Okay...
Non c’è molto da dire XD!
Solo che è questa one-shot è una song-fic
ispirata dalla dolcissima canzone di Domenico
Modugno “Meraviglioso” ,e
dedicata alla mia kohai preferita,la piccola DarkHiwatari
per i suoi quattordici anni (vero che sono quattordici
XD?).
Un po’ ritardo lo ammetto XD,ma ti avevo avvertito XD!
Ci sentiamo a fine fic,spero mi lascerete un commento!
~Meraviglioso
È
vero, credetemi è accaduto di notte su di un ponte l’aria fresca e frizzante mi carezzava
il
volto e l’odore di salsedine proveniente dal Pacifico
solleticava le mie
narici.
Fissavo l’acqua scura del fiume che scorreva sotto il mio
sguardo di fuoco e che, più
avanti, avrebbe trovato la morte fondendosi con la sterminata massa
d’acqua del
mare; sospirai.
Il percorso del fiume era definito,sarebbe stato sempre quello...
Ma la mia vita?
Ritenevo di aver sofferto abbastanza durante quei lunghi e pesantissimi
diciannove anni; c’era l’abbandono della famiglia, la
violenza dell’infanzia
spezzata e di amicizie distrutte, nei vaghi ricordi che ancora possedevo
e che
mi auguravo di cancellare il prima possibile.
Con uno slancio mi misi a sedere sulla barriera che divideva la mia
vita dal
vuoto e fatale salto verso le affascinanti acque del fiume, ed era
così forte
la dannata voglia di fare un tuffo giù, la
tentazione di affogarvi...
Avrei cancellato tutto e l’avrei fatto per sempre se non
fosse stato per qualcuno alle mie
spalle, forse un angelo vestito
da passante.
“Ehi, ma che intenzioni hai?” esclamò una
delicata voce maschile,ed avvertii una
mano sulla spalla.
Mi costrinsi a voltarmi, e lo avrei fissato con l’aria
più seccata e velenosa
possibile, se i suoi occhi azzurri non avessero troncato sul nascere
quelle
intenzioni.
Il colore del mare illuminato da un meraviglioso giorno di sole...
“Non sono affari che ti
riguardano.” sibilai, riprendendo la mia posizione
iniziale.
Lanciai uno sguardo al vuoto che sovrastavo, e chiusi di scatto gli
occhi, tremando...
Dannate vertigini.
Strinsi le mani sul muretto in pietra dove mi ero seduto, ferendomi le
punte
delle dita, e gemetti per quell’improvviso spavento che non
avevo calcolato...
“Sta calmo,e guardati intorno... Non vedi come tutto
è semplicemente meraviglioso?” a
quelle parole aprii
piano gli occhi, e notai che era al mio fianco,sorrideva al cielo
notturno.
“Le stelle... Ammirale! Sai a quanti dolori hanno assistito? E
sai quanti altri
hanno consolato? Sono lì, attente ed immobili spettatrici e
sono stupende. Le
sofferenze non hanno scheggiato la loro luce e il loro potere
benefico, ed è meraviglioso.
Non so cosa ti affligge,ma
anche le tue pene possono trovare pace, ti basterebbe solo guardarti
intorno.”
sussurrò, voltandosi a fissarmi.
Silenzioso studiai il suo viso: aveva all’incirca la mia
età, occhi luminosi e
fili ramati ad incorniciargli il volto...
Che diavolo poteva saperne lui della mia vita?
Giungeva lì d’improvviso e ostacolava la mia solo
via di fuga da quell’Inferno
di carne e sangue che era il mio corpo.
Aveva l’aria di chi era riuscito ad ottenere
tutto, pace, felicità... Amore, ed
aveva forse dimenticato il significato della parola soffrire.
Così credevo...
“Osserva il mare, è un dono magnifico! Avresti
davvero il coraggio di macchiarlo
con la tua morte? Quanti cadaveri hanno dovuto cullare le sue onde! E non
pensi a
quanto abbia potuto soffrire? Tutto il sangue che si mischia alle sue
acque
cristalline... È uno scempio! E nessuno si è mai
curato di carezzarlo con un
solo sguardo, prima di decidere di
morirvi.” continuò accorato, dondolando piano i
piedi.
“Ma cosa può importarmene del mare quando non ho
più niente!” intervenni
stizzito, tenendo gli occhi serrati, poiché una nuova
vertigine mi aveva colto.
“Niente? Ti sembra niente il sole?” mi
chiese retorico, quasi con sdegno.
A fatica lo osservai accigliato e scettico.
“Come puoi solo pensare di rinunciare alla sua
luce? È meraviglioso! Dimmi, avresti
la forza di morire allo splendore del
giorno? Avresti la forza di estinguerti nell’abbraccio di un
raggio di
sole?” rincarò la dose, con decisione e forte
convinzione.
La sua voce suonava come un terribile ammonimento, nonostante la
dolcezza delle
sue note...
“E se i raggi del sole non fossero così caldi come
dici tu? Se non mi
riscaldassero abbastanza?” gli chiesi con freddezza, mentre un
nodo chiudeva in
una morsa dolorosa il mio stomaco.
“Il calore del sole è infinito, ne ha a sufficienza
per colmare le vite di tutti
noi. Ciò che dici è davvero molto triste... Per
quanto una vita sia stata fatta
a pezzi, lacerata ed abusata ancora, il sole ci sarà sempre, meraviglioso nel suo fuoco
ristoratore.” mi rispose con
calma, scegliendo le parole con cura.
“La mia vita non è stata viziata da tutti questi
doni.” soffiai con rammarico, e
un odio violento verso quel ragazzo si fece strada nel mio animo.
“La vita è un dono... E se come dici, non te ne sono
stati fatti di migliori, abbi
la pazienza di aspettare ancora un po'. Hai solo... diciannove
anni, no? Presto
assaporerai il calore delle labbra di una donna, o magari di un uomo... E
poi? Sarà
meraviglioso, l’amore! E se
anche le
tue amicizie non sono state felici, chi lo sa, potresti trovare
ciò che cercavi e
infine stringere un vero amico tra le braccia: ci sono innumerevoli
occasioni
nell’arco di una vita, e alla felicità si
opporranno amarezze e delusioni, ma
lasciarsi sconfiggere e torturare da queste sarebbe terribile...” disse e il
sorriso disegnò nuovamente le sue labbra delicate.
Mi scappò una risatina quasi isterica, a quella sua
espressione... era imbevuto
di concetti stupendi, indubbiamente.
“Guarda, è quasi l’alba! Il sole sorge e
la luna muore... È un momento
magico, questo!Stupendo pur nella sua crudeltà, e sai
perché?” fece, e quasi mi
persi nell’intensità del suo sguardo.
“P-perché?” balbettai, ormai smarrito.
“È l’unico istante in cui
Apollo, nell' inseguire perennemente l’amata
Selene, ha la possibilità di ammirare il suo
sguardo... È un attimo fugace, ma meraviglioso.” rispose
infine.
Si girò, per ritornare coi piedi sul solido asfalto del ponte
e mi tese la mano.
“Credo che vedere l'alba da qui sarà
più sicuro...” bisbigliò
lievemente, tendendomi una mano.
Feci per afferrarla (anche se con estremo timore), ma mi sbilancia
all’ennesima
vertigine...
"Destino di merda..."
Mi ritrovai a pensare, mentre avvertivo il mio corpo risucchiato dalla
forza di
gravità e spinto verso le acque...
Ma due mani, fredde e dalle dita affusolate e sottili, si erano
serrate intorno
al mio braccio...
Immergendomi nei suoi occhi di ghiaccio, vidi lo sforzo del reggermi
dipinto sui
suoi lineamenti.
“Non lasciarmi cadere...” non mi accorsi nemmeno di
pronunciare quelle parole.
“Non permetterò
che i miei sforzi
sfumino così...” rise lievemente, e lo aiutai a
sollevarmi facendo leva sulle mie
gambe e sugli addominali.
Quando mi ritrovai in ginocchio sull’asfalto e lui seduto al
mio fianco, ebbi
modo di osservarlo più attentamente...
Aveva un fisico delicato (il sollevarmi doveva essergli costato uno
sforzo
sovraumano), e sorrisi notando che aveva portato una mano al petto per
calmare i
respiri veloci...
Mi rialzai, barcollando lievemente, e lo aiutai a sollevarsi: in
silenzio, uno di
fianco all’altro, ci poggiammo al muro del ponte, fissando lo
sguardo
sull’orizzonte che si tingeva di rosa...
“Qual è il tuo nome?” gli chiesi, fissando
il profilo del suo volto.
“Yurij... Tu sei Kai, invece.” rispose, spiazzandomi
completamente.
“Sì...” risposi con voce strozzata, frastornato.
Lui piuttosto, continuava a sorridermi.
Era così sovrannaturale...
Gli presi il mento fra le dita,sorprendendolo.
I suoi grandi occhi azzurri ricercavano una riposta, che gli avrei dato
solo
provando il sapore delle sue labbra...
La notte era finita e il gusto che
saggiai appena era fresco, come la neve...
Il sapore degli angeli.
Però scomparve in fretta, senza lasciare la minima
traccia, così come l’ultima
stella del cielo; Stella del Mattino.
Eppure...
Ti sentivo ancora, sapore della vita ed
eri meraviglioso...
*Owari*
Ecco
qui X°.
E’ terribile,lo so
°ç°’’’!
Mi spiace Darky,ma l’ispirazione non mi ha aiutata a fare di
meglio,e sei a
conoscenza dei terribili problemi e delle orribili lotte che combatto
con
questa per poter continuare a scrivere X°°...
Spero che questo misero regalo (almeno in piccola parte),sia stato di
tuo
gradimento ^^.
Le parti in corsivo nella fic,si sarà capito,sono dei versi
della canzone che
ho inglobato: nel contesto,mi sembrava appropriato.
Giù ho riportato l’intero testo (che adoro..!).
Bhé,vi lascio ora °ç°!
Un bacio,spero che sia stata di vostro gradimento e mi auguro qualche commento TçT!(Critiche,consigli
et
similia ^^).
Iria.
Meraviglioso
E’ vero,
Credetemi è accaduto
di notte su di un ponte
guardando l’acqua scura
con la dannata voglia
di fare un tuffo giù... uh
D’un tratto
qualcuno alle mie spalle,
forse un angelo
vestito da passante,
mi portò via dicendomi
Così...
Meraviglioso
ma come non ti accorgi
di quanto il mondo sia
meraviglioso?
Meraviglioso
perfino il tuo dolore
potrà guarire poi...
meraviglioso
Ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto:
ti hanno inventato
il mare eh!
Tu dici: “ non ho niente”
Ti sembra niente il sole?
La vita...
l’amore...
Meraviglioso
il bene di una donna
che ama solo te
meraviglioso
La luce di un mattino,
l’abbraccio di un amico,
il viso di un bambino
meraviglioso
meraviglioso…
ah!
Ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto:
ti hanno inventato
il mare eh!
Tu dici: “ non ho niente”
Ti sembra niente il sole!
La vita,
l’amore
meraviglioso
La notte era finita
e ti sentivo ancora
Sapore della vita...
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Domenico Modugno