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Autore: downinamber    12/08/2016    0 recensioni
(Sequel di "I Got My Angel Now")
Kurt si sveglia accanto a Blaine, stretti sul divano. Averlo così vicino gli ricorda tutte le emozioni che Blaine gli dava.
Entrambi imparano a riscoprirsi, perché quando si è così innamorati si sa sempre perdonare.
//Dedicata a Giulia, perché voglio un sequel per questa storia da quando la "conosco" e non è una coincidenza.\\
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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|| I Got My Angel Now http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3469043&i=1 ||


 
Kurt Hummel era grato per molte cose nella sua vita. Non a Dio, anzi, essere ateo era una di queste cose per cui ringraziava. Poi venivano la famiglia, la salute, gli amici. Poi il suo smisurato talento e la sua ambizione.
Ma più di tutto, era felice di avere un cuore buono, capace di battere per qualcuno ed innamorarsi, di perdonare e provare compassione.
Senza queste capacità, non avrebbe stretto tutta la notte l'uomo che lo aveva tradito.
Blaine Anderson. Lui non era una persona ordinaria. Kurt non avrebbe saputo da dove iniziare per descriverlo. Ti sorprendeva sempre ed amava farlo. Era un ragazzo romantico e dolce, ma sapeva essere possessivo per difendere gli altri. Con Kurt poi, era sempre stato perfetto.
Nessuno si spiegava, quindi, quel tradimento. La verità era, però, che Blaine non aveva permesso di vedere il suo dolore a nessuno.
Si sentiva così in colpa che recitava la parte del cattivo, mentre il cuore gli piombava nello stomaco ogni volta che Kurt ignorava le sue chiamate.
Questo Kurt lo aveva intuito, la sera precedente, mentre vedeva quel piccolo uomo buttare giù a picconate quel muro di finta forza che aveva eretto attorno a sé.
Blaine si era solo stancato da morire di non sentirsi neanche in diritto di piangere. Perciò Kurt glielo aveva lasciato fare e si era innamorato ancora un po' vedendo i suoi occhioni luccicare. "Oh, due gemme dorate." aveva pensato.
Svegliarsi con Blaine stretto al petto non fu strano, sorprendente o imbarazzante. Per una manciata di minuti, di felicissimi minuti, nemmeno si ricordò di essere a New York... e single.
Blaine lo stava facendo tornare con il cuore a Lima, con sé.
Kurt poteva giurare di sentire Blaine sorridere sul suo collo ogni volta che lasciava la mano libera di accarezzargli i soffici capelli. Ed era certo che Blaine non avesse condiviso tutto quello con nessun altro.
E quel battere tranquillo e costante sul suo stomaco? Era il cuore di Blaine, rassicurante come sempre.
Distratto dalle piccole emozioni che sentiva, Kurt non si accorse che Blaine era sveglio, fin quando non sentì delle labbra dalla consistenza di un fiore incresparsi sul suo collo, per poi lasciare un significativo bacio.
E Kurt non capì più niente.
In un secondo aveva afferrato il volto del ragazzo e lo stava baciando.
Inconsapevole di chi realmente fosse quel Blaine, se il piccolo scolaretto timido che si vergognava per il senso di colpa, o l'uomo maturo ed intraprendente che prendeva ciò che voleva. Ma era comunque il suo Blaine.
Però la magia finì troppo presto: il moro si allontanò leggermente da Kurt.
-Non possiamo. Che cavolo sta succedendo?- gli domandò, con gli occhioni che gridavano "baciami, baciami così che io possa farti tornare in mente quanto è bello essere noi."
-Io... scusa...- continuò, prima che Kurt potesse rispondergli che se lo stringeva in quel modo, era facile ricordare. -Non a-avrei dovuto, n-non dovevo darti quel bacio...-
Blaine ormai era talmente insicuro che sarebbe crollato di nuovo, se Kurt non gli avesse preso le mani e vi avesse lasciato un paio di bacetti.
-Blaine, piccolo, adesso ascoltami, ok?-
L'altro fece su e giù con la testa ed era così piccolo e vero.
-Io ho capito che tu non vuoi pressarmi per tornare insieme e che ti senti tanto, tanto in colpa. Credimi, lo so.- disse con sguardo sincero.
-E ti perdono.- continuò, mostrandogli con un solo sguardo quanto veramente intendesse quelle poche parole.
-Sai perché ti perdono? Perché è stata anche colpa mia. Hai reagito di merda, lo sappiamo, ma sono io che ti ho allontanato per giorni, prima. Io, Blaine, che a te tengo più di tutto. Io che mai avrei voluto perderti e che ora voglio che anche tu perdoni me.-
-Io? Perdonare te?- Il moro era sempre più stordito da quella conversazione e francamente trovava difficile capire dove volesse andare a parare l'altro.
-Sì, Blaine. Io ho capito che tu non hai intenzione di andartene ed io non voglio che tu lo faccia. Ma per dimenticare è necessario perdonarsi.-
-E ricordare com'era bello quando tra di noi era semplice.- concluse per lui Blaine, facendo passare le dita fra i capelli scompigliati di Kurt.
-Io vorrei che le cose tornassero come prima...-
-Non sarà come prima, Blaine. Non per adesso.- lo interruppe Kurt. -Ma se mi tocchi così, se ti bacio come ho fatto prima, mi torna subito tutto alla mente. Ed è facile credere che, presto o tardi, potremo tornare davvero ad essere come prima.-
Ed allora, anche Blaine Anderson si concesse di sperare.
 

 

  
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