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Autore: Cissy_Me    23/09/2016    1 recensioni
Dicono che sia il destino a muovere le carte nel suo gioco beffardo..ma nulla toglie che gli si possa dare una mano ogni tanto. Sono passati 7 mesi dall'ultima volta che i 1D si sono visti tutti insieme ma, prima della grande reunion, c'è da sistemare una piccola.enorme questione. Un pranzo. Niall non ha bisogno di null'altro per far scacco al destino.
Una trappola innocente. Un impervio viaggio nei ricordi. Un eterno duello con la realtà.
"Ci muovevamo entrambi su quella linea sottile che separava la voglia di ritrovarsi, dalla la paura di perderci insieme di nuovo."
E allora cosa fare?
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sabato.

-"Scotland Yard potrà occuparsi dei veri cattivi!"
-"Metti in moto Louis!" 
Harry adesso è girato verso la strada, ma Louis sente il suo sorriso nell'abitacolo della macchina. È leggero, quasi il lieve tocco di una piuma ma è proprio lì ad accarezzargli la pelle. Senza aspettare oltre, ingrana la marcia ed esce dal vialetto di Anne. A farsi sentire, un leggero torcicollo, dovuto alla molle del divano-letto sul quale aveva passato la notte. Certo, aveva provato qualche blanda battuta per convincere Harry a ospitarlo in camera sua ma, alla fine, aveva accettato serenamente il salotto. 
"Quindi stai facendo sul serio, Tomlison?" Quelle parole gli risuonavano nella mente come un eco. "Dannatamente, Styles", lo giuro. Lo giuro a me stesso, non ti perderò di nuovo.
-"Quindi non vuoi dirmi dove andiamo." lo riscosse Harry.
-"Esatto."
-"E a me deve andare bene."
-"Corretto di nuovo." 
-"E se non fossi d'accordo su questa imposizione?"
-"Saremmo pari con la questione del divano." sorrise sghembo. 
-"Con la differenza che quello è lo stesso divano che conosci e sul quale ti addormenti quando scelgo io i film!"
-"Cioè sempre."
-"Che cosa?! - gli fa eco il riccio con falsa espressione offesa dipinta sul volto - Io robot e Fast&Furious dove li lasci?"
-"Mh! Più o meno nello stesso angolo dove ho abbandonato la speranza di poter vedere la trilogia del Padrino." 
-"Ma sentilo! Per un paio di film d'amore!"
-"Un paio amore mio!? Vediamo un po'- Louis finge di pensarci, prima di cominciare a contare con le dita - C'è posta per te, The notebook, Pretty woman, Come farsi lasciare in 10 giorni.."
-"Ok!"
-"124 modi per innamorarsi, I passi dell'amore, Il diario di Bridget Jones.."
-" Va bene! Va bene! Ho capito! La prossima volta si sceglie dalla tua parte!" 
Louis gira la testa di pochi gradi, indossando allora il suo sorriso trionfale.
-"Canta poco vittoria Tomlinson!"
-"Certo. Lo dirò alla MIA raccolta di dvd, nella ancora MIA parte di armadio appena la vedo.. - finisce insolente l'altro, allargando il sorriso - ..la prossima volta!" sottolinea. Harry arrossisce, tenta di rispondere un paio di volte ma non trova nulla di arguto da controribattere. Maledetto Rover!
-"E comunque! Quello che sbraita contro Rose tutte le volte sei tu..!" - ribatte infine, incrociando le braccia al petto e incurvandosi con broncio offeso. Louis non riesce a non ridere a quella visione anche se...comunque... su quella dannata porta ci sarebbero stati comodamente entrambi! Bastava che Rose avesse spostato il culo un po' più il la, non era poi così difficile! E lui era un esperto di culi dalle dimensioni regali! Certe cose le sapeva! 
Senza riaprire la solita discussione sulla trama, allunga invece la mano verso Harry e gli accarezza il polso come a chiedere un permesso. Quando il riccio libera il braccio sinistro, sale su, fino ad intrecciare la mano alla sua, per portarsela vicino le labbra e posare un bacio leggero sul suo dorso. 
-"Guida, va!" borbotta Harry ma invece di lasciare la mano di Louis, le porta entrambe sul pomello del cambio, incastrandosi come sempre: palmo contro dorso, dita incatenate, cuore leggero. Non era sicuro Louis si fosse accorto di come lo avesse chiamato nella spontaneità del momento appena passato ma quell' "amore mio" era lì, nell'abitacolo della macchina. Leggero, quasi il tocco di una piuma, ad accarezzargli il cuore.

Non ci misero molto ad arrivare. Louis aveva preso in affitto un antico casolare a metà strada tra il Cheshire e Londra. Di medie dimensioni e un po' fuori mano rispetto la via nationale, era davvero perfetto. 
-"Quando finalmente avremo più che una manciata di ore ti porterò via con il jet." esordì Louis aprendo il portone. 
-"Quanti progetti, signor Tomlinson! - lo schernì Harry sorridendo - I film, il jet.."
-"Siamo in debito di un anno con il nostro futuro, no?! - domandò l'altro andando ad cingere la vita del riccio - Ho un miliardo di progetti per noi, Styles!" - finì baciandolo. Harry non si ritrasse ma, anzi, poggiò le mani intorno al collo di Louis, spingendosi più vicino. 
-"Non dovremmo smettere di giocare con il fuoco?" chiese di nuovo Harry, a fior di labbra.
-"Ho già dichiarato la resa totale, curly."
-"Ah si?" - lo interrogò Harry con una nuova luce negli occhi. Un ghigno divertito affiorò sulle labbra - "Sono curioso. Parlami un po' dei termini di questa resa totale!" ordinò ma senza aspettare risposta si impossessò delle labbra dell'altro. Il bacio si trasformò ben presto in una frenesia disperata di attenzioni e desideri. La labbra cercavano porzioni di pelle inesplorate da tempo. I denti tornavano a mordere e stuzzicare i punti che ricordavano sensibili. Le mani, pellegrine, tornavano ad accarezzare curve indelebilmente familiari e a sentire il calore crescere sotto i tocchi studiati. 
-"Sono tuo, Styles. Ecco i termini. Possa bruciare anche la mia anima!"  
Harry si fermò a guardarlo. Dio! Quella trasparente schiettezza era sempre stata la sua arma più letale e lui ne era vittima consapevole e ostinata. Non parlò ma andò ad afferrare la nuca del liscio per riprendere da dove avevano lasciato. Chiuse il pugno fra i capelli di Louis e li tirò in modo tale da inclinare la testa e lasciare maggior spazio di movimento alla lingua che ora stava esplorando avidamente la bocca dell'altro. Louis si lasciò sfuggire un gemito al quale  Harry rispose cominciando a spingere il loro groviglio in direzione del divano. Con poca grazia, vi spinse contro Louis. Si posizionò dopo pochi attimi sopra di lui, a cavalcioni sulle gambe, facendosi aderire completamente al suo corpo. Ricominciò a baciarlo, gli occhi chiusi ad amplificare i sensi. 
-"Harry.." si fermò esitante Louis.
-"Lo so. Dopo. Ora ci stiamo arrendendo!" 
Louis portò le mani sulla camicia dell'altro e con gesti affrettati cominciò a sbottonarla, ringhiando quando uno dei bottoni opponeva resistenza. Quando finalmente ebbe libero accesso al petto dell'altro, andò a lasciarvi baci piccoli e scomposti, intervallati da morsi fino ad arrivare ai capezzoli, a cui dedicò più tempo. Harry, fra un sospiro e l'altro, era andato a giocare più in basso e adesso i jeans di Louis erano sbottonati e aperti. Con grande sforzo, si staccò  da lui per agevolare ad entrambi i movimenti e togliere di mezzo quell'indumento assolutamente inutile. Louis, nel frattempo, si era tolto la maglia, lanciandola da qualche parte nella stanza e prima che Harry potesse riaccomodarsi su di lui si era alzano da divano per inginocchiarsi al suo cospetto. Sentiva lo sguardo di Harry, vivo e ardente e subito andò a slacciare e far scivolare i pantaloni a terra. Scalciati via, si prese del tempo per andare a venerare di baci le gambe di Harry. Le mani ad incorniciare la coscia e la testa a muoversi sinuosa in un percorso che andava dal ginocchio e saliva sempre più su. "Amo le tue gambe." Bacio. "Amo le tue cosce." Bacio. "Amo le tue anche." Bacio. "Amo il tuo bacino." Bacio. "Eh beh..si. Amo anche il tuo .."
-"Lou ti prego! Non lo dire!"
-"Amo quando ti imbarazzo! - ghignò vedendo le guance rosse del riccio - "Andiamo di là!" 
Louis prese la mano di Harry ed insieme andarono a cercare la camera da letto. Era l'ultima porta sulla sinistra di un lungo corridoio. Entrati in camera, il Rover tornò ad abbracciare e baciare il suo compagno. Harry fece lo stesso. Stringendolo sempre più forte e non lasciando che le mani potessero stare più che una manciata di millesimi lontane dal corpo dell'altro, li portò sul letto. Louis aveva preso posto sopra di lui. 
-"Non avevi detto resa totale?" lo stuzzicò il riccio, andando ad arpionare le mani sul sedere dell'altro. 
Louis si staccò dal collo di Harry, ormai marchiato, e gli sorrise eccitato. 
-"L'ho detto?" chiese sfrontato
-"L'hai detto. E - con un gesto fluido ribaltò le posizioni - non puoi rimangiarti la parola!" 
Detto questo, tornarono a respirarsi, a baciarsi e mangiarsi nel bisogno di rincontrarsi davvero. Non erano più un groviglio di gambe, braccia e sospiri su quel letto. Erano un movimento sinfonico, ordinato e in crescendo. Fecero l'amore. Quello vero. Quello che ha solo fretta di manifestare la sua natura incancellabile ed eterna.  Quando Louis sentì Harry dentro di sé, fu come se la burrasca che lo aveva reso naufrago fosse cessata d'un colpo per lasciare spazio alla calma quiete loro destino. Quando Harry sentì Louis, sotto e intono a lui, fu come se l'inverno che aveva incatenato il suo cuore, si fosse disciolto in un lampo, lasciando solo il caldo rassicurante del loro amore. 

Harry si era andato ad accoccolare sul petto di Louis e cullato dalle sue carezze, si era addormentato. Louis lo aveva lasciato fare, forse un po' codardo, ma rimandare il momento delle confessioni era quanto di più aveva bisogno in quel momento. Forse Niall aveva ragione. Doveva smetterla di fare il bambino e affrontare la verità. Non fece caso al tempo trascorso in quella posizione, stringere Harry era qualcosa che avrebbe potuto fare per sempre senza obiettare, quando d'un tratto la voce del riccio lo riportò alla realtà.
-"Voglio sentirtelo dire Louis. Me lo devi." 
-"Te lo ha detto Anne?"
-"Non ce n'è stato bisogno. Vi conosco. Ma voglio che me lo dica tu."
-"Perché?"
-"Perché ti ho perdonato nel l'esatto istante in cui ti ho visto. Ma tu ancora non hai dato pace a te stesso." 
-"Harry.."
-"Dimmelo Louis" 
-"Sono stato io a permettere l'hackeraggio di Anne."
Harry sospirò sul suo petto. 
-"Ok." 
-"Wootton mi aveva chiamato poco prima che tu arrivassi dall'aeroporto, quell'estate. Mi disse che per lui e Simon non era ancora finita e che qualunque fossero i nostri progetti, loro avrebbero provato qualsiasi strada per intralciarci." - Harry preferì mettersi a sedere sul materasso e guardare Louis negli occhi. Anche l'altro si sistemò meglio prima di riprendere a parlare. - "All'inizio non volevo nemmeno ascoltarlo e stavo quasi per chiudere la chiamata ma.." - si fermò incapace di continuare. Sospirò piano a darsi coraggio mentre con gli occhi cercava Harry. Lui era lì. - "Se fossimo andati avanti, avrebbero tirato fuori il passato di dipendenze di tuo padre, un po' come avevano cercato di tirare in mezzo il mio. Non potevo permetterlo. Quella storia aveva distrutto te, Gemma ed Anne già una volta e tuo padre ha fatto così tanto per ricostruirsi una vita dignitosa che non avrei permesso a due sciacalli di rovinare tutto. Così ho proposto a Wootton una paparazzata con Danielle in qualche locale ma a lui non bastava. Ho chiesto tempo e ho chiamato Anne. Le ho spiegato la situazione e lei ha proposto la storia degli hacker. Ho creato una cartella e l'abbiamo mandata a Wootton con l'impegno di non coinvolgerti, consapevole di stare per sacrificare il nostro sogno."
Nella stanza calò il silenzio. Harry non sapeva cosa dire. Louis aveva detto abbastanza. Guardandolo ancora una volta, Harry scese dal letto e dopo essersi infilato i boxer, uscì. Louis rimase fermo, di nuovo solo. Passarono venti minuti prima che il Rover decidesse di andare a cercare Harry. Lo trovò in salotto, seduto sul divano e si avvicinò alle sue spalle.
-"Non te lo avrei permesso."
-"Lo so."
-"Ed è per questo che non me lo hai detto."
-"Esatto."
-"Ti odio."
-"Lo capisco."
Harry allora si alzò, arrivando di fronte a Louis. Il suo sguardo era imperscrutabile. 
-"Io ti amo Louis Tomlinson. Ti amo proprio perché odio le tue idee del cazzo. Sei un vero idiota e davvero vorrei uscire da quella porta e lasciarti alle conseguenze delle tue scelte di merda. Ma io ti amo. E molto più di ieri voglio combattere per il tuo amore." 
Louis era paralizzato. Le parole di Harry aleggiavano ancora nell'aria e lui si domandava se avesse sentito bene. Lui voleva combattere per il suo amore. Che storia era mai questa? Il suo amore era lì, non se n'era mai andato! Era pronto a consegnarsi anima e corpo a quell'uomo così forte e coraggioso! Lui voleva combattere. Lui voleva combattere per loro. Di slancio, si buttò fra le sue braccia.
-"Ti amo così tanto, Harry!" mormorò contro il suo petto. 
-"È arrivato il nostro momento Louis. Ci meritiamo la felicità."
-"Ma come?"
-"Affronteremo tutto insieme questa volta. Senza nasconderci nulla. Un passo alla volta, fino alla fine dell'arcobaleno." 
-"Dove ci aspetta il leeprecauno tinto con gli striscioni!" ed Harry scoppiò a ridere. 
-"Per ora manteniamo le cose così, Lou. Anche con Liam e Niall. Nel frattempo studieremo un piano."
-"Quindi cosa dovrei fare?"
-"Niente, solo essere te..lontano da me."
-"È un piano idiota!"
-"Meglio dell'ultimo che ti è venuto in mente! No?"
-"Touché!" - convenne l'altro - "Penso però di aver bisogno di discutere ancora del mio ruolo attivo in questa faccenda..!" disse infine ammiccante.
-"Ah si?"
-"Eh già!"
Regalandosi un bacio veloce e rumoroso, entrambi tornarono ridendo e stuzzicandosi in camera da letto. Avevano ancora tempo prima di alzare il sipario sulla realtà. 

La cena con gli altri due si rivelò molto più movimentata di quanto si fosse pensato. A parte farsi quasi scoprire da Liam mentre si facevano piedino sotto il tavolo, il meglio era arrivato quando Harry aveva maltrattato il cameriere che li stava servendo, perché faceva il cascamorto con Louis. Obiettivo: mantenere le apparenze. Risultato finale: Ritenta! 
Harry aveva accettato di passare a casa di Louis e adesso erano sul divano a fingere di guardare la televisione. 
-"Che facciamo domani?" chiese Harry d'un tratto. 
-"Harry..io devo prendere l'aereo per Chicago..ti sei dimenticato?"
-"Ah..già..vero.."
-"Mi dispiace piccolo."
-"Aspetta Louis! Aspetta! - disse Harry d'improvviso - Ho trovato! Non ci andare!! È geniale!"
-"Come scusa?"
-"Non ci andare amore!"
-"Ho contrattato questa giornata ma Simon non accetterà mai una diserzione senza conseguenze.."
-"Lascia che Danielle si presenti dove cazzo deve andare da sola! Non morirà nessuno! Non implica che vi siate mollati!" mimò le virgolette. 
-"Sei serio?!"
-"Si Louis! Sono serio!"
-"E tutto quel "manteniamo le apparenze, facciamo un passo alla volta" valeva solo per i nostri amici?! Che sarebbero poi quelli in qualche modo coinvolti?"
-"Per fare un passo alla volta, bisogna pur fare il primo passo no?"
-"Quindi pronti via..Louis fai! Op-op!"
-"Che cosa?!"
-"Niente! Lascia stare!" 
-"Si appunto! Lascio stare!" è detto questo, Harry recuperò il giubbotto e uscì dall'appartamento sbattendo la porta dietro di sé. 
-"VAFFANCULO HARRY! VAFFACULO!" urlò Louis dall'appartamento. Prese a camminare nervosamente per il salotto, maledicendo il riccio e la sua mancanza di reti di protezione. 
"Vaffanculo Harry! Vaffanculo" continuava a ripetere mentre componeva il numero sulla tastiera e ascoltava gli squilli ripetersi infiniti. "Vaffanculo Harry! Vaffanculo!" si disse un'ultima volta quando una voce rispose dall'altra parte. 
-"Pronto Danielle? Dobbiamo parlare!" 


*Cissy*
Buonasera! Eccomi qui!! Innanzi tutto voglio dirvi che questo è il penultimo capitolo di questa storia e l'ultimo è già pronto! Insomma, questa avventura è ormai quasi al termine ed è tutto molto strano! 
 Aspetto di sentire la vostra voce!

All the love, always. 
  
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