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Autore: Kirara_bellissima_    05/08/2016    0 recensioni
E se Rin e Sesshomaru non si fossero mai incontrati?
Una storia ambientata nel futuro a Tokyo, i protagonisti sono ''Io'' e Sesshomaru. ''Io'' sono una ragazza trasferita dall'America, Sesshomaru è il capo di una banda di motociclisti. Ma lei lo scoprirà solo dopo vari avvenimenti... chissà se lei lo accetterà e se lui saprà apprezzare un mezzo-demone.
spero la mia storia vi possa piacere...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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8. Il mio piccolo paradiso…
(Parte 2)

Ci sarà da divertirsi… pensai mentre mi facevo tranquillamente trascinare sugli scogli.
<< Sesshomaru… >> diceva lei con gli occhi leggermente illuminati da una luce che le ho visto all’arrivo << …questo posto è magnifico! Da quanto appartiene a voi? >> mi chiese
<< A dir la verità quando sono nato io già ci apparteneva. Non ho mai posto questa domanda a nostro padre perché non voleva sentir parlare di nulla che fosse legato a mia madre >> ripenso ancora a quei momenti in cui mio padre mi relegava in camera mia e non mi voleva vedere perché gliela ricordavo… l’ho sempre odiato per questo e per poi essere andato con un’umana… Mi rattristisco. Sento che la presa sul mio polso diminuisce, non mi faceva male ma sapevo per certo che lei c’era, mi sento stringere al petto e una voce che doveva essere dolce dirmi
<< Miroku mi ha detto tutto. Non devi essere triste. Ci sono passata anch’io e so cosa significa. Essere soli. Non avere nessuno che ti dia affetto e calore… ma tu… ora… hai me… >> lo ha detto davvero? Ha detto davvero che lei mi capisce? Che ci è passata anche lei? Ecco un’altra cosa che abbiamo in comune…
Il mio scudo si sta sgretolando molto lentamente da quando è arrivata lei. Mi sono imbarazzato, eccitato, spaventato… e ora…
Sento gli occhi pungere. Inuyasha mi ha sempre detto che se succede è perché vuoi piangere. Io non ho mai pianto. Ma so di certo che a lei posso mostrare la mia parte più vulnerabile…
Mi sta ancora abbracciando. Io ricambio. Ma ho paura di farle troppo male, ma lei lo capisce e mi rassicura dicendo:- Non mi fai male. Puoi stringere finché non starai meglio. Non ti preoccupare. Ho detto che ti starò accanto e così sarà- Ho preso alla lettera le sue parole. La stringo a  me, tanto non c’è nessuno che ci vede. La lascio andare dopo un buon quarto d’ora. Lei è rossa, probabilmente dall’imbarazzo (grazie che è rossa… l’hai stretta per un quarto d’ora e la notte dormirete assieme…) . Guardo l’ora sull’orologio. Sono le 10:10. Mi è venuta un’idea…
<< Kudo-kun. Tuffiamoci. L’acqua è fredda ora e ci farà bene un po’ di refrigerio >> alludendo al suo rossore.
<< Va bene. Ma ci tuffiamo da qui? Dagli scogli? Non sarà pericoloso? >> mi chiede lei
<< Allora perché mi hai trascinato qui? Non ti volevi buttare dagli scogli? >> sono leggermente confuso. Non è la prima volta.
<< No! Non mi volevo buttare! Volevo vedere il panorama… >> mi risponde lei. Io le prendo la mano stringendola forte, con l’altra alzo il suo volto costringendola a guardarmi. Mi avvicino. Le sussurro…
<< Se tu ci sei per me… io ci sono per te… sappilo… Se hai paura, buttiamoci assieme >> la vedo è arrossita nuovamente. Annuisce impercettibilmente. Si stringe nuovamente al mio petto  e sussurrando mi dice che se mi butto lei mi viene dietro, perché altrimenti non riuscirebbe a muoversi. Accetto e la stringo di più a me.
<< Pronta? >> le chiedo avvicinandomi al bordo dell’enorme masso. È vero mi segue. Si fida… di me… Annuisce nuovamente e continuando ad abbracciarmi si gira col petto rivolto alle onde. Avanzo di un passo.  Avanza con me. La guardo e mi butto. Lei in quel momento che stiamo a mezz’aria butta la testa nell’incavo del mio collo e mi stringe forte… ha davvero paura…
Tocchiamo l’acqua. Siamo sotto. Le tocco una spalla facendole segno di guardarsi attorno. Siamo circondati da coralli, pesci colorati… si guarda attorno meravigliata. “Questa è la terza volta” penso. Torniamo a galla e lei si mette, sempre con la mano nella mia, a pancia in su, gli occhi chiusi e i capelli che, galleggiando, sembrano un letto su cui sdraiarsi. Seguo il suo esempio e mi metto nella sua stessa posizione, ancora con le nostre mani intrecciate. È tremendamente rilassante. Ora sul pelo dell’acqua si sarà di certo formato un miscuglio incredibile dei suoi capelli rossi e dei miei argentati. Ad un tratto la sento bisbigliare qualcosa che sento perfettamente “Peschiamo qualcosa? Mi sta venendo fame” . Mi rimetto verticalmente e le dico di andare sulla spiaggia ad accendere il fuoco per arrostire il pesce… Siamo rimasti due ore in quella rilassante posa e iniziavo anch’io un leggero languore. Lei esegue senza ribattere ciò che le ho detto e va in cerca di legna per il fuoco… ‘’È bellissima. La adoro” mi immergo e resto mezz’ora circa sott’acqua. Riesco a prenderne due. Riemergo e il fuoco è già bello che pronto. Penso che i capelli di Sofia lo fanno impallidire quel fuoco, da lei preparato, tanto è intenso il rosso che li caratterizza.
Mi avvicino a lei, mostrando fiero il mio bottino. Lo prepara ed è buonissimo. Restiamo ancora un po’ sulla spiaggia sdraiati sui teli, mano nella mano, a pancia in su e col braccio libero sugli occhi per coprirli dal forte sole del pomeriggio…
Le ore sono passate velocemente e mi sono divertito tantissimo. Ora che ci penso non succede da quando avevo due anni… secondo alcuni sono cresciuto troppo in fretta. Sono le 16:00 e Sofia si sta facendo la doccia. La sto aspettando per andare anch’io. Dopo cinque minuti lei esce. Con il pantaloncino e la canottiera che le ho preso. Vado a farmi anch’io la doccia e ne esco cinque minuti dopo con un asciugamano che mi arriva alle ginocchia, sono bagnato fradicio…  non vedo Sofia… mi avvio verso la camera per vestirmi. Entro e mi ritrovo lei  sdraiata sull’enorme letto a fissare il soffitto
<< Che stai facendo, Kudo-kun? >> le chiedo
<< Pensavo >> continua a guardare il soffitto
<< A cosa? >> insisto
<< A te >> mi dice, inconsapevolmente arrossisco lievemente, quel tanto che basta per donare un po’ di colore alla mia bianca pelle. Alza gli occhi su di me e arrossisce anche lei.
<< I-Io… v-vado… d-di là in sala… se t-ti serve qualcosa chiama >> balbetta… è imbarazzata si vede “Vorrei rimanesse qui con me” ma che diavolo ho pensato?
<< Ok >> le dico sotto voce
<< Quando mi sarò vestito che ne dici di andare a fare una passeggiata sulla spiaggia. Qui il tramonto è stupendo! >> le propongo
<< È un’ idea fantastica! Sì ci sto! >> però cambia carattere molto in fretta!
CINQUE MINUTI DOPO…
Come mio solito ci ho messo cinque minuti a prepararmi e uscendo dalla camera me la ritrovo sul divano con un bicchiere d’acqua in mano, con le gambe accavallate e i capelli che sanno di cocco… no! è lei che sa di cocco… vorrei “assaggiarla”… si gira verso di me e mi sorride.
<< Allora andiamo? >> mi chiede lei
<< Sì, andiamo >>
 
Angolo dell’autrice…
Hola a todos. Ecco a voi l’ottavo capitolo. Sesshomaru inizia a “sciogliersi” leggermente per la nostra protagonista. Chissà cosa succederà durante la passeggiata sulla spiaggia… sono un po’ cattivella e ho deciso per l’ennesima volta di lasciarvi in suspense…
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, commentate e fatemi sapere cosa ne pensate della mia ff…
Baci
Kirara :P
   
 
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