Mistake on the
Part of Nature
idiopathicsmile
Sommario:
Steve nota lo sguardo tradito di Bucky e la confusione di Sam, poi segue lo
sguardo di Sam verso la pila di frutta mezza mangiata nel bidone della
spazzatura. Un’improvvisa comprensione gli appare in volto.
“Oh,” dice. “Bucky ha scoperto il fatto delle
banane.”
La
volta in cui viene compianta un’icona americana. Ma probabilmente non quella a
cui state pensando voi.
Note
dell’Autrice: Dunque, gyzym ha espresso il bisogno di
vedere Steve e Bucky farsi una una ragione del fatto
che l’America ha sostituito le banane Gros Michel con le Cavendish.
Spero di non essere l’unica persona che ha risposto alla chiamata e che il fandom di Capitan America possa avere il suo distinto
sottogenere di storie sulle banane.
Il titolo
viene da “Sweet Talk, Sweet
Talk” di The New Pornographers.
I
ricordi di Bucky staranno anche ricordando, ma Sam è piuttosto sicuro che le
“normali carinerie basilari” saranno l’ultima cosa a tornare, se mai
torneranno. Ed è questo il motivo per cui non è del tutto sorpreso quando entra
in cucina e Bucky risponde al suo allegro “Buongiorno, raggio di sole!” con:
“Cosa
diavolo c’è che non va nelle tue banane?”
Per
essere chiari, Sam è ancora, sapete, un po’ sorpreso. Ma dopo cinque settimane
di situazioni simili, ha la presenza di spirito di dare un’occhiata in cucina
prima di rispondere.
“Be’,
innanzitutto, sembra che qualche maniaco le abbia morse tutte una per una prima
di buttarle nell’immondizia.”
“Che
cosa…” Steve incespica in cucina, strofinandosi gli
occhi. I suoi capelli sono ridicoli. Il siero l’avrà anche reso immune al
raffreddore o al ginocchio del corridore, ma non riesce a proteggerlo
dall’effetto del cuscino sui suoi capelli. La cosa è un pochino confortante.
Steve nota lo sguardo tradito di Bucky e la confusione di Sam, poi segue lo
sguardo di Sam verso la pila di frutta mezza mangiata nel bidone della
spazzatura. Un’improvvisa comprensione gli appare in volto. “Oh,” dice. “Bucky
ha scoperto il fatto delle banane.”
“Ma
cosa?” dice Sam.
Steve
si limita a scuotere la testa e si unisce a Bucky a tavola. Si avvicina a lui,
con fare cospiratorio. “È la cosa più strana al mondo, Buck,”
sta dicendo. “Sono tutte così, non importa dove le compri. Tutti nel futuro si
comportano come se è questo il sapore che dovrebbero avere.” Bucky fa una
faccia disgustata. “Lo so,” dice Steve, e in un qualche modo la sua espressione
contiene sdegno, empatia e un qualche tipo di strambo sollievo. “Lo so. Sei la
prima persona che…” Sospira. “Pensavo di essere
diventato pazzo…”
“Be’,
non lo sei,” dice Bucky. “Sono… polpose. Farinose.”
“E
insipide,” concorda Steve.
“Hanno
un sapore di merda…”
Adesso
stanno sorridendo, con la testa chinata, gli unici membri di un qualche piccolo
club esclusivo. Super Soldati Contro le Banane Moderne.
“Uh,”
dice Sam, e si girano a guardarlo, come se all’improvviso di fossero ricordati
che c’era anche lui nella stanza. “Siete sicuri che questa cosa non sia, tipo,
nostalgia? Una cosa tipo ‘quand’ero giovane io…’”
Bucky
gli scocca un’occhiataccia che sembra molto, molto sproporzionata rispetto alla
situazione.
“Non
fa niente,” dice Steve. “lui non lo capisce. Nessuno lo capisce.” Il ‘nessuno
tranne te’ è chiaro nella curva affettuosa del suo
sorriso, nell’improvvisa scioltezza delle sue spalle, e si, Steve e Bucky
stanno ufficialmente avendo un momento sulle banane. Va bene così, hanno avuto
momenti su cose più strane prima. Non stanno proprio insieme, Sam ne è
piuttosto sicuro, più che altro si guardano un sacco, sguardi di una brama
segreta, o in situazioni come queste, con contatto visivo che è troppo
significativo per essere solo le sette del mattino. Sam non fa domande. Hanno
tempo per capirlo da soli.
Invece,
afferra il suo telefono e fa una veloce ricerca su google: banane diverse
passato presente. Scorre un po’ in giù, clicca su un articolo che sembra
credibile e legge. “Oh,” dice. “Ragazzi. Ecco qui. Le banane con cui siete
cresciuti voi sono una specie che si chiama Gros Michel, ma negli anni
cinquanta un’epidemia delle banane le ha sterminate – perché a quanto pare ci
sono le epidemie delle banane – e ora ne mangiamo una specie diversa.”
“E
non potevano chiamarle in un modo diverso?” protesta Bucky.
“Tipo
‘frutto-bugia’,” dice Steve.
“Bacca
bugiarda..”
Le
banane non sono, né sono mai state bacche, ma sembra essere meglio lasciare
stare. Sam scorre un pochino avanti. “Già, a quanto pare si possono ancora
trovare le Gros Michel in Tailandia, ma non sono in vendita in America..”
“Aspetta!”
dice Bucky, con gli occhi spalancati da una qualche epifania. Per un momento,
sembra così onesto, quasi giovane. “E che dice delle caramelle alla banana?”
Entrambi si girano a guardarlo. “Be’,” dice, “non è che l’epidemia ha colpito
anche l’aroma alla banana..”
“Amico,
non essere ottimista, tutto quello che ha sapore di banana ha un gusto
orribile,” dice Sam in maniera assente, scorrendo giù. “È troppo dolce e non ha
per niente il sapore delle bana..” all’improvviso si
blocca. “Uh.”
Steve
e Bucky si scambiano uno sguardo. Passa un momento. “Il distributore di benzina
all’angolo della strada vende caramelle, vero?” dice Steve.
“Uh,
si, credo di si,” dice Sam. Il distributore di benzina è all’angolo della
strada, anche se l’angolo della strada è a cinque miglia di distanza, ma Steve
è già fuori la porta. Super velocità e via dicendo.
Sam
lancia uno sguardo verso il bidone della spazzatura. “Certo che ora non sono
sicuro di cosa mangerò per colazione.” Dice.
Sta
per lo più parlando da solo, ma dopo un momento Bucky risponde, “Davvero ti
piace questo nuovo tipo?” Sam non capisce se c’è un’accusa nel suo tono o meno,
ma annuisce. “Fa niente,” dice Bucky, “tu non conosci la differenza.” Questa la
cosa più carina che gli abbia detto Bucky da quando si è trasferito a casa sua
un mese e mezzo fa. “Scusa se ho rovinato tutte le tue stupide banane di
merda,” aggiunge, il che diventa la seconda cosa più carina che gli ha detto.
“Grazie per la ricerca, credo.”
“Hey, è a questo che servono gli amici,” dice Sam, aprendo
il frigorifero. Bucky non dice niente, il che non è insolito. “O gli amici
degli amici, va bene uguale.” Sam sa che Bucky ne sta passando molte, e non
vuole che si senta forzato a fare l’amicone perché Bucky e Steve staranno a
casa di Sam per un po’. Sam rispetta tutto questo. “Ti vanno delle fragole?”
chiede.
“È
solo che… lo fai dormire sul divano.” Dice Bucky.
Sam
chiude la porta del frigo e si gira. “Cosa?” Vero, Steve dorme sul divano di
Sam; la sera in cui hanno trovato Bucky, Steve aveva ceduto la camera per gli
ospiti a Bucky senza pensarci due volte. Ma dire che era stato Sam a
convincerlo è una follia.
“Tutte
le notti,” dice Bucky. “Cos’è, avete litigato?” arriccia il labbro,
amareggiato. “Lite domestica?”
“No,”
dice Sam, lentamente. “Uh, tu lo sai che io e lui non stiamo insieme
romanticamente? Tipo, per niente?”
Il
modo in cui Bucky lo guarda risponde alla domanda. “Gli uomini possono stare
con altri uomini ora,” dice, con un cenno di sfida con la mascella.
“Se
lo vogliono, si…”
“Vive
con te,” dice Bucky.
“Be’,
anche tu,” gli fa notare Sam. Sciacqua le fragole e poggia la confezione sulla
tavola. “Dico sul serio, amico, è questo che credi? Non hai mai pensato di
parlarne con lui?”
Bucky
aggrotta le sopracciglia. Non con lo sguardo da ‘arma vivente col lavaggio del
cervello’ che Sam ricorda gli aveva gelato il sangue nelle vene oltre una pila
di macerie fumanti. È uno sguardo del tutto diverso. “Ci sono un sacco di cose
di cui io e Steve non parliamo,” dice piano.
“Forse
dovreste parlarne,” suggerisce Sam. Sposta le fragole verso l’altro. “Prendine
una, sono buone.” Bucky le guarda dubbioso, come se si aspettasse un altro
prodotto civetta. “Le ho prese a quel mercato del contadino alla moda che c’è a
Dupont Circle. Sono state coltivate dagli Amish, così è abbastanza vecchia scuola per te?”
Bucky
prende una fragola e gliene da un morso cauto. Dopo un secondo annuisce. “Ok,”
dice, a bocca piena. “Questa te la concedo, Wilson.”
“E
poi,” dice Sam, “sai, per quel che vale. Steve non ha mai abbandonato tutto quello
che stava facendo per andarmi a comprare caramelle dal distributore di benzina
come se fossi una moglie incinta con le voglie…”
“Chiudi
il becco,” dice Bucky, prendendo un’altra fragola. “a te piacciono le banane
stupide.” Ma qualcosa nel suo breve sorriso tremolante fa venire a Sam
l’improvvisa voglia di scombinargli i capelli. Non lo fa, soprattutto perché
Bucky potrebbe frantumargli il cranio con una mano sola.
“Smettila
di mangiarti tutta la mia frutta, scroccone,” dice Sam, invece.
“Allora
non metterla dove ci arrivo, idiota,” dice Bucky. Perciò Sam prende una sedia e
si siedono entrambi per mangiare decisamente troppe fragole, ad aspettare che
un eroe americano tornato dal regno dei morti porti loro delle caramelle al
gusto di un frutto che di per sé è quasi morto. Non è come Sam aveva pensato di
passare la mattina, ma si, poteva stare al gioco.
Note
dell’Autrice: Se ho imparato qualcosa dallo scrivere questa fan fiction è che
il fandom della Marvel è super super
carino. Wow, ragazzi! Se ho imparato due cose dallo scrivere questa fan fiction
è che il fandom della Marvel è super super carino E
INOLTRE scientificamente parlando le banane sono bacche! Sono decisamente
bacche. Sto tenendo la storia per com’è perché sembra una cosa che un
personaggio senza una speciale conoscenza sulla botanica potrebbe sapere,
perciò per essere chiari. Bacche.
Note
della traduttrice: Mi trovate anche qui, sul mio tumblr!
L’opera
originale si trova qui: https://archiveofourown.org/works/1488142