Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: YukiWhite97    11/09/2016    1 recensioni
Storia ambientata sei anni dopo la fine del film.
Elsa è ormai regina e governa sul regno di Arendelle con saggezza, nonostante la giovane età. La ragazza però si porta dietro un segreto che l'ha profondamente segnata, di cui solo Anna e Kristoff sono a conoscenza. Questo segreto le viene ricordato ogni qualvolta che guarda negli occhi il figlio Helge, principe illegittimo avuto da un uomo sconosciuto.Il suo cuore verrà messo nuovamente alla prova quando farà la conoscenza di Jack Frost, spirito dell'inverno e dotato come lei di poteri sensazionali.
Cosa si nasconde dietro l'apparente perfezione della regina dai poteri di ghiaccio?
E la sua famiglia riuscirà a rimanere unita dinnanzi a tutte le minacce che incomberanno su essa?
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Jelsa - Kristanna - Accenni Helsa
ATTENZIONE: Alcuni capitoli potrebbero salire al rating giallo
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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20 - Luce oscura
Andava tutto bene. Jack sapeva di aver fatto tutto ciò che fosse in suo potere. Ed era contento di vedere Helge finalmente felice, con la famiglia che aveva sempre sognato. Chi era dunque lui per poter porre fine a quella felicità?
Amava Elsa più di qualsiasi altra cosa al mondo, e voleva bene a quel bambino. Tuttavia, si insinuò in lui la costante sensazione di essere "di troppo". Senza badare al fatto che già una volta aveva rischiato quasi di uccidere il piccolo principe. Per questo motivo aveva deciso che se ne sarebbe andato. Silenziosamente, senza dire nulla a nessuno. Elsa aveva trovato chi potesse prendersi cura di lei.
Con l'angoscia nel cuore, il guardiano si stava preparando a lasciarsi alle spalle quella meravigliosa, fantastica, unica avventura.
Ma c'era una cosa che Jack non aveva tenuto di conto. Il destino comanda e vince su tutto, anche sugli esseri immortali.
"Jack!"
Era stata la voce di Elsa a chiamarlo. Quando si era voltato per guardarla, si era reso conto che la sua regina sorrideva.
"Elsa - sussurrò chinando lo sguardo - cosa...?"
"Beh? - domandò avvicinandosi, con le mani dietro la schiena - dove pensi di andare? Vuoi abbandonarmi?"
"Non ti sto abbandonando - rispose sorridendo - non sei da sola. Hai Hans, hai Helge"
"E' vero - rispose - ma la persona che amo sei tu, Jack. Perchè vorresti andartene?"
"Io ho - rispose distogliendo lo sguardo - soltanto paura di poter fare male di nuovo, come una volta ho già fatto"
Elsa gli si avvicinò, accarezzandogli una guancia con la mano.
"Sai, questo mi ricorda una storia. La storia di una bambina che, per paura di far del male alla propria sorella, si è impedita di volerle bene. Non commettere lo stesso errore con me. Abbiamo bisogno l'uno dell'altra"
Il suo tono era passionale e le loro mani si erano intrecciate.
"Allora sei decisa? - domandò lui - è me che vuoi? Nonostante tu possa avere di meglio?"
La ragazza scosse il capo, sorridendo.
"Sei tu il mio meglio e il mio per sempre, Jack Frost. E' sempre stato così" - aveva sussurrato queste ultime parole sulle sue labbra. Ne seguì un bacio pieno di passione, in cui i loro corpi si strinsero con ardore.
Caso volle che, come sempre, Helge fosse il testimone di quel bacio. Quando Jack se ne accorse si staccò immediatamente, sgranchendosi la voce.
"Ah, emh - sussurrò - Helge. Ti trovo in forma"
Il principe gli si avvicinò, con il suo solito fare imbronciato e a braccia conserte.
"Jack Frost! - lo chiamò - che cosa stavi pensando di fare?"
Il guardiano sospirò. E pensare che si era convinto che le cose tra lui ed Helge si fossero sistemate, ma a quanto pare si era sbagliato.
"Hey, sto parlando con te! - esclamò puntandogli il dito contro - dove stavi andando? Dovresti afferrare nuovamente la mia mamma e baciarla come stavi facendo poco!"
"Helge, io.... ASPETTA, CHE?!" - esclamò.
A quella sua reazione, madre e figlio si lasciarono andare ad una risata.
"Sei proprio un bravo attore, Helge" - si congratulò Elsa.
"Voi eravate d'accordo? - domandò incredulo - e tu non ce l'hai con me?"
Helge scosse il capo, sorridendo.
"Come potrei avercela con te dopo tutto quello che hai fatto? Caso mai sono io a dovermi scusare! Tu... sei proprio perfetto per la mia mamma - disse porgendogli una mano - ho capito una cosa molto importante. Non abbiamo bisogno di un legame di sangue, tu sei mio padre"
Jack fu sinceramente sorpreso da quella frase, che lo colpì nel profondo. Mai avrebbe pensato di udire da Helge quelle parole.
"Io? - domandò - ma tu non hai già un padre?"
Helge annuì di nuovo.
"Infatti io ho due papà - disse sorridendo - nel mio cuore c'è spazio per tutti"
Quella fu la frase definitiva, la frase che convinse del tutto Jack. Era riuscito nell'intento più difficile della sua lunga vita: proteggere e farsi accettare da un bambino. Elsa li osservò commossa, mentre i due si lasciavano andare ad un abbraccio. Aveva sognato quel momento da tanto...
"Allora adesso possiamo tornare ad Arendelle! - esclamò il principe afferrandoli entrambi per le mani - io, voi e... il mio futuro fratellino"
"Però - sussurrò Jack rivolgendosi ad Elsa - l'ha presa meglio di quanto pensassi"
Elsa si lasciò andare ad una risata, abbracciando i due uomini più importanti della sua vita.
Era sera quando Elsa ed Anna, insieme alle rispettive famiglie, si stavano imbarcando verso la nave che li avrebbe riportati ad Arendelle. Ovviamente, Hans era lì per salutarli. Quando lo vide, Helge gli saltò addosso, cingendolo in un abbraccio che il principe adulto ricambiò volentieri.
"Ricordati di venirmi a trovare! Almeno una volta al mese! E per le feste, per il mio compleanno compreso! Farò sette anni l'anno prossimo, mi aspetto di trovarti ad Arendelle!"
"Ma certo che verrò a trovarti, tutte le volte che potrò" - ripose l'altro ridendo. Elsa in quel momento si avvicinò ai due.
"Anche io conto di rivederti presto - disse ad Hans - qual'ora vorrai  venire, mi preoccuperò di darti un'accoglienza come si deve, questa volta"
"Grazie, Elsa - rispose - nonostante tutto ciò che è successo, non posso non ringraziarti. Sei tu che hai messo al mondo Helge. E grazie a te, io ho una famiglia"
La regina sorrise, facendo un cenno con il capo. Oramai i fantasmi del loro passato si erano sbiaditi. Si erano amati e si erano odiati. Avevano fatto sì che la vita nascesse e ciò li avrebbe sempre legati, in un certo senso. Ma adesso era arrivato il momento per Elsa, di ricominciare.
Quella sera la nave salpò, con rotta fissa verso Arendelle, dove l'inverno si preparava a lasciare posto alla primavera...

Passarono i mesi. Finalmente Helge mantenne la sua promessa e fece un pupazzo di neve insieme ad Aurora. I due erano diventati molto più uniti di prima, nonostante a volte litigassero ancora. Elsa tornò a regnare, nonostante le difficoltà date dalla gravidanza. Più infatti la gestazione andava avanti, più i dolori divenivano insopportabili. Fortunatamente Elsa aveva pian piano imparato a contrastare la magia oscura dentro di sé, con quella di luce di cui era naturalmente dotata. Era affiancata da Jack, che amava come non mai, e da Anna, che l'aveva aiutata molto in quel periodo, standole accanto e rassicurandola.
Anche le cose tra Jack ed Helge andavano bene. Quest'ultimo non vedeva l'ora di diventare fratello maggiore, e nella sua testa progettava già le mille cose che avrebbe potuto insegnare al suo fratellino. Sperando ovviamente che non fosse una femmina, gli bastava già Aurora.
Oramai mancava poco al grande giorno. Elsa aveva vissuto quella gravidanza in modo diverso, con più serenità, malgrado le preoccupazioni che ogni tanto incombevano. E più il tempo passava, più le preoccupazioni divenivano... reali.
Era sera quando Elsa si ritrovò nelle proprie stanze per riposare. Ovviamente Jack era lì con lei per assicurarsi che non si sforzasse o stancasse. Il guardiano aveva poggiato una mano sul suo ventre, udendo, sotto il suo palmo, dei sonori calci, motivo per cui, molto spesso, la ragazza non riusciva a prendere sonno.
"Però - disse ad un certo punto Jack - se è già così vispo lì dentro pensa come sarà quando comincerà a camminare"
"Già" - rispose distrattamente ella.
"Sono sicuro che sarà una buona compagnia per Helge e... Elsa?" - la chiamò.
"Cosa?"
"Mi sembri distratta. A cosa stai pensando?"
"A niente Jack, a niente" - sussurrò accarezzandosi il ventre.
"Elsa..." - la chiamò assottigliando lo sguardo.
"D'accordo - sbuffò alzando gli occhi al cielo - sono solo preoccupata. Non hai dimenticato quello che ci hanno detto i trolls, vero? Il bambino è dotato di poteri oscuri"
"No che non l'ho dimenticato. L'hai detto anche tu, non gli insegneremo a controllarsi. Dopotutto, quanta forza vuoi che abbia un neonato?"
La regina fece per ribattere, ma fu frenata da un intenso dolore al ventre, simile ad un calcio, seppur dieci volte peggio.
"Elsa?" - domandò Jack.
"Oh... è... è tutto apposto - ansimò - i soliti dolori, adesso.. adesso passa..."
"Sei sicura? Vuoi che faccia qualcosa per te?"
"N-no - gemette stendendosi sul letto - solo, ah..."
Tremando completamente, Elsa sollevò la mano. Quest'ultima era macchiata di sangue, una visione che fece raggelare il sangue nelle vene sia a lei che a Jack.
"No - sussurrò quest'ultimo - cosa... cosa?"
"Oh, no - si lamentò - temo che... che... stia per nascere..."

Helge fu svegliato da tutto il baccano che proveniva dai corridoi, nonostante l'ora tarda. Aprì la porta, affacciando il capo, ancora assonnato. Scorse Anna camminare con agitazione, mentre Aurora le trotterellava dietro.
"Aurora, torna a dormire!" - le ordinò.
"Ma io voglio vedere il bambino nascere!" - esclamò.
"Non è una cosa per bambini - cercò di spiegarle - se proprio vuoi stare sveglia, allora và da tuo padre"
Nell'udire quella conversazione, Helge si avvicinò piano.
"Zia Anna, tutto bene?" - domandò. La principessa si voltò a guardarlo, cercando invano di nascondere la sua espressione preoccupata.
"Ma certo caro - cercò di rassicurarlo - e che la tua mamma sta per dare alla luce il bambino e... beh, sì sa, questo mette molta agitazione. Puoi farmi il favore di stare buono e di tenere d'occhio Aurora?". Il piccolo rispose con un cenno del capo. Anna gli posò un bacio in fronte, dopodiché si sollevò, dirigendosi nella camera della sorella.
Quest'ultima si trovava stesa a letto, con dei dolori lancinanti, mentre Jack le stringeva una mano, cercando di farle forza.
"Che devo fare? - domandò Anna - devo chiamare un medico o no?"
"Assolutamente no! - esclamò Jack - nessun medico umano saprebbe gestire questa cosa!"
" << Cosa >>, Jack? - ansimò Elsa - stiamo parlando di nostro figlio!"
"Sì, scusa, era soltanto un modo di dire. Ascolta Anna, devi farlo nascere tu"
"Io?! - esclamò - ma sei completamente impazzito?! Perchè non lo fai tu?"
"Io non so niente su come si fanno i bambini!"
"Beh, nemmeno io!"
"Ma se hai una figlia, come fai a non saperlo?!"
"Non guardavo mica quando è nata Aurora!"
Stufa di tutte quelle urla, Elsa decise di far sentire la propria presenza: lanciò una stalattite di ghiaccio tra i due, che poi andò a conficcarsi sul muro. Anna e Jack si voltarono a guardarla, sconvolti.
"Smettetela di litigare! - esclamò - se non ve ne foste accorti, io sto soffrendo! Anna, ti prego, sei la mia unica speranza, ti prego!"
La principessa si portò una mano sulla testa, parecchio in difficoltà. Nonostante si sforzasse di non darlo a vedere, anche lei era spaventata. Tuttavia non poteva tirarsi indietro.
"Va bene, d'accordo! - sospirò - ci provo!"
Malgrado la propria ansia, Anna si adoperò per portare a termine il suo compito. Prese ad incitare Elsa, per far sì che spingesse. Il parto stava infatti procedendo molto velocemente, il problema era che stava perdendo molto, forse troppo, sangue. La regina infatti si sfinì quasi immediatamente, si sentiva debole e le mancava l'aria, inoltre, ogni qualvolta che provava a spingere, sentiva come se le ossa le si stessero frantumando. Sapeva motlo bene a cosa ciò fosse dovuto: la magia oscura, che imperterrita stava continuando a lottare contro la magia di luce, nella speranza di sconfiggerla. Jack strinse Elsa da dietro, piuttosto preoccupato nel vedere tutto quel sangue spargersi sul materasso.
"Ma è normale?" - domandò.
"No - ansimò Anna - non è normale. Non può perdere troppo sangue, rischia di morire!"
"Che cosa?! - esclamò - non dire assurdità, non può morire!"
"Jack - la chiamò debolmente Elsa, aggrappandosi al suo braccio - non farti prendere dal panico. Ho superato cose ben peggiori
Il guardiano le portò una mano sul viso pallido e imperlato di sudore. Si domandò perché tutto ciò dovesse accadere proprio a loro. Non erano malvagi, allora perché loro figlio doveva possedere della magia oscura? Pareva quasi che il destino volesse giocare loro un brutto scherzo.
"Forza, Elsa!  -la incitò Anna - sei esausta, lo so, ma devi spingere più che puoi, cerca di resistere, so che ce la fai!"
La sorella maggiore annuì, chinando il capo e spingendo, malgrado la spiacevole sensazioni di sentirsi svenire.
"Oh mio Dio, ci siamo, vedo la testa! - esclamò Anna, improvvisamente più motivata - avanti, avanti, ci siamo!"
"Coraggio Elsa - le sussurrò Jack - andrà tutto bene, adesso e anche dopo. Te lo prometto"
La ragazza si aggrappò a lui, chiudendo gli occhi. Pregò solo di poter stringere suo figlio tra le braccia. Spinse, molto più forte delle altre volte, non riuscendo a trattenere un grido in grado di far raggelare il sangue nelle vene.
Poi vi fu un attimo di silenzio. Elsa aprì gli occhi soltanto quando udì un vagito, che poi divenne un pianto fragoroso. Anna infatti stringeva tra le mani una bambina.
"Oh.. è...  nata! - esclamò - sono riuscita a farla nascere! Non ci credo! Ed è... una bambina, bellissima! Oh, congratulazioni ad entrambi!"
Dopo aver detto ciò avvolse la piccola, la quale protestava piangendo e urlando a pieni polmoni, in una copertina, porgendola poi alla madre. Non appena Elsa l'ebbe stretta tra le braccia, la piccola sembrò quietarsi improvvisamente.
"Oh - sussurrò Elsa - benvenuta principessina... sei... bellissima"
La piccola era paffuta, per niente gracile, mostrava già due vispi occhi azzurri e tanti, tantissimi capelli dello stesso colore di quelli del padre. Ancora in preda all'emozione, Jack le accarezzò la testa, domandandosi come fosse possibile che qualcosa di così bello, quasi angelico, potesse nascondere una magia di fatto oscura?
"Benvenuta - sussurrò Jack, accarezzandole una manina chiusa a pugno - hai ragione, è splendida. Ti somiglia ma ha... gli occhi di entrambi"
"Avete già pensato ad un nome?" - domandò Anna impaziente.
I due si guardarono.
"Io credo che... forse dovrebbe essere proprio Elsa a decidere. Dopo aver sofferto così tanto mi sembra il minimo. Che dici, Elsa?"
La ragazza guardò negli occhi la bambina. Quale nome sarebbe stato perfetto per sua figlia, unica e speciale per com'era?
In quell'attimo le venne un'idea. Si voltò a guardare Jack.
"Emma - sussurrò - si chiamerà Emma"
Jack riconobbe immediatamente quel nome. Il nome della sua amata sorella, un nome che sarebbe stato più che perfetto per la sua bambina. Si avvicinò, donando un bacio sulle labbra di Elsa e poi uno sulla fronte alla piccola Emma.

Helge aspettava impazientemente, ma come aveva promesso ad Anna, se n'era rimasto buono per tutto il tempo. Kristoff, accanto a lui e mezz'addormentato, teneva sulle ginocchia Aurora, la quale era particolarmente vispa.
"Insomma, quanto ci vuole per far nascere un bambino?" - domandò spazientita.
"Più di quanto ci vuole per farlo" - borbottò Kristoff, non rendendosi effettivamente conto di cosa stava dicendo.
Il principe sussultò quando vide Jack venire fuori dalla camera, con un fagottino bianco tra le braccia.
"Hey - lo chiamò - c'è qualcuno qui che vuole conoscerti!"
Helge, seguito da Aurora, si avvicinò. Jack si chinò in modo che potesse guardarla in viso.
"Lei è tua sorella, Emma" - gli disse. Helge rimase a guardarla. Di solito i neonati non gli piacevano particolarmente, ma Emma era carina e poi trovava che gli somigliasse almeno un po'.
"E' una femmina" - costatò Helge, con lo sguardo vitreo.
"Eh già - rise Jack - ti aspetta un arduo compito, Helge. Sai, non sempre avere una sorella minore è facile. Perché hai tante responsabilità e devi starle attento. Anche io avevo una sorella più piccola, una volta. Aveva il suo stesso nome"
Helge sollevò il capo, intuendo immediatamente che quel fatto avesse qualcosa di speciale. Era come se la storia si stesse ripetendo, un'altra volta. 
"Posso... tenerla?" - domandò incerto.
"Certo che puoi - sussurrò Jack - d'ora in poi  è anche compito tuo proteggerla. L'amore che può darti una sorella, è unico"
Con l'aiuto del guardiano, Helge riuscì a tenere in braccio Emma. Quest'ultima si lasciò andare a più di un sorriso, quasi come se sapesse di trovarsi tra le braccia di suo fratello. Helge, dal canto suo, sentì di volerle subito bene. E silenziosamente, promise che l'avrebbe protetta.
Quella notte, Arendella fu allietata dalla nascita di una nuova principessa. Ma le cose non sarebbero state semplici come poteva sembrare ...











 
N.D.A
La piccola Emma è finalmente venuta al mondo. Nonostante sembri una bambina adorabile, non bisogna dimenticare che è portatrice di magia oscura. Per questo, nel prossimo ed ultimo capitolo, accadrà una cosa, anzi due cose inaspettate!
Spero vi sia piaciuto :D
   
 
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