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Autore: ChrisClear    14/09/2016    0 recensioni
Quando, Harry Styles timido ragazzo di pese, si scontra casualmente con un ragazzo nel bagno di un aroporto, non sa ancora quello che gli riserverà il futuro. Non ha idea che qual momento gli cambierà radicalmente la vita. Louis Tomlinson, frenetico cittadino di Londra, non immagina che le risposte che cerca siano racchiuse negli occhi verdi di un ragazzo qualunque.
Tra coincidenze e casualità, attraverso vecchi incubi e problemi attuali, riuscirà l'amore a sbocciare?
-Alcuni amori sono semplicemente quastione di un attimo.
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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HARRY

 

Ero nei guai. Guai grossi, enormi.

Gli ero saltato addosso. Di nuovo. Ad ogni sovraccarico di emozioni non solo riuscivo a farmi toccare così intimamente, ma sentivo la paura sparire come se non fosse mai accaduto niente.

Con Loreena il problema non era mai sorto. La nostra relazione era troppo giovane e lei troppo pura perchè si spingesse così in là. E poi i baci che ci eravamo scambiati non erano neanche lontanamente passionali come i baci di Louis.

Dovevo delle spiegazioni ad entrambi.

Lui credeva che per me fosse solo un gioco, un passatempo divertente con cui potevo giocare finchè non mi sarei stancato. Non era così.

Non era amore quello che provavo per Louis, non ancora almeno, ma c'era di sicuro una forte attrazione e molto interesse.

Prima di fare un qualsiasi passo avanti dovevo risolvere un paio di problemi che mi avrebbero ostacolato. Ero consapevole di non potergli chiedere di aspettarmi per sempre. Dovevo affrontare i miei problemi da uomo adulto e conquistare quello che volevo.

Le mie riflessioni mi avevano distratto dalle chiacchiere incessanti di mia sorella che però continuava a parlare a nessuno in particolare.

-...ed è così carina! Dorme con me nel letto e fa tante fusa! Ma aspetta io dove dormo?-

Merda. La sua visita era stata talmente inaspettata che non avevo avuto il tempo di pensare alla sua sistemazione. La mia stanza al campus era totalmente fuori discussione, troppo piccola per accogliere anche lei, e non avevo idea di dove fosse l’hotel più vicino.

-Gem, io non…-

-Potresti venire a casa mia, io dormirò sul divano così ti lascio la mia camera. Il condominio non è lontano dal campus quindi saresti vicino ad Harry.-

Louis aveva appena salvato la situazione. Di nuovo.

-Grazie Louis- queste parole ultimamente uscivano fin troppo spesso dalla mia bocca.

Risolto il problema dell’alloggio, Gemma tornò a parlare di argomenti futili come il pelo morbido di Olivia o la torta superlativa della mamma ed io potei concentrarmi completamente su Louis.

I capelli spettinati ad arte, gli occhi azzurri fissi sulla strada, le piccole mani strette sul volante. Dalla sua bocca perfetta usciva lieve la melodia di una canzone che passavano alla radio. La sua voce somigliava a quella di un angelo, lui era un angelo, sempre pronto a salvarmi.

-Sono sporco?- disse all’improvviso spaventandomi.

-Che cosa?-

-Mi stavi fissando, sono sporco?-

Le mie guance si chiazzarono di un rosso acceso per l’imbarazzo e iniziai a balbettare, le parole che mi sfuggivano dalle labbra mettendomi ancora di più in imbarazzo. Guardai cauto verso il sedile posteriore dove Gemma continuava a parlare senza sosta ma sempre più lentamente, mentre lottava contro le sue palpebre che volevano chiudersi.

-Sei bello.-

Dissi quelle parole d’impulso, senza riflettere, sussurrandole appena perchè solo lui potesse udirle.

Quando lui scoppiò in una fragorosa risata io mi sentii stupido, assolutamente stupido. Cosa mi era venuto in mente?

Mi rannicchiai sul sedile nella speranza che quello mi risucchiasse.

Louis smise di ridere, allontanò lo sguardo dalla strada e lo posò sulla mia figura rannicchiata.

Fu solo una frazione di secondo ma riuscii a vedere chiaramente le scuse nei suoi occhi e.. qualcos’altro, qualcosa che non seppi riconoscere.

-Anche tu.-

Il mio cuore accolse quelle parole con un sussulto mentre il mio stomaco divenne improvvisamente una serra per farfalle.Mi aggrappai a quelle parole, le ripetei mentalmente, rivissi il momento più e più volte fino a marchiarlo a fuoco nella mia testa.

Un sorriso nacque spontaneo sul mio volto. Ero bello.

Il resto del viaggio lo passai sorridente, ascoltando beato il canticchiare timido di Louis.

Arrivammo davanti all’edificio grigio e poi su per le scale fino a ritrovarci davanti all’appartamento di Louis.

Nonostante fossi stato solo poche volte in quella casa il ricordo di quello che vi era successo era vivido. Lanciai un rapido sguardo verso Louis, giusto per accertarmi che provasse le mie stesse emozioni. Ed era così.

Aprì la porta.
   
 
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