18/07/2016
2 recensioniLieless; Senza Bugia
“Sono a casa!” la voce di Tenma riecheggiò per tutta la casa.
“Ben tornato, Ten-kun” dalla cucina sbucò fuori Aki che strappò un sorriso dalle labbra di Tenma.
“Fai il turno di notte?” chiese mentre appoggiava la borsa da calcio...
“Si, hai fame?” la zia lo guardò per pochi secondi, poi andò a mettersi le scarpe, “no Aki-nee grazie” concluse in fratta il ragazzo.
Stava salendo le scale quando quella domanda arrivò dritta nel cuore del ragazzo.
“Come l'hanno presa i ragazzi?” Sapeva che aveva chiesto una cosa che il ragazzo non voleva dire, e se ne accorse quando incrociò lo sguardo di suo nipote.
Gentile, come al solito, ma era spento. I suoi occhi non brillavano più come quelli di un bambino, “va tutto bene Aki-nee...” disse sorridendo, “vai o farai tardi”.
“Hai ragione... Chiamami se c'è qualcosa...” disse prima di uscire, “si certo non preoccuparti, ora vado a studiare, ciao!” sorrise ancora adesso era molto più sicuro quel sorriso che tanto amava.
“Ciao Ten-kun!” salutò e uscì dalla casa, accese la macchina e se ne andò dal viale in cui abitavano.
“Sarà meglio che vada a studiare” salì le scale e andò in camera sua e non si mosse da lì fino al calar del sole. Le ore passarono e Tenma non se ne accorse, fino a quando il suo stomaco non cominciò brontolare.
-Wow, da quanto non esco da qui?- pensò guardando la finestra, dove il sole stava tramontando, -sarà meglio che vada a mangiare, che ore sono?- guardò l'orologio 20.22.
-Ah, spero che la zia non mi abbia comprato ancora il ramen...- aprì la porta e scese in salotto,-per fortuna non è zuppa- pensò mentre mangiava il sushi che Aki-nee gli aveva lasciato e poi andò a vedere qualche programma televisivo.
Aveva guardato una vecchia partita di calcio che Aki-nee aveva registrato.
Giappone contro Italia, una delle migliori partite mai disputate, la squadra italiana si chiamava Orfeo, e tra i componenti della Inazuma Japan c'erano anche Endou, Gouenji, Kidōu e tante altre persone che conosceva.
Una bella partita, una di quelle che ti lascia con il fiato sospeso, a metà partita Tenma ha cominciato ad avere fitte alla testa, ma passavano dopo qualche secondo, si concentrò sulla partita e appena l'arbitro fischiò la fine, in un certo senso si sentì sollevato non sapeva il perché ma si sentiva stanco e affaticato da qualcosa.
-Meglio se vado a dormire- si alzò ma si dovette aggrappare al divano per non cadere a terra, -si devo andare a dormire...- pensò ancora, quando i capogiri furono terminati, con fatica salì le scale si cambiò e andò a letto.
-Wow, spero di stare meglio per domani...- pensò prima di addormentarsi, se fosse stato male, allora, aveva studiato per nulla quella maledetta poesia.