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Autore: nattini1    21/08/2016    2 recensioni
Storia ispirata dall'undicesima stagione (in particolare leggeri spoiler per le puntate 11x04, 11x08 e 11x11; un piccolo riferimento alla 8x15), che spero divertirà ed emozionerà, sviluppata come un'originale avventura dei fratelli Winchester alle prese con un caso che potrebbe non essere nulla, ma si rivelerà vitale e catalizzante per il loro rapporto. Alcuni dialoghi sono volutamente ripresi dalla serie e rimaneggiati. Wincest.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest, Spoiler! | Contesto: Più stagioni
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Questi personaggi non mi appartengono; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.



Capitolo 1

 

[Menomonie, Wisconsin]

 

«Ai miei tempi…» è una frase sopportabile soltanto se è l’inizio di una fiaba. Leo e Lucy, due gemelli di nove anni, avevano ormai esaurito da mesi la loro già di per sé scarsa pazienza, perciò, ogni volta che la loro nonna Molly iniziava uno dei suoi racconti lungo il viale dei ricordi, trovavano una scusa e si rifugiavano in casa e cercavano sul computer qualcosa di interessante.

Di solito Lucy sceglieva qualche video curioso o divertente, ma regolarmente il fratello le chiedeva: «Ma qui c'è del sangue?». «No, Leo». «Ma ci sono dei mostri?». «No». «Allora cambia a fammi vedere i video dei Ghostfacers!». Il bambino aveva una vera e propria mania per quell'improbabile reality, che a un certo punto era stato misteriosamente sospeso, in cui due sedicenti investigatori del paranormale rivelavano tutti i segreti del provetto cacciatore di fantasmi, che deve essere sempre pronto a cogliere i segnali e gli indizi che indicano la presenza di spiriti o esseri soprannaturali da eliminare.

Dopo la morte dei genitori in uno sfortunato incidente d'auto avvenuta un paio d'anni prima, la nonna si era presa cura dei nipotini e si era trasferita nella loro casa per risparmiare loro ogni, seppur piccolo, possibile trauma.

Non era stato facile, ma Leo e Lucy col trascorrere dei mesi avevano trovato una loro dimensione dalla quale non era assente la felicità, anche grazie al loro amico immaginario Lelle, un dolce e allegro draghetto, non più grande di un cane di media taglia, con bellissime ali di farfalla che li affiancava nei loro giochi e spesso li divertiva con i suoi scherzi. Naturalmente, solo loro potevano vederlo e l'idea di avere un segreto così speciale e di essere solo loro tre a custodirlo aveva rafforzato nei bambini l'immagine di sé, offrendo loro maggior sicurezza nell'affrontare il mondo esterno.

Tutto cambiò il giorno in cui l'impiegato di un'agenzia piantò un cartello con la scritta «Vendesi» davanti alla loro casa; la nonna aveva deciso di vendere la villetta a piani sfasati e piena di scale e tornare con i bambini nella propria casa tutta a piano terra, più comoda per chi stava andando avanti negli anni e in una zona della città più adatta a crescere dei bambini perché vicina a parchi e a buone scuole. Avrebbero dovuto dire addio alla vecchia poltrona di papà su cui si raggomitolavano a leggere la sera; alla finestra da cui guardavano la mamma che lavorava in giardino; alla loro cameretta, teatro dello loro battaglie a cuscinate; al tavolo della cucina, attorno al quale si sedevano ogni sera tutti insieme. A nulla valsero le proteste, i pianti, il pestare i piedi dei bambini che non volevano separarsi dalla loro casa, l'unico posto che poteva ancora ricordare loro i momenti felici passati con la mamma e papà, che li faceva sentire una famiglia: la nonna fu irremovibile.

«Non voglio andare via!» urla Leo buttandosi sul letto. Lucy lo raggiunge, sedendosi sul bordo del materasso, incapace di parlare. Lelle smette di svolazzare a mezz'aria e si posa accanto alla bambina asciugandole una lacrima e cercando di consolarla: «Vedrai che tutto si sistemerà, la nonna vi vuole bene e, anche se andrete in un'altro posto, dovete ricordare che comunque starete sempre insieme. Vuole solo prendersi cura di voi nel modo migliore possibile. Pensa a come sarà bello andare al parco giochi tutti i giorni e in una nuova scuola dove fanno anche lo yoga!».

«Ma certo! – esplode Leo, come se non lo avesse sentito, battendosi la mano sulla fronte e sorridendo improvvisamente – Ho trovato! Dobbiamo solo fare in modo che la nonna non trovi nessuno che voglia portarci via la nostra casa!».

«Come?» chiede la sorella appena speranzosa.

«Lelle, devi aiutarci. Lucy, qual è il mio programma preferito?».

 

 

[DUE MESI DOPO, Lebanon, Kansas, nel bunker]

 

«Come mai in pantaloncini?» domanda divertito Sam scendendo nel garage dove il fratello sta lavando Baby. Come sempre Dean indossa i propri immancabili jeans, ma questi li ha tagliati alla sommità delle cosce, lasciando scoperte così tutte le gambe. Sta tuffando la spugna in un secchio pieno d'acqua e, quando la fa riemergere, la strizza facendo uscire un sacco di schiuma, schizzandosela inevitabilmente addosso. Osservando la scena, Sam non può fare a meno di ricordare quando era al liceo, uno qualsiasi delle decine di licei che ha frequentato, e le cheerleaders lavavano in costume le macchine per beneficienza. E non può fare a meno di pensare che, di sicuro, chiunque avrebbe pagato volentieri per vedere Dean mentre lava una macchina. Sam si stupisce e si vergogna anche un po' di se stesso: ma cosa gli viene in mente, come può pensare certe cose di suo fratello?

Si riscuote solo quando Dean, che è proteso sul cofano dell'Impala per raggiungere ogni angolo del parabrezza, gli risponde: «Viviamo in un bunker libero! Hai trovato qualcosa?».

«Non sull'Oscurità».

«E di Metatron che mi dici?».

«Non ci sono piste».

Tanto per tenersi occupato e smettere di fissare suo fratello, Sam prende un'altra spugna, si mette ad aiutarlo nella sua opera di pulizia e, dopo un momento, gli dice: «Forse ho un caso…»

«Va bene, spiegami tutto».

«A Menomonie, Wisconsin è morto un uomo. Per la polizia è stato un incidente, un'apparente caduta dalle scale, ma in casa sembra ci siano i fantasmi da un paio di mesi… I proprietari l'anno messa in vendita, ma nessuno la vuole comprare a causa degli strani fenomeni che, a detta dei possibili acquirenti che l'hanno visitata, si sono verificati».

«Ci siamo mossi per meno. Andiamo! Non so tu, ma io a forza di stare qui sto diventando pazzo. Ho lavato ogni macchina due volte!».

Sam annuisce e si impegna seriamente a scacciare dalla testa le immagini che ha suscitato nella sua testa l'ultima frase.






 

NdA

Ho adorato ogni puntata dell'undicesima stagione perché il filo conduttore era la «famiglia», un tema a me molto caro, e perché ci sono state molte puntate stile prime due stagioni, che mi piacciono un sacco, ad inframmezzare la storyline principale. È la mia seconda fanfiction, spero che l'inizio vi sia piaciuto; saranno 6-7 capitoli abbastanza brevi con momenti divertenti e momenti romantici. Non ci sarà l'angst e non ho idea di quanto “approfondirò” la winchest, per ora il rating è giallo (l'unica persona con cui al momento mi sto raffrontando è mio marito, che apprezza la trama della storia, ma – perdonatelo, è un uomo – non ha un'indole troppo romantica). Aggiornerò due volte a settimana.

Se potete, fatemi sapere cosa ne pensate!

   
 
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