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Autore: Ray TD    22/07/2016    2 recensioni
Il sequel non ufficiale fanmade di Soul Eater.
Gli Spartoi dovranno di nuovo affrontare una grave minaccia.
Cosa accadrà a loro? Quale sarà la grave minaccia?
Rating Arancione per riferimenti violenti nel secondo capitolo.
Attenzione: La fic può contenere alcune tracce di horror/splatter.
Soul/Maka, Black*Star/Tsubaki e Kid/Liz.
Questa fic precede la fic "5 years later..." e vengono spiegati gli avvenimenti presenti all'interno della fic sopracitata.
Interrotta fino a data da destinarsi
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Soul Eater: After the manga'
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Quelli presenti nella camera della morte erano rimasti basiti. Il soldato semplice fu portato di corsa in infermeria mentre i restanti si precipitarono fuori dall’edificio trovando un piazzale vuoto e un cielo coperto di nubi tinte di color rosso scuro.
Maka percepì un’anima contorta e marcia fuori da Death City. Normalmente le anime malvagie possedevano un barlume, anche il più piccolo, di ciò che prima erano, ma quest’anima particolare era talmente corrotta che non si riusciva nemmeno a capire la sua origine. La bionda non aveva mai visto un caso simile in tutta la sua vita.
Kid fu il primo a notare che c’era qualcosa che mancava e, appena si voltò, vide qualcosa che per poco non gli fece avere un colpo: Mancava uno degli spuntoni della Shibusen. Quello destro, per la precisione.
Tutto il gruppo Spartoi, Kid incluso, si fiondò fuori da Death City ad affrontare il possessore di quell’anima così particolare. Si trovarono di fronte ad un ragazzo alto, magro e dai tratti del viso molto simili a Giriko, ma dai capelli castano scuro tendente al nero. Indossava una camicia grigia con un soprabito e dei jeans neri.
“E tu chi saresti?” chiede Kid.
“Il mio nome è Typhon…e vi mieterò l’anima” rispose l’uomo.
Alla minaccia Kid impugnò le sue due fedeli pistole e cominciò a sparare una raffica di colpi verso Typhon che li schivò tutti senza problemi.
Black*Star provò con la sua classica “Big Wave”, ottenendo risultati magri: L’avversario non si smuoveva di un millimetro.
Infine Soul e Maka provarono a tagliarlo con la falce, ma fallendo miseramente: Non tagliarono nemmeno il suo soprabito.
“Ora tocca a me” rispose il ragazzo dai capelli color mogano e fu in quel momento che calò il silenzio intorno a loro.
Il team Spartoi non si era accorto, infatti, che in sottofondo suonava un carillon che, oramai, si era spento.
Typhon prese come primo bersaglio Kid e, in cinque secondi netti, quest’ultimo finì a terra con un trauma nella zona dorsale, svariati lividi nella zona addominale, un’impronta taglia quaranta sul viso, e un naso spaccato.
Poi si lanciò su Black*Star che, sempre in cinque secondi netti, finì a terra con un calcio sotto la mascella, una gomitata alla bocca dello stomaco, un pugno sulla schiena e per concludere un braccio lussato all’altezza della spalla.
E infine si avventò come una furia su Maka, brandendo un pugnale nella sua mano. Lei era rimasta paralizzata dal terrore vedendo i suoi compagni ridotti a mal partito e, chiudendo gli occhi, si preparò a ricevere il colpo.
Sentì qualcosa di caldo schizzarle sulla faccia e pensò subito che si trattasse del suo sangue. Aprì gli occhi per ritrovarsi in una situazione da déjà-vu: Soul che parava il fendente destinato a lei.
“Tu…non toccherai…la mia meister, bastardo” disse l’albino ansimando per la fatica e il dolore.
“Soul…” disse la sua meister stupita e con le lacrime agli occhi.
La giovane falce della morte venne tartassata di colpi come gli altri suoi amici e in poco finì a terra con una sequela di pugni sul torace, un calcio poderoso poco al di sopra del bacino, una gomitata che gli incrinò un paio di costole e infine, ovviamente, un secondo fendente che, assieme all’altra cicatrice, segnava una X sul suo petto.
“Tornerò a riprendere il mio libro!” gridò Typhon per poi andarsene, vedendo che non c’era più nulla da fare.
Le ragazze portarono i loro partner ognuno a casa loro, eccetto per Soul che dovette passare la nottata da Stein per farsi cucire la ferita.

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Soul soffriva nella sua casa. Era ormai passato un giorno dalla terribile battaglia che aveva ridotto sia lui che i suoi compagni allo stremo delle forze. Stein lo aveva rattoppato come aveva fatto tempo fa. L’albino ci scherzò sopra tranquillamente (“Hey, almeno Kid non potrà dirmi che la mia cicatrice è asimmetrica!”), ma Maka non ci trovò nulla di divertente.
Questa lo accudì amorevolmente fasciandogli le ferite e curandogli i lividi. L’albino apprezzò molto questo genere di attenzioni e decise di ricambiare a suo modo.
Quest’ultimo, mentre la sua meister gli passava la pomata per i lividi sul torace, prese la mano di lei e la accarezzò delicatamente. Maka arrossì leggermente al tocco di lui e questo rispose con un sorriso. Non con il suo solito ghigno, ma un sorriso genuino. Questo era abbastanza rado da vedere, data la natura cool del ragazzo.
“Soul…perché mi stai toccando la mano?” chiese la bionda curiosa e imbarazzata.
“Per ringraziarti. Mi curi sempre quando finisco ferito in una missione. Non ho mai avuto modo di mostrarti la mia gratitudine. Mi sei sempre stata accanto nei momenti difficili come questo e come quella volta di Firenze. Grazie, Maka. Sono veramente lieto che tu sia la mia meister. Sono felice di proteggere una ragazza come te” rispose Soul.
“G-grazie, non me l’aspettavo…” disse la meister, leggermente sorpresa e imbarazzata. Finì di passare la pomata sul petto quando notò che gli piaceva accarezzare i pettorali della sua arma, nonostante le due cicatrici che solcavano il suo petto. Sentì una strana sensazione nello stomaco e nel cuore. Se ne andò dalla stanza dell’albino per rifugiarsi nella sua camera.
Maka sentiva qualcosa che non aveva mai provato prima ma che conosceva benissimo: Lo aveva letto parecchie volte nei suoi amati libri di letteratura. Tutti questi sintomi indicavano solo una cosa: Era cotta di Soul. Non sapendo cosa pensare e a cosa fare, si sdraiò sul letto, sprofondò la sua faccia nel cuscino e cominciò a piangere.
Il ragazzo, dal canto suo, non se la passava tanto meglio: Si schiaffeggiava mentalmente per il suo gesto. Lui era innamorato di lei fin dal loro primo incontro ed era riuscito a trattenere i suoi sentimenti fino a quel momento. Lui era sincero quando diceva quelle cose, ma non voleva che la sua meister pensasse male. Che fare? Dirle che era uno scherzo? No, troppo crudele. Dirle che saranno sempre amici? No, troppo ipocrita. Soul si addormentò in preda ai sensi di colpi e ai rimorsi che lo divoravano dall’interno.

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Salve!
Oh, finalmente aggiorno la fic.
Finalmente si è visto il villain e vi giuro che non mi ricordo più del design originale, così ho messo su qualcosina per non farlo risultare una roba da cozzari.
"In che senso?" direte voi. Semplice: Se pensate che mentre scrivevo il capitolo avevo in mente SOLO i Guardiani dell'Abisso di Dark Souls III, poteva finire MOLTO peggio.
Bando alle ciance e passiamo al F.A.Q. anticipato:
1) Le anime malvagie possiedono un barlume di ciò che erano nella vita precedente?
Non penso che ciò accada nel manga, mi sono preso quindi una semplice licenza artistica.
2) Perché, tra le tante cose che si potevano distruggere, proprio uno spuntone della Shibusen?
Citazione al capitolo dove Black*Star e Kid si incontrano per la prima volta e si menano.
3) Che aspetto ha il villain?
Immaginate Nicolas Brown di Gangsta. con dei tratti del viso simili a Giriko. Avete la vostra risposta. I capelli castano scuro tendente al nero sono i miei.
4) Come mai hai messo quella scena fluff dopo tutta l'azione?
Perché no, scusa? Dopo un capitolo pieno di sangue e horror e un capitolo dove c'è gente che viene ammazzata, almeno per spezzare ci vuole. E, in ogni caso, ho messo tra i tag "Soul/Maka", non vorrei deludere i lettori fan di questa coppia.
5) Che nome è Typhon?
Un nome meno fico di "Typhos", questo è certo. Stronzate a parte, il nome l'ho preso da una delle creature più interessanti della mitologia greca: Tifone. Costui nacque con uno scopo preciso: Spodestare gli dei. Ora...quello che sto per scrivere potrebbe farmi ottenere un linciaggio da chi studia o ha studiato al classico, ma lo dirò comunque e in caso correggo...Nella battaglia tra Crono e Zeus, i titani sfoderarono quest'essere gigantesco come arma definitiva. L'aspetto era abbastanza mostruoso. Immaginatevi Cthulhu fatto di serpenti. In altezza e aspetto più o meno siamo lì. Prima, come vi ho detto, volevo chiamarlo Typhos che era un'altra scrittura del suo nome, ma tra i risultati mi dava il nome obsoleto del tifo e quindi ho preferito lasciar perdere per evitare casini. Come nome non mi piace troppo visto che l'ho sempre immaginato come "Typhos". Fatemi sapere se preferite questa forma o la forma precedente.
Grazie per aver visto la fic, ci vediamo al prossimo capitolo!
Lascerò il rating arancione salvo diverso avviso nelle recensioni.
Probabilmente questa fic potrebbe pure avere un rating rosso.
Se i contenuti non sono idonei, fatemelo sapere sempre con una recensione e provvederò alle opportune modifiche.
Ricordate di recensire questo capitolo!
Ciao!
Ray

 
  
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