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Autore: Mad_Dragon    22/07/2016    1 recensioni
[Modern!AU] [Astrid!centric] [accenni hiccstrid e onesided!snotheather]
Nei momenti di difficoltà è più che naturale fare affidamento sui propri amici. Hiccup, non riuscendo a superare uno dei boss dell'ultimo videogioco che ha acquistato, convoca tutti i suoi compagni chiedendo loro aiuto. Senza volerlo, il gruppo esclude Astrid. Questi sono i suoi pensieri in quel momento.
Uno spaccato di vita quotidiana, più o meno, dei nostri ragazzi che, forse, non abbiamo mai indagato.
Dal testo: "L'atmosfera della piccola stanza da pranzo era assolutamente immobile, come se qualcuno avesse lanciato una magia che avesse reso fermo ed immutato ogni singolo oggetto presente in essa, quando Astrid vi entrò."
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Gambe di Pesce, Hiccup Horrendous Haddock III, Moccicoso, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Fammi fare solo un tentativo
 

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L'atmosfera della piccola stanza da pranzo era assolutamente immobile, come se qualcuno avesse lanciato una magia che avesse reso fermo ed immutato ogni singolo oggetto presente in essa, quando Astrid vi entrò. Nonostante la finestra aperta non circolava nemmeno un filo d'aria e una cappa di calore era calata su quella stanza, rendendola molto più simile ad un forno. Sbuffò, rimpiangendo di non aver comprato uno di quei ventilatori portatili che aveva intravisto il giorno precedente al supermercato, e si avvicinò al tavolo da lavoro situato di fianco al frigo e recuperò uno dei suoi elastici. Si legò i capelli biondo oro in una crocchia  con l'intenzione di evitare che le si appiccicassero sul collo o sulla fronte e, dopo aver recuperato una bottiglia d'acqua gelata dal frigorifero, si lasciò andare contro l'anta della dispensa, scivolando pian piano finché non si ritrovò seduta sul pavimento. Iniziò ad osservare Sdentato, il camaleonte dalla colorazione piuttosto scura che Hiccup aveva adottato anni prima, il quale sembrava essere l'unico in tutto l'appartamento - per non dire in tutta la palazzina - che non era affatto infastidito da quel caldo e che, al contrario, sembrava goderselo appieno. Per un momento Astrid lo invidiò con tutta se stessa e desiderò ardentemente di avere una miglior capacità di sopportare il caldo.

"Andiamo, di nuovo?!" esclamò Gambedipesce dall'altra stanza, emettendo un verso di disappunto piuttosto stridulo.
"Gambe, le regole sono regole. E ora passami il controller!" intervenne subito dopo Moccicoso, e Astrid fu certa che il ragazzo aveva accompagnato la frase con un sorriso beffardo.

Sbuffò, la bionda, infastidita dal vociare dei suoi amici. Il suo ragazzo aveva convocato il gruppo al gran completo quel pomeriggio per farsi aiutare contro uno dei boss dell'ultimo videogioco che si era comprato qualche giorno prima - e di cui si era già dimenticata il titolo. Tuttavia, solo Moccicose e Gambedipesce si erano presentati quel pomeriggio, poco dopo l'ora di pranzo. Bruta era dovuta rimanere a casa a badare al fratello, reduce da una frattura alla gamba che ancora lo costringeva a letto, e Heather... Beh, Heather non era mai stata una persona di compagnia e con il passare degli anni non era cambiata: spariva e riappariva periodicamente, provocando più di una volta delle tempeste emotive ad una certa persona, la quale non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura. Moccicoso era fatto così, d'altronde: mostrava di poter gestire qualsiasi situazione me, in fondo, sapeva benissimo che c'erano cose che non era in grado di controllare, e il suo rapporto con Heather era una di queste. Astrid bevve un altro sorso dalla bottiglia, cancellando ogni pensiero precedente. Si era ritrovata quindi da sola con gli altri ragazzi: non che questo fosse un problema, quello che la infastidiva era che tutti e tre, Hiccup compreso, non si erano degnati di farla partecipare a quel tentativo escludendola totalmente.
Si alzò e si diresse verso la stanza in cui i ragazzi stavano giocando, venendo accolta dalla fresca brezza prodotta dal ventilatore che i tre si erano accaparrati. Appena Hiccup la vide si affrettò a farle spazio sul divano, allontanandosi così da Moccicoso. Astrid si sedette tra i due ed accavallò le gambe poco prima che Hiccup le passò un braccio sulla spalla sinistra, accompagnando il gesto con un rapido bacio sulla testa della ragazza. Sorrise, intuendo che quello era un tentativo un po' goffo di scusarsi per non averla coinvolta appieno. Hiccup sapeva sempre come farle passare un'arrabbiatura nei suoi confronti.

"Non è possibile!" urlò Moccicoso nell'istante in cui venne sconfitto nuovamente dalla creatura mostruosa che stava affrontando.
D'un tratto, ad Astrid venne un'idea, o, per meglio dire, un'illuminazione: se i ragazzi non l'avevano coinvolta nella loro epica sfida che oramai era sfociata nel tragicomico, nulla le impediva di invitarsi da sola a giocare. Con delicatezza si liberò dal braccio del compagno e tese una mano verso Moccicoso, esortandolo a consegnarle il controller della console. "Fammi fare solo un tentativo" aggiunse come ad incitare l'amico.
"Guarda, Astrid, non ti offendere ma sono sicuro di batterlo, mi basta solo un'altra prova..."
"Le regole sono regole, Moccicoso" controbatté Gambedipesce, accompagnando la frase con un sorriso beffardo a cui l'altro ragazzo rispose con una smorfia che Astrid non sapeva ben definire visto che era un miscuglio di fastidio, noia e disappunto. Dopo che le fu consegnato il controller, la bionda sentì una strana sensazione attraversarla da capo a piedi, percorrendo tutta la sua persona sottopelle come una scarica piacevole ed inebriante. Sentiva che si sarebbe divertita, a prescindere da come sarebbe andato il suo tentativo di sconfiggere il boss che aveva dato così tanti problemi ai suoi amici. Solo dopo che la schermata di caricamento ebbe lasciato il posto al mondo di gioco, Astrid si accorse che le mancava una conoscenza più che basilare, imprescindibile per godersi quella partita.

"Qualcuno mi spiega i comandi, per piacere?"

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+ Angolo dello scrittore in erba +
Che pubblica qualcosa di nuovo dopo un tempo immemore, ben coscio che ha altri progetti a cui dovrebbe lavorare. Ma le idee per suddetti lavori scarseggiano, quindi eccomi con questa piccolo "frammento di vita" che ho immaginato a partire da un'immagine che probabilmente allegherò, sempre che riesca a ritrovarla. Non prendete questa storia troppo seriamente, è stata scritta più per divertimento che per lasciare un messaggio, perché ogni tanto fa bene scrivere - e leggere - qualcosa di leggero. V'invito caldamente a lasciare un commento, a prescindere dal fatto che la storia vi sia piaciuta o meno. Un saluto _0/
Rovo
 
  
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