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Autore: piccis    24/04/2009    2 recensioni
"Non riescono a capire che io, con loro, non ho e non avrò mai niente a che fare.
Siamo troppo diversi: loro mortali, io dannata; loro nella normalità, io nell’eccellenza.
Così è stato, così sarà sempre."
[One-Shot su Invidia e Superbia]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rosalie Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Diamond

“Ero entusiasta di essere Rosalie Hale.”
‘Triste Finale’, Eclipse.


Era una giornata come tante; una leggera pioggerellina che diveniva man mano più pesante scandiva il passare inesorabile del tempo, senza che io ne venissi toccata, come da 70 anni a quella parte.
Già, settant’anni.
I cambiamenti, certo, ci sono stati, ma alcune cose sono dure a morire.
Quando cammino per la strada la gente si gira ancora a guardarmi, ad ammirarmi.
E come non farlo?
Natura dannata o no sono sempre stata bellissima.
Con i capelli color del grano che brillano di luce propria, con il riverbero del sole, gli occhi azzurri splendenti come un cielo estivo senza nuvole, un corpo fantastico fin dalla più tenera età.
Nel 1933 tutte le mie amiche si struggevano per avere un terzo della mia popolarità, della mia bellezza, della mia vita.
Accadeva, ovviamente, tutt’ora.
Ora che il mio fascino si è amplificato le ragazze di tutte le scuole in cui ci trasferiamo cercano di imitarmi, i ragazzi di adularmi.
Ma non riescono a capire che io, con loro, non ho e non avrò mai niente a che fare.
Siamo troppo diversi: loro mortali, io dannata; loro nella normalità, io nell’eccellenza.
Così è stato, così sarà sempre.
Sospirai e ripresi a sfogliare quella rivista di moda che Alice mi aveva fatto trovare sulla scrivania.
Una ragazza faceva sfoggio di un bikini griffato che metteva in mostra il suo corpo.
Anche lei, con quella sua espressione sicura, sicura di essere stupenda, non capiva che nel mondo esistevano ragazze ancora più belle. Che esisteva una ragazza ancora più bella.
Ma, dopotutto, perché infrangere i deboli sogni e le tenui speranze di qualcuno che può ancora camminare alla luce del sole senza brillare come un diamante, che può ancora vivere una vita degna di essere chiamata tale?
Non bisogna mai sottovalutare l’altra faccia della medaglia: avrò anche sviluppato una bellezza ancor più ultraterrena, ma la mia invidia verso alcuni privilegi dell’umanità non credo che svanirà mai.
La felicità quando sai di aspettare un bambino, di poterlo crescere, di poterlo consigliare durante il primo amore, di poter vedere i tuoi nipoti...
Tutto questo a me non sarà mai concesso.

“L’ammirazione per me era come l’aria.”
‘Triste Finale’, Eclipse.


A volte penso che questo è stato il prezzo da pagare per poter diventare ancora migliore di quella che ero già.
Ci sono volte in cui mi rattristo, in cui penso di farla finita perché non ne vale la pena, ma poi vedo quegli sguardi di invidia, di adulazione, di desiderio nei miei confronti, e allora capisco ciò che per me conta davvero.
L’ammirazione.
Il vedere nelle loro facce la consapevolezza che non potranno mai essere come me, che io sarò sempre un gradino più in alto di loro.

“Emmett è tutto ciò che avrei mai potuto chiedere, se mi fossi conosciuta abbastanza da sapere cosa chiedere.”
‘Triste Finale’, Eclipse.


Il bussare alla porta mi distolse dai miei pensieri.
“Ciao, amore, che stai facendo?” I riccioli e il sorriso dolce di Emmett fanno capolino dalla porta.
Chiusi la rivista e mi stesi sul letto invitandolo a sdraiarsi al mio fianco; lui mi accontentò.
“Niente, guardavo le ultime creazioni della moda e pensavo.” Gli risposi stringendomi al suo petto.
Rise. “Vedi di non svaligiare ancora il negozio Rosie, sennò Alice ti ucciderà per averle fregato ancora una volta i vestiti migliori!”
Ascoltai la sua risata e sorrisi, ispirando il suo profumo.
“Ah! Rosie non sai cosa ti sei persa! Una scena esilarante!”
Mentre il mio scimmione mi raccontava cosa era successo, mi lasciai andare ancora ai miei pensieri.
Nella mia vita potevo paragonarmi a delle pietre.
Quand’ero umana ero un cristallo: bella, ma terribilmente fragile.
Ora, da vampira, potevo considerarmi un diamante: bellissima, resistente e lucente sotto il sole.

******

Angolino:
Questa è una one-shot scritta per il concorso "Seven Deadly Sins" di un forum (lì sono 'Picci' ^^) ed è incentrata su Invidia e Superbia...
E chi meglio di Rosalie per interpretare questi due peccati?? :D
Spero con tutto il cuore che vi piaccia, e se così fosse mi farebbe piacere un commentino.
Ringrazio già chi leggerà e/o recensirà =)
Kuss
Silvy
  
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