fianco, quindi si girò verso Link e proseguì – Ha fatto colazione un'oretta fa, poi si è fiondata nel tempio... a pregare, a suo dire. Oh, ha anche aggiunto di non farvi andare là per nessuna ragione al mondo.-
Impa li guardò come a chiedere spiegazioni, ma sia Link che Ganon le lanciarono un'occhiata persa.
- Parliamo del programma di oggi, piuttosto- Continuò Impa, mentre impiattava la frittata.
- Oggi nessuna lezione. Mancano solo sei giorni alla cerimonia, e dato che entrambi ci avete dato dentro, oggi vi lascerò stare.-
Ganondorf e Link – che sembrò svegliarsi all'imporvviso- esultarono alzando le braccia per battere un sonoro e schioccante cinque.
- Evvai! Oggi si va alla collina, allora! Voglio fare un bel fodero per la mia spada!-
- già che ci sei, ti va di aiutarmi ad aggiustare la mia faretra? Ho notato che si sta rovinando in fondo!-
- Non ho mai detto che vi avrei dato la giornata libera.-
I due Principi si girarono di scatto verso la gran sacerdotessa che stava posando il piatto sulla tavola. I loro occhi carichi di speranza si spensero insieme ai loro sorrisi.
- Infatti oggi darete una mano ad allestire le decorazioni per la cerimonia, miei cari ragazzi. Dato che voi sarete le star del momento sarebbe carino dare una mano, non trovate? E poi ritenetelo parte del vostro addestramento, c'è sempre da imparare.-
Si tolse il grembiule dopo aver appoggiato la pipa luccicante al suo posto, poi si mise la braccia sui Fianchi morbidi ma muscolosi.
- Ed ora su, mangiate.-
Link E ganondorf la fissarono per qualche secondo, poi, dopo essersi lanciati un'occhiata disperata, si gettarono sul tavolo, afflitti.
- Mi è passato l'appetito...-
- Ho sonno...-
- Beh, stasera ci sarà anche la festa delle stelle, potrete riposarvi lì. Non fate quei musi lunghi, sbrigatevi con la colazione che dobbiamo andare subito a dare una mano, forza!-


Zelda si avvicinò lentamente alli'mponente statua della Dea Hylia, e giunta ai suoi piedi si inginocchò sino a terra con profonda devozione.
L'abito candido e le lunghe maniche erano adagiati dolcemente sul terreno della navata centrale del tempio del tempo in pietra fresca e decorata qua e là con motivi geometrici, e ogni tanto il tessuto era mosso da piccoli e freschi spifferi che entravano da più punti.
Si portò le mani al petto per pregare, e dopo qualche minuto di silenzio afferrò gentilmente la lunga gonna con le mani candide e si alzò elegantemente, il volto sorridente rivolto alla Dea che la scrutava dall'alto.
Si avvicinò ancora di più alla statua per sistemare i fiori e le candele profumate che circondavano la dea, strappando qua e là dei fiori secchi.
Osservò per qualche secondo l'insieme delle offerte appena sistemate, e dopo aver fatto un paio di passi indietro per avere una visione più ampia, afferrò un piccolo cesto vecchiotto che aveva precedentemente posato su una panca poco dopo essere giunta al tempio: al suo interno c'erano vari fiori colorati e dalla dolce fragranza, raccolti poco fuori dalla costruzione.
Scelse con cura i fiori e li posizionò in vari punti, e quando il piccolo cesto fu completamente svuotato fece nuovamente qualche passo indietro per studiare un'ultima volta la nuova composizione, sperando di aver riempito tutti gli spazi vuoti.
- Perfetto.- disse con fare soddisfatto.
Fece nuovamente un nuovo inchino verso la statua, le mani umili e bianche unite in grembo.
- Vi prego, dea... vegliate anche oggi su Link, Ganondorf, La nonna e tutto il villaggio...-
Espressa questa nuova preghiera, la giovane sacerdotessa si diresse verso una piccola cassapanca al lato della navata a destra, poco sotto alla grande finestra fatta di vari pezzi di vetro colorati che ritraeva frammenti della storia della creazione del regno.
Sollevò Il pesante coperchio ed estrasse una mantella nera ed una mantella bianca insieme ad un piccolo astuccio in pelle nera, poi richiuse il mobile in legno scuro e si sedette su una panca dietro di lei.
- Perdonatemi, mia divina signora, per ciò che sto per fare proprio qui.. ma questo è l'unico l'uogo in cui posso stare davvero un pò da sola.- Disse umilmente col volto basso, gli occhi chiusi e supplichevoli.
Afferrò il piccolo astuccio posto al suo fianco, ed estrasse uno scintillante ago e qualche filo che iniziò ad usare sulle due mantelle prese poco prima dalla panca.
Mentre cuciva ripassava mentalmente i vari compiti svolti quella mattina, cercando di ricordarsi se aveva effettivamente fatto ogni dovere.
Aveva pulito? Si, era una delle prime cose che faceva sempre dopo essere arrivata.
Sistemato quell'arazzo che aveva un enorme strappo? Certo, a dirla tutta lo aveva fatto il giorno prima.
Portato le medicine alla signora Linda? Fatto, e aveva anche ricevuto una graziosissima ghirlanda di fiori dalla figlia di quattro anni.
Sospirò constatando che tutto era a posto, mentre cercava di infilare l'ago nella mantella nera.
Ora che aveva fatto tutto non doveva tardare: la festa sarebbe stata quella sera, ed i due mantelli andavano finiti ad ogni costo.
Dopotutto, in quell'ultimo mese aveva fatto le ore piccole appositamente per riuscire a cucirle senza venir meno ai suoi doveri di sacerdotessa... e mancava poco: Ancora qualche rassettata qua e là e sarebbero state pronte.
Quando il sole iniziò a sbucare dalle finestre, ormai alto nel cielo, la ragazza mise nell'astuccio il piccolo ago dopo aver staccato coi denti il sottile filo, e si alzò in piedi con la mantella nera tra le mani.
Se la rigirò e rigirò davanti più volte per assicurarsi che fosse tutto a posto tra ricami e cuciture varie, poi prese quella bianca e fece lo stesso.
Sorrise felice: erano complete, e ci aveva anche messo meno del previsto!
Si Lanciò di fretta ancora verso la cassapanca, e stavolta tirò fuori due pezzi di pelli marroni, e dopo averle portate alla panca dove era seduta iniziò ad avvolgerci i due manti con cura e gentilezza.
Chiuse i due pacchetti con del filo in spago e le ripose nel cesto che fino a qualche ora prima conteneva i fiori da offrire come offerta alla dea Hylia.
Sempre piu soddisfatta, lanciò uno sguardo coi suoi occhi color ocenao verso il volto della dea, e vi si fiondò giusto sotto esordendo in un nuovo, devoto e profondo inchino.
Posò il cesto coi pacchetti proprio davanti, e dopo aver giunto le mani in un gesto di preghiera disse: - Dea Hylia.... vi prego di proteggere Link e Ganondorf con queste mantelle che gli offrirò in dono stasera... e...- Si fermò qualche istante, poi tirò fuori da un borsellino che penzolava da una cintura lungo il fianco un altro pacchettino, e lo ripose nel cestino.
Si portò le mani congiunte sino alla fronte, e strizzò gli occhi in segno di porfonda supplica.
- ... e vi prego... fate che Link accetti anche questo...-
- Cosa dovrei accettare?-
Zelda spalancò gli occhi, dei passi dietro di lei si facevano più vicini.
Si girò allarmata con gesti impacciati dopo aver riconosciuto la voce: E dire che aveva ripetuto più volte a sua nonnna di non far Entrare Link nel Tempio...
- L-Link?! ma... ma che ci fai qui? Non dovevi dare una mano nell'allestire le cose per la cerimonia e per la festa di stasera?- Domandò mentre cercava di coprire il cesto dietro di lei.
Il ragazzo fece qualche passo, poi si lanciò su una panca e vi si sdraiò.
- Infatti. Ma me la sono data a gambe aprofittando di un attimo di distrazione di tua nonna.- disse, disegnando delle figure immaginarie con le braccia alte.
Zelda afferrò in tutta fretta il cesto e lo ripose senza farsi vedere accanto alla cassapanca, coprendolo con una picola coperta in lana rossa.
- sei il solito pigrone, vedrai quando se ne accorgerà!...hai lasciato Ganon tutto solo, vergognati! Oggi pomeriggio verrò anche io a dare una mano, perciò non ci scapperai nemmeno tu!- lo rimproverò.
Link Rise.
- Haha, certo, certo. Quindi hai già finito tutto qui al tempio?-
- Esatto!- Rispose lei, sorridendo.
- comunque, come mai sei venuto proprio qui? Hai bisogno di qualcosa?-
Il principe dagli occhi celesti proseguì col disegnare sagome fantasiose con le bracia alte, allungando le gambe per essere più comodo sulla panca in legno.
-...- esitò, poi lascià cadere le bracci di scatto sopra la testa.
- non c'è un motivo particolare, solo che qui mi sento in pace.-
La sacerdotessa lo scrutò preoccupata.
- c'è qualcosa che non va?-
Lui si grattò una guancia, lo sguardo pensieroso rivolto al soffitto del tempio.
- Non proprio. Non ti preoccupare.-
Zelda abbassò gli occhi, ripensando alle parole di Ganondorf della sera prima.
" Vuole uccierlo".
Sapeva Perfettamente che in quel periodo Link non stava affatto bene, emotivamente parlando.
Anzi, a dirla tutta aveva sempre trovato che i sorrisi che il ragazzo le mostrava, o tutti quei momenti di estrema gentilezza che rivolgeva a chiunque, celavano una profonda ed infinita tristezza.
E lei lo sapeva, perchè glielo leggeva negli occhi il cui celeste brillante si spegneva da un momento all'altro.
Adorava il colore di quegli occhi, e odiava le ombre che lo oscuravano più d'ogni altra cosa.
Arricciò le labbra cercando le parole giuste da dire, ma non le trovò.
Link la guardò per qalche secondo, poi si Alzò in piedi e si avvicinò alla giovane che intanto aveva iniziato ad annaffiare i fiori ai piedi della statua.
Si inchinò al cospetto della Dea, portandosi il pugno sul cuore, poi salì oi gradini che conducevano all'altare e andò al fianco di Zelda.
La osservò di nuovo per qualche istante mentre era intenta a controllare che tutti i fiori ricevessero la giusta quantità d'acqua, ed in quel momento fu invaso dal suo dolce profumo.
Si schiarì la voce più volte, e Zelda, notando lo strano atteggiamento, si girò.
- Che hai? Non ti senti bene?mi sembri davvero strano-
- No... stavo solo pensando che il nuovo vestito che ti ha fatto Impa ti sta davvero bene, tutto qui..-
Rispose lui, grattandosi la nuca leggermente in imbarazzo.
La sacerdotessa Sgranò gli occhi ed arrossì vistosamente. Lo aveva notato!
- A-ah... t-ti ringrazio molto...- Replicò arricciando una ciocca bionda su un dito.
-...In realtà lo avevo già visto ieri pomeriggio mentre facevamo lezione con Impa, sulla collinetta. Sei passata sul sentiero tra il tempio ed il pozzo, e ho pensato che sotto alla luce del sole sembravi davvero un angelo, ahah!sai, da quella collinetta si ha una bella vista di tutto il villaggio e della zona dietro a casa, quindi ti ho--
Mentre parlava Si girò verso Zelda, e notò che la giovane lo stava guardando con gli occhi sgranati e le guance si dipingevano di un colore rosso, più intenso ad ogni secondo che passava.
Dovette intuire di aver detto una cosa imbarazzante, quindi distolse lo sguardo in tutta fretta, e Zelda fece lo stesso.
Scese un breve silenzio interrotto solo dai campanelli scaccia spettri mossi dal vento nei campi e suelle case del villaggio.
Link continuava a guardare in basso verso i fiori, le guance arrossate e il viso imbarazzato.
- stasera--
- Allora cosa-
Si accorsero di aver ripreso a parlare in contemporanea, ed abbassarono gli sguardi ridacchiando.
-Prima tu, Link, dimmi pure.-
Il ragazzo tornò a guardare i fiori colorati, e prese ad accarezzare i petali setosi con le ditta.
- Cosa stavi dicendo poco fa, a proposito di accettare qualcosa?-
Zelda spalancò la bocca. Accidenti, non se ne era dimenticato.
Riprese a versare acqua nei vasi.
- Nulla che ti possa interessare. Lo vedrai starsera.-
- mmmh. Ora sono curioso, non è giusto.-
- Mi spiace!- Disse la giovane ridacchiando, mentre faceva una linguaccia.
- Tu cosa volevi dirmi?-
- No, nulla di importante... solo che sono felice che stasera ci sia la festa delle stelle, mi piace un sacco!-
- Già, anche a me. Quale desiderio esprimerai?-
La bionda Appoggiò l'innaffiatoio al lato del piccolo altare, e si voltò verso il ragazzo.
- Se-gre-to!-
Link Emise una risata divertita.
- Se te lo dicessi non si avvererebbe più, no?

- Vero. Scusami- Le disse dandole un buffetto sulla fronte.
Lei arrossì di nuovo a quel contatto, quindi distolse lo sguardo cercando di coprirsi coi capelli e col velo, mentre Link la guadava interrogativo.
- beh, sarà meglio andare, tra poco sarà pronto il pranzo.-
- Si, e poi, questo pomeriggio, ci sarà ancorada lavorare... e tu verrai con tutti noi, vero Link?-
- Sisi, ovvio, ovvio.- replicò quello, sotto allo sguardo assassino dell'amica.
Dopo aver ripreso il cesto ed essersi assicurata che la coperta non lasciasse intravedere nulla, La giovane sacerdotessa tornò dal principe, ed entrambi si inchinarono con devozione alla statua della dea.
Mentre si incamminavano, Zelda si girò per rivolgere un'ultima occhiata alla dea, supplicandola nuovamente col pensiero per la buona riuscita di quella serata che tanto aveva atteso, quando fu richiamata da Link.
- Zelda? Che stai facendo?-
- Arrivo subito!-
Fece un unltimo inchino, poi raggiunse l'uscita del tempio.
Il sole era già alto, doveva mancare davvero poco a mezzogiorno.
Il tempio del tempo era a quindici minuti da casa, ma sia Zelda che Link erano soliti camminare più lentamente -o prendere addirittura altri percorsi- per allungare la strada, soprattutto quando erano insieme.
Gli piaceva parlare del più e del meno, ma soprattutto apprezzavano ciò che li circondava: prati pieni di fiori il cui profumo era cosparso dal vento, insieme ai batuffoli dei soffioni e alle foglie verde strappate agli alberi.
Link Sorrise nel guardare la sacerdotessa che saltellava canticchiando allegramente, mentre si guardava intorno con fare assente.
- vedo che sei particolarmente allegra, oggi!-
Lei, in tutta risposta, gli sorrise continuando a canticchiare.
- Stai canticchiando la canzone che avevo scritto per te?-
- Bingo. La adoro! È così dolce e calma.-
- ... ma è solo la ballata della dea al contrario. Davvero ti piace così tanto?-
- Certo! Oltre ad essere una trovata geniale – fare la ballata al contrario, dico- È uno dei più bei regali che mi abbiano mai fatto! Anche se... in effetti canticchiata così da me non le rende giustizia... stasera ti andrebbe di suonarla con la tua ocarina?-
Link diede un calcio ad un sassolino davanti al suo piede.
- Certo. Ma solo se tu mi farai da accompagnatrice con la tua lira.-
-oh!- esclamò lei, stupita. - davvero posso?!-
- ahaha! Ma certo, che domande fai?-
- va bene, allora! Non vedo l'ora!- esultò lei, alzando un braccio verso il sole.
Intanto dei passi veloci si stavano avvicinando alle loro spalle.
- Ah, eccoti qui! Allora eri con Zelda!- Urlò Ganondorf avvicinandosi ai due ragazzi.
Erano arrivati tutti e tre nello stesso momento al bivio poco lontano da casa, e si erano incrociati.
- Disgraziato, mi hai lasciato solo! Questa me la paghi!- Disse piangendo il Principe più anziano mentre si massaggiava le mani doloranti.
- Impa mi ha maltrattato... e per maltrattato intendo... maltrattato! Ah, povero me... le mie bellissime mani...gurdate.. GUARDATE, SONO PIENO DI GRAFFI.-
Link e Zelda scoppiarono a ridere.
- Ti chiedo scusa, fratello, ma il sole mi stava facendo venire i capogiri.-
- Non raccontare balle, mica siamo in estate inoltrata! Non fa così cadlo da svenire!-
Il biondo rise.
- Tu sei più robusto di me... io sono più debole-
-ARGH! Vedi che saresti adattao per fare la principessa?- Il rosso si buttò a terra sollevando un gran polverone.
Notò il cestino Tra le mani di Zelda, e tirando su ilcapo le chiese – oh, Te lo porto io?-
La ragazza si riscosse.
- No, tranquillo, non è pesante. Anzi!-
- sei sicura?- chiese nuovamente. La ragazza gli sorrise gentilmente per riconfermare la risposta appena data.
Ripresero a camminare tutti e tre, l'uno di fianco all'altra, mentre guardavano il paesaggio ed il cielo sopra di loro, con il sole che li avvolgeva in un caldo abbraccio, tra risate e chiacchiere sul più e sul meno, come erano soliti fare.


La sera calò Sul villaggio Sheikah.
Non solo si erano accesse le luci delle abitazioni, ma anche quelle dei festoni per l'evento delle stelle: Una festa in cui la gente del regno era solita cantare, danzare e pregare in onore delle stelle, a cui poi andavano rivolti i propri desideri.
In occasione di questo festival ogni luogo di Hyrule era ricoperto da decorazioni e bancarelle di ogni sorta.
Anche la casa sulla collinetta più alta del villaggio era stata riempita di ogni sorta di luci, lanterne e fili colorati, che insieme ai disegni azzurri e gialli luminosi già presenti sull'edificio creavano una perfetta armonia di luci e colori.
Zelda corse giù in fretta e furia dalle scale, facendo un gran baccano.
- Nonna, nonna! Hai visto il mio nastro rosa? Ti prego, dimmi di si, che non lo riesco a trovare!-
Impa posò il fermaglio coi fiori rosa che reggeva tra le mani, e dopo aver preso la pipa guardò la nipote che si agitava a pochi passi da lei.
- Non correre così per casa. Già Quelle due furie che abbiamo intorno bastano e avanzano.-
- Ma è una grave... gravssima emergenza!- Fece lei disperata, avvicinandosi alla sedia sulla quale stava la donna, poco distante dalla finestra.
- Il tuo nastro è lì, comunque. Lo avveo preso per dargli una sistematina: ci ho aggiunto un pizzo bianco e dei fiori di pesco finti. Non e' più carino così?-
la ragazza lanciò un'occhiata all'oggetto, spalancando bocca ed occhi.
- oh, per tutti gli dèi... si, è bellissimo!- Urlò abbracciando la nonna.
Quella rise, E le fece segno di girarsi per farsi aiutare a legare la fascia in vita.
- D'altronde stasera dovrai essere bellissima. E' una bella festa, goditela, capito?- Le disse strizzando l'occhio rosso sangue.
La ragazza sorrise allegramente.
- Certo!-
Fece un bel fiocco al nastro rosa, poi si spostò alla testa per infilare il fermaglio coi fiori rosa nel piccolo codino che aveva sulla nuca, facendo attenzione a non impigliarsi nei capelli sciolti sotto.
- Link e Ganondorf ti stanno aspettando alla piazza?-
- già, poi andiamo al solito posto, su alla collina. Da lì le stelle si vedono meglio. Oh, dimenticavo: Questo abito è bellissimo, nonna! Grazie infinite!- Zelda si avvicinò ad Impa e le schioccò un lungo bacio sulla guancia destra, ed infine le rivolse un nuovo sorriso.
Impa ricambiò affettuosamente l'abbraccio.
- Figurati, sono felice che ti piaccia. Ti sta molto bene, sai?- Rispose lei, mentre guardava il lung abito Rosa che sul fondo sfumava in un bianco purissimo, le maniche lunghe in pizzo e seta con una parte di tessuto più lunga che si collegava alla schiena simile ad uno scialle.
- Grazie! Oh, ora sarà meglio che vada, o farermo tardi!- Zelda si fiondò a prendere la lira dorata che aveva appoggiato sul tavolo in precedenza per evitare di dimenticarsene e la piccola borsetta in tessuto nero con ricami floreali rosa e azzurri, nella quale aveva riposto i regali per i suoi due accompagnatori.
- Hai preso tutto?- le chiese la Gran sacerdotessa mentre la accompagnava alla porta.
- si, tutto tutto.-
Impa buttò fuori dalla bocca due nuvole di fumo mentre si appoggiava allo stipite della porta di ingresso in legno scuro.
- ...dacci dentro con Link, mi raccomando.-
Zelda si bloccò, imbarazzata. Aveva sentito bene?
- ...c-co-cosa?!-
- Io non ho detto nulla.- replicò la donna ad occhi bassi riprendendo a fumare.
Ridacchiò mentalmente nel vedere quanto fosse in difficoltà la nipote, poi le disse -su, vai ora. E divertitevi. Ma non fate troppo tardi... la lezione di domani mattina non verrà spostata per i ritardatari, e tu hai tuoi doveri al tempio.-
- Tranquilla! A più tardi, nonna!- Urlò la ragazza lanciando un bacio alla donna mentre ccorreva lungo il sentierino.
Impa sospirò sorridente, poi dopo aver rivolto uno sguardo al cielo stellato tornò in casa serenamente.
Il cielo era ricolmo di piccole luci scintillanti che rendevano omaggio alla Maestosa luna piena, i cui raggi bianchi accarezzavano amorevolmente le creature sottostanti come una madre protettiva.
Zelda Saltellava allegramente lungo il sentierino che portava alla piccola piazza centrale del villaggio,e mentre con una mano teneva alzata la gonna per non inciampare, con l'altra cercava di mantenere l'equilibrio nei punti più ripidi dove doveva anche passare delle scalinate in pietra.
I sandaletti che indossava emettevano un suonoritmico e schioccant, e le piaceva ascoltarlo perchè le sembrava di essere una signora elegante, di quelle che da bambina aveva visto a corte.
Le abitazioni intorno a lei iniziarono a farsi più presenti, e dovette abituare gli occhi a tutte le luci che le decorazioni emanavano: ecco perchè lei, Link e Ganondorf prefrerivano andare in un posto più buio ed appartato come la collina, dove le stelle si vedevano al meglio.
Affrettò il passo quando scorse la fontana rotonda in marmo bianco della piazza in lontananza, insieme al suono del getto d'acqua, E quando attraversò l'arco in pietra si ritrovò nella piazza: La fontana centrale era circondata da fiori e ghirlande, proprio come le varie abitazioni intorno, e schizzava acqua sulle persone che si sedevano sul piccolo perimetro per parlare, o per un momento di ristoro, o anche per assaporare le delizie appena acquistate alle bancarelle, posizionate tutte lungo la circonferenza della piazzetta.
Una magnifica statua della dea Hylia con le ali spalancate ed un braccio volto a benedire la gente al di sotto -mentre con l'altra reggeva la lira- si ergeva dal centro della fontana, e sul suo capo era stata riposta una ghirlanda di Gigli bianchi dalla quale partivano dei festoni dai vari colori che si collegavano poi ai tetti delle abitazioni.
Zelda si mise a cercare i suoi due amici, mentre guardava tutta la gente del villaggio che si riversava gioiosa sulle bancarelle o che suonavano melodie festose ai lati facendo dandare qualcuno.
Pensò a quanto fosse strano vedere degli Sheikah, la cui vita era interamente sacrificata in onore della guerra e della fedeltà, che si mischiavano alla gente comune prendendo parte ai festeggiamenti. D'altronde, ormai erano anni che I guerrieri convivevano in quel villaggio con le persone sopravvissute e fuggite dal castello.
Mentre camminava sul pavimento a ciottoli, Zelda Si sentì afferrare per un braccio.
- Zelda..?-
La ragazza si girò, incontrando lo sguardo di un giovane con una maschera in volto.
Non le ci volle molto per capire chi fosse dato un particolare che le saltò subito all'occhio: il celeste intorno alle due pupille attente che la fissavano.
- Link!-
- Oh, sei tu, meno male. Credevo di essermi sbagliato.- disse sospirando con sollievo il ragazzo.
- Cosa?!- la sacerdotessa Socchiuse gli occhi: c'era un sacco di trambusto, non sentiva nulla.
- ma dove è tuo fratello?-
- E' andato a prendere qualcosa da bere, di là- Le rispose lui urlando leggermente, mentre col braccio destro indicava un punto davanti a loro.
- Non arrivavi più, ci stavamo preoccupando!-
- ah, scusate! Piuttosto, come mai indossi questa maschera?!- Gli domandò mentre osservava la sudddetta: era una di quelle da indossare durante il carnevale, di color Nero il cui contorno era decorato con un filo d'oro e delle pietrine azzurre e bianche. Al centro, in alto sopra alla fronte, era disegnato il simbolo della triforza.
- Oh, Io e Ganon abbiamo pensato di indossarle per non essere riconosciuti, volevamo passare la serata in tranquillità-
La giovane alzò un sopracciglio.
-... beh. Siete gli unici ad indossarle, non mi sembra un'idea molto geniale.-
- Infatti ci hanno già salutato e fatto vari inchini, non dirlo!- replicò ridendo il biondo.
Zelda guardò il suo vestito blu scuro in seta a maniche lunghe: Il colletto alto era tenuto chiuso da una pietra color celeste che si collegava ad un mantello lungo e rosso cardinale adagiato con delicatezza sulle spalle del ragazzo.
La tunica Blu, che sul petto era finemente decorata da ghiri gori oro che seguivano i bottoni, era stretta in vita da una cintura nera in pelle da cui penzolavano un paio di porta oggetti, probabilmente l'ocarina e qualche rupia.
Gli stivali marroni in pelle gli arrivavano fin sopra alle ginocchia, e lasciavano intravedere un pezzo dei pantaloni Bianchi della calzamaglia sottostante.
La sacerdotessa arrossì. Stava davvero bene, e le sembrava ora più che mai un principe.
Link notò il suo volto bianco come la ceramica che cambiava colore, e le chiese – Tutto ok? Hai caldo? Qui c'è molta gente, spostiamoci di là-
Le afferrò un polso e la condusse al di sotto di un piccolo alberello dalle foglie verdi al lato della piazza, facendola sedere.
Inutile dire che le guance della ragazza erano ancora più rosse.
- Ecco, qui potremo respirare meglio, fiù- Sentenziò il principe allentandosi il colletto.
Nonostante fosse una sera primaverile, e quindi fredda come al solito, stare in mezzo a tutta quella gente faceva venir caldo quasi quanto l'estate.
Mentre Zelda si sistemava l'abito lungo le gambe, Link si alzò in piedi di scatto muovendo a destra e sinistra un braccio in alto.
- Siamo qui, Ganon! Fratello!-
A pochi metri da loro, Il rosso cercava di farsi strada tra la folla (che puntualmente si inchinava dopo averlo riconosciuto) facendo attenzione a non rovesciare i bicchieri.
Con suo enorme sollievò riuscì a liberarsi da quello spazio angusto e movimentanto giungendo da Link e Zelda, ansante.
Indossava lo stesso abito di Link, con l'unica differenza dei colori della tunica, che era rossa scuro, della pietra gialla sul colletto e del mantello, che era Nero.
- Eccovi qui... vi stavo cercando, mi è venuto un colpo quando non vi ho più visto. E mi sono girato solo un secondo per prendere le bibite!- Disse, porgendo loro un paio di bicchieri con Una bevanda rossa.
- Scusa, ma in mezzo a quella folla non si respirava, oltre a non sentire nulla per il baccano.-
- Vero. Comunque sia- Riprese Ganon, sorseggiando un goccio della bibita fresca per riprendere energie -Ben arrivata, sacerdotessa!-
Zelda sorrise.
- Ehy, ehy, dovevamo brindare!- Urlò lei, fermando il braccio muscoloso di Ganondorf che si stava portando di nuovo il bicchiere alla bocca.
- A cosa vuoi brindare, scusa?- Domandò Link.
- Con del succo di arancia, poi. Qui ci voleva del liquore, accidenti. Ma era già finito.- Ganon guardò nel bicchiere con fare dispiaciuto schioccando la lingua.
- Niente liquore, siete due principi e dovreste dare il buon esempio! Il succo d'arancia è perfetto!-
continuò Zelda con un tono severo, mentre alzava il braccio col bicchiere verso il cielo stellato.
- Voglio brindare a questa serata! Divertiamoci come sempre, ragazzi!-
I due principi si scambiarono un sorriso che rivolsero poi all'amica, ed infine unirono i loro calici a quello già in alto.
- Divertiamoci!-




 









 

   
 
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