Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Namielly    21/09/2016    2 recensioni
Abbandonato contro il tronco di un ciliegio, Sasuke giaceva addormentato. Continuai ad avanzare, dapprima attonito, poi eccitato. Cominciai a saltare sul posto, presi la mia borsa e cominciai a rovistarci dentro freneticamente. Avevo l’occasione di impasticciare il suo brutto muso da perfettino!
…Ma niente. Non avevo un pennarello. Nemmeno un pennarello! Cavolo, proprio adesso che mi serviva!
Maledii mentalmente la mia sfortuna, sbuffando sonoramente. Infine, il mio sguardo cadde di nuovo su di lui. Anche in quel momento non era scomposto. Aveva sempre quel qualcosa di ricercato, di elegante, di composto, che non poteva avere nessun altro. Dormiva col suo respiro regolare, la bocca leggermente schiusa e un’espressione quasi tranquilla. Sembrava… forse meno intimidatorio del solito. Meno teme, si.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Jiraya, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Il mio legame con la vita”



Mi ritrovai in un posto dall’aspetto indefinito. Forse qualche bosco nei pressi di Konoha? O eravamo fuori dalla Foglia? Non sembrava nessun luogo che conoscessi. Sasuke sembrava apparentemente solo, in mezzo a una fitta boscaglia, e avrei potuto ipotizzare fosse pomeriggio inoltrato. Avrei voluto potergli domandare cosa facessimo lì, quando d’un tratto, dalle ombre frondose, apparve Itachi.

Se avessi potuto, avrei aggrottato la fronte. Questo non poteva essere un ricordo… Sasuke non aveva mai incontrato Itachi in quel luogo… Vero? Vero?

“Fratello.” Esclamò Sasuke. Il suo respiro era affannoso, le narici dilatate dall’eccitazione, e fremeva visibilmente. Non l’avevo mai visto tanto emozionato e stravolto.

“Finalmente…” continuò. Io lo guardavo un po’ scioccato, e presi a spostare gli occhi freneticamente da Itachi a Sasuke, Itachi, Sasuke, manco fosse una partita di tennis. Mi sentivo un po’ teso: entrambi erano immobili e si scrutavano.

L’espressione di Saske prese una piega folle.

“Finalmente… Posso ucciderti!” prese il kunai dalla sua cinta, e l’affondò nel petto di Itachi. Il sangue sgorgò copioso dalla bocca di suo fratello, e dalle sue labbra uscivano dei piccolo gorgoglii.

Itachi cadde in ginocchio, mentre Sasuke continuava a tenere il pugnale strettamente tra le dita. Impresse maggior forza, e il pugnale finì per immergersi sino all’elsa nel petto del più grande.

Rimasi a guardare senza parole. Itachi non aveva mosso un muscolo.

“Mi…” gorgogliò Itachi, tra il sangue e gli ansiti “…Mi dispiace…” Vidi Saske mollare la presa e indietreggiare spaventato, sul suo volto era inciso il terrore.

“No…” bisbigliò, mentre i singhiozzi cominciavano a scuoterlo.

“Figlio di puttana, non puoi dirmi questo adesso… No…” si prese la testa tra le mani, cadendo anch’egli in ginocchio. Dopo qualche istante, vidi suo fratello accasciarsi su un lato, e una pozza di sangue allargarsi sotto di lui. I lamenti e i gemiti di dolore di Sasuke furono l’unica cosa che vidi prima che la scena sbiadisse e infine si smaterializzasse davanti ai miei occhi.

voluto stringermi anch’io la testa tra le mani. Invece potei pormi solo tante domande.

Era accaduto davvero? Come? Dove? Perché io non lo sapevo? Perché non ero lì a fermarlo? Sasuke non poteva aver sofferto anche questo. Sarebbe impazzito. Non poteva…

Non sono riuscito a salvarlo…

Prese forma, davanti a me, un’altra scena. Vidi prima Sasuke, poi apparire me, Kakashi e Sakura e il contesto tutto attorno: eravamo in un posto nient’affatto dissimile da quello dello scontro con Itachi. Anzi, era pressoché identico e ugualmente imprecisabile. Mi chiesi dove fosse questo luogo, e quando mai ci fossimo andati.

La mia attenzione fu attirata dalla lotta sanguinaria che era iniziata tra il nostro team 7 e un gruppo di ninja. Non avevano alcuna fascia identificativa, ed erano vestiti quasi interamente di nero. Mi chiesi chi fossero, e come era possibile che non mi ricordassi di loro. Anche perché… Beh… Stavamo avendo la peggio.

Ma cosa?...

Vidi me stesso in pericolo mortale. Un uomo stava per colpirmi con una serie indefinita di lame, e la scena mi fece rabbrividire. Mi ricordò curiosamente il combattimento contro Haku…

E per l’appunto… Sasuke si parò davanti a me. E quelle lame lo resero molto più simile a uno scolapasta.

Oh mio dio…

L’orrore mi paralizzò, e vidi me stesso correre verso Sasuke e sollevargli il capo, e sembravo perso, disperato, impaurito. Provai sollievo nel ricordarmi che niente di quello a cui stavo assistendo era veramente avvenuto. Anche se… tutto ciò appariva per nulla diverso allo scontro che avevo già citato prima. Anzi, era identico, solo in un contesto differente, e con nemici diversi.

“Perché lo hai fatto, Sasuke?!”

Vidi Sasuke sforzarsi per avvicinare il volto al mio, e vidi me stesso chinarsi per sentirlo. Io, incuriosito, mi avvicinai per origliare.

“Perchè… Perché tu… Tu sei… il mio legame con la vita.” Strascicò, e mi ritrovai piuttosto confuso. Ma Sasuke continuò a parlare.

“Senza di te… Non c’è alcuna ragione di vivere.” Sentii un immenso calore avvolgermi, e se fossi stato nel mio corpo, sarei diventato più simile a un peperone che a un essere umano.

Lui… Sasuke… Pensa davvero questo? E cosa significano queste strane vicende che la sua mente mi sta trasmettendo?

Si, mi direte che ero e sono un idiota, e che Sasuke ha ragione. Ma… Probabilmente ero io a non voler capire.

La scena si dissolse e se ne materializzò un’altra: io e Sasuke soli, e lui era immerso tra le coperte. Eravamo forse in una stanza d’ospedale?

“Teme, come ti è saltato in mente di rischiare la pelle così? Eh? Sei rimbambito?” un me incazzato lo stava aggredendo di brutto. E non avevo nemmeno torto.

“Dobe… Mi sono appena svegliato… Potresti abbassare la voce?” biascicava Sasuke, mentre si passava il dorso della mano sugli occhi.

“Non abbasso la voce. Sei un cretino. Credevo…” mi osservai stringere i pugni. “Credevo che saresti morto.” Sasuke mi guardava col suo solito sguardo incolore.

“Non sono morto.”

“Ah grazie, eh!” esclamai soltanto, con tono ironico e rabbioso. Incrociai le braccia davanti al petto e mi ammutolii. Sasuke, dal suo canto, parve perso ad osservare un punto imprecisato fuori dalla finestra.

“Teme…”

“Dobe.”

“Perché…” capii cosa stavo per chiedere all’istante “Perché mi hai detto quelle cose? Che volevi dire?”

“Quello che ho detto.” Rispose in un sussurro, senza nemmeno girarsi a guardare il mio altro me, che, indignato, si alzò e fece il giro del letto sino a frapporsi tra la finestra e lo sguardo di Saske. Lui alzò gli occhi a fissarmi, divertito, e io parevo sempre più irritato.

“Teme! Voglio spiegazioni!” lui accennò un sorriso amaro, abbassando lo sguardo sulle sue mani bianche. Sembravo spiazzato.

“Tu lo sai perfettamente cosa volevo dire.” Silenzio. Vidi me stesso inginocchiarsi di fianco al giaciglio di Saske, e poggiare mestamente la fronte sulle lenzuola.

Quella reazione mi parve strana. Cosa… Cosa stava succedendo? Quando rialzai gli occhi, la mia espressione era (devo ammetterlo) stranamente seria.

“Perché non me l’hai detto prima e hai aspettato di essere in punto di morte per farlo?”

“Potrei porti la stessa domanda.” Replicò Sasuke.

“Siamo amici… Avresti dovuto… Io sono sempre stato diretto.”

“Direi proprio che tu sei tutto fuorchè sincero e diretto… Soprattutto con te stesso, Naruto.”

Ma… Ma di che stanno parlando ‘sti due?

“Avevi paura?” Mormorai piano.

“No… Beh… Forse un po’. Avevo paura della tua reazione. Ma adesso so… Adesso che ti ho davanti… Vedo come stanno realmente le cose.” Ci fu una strana pausa pesante.

“Cosa provi per me, Naruto?” Adesso mi stava guardando dritto negli occhi.

“Sei… Sei un amico…” la mia voce suonava piuttosto incerta. E la cosa mi allarmò.

“Un amico?” Sasuke scoppiò in una risata priva d’allegria, falsa e ironica “Ma non farmi ridere. Sei tu… Che hai paura. Cos’è, temi di accostarti a un tizio come me? Mmm?”

In quel momento, l’infermiera entrò e l’altro Naruto sembrò approfittarsene, sgusciando alle sue spalle e volatilizzandosi nel giro di qualche secondo. Io, invece, rimasi impietrito a scrutare gli occhi torvi di Sasuke.

Dovevo fermarmi a riflettere.

Cosa… kami… Ho appena… Visto?!

Appena fossi uscito dalla sua mente, sarei corso dall’ero-sennin a chiedergli chiarimenti. Non capivo cosa stessi guardando, o forse desideravo andare semplicemente più a fondo e comprendere il tutto. Quelli che avevo visionato all’inizio erano i ricordi di Saske, in cui si manifestava tutta la sua debolezza e sofferenza, ma… Questi? Che cosa sono?

Lo scenario mutò nuovamente ancora prima che me ne accorgessi. Ero… Aspetta…

Ero davanti alla porta di casa mia? E dall’interno provenivano strani rumori… Strani… Versi?

Non volevo entrare, ve lo giuro. Ma non so cosa mi abbia spinto a farlo. Forse la voce di Sasuke che… Si lamentava? Forse pensai che stava male?... No… Si capiva perfettamente che non stava male…

Non so per quale ragione, ma la curiosità mi spinse ad oltrepassare la porta e, lentamente, respirando forte, mi girai verso destra, proprio lì dove sentivo i principali rumori.

Io e Sasuke eravamo aggrovigliati sul divano, e lui era su di me. La sua bocca era attaccata al mio collo, e io mi lasciavo sfuggire mugolii di… di… di… Non riesco a dirlo. Non ce la faccio.

Con orrore crescente, osservai la mano di Sasuke scendere, scendere… Scendere… Sino a tastare da sopra ai pantaloni il mio…

Oh CAZZO…

Il cuore mi batteva all’impazzata, e sentivo tanto caldo… E tanto stupore. Ansimavo, faticavo quasi a respirare, mentre quei due (e no, quello non ero io! Non potevo essere io!) cominciavano a strusciarsi, e gemiti di piacere uscivano dalle LORO labbra.

Col cavolo che continuo a parlare come se quello lì c’entri qualcosa con me. Perché quello sono io solo nell’aspetto. E basta! Ok?!

Non riuscivo a muovermi, a fuggire via, lontano, nonostante lo desiderassi tanto. I miei occhi rimanevano incollati su di loro, sulle loro bocche unite, sulla saliva che colava dal mento di Sasuke, le strusciatine impetuose e la mano del teme che scivolavano nelle… No! Basta!

Ero stato catapultato fuori. Mi tastai forte il petto, la faccia, mi guardai i vestiti.
Ero di nuovo io! Ed ero felice come una pasqua! Era ormai quasi buio, e Sasuke era sempre appoggiato all’albero, e sembrava si stesse ridestando.

Pensai solo a fuggire… Fuggire prima che lui fosse sveglio. Corsi via veloce, saltai il muretto e via, di volata, verso il mio appartamento. Mai ero stato più felice di tornare a casa.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Namielly