01/08/2016
1 recensioniEra un luogo tetro ed oscuro dove andavano solamente le persone a cui il cuore aveva smesso di battere. Difficilmente si trovavano persone con qualche funzione vitale lí dentro. Eppure quel giorno si era ritrovato davanti alla tomba del padre, ancora scosso per gli avvenimenti delle ultime due ore.
Aveva appena scoperto che la sua ragazza, April O'Neil, l'aveva tradito con suo fratello minore Donatello e, dopo aver messo fine definitivamente al loro rapporto, era scappato via, nel primo luogo che gli era venuto in mente, un posto dove era assolutamente sicuro che sarebbe rimasto da solo, un posto nel quale nessuno avrebbe osato cercarlo: il cimitero. Era arrivato lí senza fiato, dopo che una lunga corsa gli aveva prosciugato tutte le energie, e adesso, era lí davanti al portone che metteva in soggezione tutte le persone con un minimo di battito cardiaco. Aveva ancora il viso impiastricciato dalle lacrime e dal muco quando raggiunse la tomba del padre. Si avvicinò alla lapide:
" Hamato Yoshi"
Padre, Maestro, Amico,
Per sempre nei nostri cuori
Padre, Maestro, Amico,
Per sempre nei nostri cuori
E solo allora si accorse di non essere solo. Di fronte alla lapide di suo padre, accanto a lui, si trovava la ragazza più singolare che avesse mai visto: sembrava uscita direttamente da un cartone per ragazzini, tanto era fiabesca. Doveva avere pressapoco la stessa età di Leo, aveva i capelli neri e corti, tinti di biondo sulla nuca, gli occhi ambra erano contornati da un pesante strato di matita nera e rossa, mentre alle orecchie portava una lunga serie di orecchini e piercing. Era vestita con un abbigliamento insolito quanto il suo make-up: indossava uno spesso dolcevita nero, un paio di jeans del medesimo colore e calzava con nonchalance un paio di anfibi neri e tirati a lucido, mentre in testa aveva un berretto di lana nero un po' sfilacciato. Teneva con ambedue le mani un mazzo di rose rosse.
Leo la guardava con titubanza e con curiosità senza neanche provare a parlarle.
Fu lei ad attaccare bottone:
" È strano."
Leo non rispose.
" Nessuno vorrebbe entrare qui dentro, se non in una bara, eppure noi due siamo qui, davanti alle tombe di persone che nemmeno conosciamo."
Leo stava iniziando a diventate visibilmente caustico.
" Parla per te,"
disse brusco.
" Io questa persona la conoscevo perfettamente."
La ragazza gli fece un sorriso triste,
" Sono felice per te. Di sicuro era un ottimo padre."
Detto questo gli accarezzò con una mano guantata la spalla e poggiò sulla lapide una delle tante rose del mazzo poi si voltò e si avviò lentamente verso l' uscita del cimitero...
" Aspetta! "
La ragazza misteriosa si voltò verso di lui.
" Chi sei tu?"
La giovane gli si avvicinò lentamente, gli sorrise e, poi in un lampo poggiò le sue labbra su quelle di Leo.
" Karai "
Rispose la fanciulla non appena si separarono poi si voltò e si incamminò verso l' uscita fermandosi di tanto in tanto per poggiare una rosa su delle lapidi appartenenti a persone che, probabilmente, lei non conosceva.
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Salve popolo delle fanfiction. Sono felicissima!
Sono finalmente riuscita a concludere questa storia, la più lunga che abbia mai pubblicato!
Volevo solo scusarmi con tutti quelli che non amano la ship Leorai, purtroppo, io faccio parte delle persone che l' adorano, quindi... Non uccidetemi!
Grazie a tutti quelli/e che leggeranno e recensiranno.