-Tsurugi!!!
"Oh no." Afferro velocemente i miei libri di scuola per darmi alla fuga quando un nanetto ( mah, rispetto a me sono tutti nanetti ) con gli occhi acciaio mi si parla davanti.
1 a 0 per te, karma del picchio.
-Tsurugi! Ti ho cercato dappertutto!
-...siamo in classe assieme.
-Oh. Be' dai vieni, mi serve il tuo aiuto, smettila di far parte della tappezzeria!
-...Non vedo perché, visto che ci stavo riuscendo benissimo...- borbotto mente mi alzo per seguire il mio "migliore amico".
-Oi.
-Si Tsurugi?
-Dove mi stai portando?- "E perché sto venendo con te?"
-Oh. Ehm...sì...ecco...- 
"Ti prego non mi chiedere di giocare a calcio se non vuoi che finisca in prigione per omicidio, ti prego non mi chiedere di giocare a calcio se non vuoi che finisca in prigione per omi-"
-Non è per giocare a calcio...
"Non finirò in prigione! 1 a 1, Karma!"
-...puoi darmi ripetizioni di latino?
Ma va fanc*** karma del c****!
Lo guardò con tutta l'intenzione di dar sfoggio alle mie capacità di ex temuto imperiale quando Tenma, che forse non un totale imbecille ( forse eh ), tira fuori il suo jolly: si mette a piangere.
E vi spiegherò che il motivo per cui sono seduto a casa sua a spiegargli i nomi della prima declinazione non è solo perché si è messo a piangere.
Io sono un imperiale con l'aria di bullo stupratore, lui è un ragazzino mingherlino con l'aria di cucciolo coccoloso.
Aggiungete me con una faccia scocciata e lui che piange e provate ad immaginare cosa potrebbero pensare le zitelle che gironzolano lì in torno.
Visto che non è complesso?
-Allora...la prima declinazione è la più facile ( non oso pensare cosa combineresti con la terza ) ed è regolare: Rosa, Rosae, Rosae...- gli faccio cenno di andare avanti con le mani.
-Rosos?- tenta lui incerto.
Mi sbattò una mano sulla fronte.
Ma perché???
Karma 2 a 0.

Tre ore dopo...

-Quindi, Tenma, la coniugazione del verbo eo e significato?
Maledetto ipocrita bugiardo.
Era: " Ripassiamo un po' di latino?"
In tre ore ho dovuto spiegargli il programma dell'intero anno, maledizione!
-...- un pesce palla avrebbe un'espressione più intelligente.
-Eo significa andare, si declina Eo, Is, It, Imus, Itis, Eunt. La forma passiva?
Lui sbatte le palpebre.
-Perché c'è anche una forma passiva?
Tirare testate sul tavolo non mi è mai sembrato così allettante.

Altre tre ore dopo...

-Cosa significa Rebus, in che caso è ed a quale declinazione appartiene?
-Ma il rebus non è il gioco enigmistico?
-Ma sei un perfetto cretino?! È un nome della quinta, che significa cosa, al Dativo od all'Ablativo a seconda della frase! Difficile?!
Oh oh. Delle lacrime iniziano a spuntargli ai lati degli occhi. 
Ho esagerato, dopo sei ore di esasperazione, a dargli del cretino?...Nah.
-Tsurugi...
-...*sigh* si Tenma?
-Pensi davvero che sia perfetto?- mi chiede con un sorrisone felice senza più traccia di lacrime.
Oh Karma, mi sa che siamo a 100 a 0 per te.

Altre tre ore dopo...

Nove ore.
Sono nove ore che sto cercando di fargli entrare in quella stramaledettissima testa bacata del latino.
Senza un risultato.
-Quindi...Tsurugi?
Mi giro a guardarlo. Me ne sto tornando ( finalmente ) a casa e lui si sta torturando le mani.
-Domani torni ad aiutarmi?- chiede speranzoso.
Le opzioni sono queste:
1. Scoppiare a ridere.
2. Roteare gli occhi, sbuffando d'incredulità.
3. Ribattere in tono sarcastico:" Stai scherzando, vero?"
4. Scappare da lì il più velocemente possibile.
La quarta mi sembra molto azzeccata.
Ma vedere i suoi occhi luccicare così, speranzosi e così in ansia perla risposta...
Hakuryuu ha davvero ragione.
Mi sto rammollendo.
-Va bene Tenma. Alea Iacta est.
Lui mi guarda confuso. Ah, buon dio del calcio.
-Il dado è tratto. È attribuita a Giulio Cesare che l'avrebbe proferita dopo aver varcato, nella notte del 10 gennaio del 49 a.C., il fiume Rubicone  con un esercito, violando apertamente la legge che proibiva l'ingresso armato dentro i confin-
-Mi sono perso a proferita.
Santissimi numi.
-Ma non era Dada tracta est? Ha anche più senso!
...Santo Zeus.
Si sentono tuoni in lontananza.
Ha colto nel segno, il vecchio.
-Ci vediamo domani Tenma, vedi di ripassare.
-Ovvio...forse! E...potrei chiamarti Kyousuke?
Lo guardò qualche secondo. Poi sorrido leggermente. 
-Certo. Sei mio amico, no?
Lo sento biascicare qualcosa a bassa voce. Si è incupito all'improvviso, e sotto la luce della lampada di casa sua sembra ancora più scuro.
-Ma che ti prende, Tenma?
Sobbalza all'improvviso quasi si fosse accorto di me adesso. E dire che abbiamo passato nove ore assieme...
È arrossito, lo riesco a vedere anche al buio, ma non ho la più pallida idea del perché.
-No...n-niente Ky-kyousuke!
Quanto suona bene il mio nome detto da lui...
No! Ave-vete capito male! E non guardatemi così, dannazione! 
Cosa fareste voi se il ragazzo per cui avete una cotta diceste così il vostro nome, eh?! 
L'ho ammesso, problemi poppanti?
-Be' io mi avvio verso casa, a domani Tenma!
Mi giro per andarmene quando mi sento tirare per la colletta e in meno di tre secondi mi ritrovo gambe all'aria sopra al numero otto.
No, niente bacio a stampo, ci avete preso per un telefilm diabetoso che si vedono alla TV?
Mi rialzo facendo appello a tutta la mia dignità per non arrossire e tendo la mano al deficiente ( dal latino, mancante, in questo caso di intelligenza. Visto che sono anche colto?) che sta seduto per terra davanti a me.
Mi sorride, prende la mano e si alza in piedi.
-A domani Kyousuke-kun!- e a quello mi dà un bacio a stampo sulle labbra.
Poi veloce come Bolt si gira e si barrica in casa.
Maledetto puffo blu...aspettate, quello è Kurama.
Scrollo le spalle e torno a casa con un sorriso felice sulle labbra.
Almeno finché non decide di venir giù a secchiate un enorme temporale.
Ma cosa, il karma ce l'ha con me?
Neanche finito di pensarlo che un fulmine, mancandomi per poco, centra in pieno ( per mia fortuna non tanto sua ) un gatto.
-MA ALLORA SEI STR*** EH!