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Autore: Malanova    21/08/2016    3 recensioni
Un piccolo (e spaventoso) omaggio dedicato a Felinala e tratta sia da un ricordo d'infanzia che da uno scambio di battute tra noi due.
Vegeta viene costretto dalla moglie a partecipare a una delle attività scolastiche della figlioletta, dove ella parteciperà ad una gara di Palla Prigioniera ... Buona lettura!
P.S. potrà anche subire svariate modifiche ... vediamo come reagisce il pubblico XD
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Bra, Bulma, Vegeta
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Ti ho detto di no Bulma … smettila di insistere con questa storia!”.

Il principe dei Sayan era stravaccato sul divano, con un asciugamano sulle ampie spalle, una lattina di birra stretta delicatamente in una mano e il telecomando stretto nell’altra e guardava la moglie con espressione truce. Nei tempi passati, ogni volta che faceva quella faccia, il nemico di turno sentiva un brivido di paura scorrergli lungo la schiena e iniziava a farsela nei pantaloni … uno sguardo che da solo mieteva almeno un centinaio di vittime … ma che contro la donna che aveva sposato non funzionava per niente.

Bulma continuava a starsene là, tra lui e il televisore “Non ti sto chiedendo la luna ma di fare il tuo dovere di genitore …”. Vegeta si inasprì di più “Sono un padre migliore di quanto lo sia stato il mio …” “Non ho detto che non sei un buon padre …” si difese Bulma, senza mostrare il minimo timore “Però vorrei che tu fossi più presente nelle loro attività scolastiche … La prima è l’ultima volta che hai partecipato è stato cinque anni fa alla recita teatrale di Trunks …” “E ce l’ho ancora con te per questo”.

Lei lo fissò allibita mentre il principe la spostò in modo da vedere il televisore e diede un sorso di birra. A quel punto la donna non ci vide più: gli strappò di mano il telecomando e, ignorando le proteste del marito, lo tirò contro la televisione. Lo schermo si crepò nel punto dove l’arnese era andato a sbattere, creando una ragnatela di vetro, producendo fumo e scintille. Poi lei si voltò di nuovo verso il marito e sibilò “Ascoltami bene … Se tu non vieni all’attività sportiva di tua figlia domani; la Gravity Room diventerà il tuo nuovo alloggio!”.

Il giorno seguente …

Vegeta si sedette su una di quelle scomode panchine di legno che si trovavano sulla parte centrale della palestra, impilate come se fossero scale. Il legno sotto al suo regale posteriore fece un sinistro scricchiolio, aumentando di tono con l’arrivo della moglie e del primogenito, seduti uno da un lato e una dall’altro. Bulma gli rivolgeva uno di quei sorrisi che gli scioglievano il cuore ma a mezza voce borbottò un “Ti odio …”. Poi la sua attenzione andò verso il maestro di educazione fisica, un omuncolo con problemi di peso e sudorazione, che gli fecero inarcare un sopracciglio.

“Oh … Benvenuti alla scuola materna della Città dell’Ovest. Come potete vedere dal vostro opuscolo; i bambini si cimenteranno in vari giochi per mostrare il loro impegno in questa materia. Il primo gioco sarà svolto dalla classe canarino …” “E’ la classe di Bra” sussurrò Trunks, rivolto ai genitori. La madre fremette ma il padre domandò “Che cos’è Palla Prigioniera?” “E’ un gioco a squadre dove c’è una palla …” “Una palla? Da quando la ginnastica si fa con una stupida palla?” “Vegeta …” “E’ ridicolo! Che fine hanno fatto i buoni e salutari esercizi fisici come la corsa, le flessioni, le arrampicate sul muro, tiro al piattello …” “Pa …” “Vegeta, smettila di fare il cretino … ci stai mettendo in imbarazzo …” sibilò la donna, irritata. Infatti alcune famiglie si erano voltate verso di loro, seccate.

Il principe dei Sayan stava per ribattere quando i bambini entrarono nella palestra. Erano una ventina, vestiti con tute da ginnastica dai colori differenti. Bra era tra le bambine la più carina … un angioletto vestito di rosa e bianco che, appena percepì la presenza della sua famiglia, si rivolse verso di loro con un ampio sorriso e salutando con la mano. “AWWW! Che amore …” mormorò Bulma, scattando una serie di foto con il cellulare “A me sembra un confetto” borbottò il padre, senza però riuscire a nascondere un piccolo sorriso. Bra andò a posizionarsi, insieme alla sua squadra, alla parte sinistra della palestra e si mise dietro ai suoi compagni.

Vegeta incrociò le braccia e si preparò allo scontro più noioso di tutto il pianeta, questo era il suo primo pensiero. Però quando il capo squadra della squadra avversaria ebbe il diritto di avere per primo il pallone; il principe dei Sayan percepì l’aura del bambino aumentare vertiginosamente “Ma che …”. Iniziò la gara. Il bambino tirò indietro il braccio e lanciò una tale cannonata che, prima di rimbalzare, aveva lasciato la sua orma sul muro. I tre rimasero a bocca aperta, mentre le altre famiglie esultavano, poi Vegeta esclamò “Donna! Cosa aspetti a fare un po’ di foto?!?”.

La mezz’ora che seguì fu come essere catapultati in un campo di battaglia: i bambini si scambiavano certe pallonate da spaccare nasi e costole al povero malcapitato, i muri perdevano intonaco e il rimbombo dei “TONF” della palla parevano tuoni. La piccola Bra si muoveva tra i compagni con la grazia di un felino, salvando compagni ed eliminandone altri. Il suo obiettivo era solo uno: il capo squadra avversario. Però anche quel bimbo era in gamba. Rispondeva e evitava, salvava ed eliminava finché non rimase da solo e solo con un’avversaria da battere … La Brief.

Ora i due bimbi si squadravano in cagnesco. Era la piccola turchina ad avere la palla. Una goccia di sudore scivolò da entrambi i visi infanti poi … Bra lanciò la palla, diretta allo stomaco, ma il bambino riuscì a schivarla all’ultimo minuto. La fece rimbalzare sul muro, la prese e si preparò al contrattacco “Sei morta Brief!”. La lanciò con tutte le sue forze direttamente al viso della turchina. La bambina fece un gridolino impaurito e cercò di proteggersi con le mani quando …

La palla colpì la faccia del bambino, lasciandogli un bel segno rosso sulla guancia. Bra, invece, era a bocca aperta: suo padre era tra lei e il ragazzino, con la mano leggermente alzata. Prima che la palla raggiungesse la piccola turchina; lui era sceso in campo ed aveva colpito la palla con un leggero tocco di medio, rimandandola al destinatario. Il bimbo, dopo un attimo di shock, iniziò a piangere ed urlò a squarciagola “MAMMA!”.

“Idiota! Cosa hai in quella testa? Criceti cerebrolesi? Potevi fargli male sul serio!”
“Quel moccioso succhia pollici stava facendo del male alla mia bambina!”
“Per colpa tua ho dovuto implorare Whis di andare indietro nel tempo in cambio di una fornitura eterna di ramen istantaneo!”
“Sai che costo …”
“Con la rapidità con cui sbaffa Lord Beerus saranno almeno 500.000 zeny al giorno!”.

Mentre i due genitori litigavano e Trunks cercava di calmarli, Bra andò dal bambino con cui si era confrontata. Si sentiva così in imbarazzo … Quando l’ebbe raggiunto mormorò “E’ stata una bella partita …” “Già!” esclamò l’altro, sorridendo “Sei una valente avversaria Brief …”. La bimba arrossì e lui ne approfittò per porgerle un fiore “E’ per te … anche se tu sei molto più carina …”. Bra arrossì ancor di più e si mise il fiore tra i capelli “Grazie …”.

Vegeta e Bulma avevano, intanto, smesso di urlarsi contro quando la loro attenzione cadde sui due bambini, proprio quando il piccolo donò il fiore alla turchina.

“Ma … io lo trasformo in un vasetto di Simmental …”
“Tu non farai proprio niente!”
“Ci sta provando!”
“Ha solo cinque anni!”
“E con questo? I bambini di oggi sono precoci: oggi un fiore, domani mano nella mano e, a fine settimana, saremo arrivati ai baci sulle guance!”
“ARGH!”.

Intanto … in un altro universo …

“Whis … dove hai preso tutto questo ramen?”. Il Dio della Distruzione guardò il suo sottoposto con diffidenza, mentre gustava i nipponici spaghetti. L’altro alzò gli occhi al cielo e rispose, gustando a sua volta gli spaghetti “Un generoso dono da parte di Lady Bulma …” “E come mai tutta questa generosità?”. Il gatto socchiuse gli occhi giallastri “Non è che le hai fatto un favore senza …” “Lord Beerus! Le va, dopo mangiato, di giocare a Palla Prigioniera?” “E che razza di gioco è?”. L’uomo dalla pelle cerulea gli strizzò l’occhio “Vedrà … le piacerà moltissimo …”.

  
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