Prezioso come pochi

Quando l’ira di C18 era sul punto di traboccare, Crilin stava dormendo come un bambino. Se ne stava spaparanzato sul divano a russare tranquillamente mentre sua moglie lo osservava con uno sguardo omicida.
Si era dimenticato del loro anniversario di matrimonio. Di nuovo.
“L’anno prossimo ti porto alle Hawaii,” aveva promesso la volta precedente, per farsi perdonare. E invece, eccolo lì a sorridere come un’ebete e a balbettare parole incomprensibili nel sonno.
La bionda strinse con forza i pugni, e per poco non ruppe la scatolina che teneva nella mano destra. Si diresse come una furia verso il marito, dopodiché sbatté il piccolo contenitore sul tavolino del salotto, creando abbastanza rumore per svegliarlo.
Crilin sobbalzò dallo spavento e cacciò un urlo, ma non appena vide la moglie davanti a sé, cominciò a rilassarsi.
«C18» esordì, massaggiandosi la nuca. «Meno male che sei tu. Credevo che-»
«Da te non me lo aspettavo. Non due volte.»
Il guerriero aggrottò la fronte, confuso. «Di che cosa stai parlando?»
«Di che cosa sto parlando?» ripeté l’androide, con tono accusatorio. «Ci ho provato, Crilin. Ci ho provato davvero. Ma adesso mi sono stufata.» Riprese la scatolina tra le mani e la scagliò contro di lui. «E pensare che mi sono pure data da fare per cercarti uno stupido regalo, visto che ci tenevi tanto a rispettare la tradizione. Ma sai dove te lo puoi mettere quel regalo?»
C18 non ebbe il tempo per finire la frase, poiché Crilin aprì la scatola e ne estrasse il contenuto. Si trattava di una collana per uomini, un nastro nero con una piccola pietra preziosa come ciondolo. Era verde, splendente e bellissima. Il moro la osservò a lungo con gli occhi che gli brillavano, e la fece oscillare lentamente a destra e a sinistra.
«Adesso ho capito» disse ad un tratto, scoppiando a ridere. «Tu sei convinta che oggi sia il nostro anniversario di matrimonio!»
C18 inarcò un sopracciglio, più seccata di prima. «Cosa stai farneticando, Crilin?»
«Voglio dire che è domani, tesoro» affermò, con un ghigno divertito. «Non me ne sono affatto dimenticato. Ho prenotato il volo per le Hawaii e un hotel vicino alla spiaggia, ma volevo dirtelo questa sera per farti credere che non avevo programmato nulla. Doveva essere una sorpresa.»
La cyborg si sentì avvampare. Si voltò alla sua destra e lanciò una rapida occhiata al calendario, scoprendo che Crilin aveva ragione.
«Dai, vieni qui» proseguì lui, facendole cenno di sedersi al suo fianco. «Può capitare a tutti di sbagliarsi. E grazie per lo splendido regalo, lo apprezzo molto.»
La bionda aprì un poco la bocca, confusa. Una persona qualunque si sarebbe arrabbiata per il comportamento che aveva avuto nei suoi confronti, ma Crilin no: al contrario, sembrava quasi divertito dalla sua reazione. L’androide, ancora con le guance in fiamme, sorrise, dopodiché si sedette al suo fianco e gli permise di coccolarla un po’. Fu solo in quell’istante che C18 capì che Crilin era la cosa più preziosa che avesse.












Premetto che era da un bel po’ che non scrivevo qualcosa in questo fandom, quindi sono abbastanza arrugginita. Ringrazio Kira per il prompt e le dedico la storia, perché nonostante non sia più molto attiva nel fandom di Dragon Ball, lei è comunque sempre lì a sostenermi <3