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Autore: Rick84    26/07/2016    1 recensioni
Gotham vista con gli occhi del crociato incappucciato è tremenda e corrotta. La speranza è qualcosa di sfuggente, quasi perduto...Ma a quanto pare vi è ancora qualcosa per cui combattere.
Vagamente ispirato al Batman di Dawn of Justice, disilluso e violento.
Trattasi della mia prima fan fiction...
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Batman aka Bruce Wayne
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Gotham City, La mia città.

Qualcuno della carta stampata la definisce “fogna a cielo aperto”, altri la definiscono “la città più corrotta d'America”.

Difficile dar torto a questi giornalisti.

E' rimasta così poca decenza, dignità o giustizia che quasi si fatica a vederle.

Da quassù, acquattato su un cornicione come un doccione medievale, la vedo. Gotham.

Con un gesto lento, misurato, mi tolgo i visori notturni.

Voglio vederla di nuovo.

Senza filtri.

Nuda.

La luna è una pallida falce giallastra, quasi invisibile attraverso la cappa di esalazioni.

Le ciminiere delle fabbriche rilasciano la loro verdognola nebbia che, unendosi allo smog, va a coprire il cielo notturno. Siringhe d'acciaio che iniettano veleno nell'aria.

Più in basso i magazzini fatiscenti, sordidi, addossati alle case popolari formano un dedalo indistricabile di vicoletti e cortili oscuri. Tane di ratti.

Povertà, sfruttamento e soprusi sono all'ordine del giorno.

Terreno di coltura per gente senza scrupoli alla ricerca di soldi facili.

Sullo sfondo, quasi a fare da contrasto, i grattacieli del Distretto finanziario.

Grigi, luccicanti e luminosi. Come una corona d'oro su un cumulo di macerie.

Non mi faccio ingannare. Dietro alle luci si nascondono i peggiori predatori.

Speculatori dal cuore nero come la pece.

Rivolgo poi lo sguardo ad est.

Mi costa uno sforzo immane.

L'East End.

Il buco nero di questa costellazione di decadenza.

Dove tutto è cominciato.

Laggiù, tra quelle vie battute da prostitute schiavizzate e spacciatori minorenni c'è Crime Alley.

Il mio personale purgatorio.

Ricordo il film di Zorro.

Ricordo una pistola nel vicolo.

Mio padre che stringe il pugno.

La collana di perle di mia madre che esplode.

Crime Alley.

Dove tutto è finito.

Dove tutto è cominciato.

Dove la mia anima mi è stata strappata.

Laggiù dove ho abbracciato la notte...o forse lei mi ha rapito.

Vedo una ragazza. Cammina alla fioca luce dei pochi lampioni funzionanti, proprio davanti al vecchio Teatro.

Afferro il binocolo dalla cintura e osservo meglio

Intravedo una dignitosa tuta blu, sotto il cappotto.

Doppi turni e salario da fame probabilmente.

Dietro di lei un gruppetto di balordi si avvicina.

Parolacce, commenti volgari ed una bottiglia di birra esplode accanto alla ragazza che accelera il passo.

Ecco per che cosa esco ogni notte.

Ecco per che cosa vale la pena combattere.

Decenza. Dignità. Giustizia.

Sembrano sparite, ma ci sono.

Io ci sono.

Sono solo a difendere questa città, ma io ci sono.

La battaglia non è ne persa ne vinta finché avrò fiato nei polmoni.

Stanotte andrò laggiù ad affrontare i miei demoni.

Andrò a mostrare un demone ancora più nero a chi pensa di aver vinto la battaglia.

Faccio un balzo d'istinto, senza paura.

Mi lancio nella notte appeso ad un cavo d'acciaio.

Stendo le mie ali d'ombra sulla città sotto di me.

I balordi alzano lo sguardo e mi vedono, ma è troppo tardi per loro.

Picchio duro, senza risparmiarmi. Non vedono nemmeno da dove arrivano i miei colpi.

Sento un paio di ossa che si spezzano sotto i miei pugni.

I balordi senza nome fuggono, disperdendosi come scarafaggi sotto i mobili.

Un paio restano a terra. Costole rotte e vertebre incrinate come minimo. Rantolano.

Non mi interessa.

Faccio respiri lunghi e profondi.

Mi ricompongo, e mi giro con le nocche ancora grondanti di sangue.

La ragazza mi vede e si pietrifica, con gli occhi grandi, sgranati. Sembra un cerbiatto illuminato dai fari.

Faccio un passo, vorrei chiederle come sta.

Lei scappa come se avesse il diavolo che la insegue.

Nessuno mi dirà grazie stanotte.

Nessuno mi ha mai detto grazie.

Qui, nella “fogna”, non ci sono scintillanti cavalieri in armatura d'argento che difendono le donzelle, come nelle fiabe di mia madre Martha.

 

Gotham è la mia città ed io il suo cavaliere oscuro.

   
 
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