Anime & Manga > Tokyo Ghoul
Segui la storia  |      
Autore: AxelDragon1378    06/09/2016    0 recensioni
Prima di tutto ci tengo a chiarire che questa storia contiene *SPOILER* su Tokyo Ghoul e Tokyo Ghoul:Re ed è ambientata nell'arco di tempo tra l'ultimo capitolo della prima serie e il primo capitolo di :Re, ovvero nei circa 2 anni di time skip. I protagonisti della storia saranno sia i ghoul che i membri del CCG e saranno personaggi ideati da me. Mente per i personaggi del manga canonico, appariranno, ma il più delle volte avranno un ruolo secondario. In fine vorrei spiegare che i capitoli della storia saranno caratterizzati da uno stile di scrittura e di narrazione particolare, a seconda di quale personaggio ricoprirà il ruolo del protagonista narrante in quel momento. Quando invece ci saranno molti o nessun personaggio principale narrerò io. Per il resto vi auguro buona lettura.
Genere: Azione, Comico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve a tutti. Questa è la mia prima fan fiction, spero vi piaccia. Come scritto nell’introduzione i vari capitoli saranno caratterizzati da uno stile particolare. Questo essendo narrato da G (uno dei personaggi), avrà i caratteri normali per quando lui (narratore) parlerà al passato e quelli in grassetto per i pensieri che lui (personaggio) farà in quel momento.
 
BROKEN WING
                                                                                                                   by G White
 
15/10/AnnoX
Un’auto grigia percorreva le strade di Tokyo durante una tranquilla nottata autunnale e nonostante l’ora, le luci della città facevano apparire  il panorama più vivo che mai come al solito. Ma più grande è la luce, più grande sarà l’ombra prodotta.          
Ed è proprio li che mi trovavo, nella periferia di Tokyo alla guida di quella macchina, alla ricerca di quelle ombre che si tengono lontane dalla luce per poter agire indisturbate. Quelle ombre non sono altro che ghoul, esseri simili agli umani, che si nutrono della carne di questi ultimi. Essi sono identici alle loro “prede” in tutto e per tutto, tranne che per una cosa, i ghoul sono dotati di un organo di caccia chiamato kagune che li rende estremamente pericolosi.
Mi chiamo G White, sono un ispettore di terza classe del CCG, un corpo di difesa anti ghoul, e sono stato incaricato di fare da mentore a una nuova recluta appena promossa alla terza classe. Il nome della recluta è Solaver Spencer un ragazzo alto dai capelli biondi e spettinati, vestito con pantaloni mimetici e una giacca verde scuro che portava sopra una maglietta grigia. A prima vista potrebbe sembrare un ragazzo come tanti, ma in realtà Solaver non è una recluta qualunque, lui è uno dei “prototipi” del progetto quinx. Questo progetto consiste  nell’impiantare un kakuhou, l’organo che genera la kagune, dentro un essere umano compatibile, in modo da creare una squadra di investigatori in grado di combattere contro i ghoul usando i loro stessi mezzi.
Io, sinceramente, non sono molto convinto di questo progetto poiché lo ritengo troppo pericoloso, non tanto per coloro che si sottopongono all’intervento, dato che la percentuale di successo è quasi del 100%, quanto per noi umani del CCG. Diciamo che l’aver letto la storia del dr. Frankenstein non mi aiuta molto, però tanto vale dare una possibilità alla cosa.

-Ehi G è da un po’ che voglio farti questa domanda ma….questo è il tuo vero nome?- Già partiamo male.
-Sigh…si è il mio vero nome, anche se speravo in una domanda un po’ più intelligente.- gli risposi abbastanza seccato dato che il mio nome è un argomento che preferirei non trattare.
-Del tipo?- mi chiese lui.
-Beh non saprei, magari qualcosa sul mestiere dell’investigatore di ghoul? Dato che imparare ciò è il motivo per qui ti hanno affidato a me.- replicai con abbastanza sarcasmo da riempirci l’auto.
-In effetti c’è una cosa che mi lascia perplesso ed è il fatto che mi abbiano affidato a te nonostante tu sia solo di terza classe, di solito le reclute vengono affiancate da ispettori almeno di prima classe.- Mh, perspicace il tipo.
-Beh, diciamo che ho una “particolare” reputazione che mi precede.- fu la mia risposta.
-Però è strano, all’accademia voci come le storie su Arima si spargevano in fretta. Come mai allora non ho mai sentito parlare di te?- È incredibile come questo ragazzo riesca a mostrare l’interesse giusto unicamente per gli argomenti sbagliati.
-Non hai sentito parlare di me all’accademia proprio perché li preferiscono non fare il mio nome da quando…..nah lascia perdere. Piuttosto, sono io che vorrei farti qualche domanda.-
E così continuò la nostra conversazione per più di un ora, grazie alla quale cominciammo a conoscerci. Gli spiegai anche le basi su come riconoscere e affrontare un ghoul, per capire più o meno quale fosse il suo livello di preparazione in materia. Mi fece varie domande che, fortunatamente, erano decenti e alle quali risposi senza problemi, finché non arrivammo ad adesso.

-Senti ora avrei io qualche domanda da farti se non ti dispiace?- gli chiesi.
-Sentiamo.- replicò lui.
-Com’è essere mezzi ghoul?- Non vedevo l’ora di fargli questa domanda, dato che, come tutti, vorrei farmi un’idea più chiara sulla futura squadra quinx.                          
Solaver si mise a riflettere per una ventina di secondi e mi poi rispose.
-Simile, ma allo stesso tempo differente. L’intervento mi ha passato solo i pregi di un ghoul, infatti posso mangiare quello che voglio e non sono obbligato a nutrirmi di carne umana.- disse.  
-Però potresti mangiarla, giusto?- gli chiesi io.
-Teoricamente si, ma non ci tengo proprio. Mentre per il resto, mi sento differente solo quando tiro fuori la kagune.-    
Sono sorpreso del fatto che lui ne parli con tanta calma, anzi, la parola giusta sarebbe menefreghismo, quasi come se l’essere un ghoul o un umano non faccia alcuna differenza per lui.
-E cosa si prova ad avere una kagune?- continuai ad interrogarlo.
-È come se avessi una specie di coda, poi arriva una scarica di adrenalina e in fine quella strana sensazione che mi fa pensare “In questo momento non sono umano”.-  questa è la risposta che Solaver mi ha dato e grazie ad essa ed al resto della nostra conversazione ho iniziato a farmi una mia idea su di lui.
-Davvero non ti crea nessun problema il fatto che d’ora in poi tutti ti paragoneranno a quei….- propri mentre stavo per finire la frase, venni interrotto da un suono.

-Ahhhhhhh!!!- un urlo femminile si diffuse nelle nostre orecchie, quel tipo di urlo che al CCG impari a conoscere volente  nolente, un urlo di terrore.
-Viene da dietro l’angolo.- disse Solaver indicando la direzione d’origine dell’urlo. Io di tutta risposta girai la macchina con una manovra e svoltai a destra a tutta velocità.
-Preparati novellino, ora si fa un po’ di esperienza sul campo.- guidavo con la mano sinistra, mentre con la destra presi la mia valigetta, strumento essenziale per ogni membro del CCG e il mio cappello, strumento essenziale per me.
Non appena girato scesi di corsa dall’auto assieme a Solaver. Ci dirigemmo verso il vicolo dal quale venivano quelle urla, ma quando arrivammo, era troppo tardi.
-Merda!- dissi sbattendo il pugno conto una delle pareti del vicolo, quando mi ritrovai davanti a quella scena.
-Oh, ma guarda. Sembra  proprio che siate arrivati tardi, un vero peccato. Era una così “dolce” ragazza.- queste parole dal tono ricolmo di superbia provenivano da quell’individuo davanti a me e a Solaver. Era un ragazzo, probabilmente più giovane di me. Indossava una felpa viola con un cappuccio e dei pantaloncini corti con i risvoltini. La sua bocca era ricoperta del sangue di quella povera ragazza, di cui ormai era rimasto poco e aveva gli occhi di un rosso che irradiava la notte di terrore, quello era un ghoul.
Solaver sembrava sul punto di vomitare, mentre io purtroppo ero abituato ad una vista del genere. Stringevo la mia valigetta pronto ad entrare in azione in ogni momento, in attesa della prima mossa del ghoul che ad un certo punto fece una faccia sorpresa.
-Sniff sniff…il tuo odore è strano, non sei un umano, ma allora…no non odori neanche di ghoul. Che cosa sei!?- Ovviamente si riferisce a Solaver, mh quindi i quinx non odorano come gli altri ghoul.
-Io non sono una COSA. Io sono Solaver!- detto questo il suo occhio destro si illuminò dello stesso colore di quelli del ghoul, dopodiché dal fondo della schiena di Solaver fuoriuscì una kagune dalla forma di una grossa coda nera ricoperta da rombi bianchi. Nell’istante successivo Solaver si lanciò contro il ghoul con uno scatto tutt’altro che umano urlando di rabbia e di disgusto contro il suo avversario.
-Aspetta!- cercai di fermarlo, ma non feci in tempo.
Il potente urlo del mio collega fu interrotto dalla suola della scarpa di quel ghoul che con i riflessi pronti aveva intercettato la carica di Solaver assetandogli un calcio in pieno volto che lo fece volare di qualche metro.
-Sarete anche delle colombe, ma non avete ali come queste.- con quel calcio il ghoul si era dato la spinta per saltare arrivando a circa 4 metri dal suolo, dopodiché dalle sue spalle fuoriuscirono due kagune che somigliavano ad un paio di ali, ma con letali cristalli rossi al posto delle piume. Piume che si staccarono dalle sue ali e partirono dritte verso Solaver, che era ancora a terra dolorante per il calcio.
Fortunatamente per l’aspirante shish kebab semiumano anche io so muovermi velocemente,pur essendo un semplice umano. Così corsi in direzione del mio compagno ferito per poi balzare su di lui in modo da toglierlo dalla traiettoria dei proiettili.
La buona notizia è che sono riuscito a salvare Solaver, quella cattiva è che alcuni proiettili ci hanno colpiti ferendo me al braccio sinistro e lui alla schiena.

-Hai rischiato la tua vita per salvare un tuo compagno. Ma che carino.- disse il ghoul sempre con quel suo dannato tono altezzoso.
-Che vuoi che ti dica, ho il brutto vizio di fare l’eroe e purtroppo il novellino qui è ancora inesperto, quindi ha bisogno di qualcuno che gli guardi le spalle.- dissi io rispondendo al suo egocentrismo con il mio sarcasmo.
-Certo che per essere uno che va in giro con uno sgorbio del genere te la tiri parecchio.- Fu la sua replica.
Mhh,mi chiedo cosa penserebbe la gente di me in questo momento. Un ragazzo di 22 anni dai capelli bianchi, con indosso un lungo cappotto grigio e un borsalino nero in testa e con in mano solo una valigetta. Probabilmente sembro un pazzo con un bel cappello che pensa di poter battere un ghoul a colpi di sarcasmo. 
C’è solo un piccolo problema. Questa non è la prima volta che mi ritrovo in una situazione del genere.

Il tutto durò pochi secondi. Presi la rincorsa e usai i bidoni dei rifiuti sulla destra per saltare verso il muro sulla sinistra. Il ghoul nel mentre era balzato verso l’alto per sferrare un’altra raffica di proiettili, ma non ne ebbe il tempo. Durante il salto premetti il pulsante sul manico della mia valigetta e quest’ultima si aprì. La lanciai contro il volto del ghoul colpendolo in pieno e lasciandolo confuso per quell’ istante che mi serviva a darmi la spinta giusta, sfruttando il muro sulla sinistra per balzare verso di lui. 
Nella mia mano destra ormai non c’era più una valigetta, ma il suo contenuto, la mia quinque, un arma data ai membri del CCG per combattere i ghoul. La mia era una spada simile ad una katana, ma un po’ più grossa, con delle linee verticali sui lati della lama e un’elsa di forma cilindrica con sopra una W, l’iniziale del mio cognome.
 
-Checkmate.- fu ciò che dissi mentre con un fendente della mia spada gli mozzai di netto metà della sua kagune, lasciandolo con soltanto un’ala. Fatto questo con un doppio calcio scaraventai lui a terra, mentre io presi la spinta per tornare a terra.
-AAARGH!- urlò il ghoul che poco fa rideva con tono di superiorità ma che ora era a terra agonizzante per il dolore.
-Come è possibile. Io! Sconfitto da un misero umano!?- disse lui cercando di rialzarsi.
-Ahi, si vede che sono arrugginito. Non solo mi sono ferito al braccio sinistro, ma ti ho anche mancato. Io stavo mirando al corpo, non alla kagune. Ma a parte questo sappi che la tua sconfitta non solo era possibile, ma era decisa sin dall’ inizio.-
-Di che cazzo stai blaterando!?- chiese lui, questa volta col la voce colma di rabbia.
-Sto parlando della tua brutta faccia.- bastò questa mia risposta per zittirlo.
-Oh, deduco dal tuo silenzio che hai capito a cosa mi riferisco. Non indossi una maschera. La maggior parte dei ghoul lo fa per evitare che quelli come me memorizzino il loro volto e il fatto che tu non la portassi poteva avere solo 2 spiegazioni.- feci un piccolo sorrisetto di scherno prima di terminare la frase.
-O, sei abbastanza forte da poter mostrare il tuo volto senza problemi, oppure sei talmente stupido da credere di esserlo.- 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Ghoul / Vai alla pagina dell'autore: AxelDragon1378