Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: SofiFlo    17/09/2016    0 recensioni
L'Università, gli amici, gli amori: Regina inizia un anno favoloso all'Università di Storybrooke, con persone che non potranno che restare per sempre nella sua vita. Lezioni, incontri, studi, svaghi, un po' di fantasia, indecisirni e voglia di vivere, giusto per essere "normali" o, per meglio dire, più simili alla realtà.
Con qualche tentativo di inserire tutti i personaggi e le ship
(Scusatemi, non sono capace di scrivere le presentazioni)
Genere: Avventura, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Belle, Emma Swan, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
All’inizio della nuova settimana, Robin chiamò Regina. Fu tenero, e cercò di sembrare il più spontaneo possibile mentre le chiedeva di uscire: il giorno dopo ci sarebbe stato un piccolo concerto, di una band quasi sconosciuta, in un locale poco lontano dalla scuola, così le chiese se le andava di andarci con lui.

Regina si sentiva confusa, non sapeva cosa provava per Robin: le piacevano il modo in cui lui le aveva chiesto di uscire e come lui cercava di passare del tempo con lei, di piacerle, di vederla sorridere. Non avrebbe saputo dire le Robin le piacesse, ma le stava simpatico, e pensò che avrebbe potuto passare una serata divertente. Accettò cercando di non sembrare troppo imbarazzata, e si misero d’accordo sull’orario a cui sarebbe passato a prenderla. 

Il pomeriggio del giorno seguente sembrava non passare mai: Regina continuava a cercare di studiare, ma inevitabilmente il suo sguardo tornava al vestito che avrebbe indossato quella sera e lei si sentiva piena di insicurezze. La scollatura non aveva forse qualche centimetro di troppo? La gonna era forse un po’ troppo corta? Sarebbe sembrata goffa con qualcosa che le stringeva così tanto la pancia? Si abbinava con le scarpe? E con la borsa?

Stava impazzendo, quando Emma le mandò un messaggio. La invitava ad uscire con lei, dicendole che voleva farle vedere un posto e che c’era una sorpresa per lei. A Regina si strinse il cuore quando rifiutò. Emma insistette per sapere il perché e, non sentendosela di mentire, Regina ammise di avere un impego di cui preferiva non parlare. Quasi poteva vedere il volto di Emma rabbuiarsi, e fu più volte tentata di chiamare Robin e dirgli che stava male solo per poter andare con Emma. Alla fine, però, decise che sarebbe stato scorretto.

Quando Robin arrivò  sotto casa sua, era ancora in preda ai sensi di colpa, e non aveva mangiato niente perché si sentiva troppo male. Le venne voglia di restare a casa, ma, alla fine, salì sull’auto del ragazzo.
Robin cercò di metterla più a suo agio possibile, le chiese di scegliere il cd da ascoltare, le tenne la mano e chiacchierò, ma doveva aver intuito che per Regina non era proprio giornata. Per fortuna, il viaggio fu breve.
Arrivarono in un posto davvero carino: il locale era piccolo, ma con un grande portico che poteva ospitare molte persone e, oltre il portico, il palco su cui la band si stava già esibendo. Regina e Robin sedettero ad un tavolino, presero un paio di drink e delle patatine, che Regina non toccò, nonostante sapesse che senza cibo non avrebbe retto l’alcol. In realtà, non aveva neanche intenzione di bere più di un drink, quindi non si preoccupò troppo.

Robin cercò di iniziare una conversazione diverse volte, ma Regina continuava a deviare il discorso su quanto la band fosse brava. Quando finalmente si decise a chiacchierare tranquillamente, vide una chioma bionda, inconfondibile, comparire all’ingresso del locale. E decisamente il braccio che stringeva la mano ad una bellissima ragazza asiatica era della stessa persona. Cercò di restare concentrata, Robin le parlava ed era così gentile, ma anche lui si rese conto che era distratta, e non poté fare a meno di accorgersi, dopo un po’, dell’arrivo della bionda.

Passò una mezz’oretta così, prima che Regina si scusasse dicendo che sarebbe andata in bagno. Robin sussurrò rapidamente “Ti prego, resta” e lei, già a un metro dal tavolo si voltò irritata solo per dirgli “Sto solo andando in bagno!” davanti a tutti.

Se ne andò velocemente e ringraziò il cielo che il bagno fosse vuoto. Era nel panico, non sapeva cosa fare.  Alcune lacrime iniziarono a solcarle il viso quando Emma all’improvviso, entrò in bagno e chiuse la porta alle sue spalle a chiave.
Regina non la guardò, si strinse le braccia attorno al corpo e fissò il pavimento. Non sapeva neanche cosa dire. Emma si avvicinò, fastidiosamente lenta e sicura di sé.

“Avresti potuto dirmelo. Devo essere sembrata una completa idiota mentre entravo e ti guardavo a bocca aperta.”

“Io...mi dispiace, sarei venuta con te, se solo me lo avessi chiesto prima. Avevo già preso l’impegno.”

“Quindi voi…”

“Noi chi? Io e Robin?”

“State insieme da molto?” entrambe le voci erano rabbiose, aggressive, ormai.

“Non stiamo insieme. E comunque non so perché t’importi. Chi è la cinese?”

“Mulan è coreana. E…nessuno, non è nessuno, solo una ragazza che questa sera non è uscita con qualcun altro.”

“Quindi non posso neanche uscire con qualcun altro? Devi sapere chi vedo? Mi conosci da così poco. Cosa vuoi sapere di me?”

“Non ho detto niente riguardo alle vostre uscite! Io…sì, sono venuta qui con qualcun altro. E anche tu. È tutto quel che c’è da dire. Mi dispiace. Mi dispiace davvero tanto. Non credevo che sarebbe successo.”

“Non credevi che anche Robin potesse portarmi in un posto così carino? Non credevi che uscissi senza di te? Non credevi, cosa  non credevi?”

Emma tacque, ma continuò a guardare Regina, che, finalmente, aveva alzato lo sguardo. Prese un respiro profondo “Posso almeno fare quello per cui sono venuta?”
Regina fece un paio di passi verso l’uscita, e quindi verso Emma, credendo che avesse bisogno del bagno.

E poi si trovò stretta tra le braccia di Emma, che la stava baciando, delicatamente, con dolcezza. Le labbra della bionda sapevano di lei, completamente. Regina capì che non aveva ancora iniziato a bere. Le sue, invece, sapevano sicuramente di alcol.

Poi pensò a quello che stava succedendo. E si spaventò, e si spaventò del fatto di essersi spaventata. E si separò da Emma, e si diresse verso la porta.

Andò di nuovo al tavolino con Robin, e si scusò, dicendo di non essere stata bene. Robin si offrì di accompagnarla a casa, ma lei disse che potevano restare, che stava meglio. Prese un altro drink, poi lo trascinò tra la folla che si era creata davanti al palco. Bevve e ballò come una folle. Si sentì leggera, altrove, e si dimenticò di tutto.

Ad un certo punto, afferrò Robin e lo baciò con passione. Poi riprese a ballare, cercando di stargli più vicina possibile e muovendosi con lui.

Per sua fortuna, prima che collassasse, Robin la portò via, senza ascoltare i suoi reclami alcolici.

In auto, Regina si addormentò, e fu Robin a prenderla in braccio e portarla davanti alla porta di casa sua. Lì, si svegliò. Si sedette per terra e lo fissò per alcuni minuti, mentre lui la guardava dall’alto, senza capire.

“Mi sono resa ridicola davanti a tutti, non è vero?” mormorò mentre scoppiava a piangere. Robin si sedette accanto a lei e le cinse le spalle con un braccio, confuso e disperato.

Rimasero così per un po’, in silenzio. Robin fu il primo a parlare, alcuni minuti dopo. “Io…pensi che usciremo ancora?”

“Temo di no. Cioè, non lo so. Non so niente ora. Voglio dire, ricordo tutto, so tutto quello che è successo, ma non so cosa voglio o cosa penso. Solo non lo so.”

“Regina, so che può sembrare stupido e magari ti spaventa, ma io vorrei uscire seriamente con te. Vorrei avere la possibilità di conoscerti davvero e…non lo so. So solo che voglio te, e che tutto il resto è confuso.”

Regina si alzò in piedi, di scatto “Io…ho detto che non so cosa voglio perché non so cosa voglio. Non voglio essere misteriosa o cose simili. Voglio solo tempo per me. E non so se ne voglio per te. E forse questo non è il momento migliore per parlare o per pensare perché il mio cervello non sta decisamente dando il massimo, quindi, ti prego, va’.”

“Regina” Robin aspettò che lo guardasse prima di continuare. “Io non so cosa ci sia tra te ed Emma Swan,  non ti chiedo di dirmelo. Mi sono sentito un idiota, stasera , quando vi siete chiuse in bagno insieme, ma credo di conoscerti abbastanza da potermi fidare di te, e sono felice che tu sia tornata indietro. Non voglio che tu abbia paura. Io ci sono e voglio esserci, ma voglio che tu abbia i tuoi spazi, e che tu sia felice. Dammi una possibilità, pe favore.”

“Vattene. Vai a casa e basta.” Mormorò Regina, distrutta, prima di salire le scale e fiondarsi a letto, a piangere fino a quando lo sfinimento la fece addormentare.

[N.d.A. Buongiorno a tutti!
Spero che siate disposti a perdonarmi per non aver scritto per due mesi, e se vi servono delle giustificazioni per farlo, scusatemi perché sono andata in Africa a fare volontariato e non avevo l’acqua potabile in casa, figuriamoci un computer. È stata comunque la cosa migliore della mia vita.
Spero che vi ricordiate ancora la storia (io ho fatto fatica) e che la lettura di questo capitolo vi piaccia. In caso affermativo o contrario potete farmelo sapere nella magnifica sezione recensioni, lo apprezzo sempre.
Sperando di tornare presto, un abbraccio a tutti (soprattutto a quelli che come me, hanno appena avuto il rientro a scuola e che non si sono neanche accorti di essere stati in vacanza tre mesi)
•Sofia
P.S. so che Mulan è cinese. Solo non lo è nella mia storia]
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: SofiFlo