Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: tokioettaemo    30/04/2009    3 recensioni
Introduzione modificata. E' vietato usare codici html oltre quelli presenti nel regolamento.
Rinoa81, assistente amministratrice.

Non ero riuscita a seguire neanche i primi dieci minuti del film che già mi ero persa nel suo sorriso, 
quel sorriso che già troppe volte mi aveva fatto piangere, quel sorriso appeso dappertutto sulle mie pareti, 
quel sorriso che mi aveva fatto sognare, illudere, emozionare. 
Un sorriso speciale, un sorriso alla Bill.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 12

 

Un silenzio mortale vegliava su di noi e il buio era padrone della notte. Nei nostri cuori dominava inconsciamente quel gelo che per troppo tempo c’eravamo tenuti dentro, che per troppo tempo avevamo tentato di soffocare.

La cosa peggiore di tutta questa situazione era che purtroppo tutti noi sapevamo a cosa quel cuore ghiacciato era dovuto, era bastata una sola telefonata a trasformare quel sogno che stavo vivendo in un incubo, dal quale -pensai- non ne sarei uscita.

Guardai la sveglia luminosa alla mia destra, erano passate le due, a quella scritta i miei occhi cominciarono a riempirsi di lacrime, Tom sarebbe arrivato da lì a sei ore. In condizioni normali questo sarebbe stato un grande avvenimento, le lacrime sarebbero dovute essere di gioia... cominciai a rimpiangere quel dannato giorno, forse avremmo dovuto lasciarlo dov’era, forse avremmo dovuto dimenticarlo. Almeno non avrei sofferto.

-Sei sveglia?- la voce di Monia interruppe i miei pensieri.

-Sì...

Vidi un’ombra alzarsi e venire verso di me sedendosi sul mio letto, abbracciandomi.

-È tutto finito...?

Quella fu una domanda che mi lasciò muta, solo dopo alcuni secondi risposi.

-No

Secco, deciso, confortante. Direi quasi un No da lode.

Monia mi guardò intensamente, penso si stette trattenendo le lacrime, ma probabilmente mi sbagliavo, lei non piange...

Lei non piange

...

Lei non piange

...

Lei...lei sta piangendo, ed ora sto piangendo anch’io.

 

La mia risposta era errata, di nuovo.

 

 

* * *

 

 

Un inconfondibile rumore di un clacson risuonò per tutto il quartiere, quel rumore irritante che ti ricorda la fila nell’Aurelia, che ti mette fretta, che ti innervosisce. In quel momento io sperai con tutta me stessa di poter ricevere quelle sensazioni, ma i sentimenti erano ben altri.

Una tristezza angosciosa avvolse totalmente il mio corpo ed io non potei far niente per impedirlo. Restai semplicemente seduta sul mio letto mentre guardavo quello stupendo sogno svanire. Quel sogno dai lisci capelli corvini che in quell’esatto momento si stava alzando, vestendo, preparando. Osservai attentamente tutti i suoi movimenti e, nonostante il fatto che la stanza fosse illuminata esclusivamente dalla candida luce della luna, riuscii ad intravedere nel suo falso sorriso un retrogusto di... non so, tristezza? Forse. Forse anche malinconia accompagnata da un altro sentimento che noi tutti chiamiamo con il nome di rabbia.

Non so perché ho detto proprio rabbia, lui sembrava tranquillissimo, ma come ho già detto, Non giudicare un libro dalla copertina.

-Ehy- disse avvicinandosi - Don't you come to greet me? [Non vieni a salutarmi?].

In quel momento lo odiai. Aveva ragione, avrei dovuto salutarlo, ma...ma non ce la facevo.

 

Lo amo...devo salutarlo

 

...

 

Non posso

 

...

 

Al diavolo tutto, lo faccio!

 

-Ok...- dissi quasi piangendo.

I miei fortunatamente dormivano ed io riuscii ad uscire di casa senza alcuna fatica. Bill corse a tutta velocità verso il cancello, verso la macchina, verso Tom. Dietro di lui una guardia del corpo sorvegliava la zona e un inconfondibile David Jost guardava arrabbiato Bill, arrabbiato ma amorevole, un po’ come un padre.

Un abbraccio sociale avvolse i quattro lasciando me e Monia sul gradino davanti al cancello.

Non devo piangere, io sono forte.

Non devo piangere, io resisto.

Non devo...

Basta, scoppiai. Tutta la frustrazione, la paura e la rabbia accumulate in questi uscirono, tutte d’un fiato, tutte ammucchiate. Finalmente ci notarono.

Il moro preoccupato venne verso di me, si sedette sul mio stesso gradino, mi sorrise.

-You go...relly?-  chiesi già consapevole della risposta che non tardò a venire.

-Yes...

Sentendo pronunciare quella parola me ne ricordai. Lo tirai fuori dalla tasca dei jeans tutto impacchettato e infiocchettato, glielo diedi.

-Wow! Is it for me?- chiese lui.

Certo aprilo cretino!

-Yes, unwrap it! [sì, scartalo].

Tolse delicatamente il fiocchetto, strappò la carta e... e si commosse. Tra le mani aveva un bellissimo braccialetto borchiato con una piccola scritta sopra. You don't forget us, Camilla and Monia. Sì, si era commosso.

-Thank you, really!

Sembrò pensare un attimo poi indicò una stella nello scuro cielo notturno, la più luminosa.

-Do you see it? The star?- mi chiese.

La mia risposta fu determinata da un cenno con la testa.

-Ok, that is my star, but...but I give it at you [Ok, quella è la mia stella, ma...ma io te la regalo].

Inizialmente non capii bene perché mi avesse dovuto regalare una stella e soprattutto come facesse ad averne una, fortuna che lui se ne accorse.

-...So when you will be sad you will wach it and you...will think me... [...Così, quando sarai triste la guarderai e...penserai a me].

 

In quel momento mi accorsi che non se ne stava veramente andando un sogno, una parte di esso sarebbe rimasto sempre con me, stella o meno, diventandone parte.


______________________________________________________

E così è terminata la nostra storia, manca solo l'epilogo e potrete finire di commentere, ma per adesso...cotinuate!
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: tokioettaemo