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Autore: ImperioMagicum    28/08/2016    0 recensioni
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Appunto: Vi ringrazio per l'attenzione , sono appena arrivato su EFP e questa è la mia prima storia. Vi ringrazio del tempo che avete dedicato a leggere la trama , spero vogliate continuare leggendo il prologo.
Genere: Avventura, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Cap 9:

Come un teatrino

Osservavo la scena, invisibile a tutti , come uno spettro. Tutto ciò che avevo narrato, tutto ciò che avevo scritto, avevo potuto vederlo accadere sotto i miei occhi.

Come un regista dava gli ordini ai suoi attori, così io avevo scritto cosa quelle persone avrebbero fatto, ed esse avevano ubbedito. 

< Incredibile vero? Sei come l'uomo delle marionette, nessuno ti vede, ma tu dai movimenti e voce a tutti i burattini, puoi far fare loro ciò che desideri, senza la minima conseguenza per te stesso. > disse Shade.

Camminava tra i miei personaggi, ora immobili come statue, nella posizione dove si trovavano al momento dell'ultima frase che avevo scritto. < Come vedi ti ho portato dentro la tua stessa trama, per osservarla e capire sino in fondo come funziona, per osservarne i particolari che la tua mente le fornisce, ma che nello scrivere si perdono. Ad esempio, hai notato da chi era composta la folla, oltre che da quelli di cui hai oparlato? Quante persone erano? Non sapresti dirmelo con certezza, lo hai immaginato con la e reso vero grazie alle Pergamene, perciò un numero preciso esisteva, e non lo puoi più mutare, ora che lo hai scritto. > < Vuoi dire che ciò che ho scritto rimane immutabile, una volta che l'inchiostro prende significato sulla carta? >

Shade annuì < Ciò che è esistito, è esistito, ciò che è passato è immutabile, ciò che è passato è solo rimediabile > sentenziò < Le mie parole ti potrebbero sembrare un po' oscure ora, ma capirai un giorno cosa significa. Ora però voglio mostrarti quanto è manipolabile un racconto. Torniamo alla domanda, quante persone vi erano nella folla? > < Per saperlo dovrei rivedere la piazza, ma ormai è successo tutto giorni fa. > < Credi che i poteri divini ti lascino il limite del tempo? > sorrise Shade, come dicesse un'ovvietà.

Non fu uno sforzo, mi bastò solo un gesto della mano, come quello di un mago, e la scena torno ad essere quella delle prime righe del racconto. Potevo vedere tutto: Spem e Beata che si cercavano con lo sguardo, i discepoli del maestro che calmavano la folla, i cittadini che si accalcavano, tantissimi, almeno tre-quattrocento persone. 

< Hai tutto il tempo del mondo, ma non serve a niente sapere quante persone c'erano quel giorno, puoi sfruttare i tuoi poteri in modo più produttivo. Se guardi qualche minuto dopo... > e così dicendo ci ritrovammo al momento in cui l'Anziano uscì all'aperto < ...Potresti notare cose molto particolari, che solo la tua mente può leggere , perchè le ha immaginate ma non le ha fatte scrivere alla mano. >

< Cosa intendi? > chiesi io < Quando leggi un libro, immagini le scene esattamente come le ha immaginate lo scrittore? Quando racconti un fatto che ti è accaduto, chi ti ascolta vedrà quello che hai visto tu, o quello che la loro mente interpreta? L'immaginazione funziona come tutti gli altri sensi, interpreta, non la riporta tale e quale. Se tu non potessi udire, e non lo avessi mai fatto, esisterebbero i suoni per te? E se non potessi vedere, cosa sarebbe la luce? Rifletti sempre su come si possono percepire le cose, perchè i sensi non sono onesti talvolta, e ci possono ingannare. Nel tuo caso, cosa vedi nella sua espressione? > mi chiese infine indicando Warmonger.

Mi avvicinai, stava per essere accompagnato sul palco, ma l'espressione apparente di imbarazzo e modestia, era solo una una maschera. I suoi occhi lasciavano uscire i pensieri che lo percorrevano: inizialmente si era emozionato, ma subito il suo ego gli aveva suggerito che quella sua incredulità era stupida, e che era ovvio che lui fosse l'uomo perfetto per conoscere il Messaggio Celeste. Del resto, tutte quelle persone che si accalcavano erano sporche, maleodoranti e visibilmente ignoranti. Lui era il capo dei genieri, una persona fine, geniale, elegantemente vestita, sicuramente il migliore di tutta la città, sì , anche del re in persona. Finalmente, una volta a conoscenza di ciò che volevano dire gli dei al popolo, lui sarebbe stato eletto capo di un nuovo mondo. Chi poteva competere con il favore degli dei? Del Creatore? Solo un folle non avrebbe seguito Warmonger , solo un pazzo non lo avrebbe venerato.

E così grande era la delusione e la rabbia e l'ira del geniere pochi istanti dopo, quando l'Anziano lo cacciava via come una bestia. Un affronto imperdonabile. L'odio trasudava dal suo sguardo. 

Quasi mi spaventai a vedere quei pensieri, ma ne ero anche divertito, per come la sorte aveva punito la superbia di quell'uomo. Una sorte creata da me, il Narratore. Ora l'ispirazione arrivava, come un torrente e tornavo alle Pergamene per continuare la scrittura.

   
 
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