Zac zac, faceva il bisturi con cui Weiss tagliava la pelle di un cadavere che aveva recuperato a Central Park. Aveva iniziato a tagliare l’epidermide sull’addome perché era la zona più morbida ed estesa, l’ideale per creare una nuova bambola da aggiungere alla sua collezione; un hobby che aveva fin da piccola, quando ancora usava la stoffa e la paglia, ma farlo sui morti era ancora più divertente. Erano già passate diverse ore dalla morte e il sangue, che prima fluiva veloce nelle vene dell’uomo, si era già depositato sulla parte del corpo che appoggiava a terra; persino gli organi interni, al tatto, risultavano asciutti. Alla donna piaceva tanto aprire i suoi pazienti da cima a fondo, una volta tolta la parte utile, e palpare il cuore per sentire il gorgoglio che faceva il sangue che veniva spinto nelle arterie. L’unica cosa dispiacevole di tutta l’operazione erano i gas accumulati nell’intestino che fuoriuscivano al primo taglio, l’unico momento in cui Weiss si tappava il naso e Kal si girava dall’altra parte per non sentire il fetore
“Odio questa parte” sibilava ogni volta il serpente, anche se sapeva che alla sua padrona non importava.
L’operazione consisteva nell’incidere col coltello lo strato esterno della pelle, non importava quanto andasse in profondità perché una volta terminato la negromante separava ciò che le serviva dal grasso e dalla muscolatura sottostante. In seguito conciava il lembo di pelle, come aveva visto fare da sua nonna sugli animali, e poi faceva dei tagli in determinati punti, così da ottenere la forma desiderata una volta riempito e cucito il tutto. Per dare forma alla sua bambolina Weiss prelevava il grasso sottocutaneo, in modo che il corpicino del suo nuovo amico fosse anche morbido al tatto, e poi metteva tutto insieme con ago e filo molto sottili. Occhi e capelli erano prelevati dal cadavere, i quali venivano riadattati dalla donna con grande abilità.
Un incantesimo che impediva la putrefazione terminava il tutto.
“Non è bellissimo, Kal?” domandò lei al serpente, era veramente orgogliosa del nuovo giocattolo
“Ssssssi, sssignora” rispose il rettile mentre aiutava la sua padrona a mettere la nuova creazione su uno dei ripiani più alti dell’enorme nicchia con mensole scavata nella roccia, un piccolo regalo di Kal per la sua signora
“Peccato che non possa fare lo stesso, con quei cinque ragazzi intendo. – La donna sistemò con cura la bambolina in mezzo ad altre due che erano state cucite anni prima partendo da un troll e un goblin. – Devo pensare a cosa potrei farne di loro, mi dispiacerebbe rovinare quei bei visini” meditò Weiss accarezzando le squame di drago che lei stessa aveva innestato sul serpente, per renderlo immune al fuoco e ai proiettili
“Tutto ciò che ti passssssserà per la tessssta” suggerì Kal facendo solletico alla guancia della negromante con la lingua lunga e sottile