Anime & Manga > Soul Eater
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Autore: Mimi18    23/09/2016    2 recensioni
«Allora, come sempre, ti comprendo meglio di chiunque altro.»
{ Soul/Maka | Post Finale | Estabilished Relationship }
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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The soul does what the soul pleases

{ Soul/Maka | Post Finale | Lime }

Dedicata alla mia vecchia compagna d’avventura in questo fandom: Aki_Penn!

 

 

La lingua percorse silente l’epidermide esposta, nivea e nuda, morbida sotto le papille gustative. Quando Soul Eater sollevò gli occhi, incontrando soltanto le palpebre chiuse di Maka, incurvò gli angoli della bocca in un volgare sogghigno. Teneva la caviglia sottile della Meister stretta tra le dita, accarezzandola con il pollice e provocandole brividi che scorrevano lungo l’interno coscia, andando ad inumidire le mutandine pallide che con così tanto impegno allontanava dallo sguardo dell’arma, inginocchiata a terra, come un seguace pronto a pregare.

Alcun intento poteva essere tanto lontano dalle apparenze quanto esso. Soul si spinse maggiormente in avanti, facendo leva sui talloni, superando con la scia inumidita tracciata dalla lingua il ginocchio ossuto, godendo del sospiro tremulo che sfuggì alle labbra di Maka. Teneva le mani strette in un pugno attorno ai bordi della sedia di legno scadente, quasi volesse evitare di volare via, qualora Soul avesse osato troppo. L’anima dell’arma carezzava voluttuosamente quella della Meister, richiedendo un accesso ad un divulgante piacere che l’avrebbe certamente appagata.

Soul, questo, lo sapeva. Lo avevano fatte altre volte, alcune per scherzo – altre per bisogno. Il bisogno di sfregare le loro pelli, senza preoccuparsi del livello di risonanza tra di loro. Il bisogno di percepire la lingua di Soul nella propria bocca, o le mani di Maka che afferravano i capelli in una presa salda, impedendogli di allontanarsi anche soltanto per respirare. Il bisogno di essere completamente suo, di sentirla propria, di giungere ad un livello di intimità ed unione impossibile sul campo di battaglia.

«Stai tremando,» constatò semplicemente Soul, graffiando gentilmente l’inguine liscio di Maka, ammirandola sussultare. Poteva udirne il battito cardiaco, poteva percepire il sobbalzo nell’anima come se essa fosse stata nel proprio petto, poteva suonare tasti sulla sua pelle che nessun musicista mai avrebbe scoperto, perché appartenevano soltanto a loro – a lui, la melodia di Maka era sua. Ne era il compositore indiscusso.

Maka imbronciò la bocca rosea, umida a causa della lingua che continuamente andava a disegnare il contorno delle labbra, rendendo Soul ancora più affamato. «E tu di chi credi sia la colpa, stupido?»

Il sorriso della Death Schyte parve allargarsi maggiormente, l’indice ch’andò a stuzzicare con leggerezza esasperante il centro della femminilità agli occhi suoi celata. Tuttavia, Soul non abbisognava di vedere nulla, bastava sentire il grido elevato dall’anima di Maka. Un grido che spezzava ogni pacatezza, ogni gioco, ogni pazienza.

Soul si sollevò di colpo, stringendo i pugni oltre Maka, intorno allo schienale così da incatenarla a sé. Cozzò la propria bocca contro quella della giovane, costringendola ad aprirla con un vagito d’arrendevolezza, l’anima ch’andava a fondersi con la propria in un susseguirsi d’emozioni intense che entrambi non avrebbero saputo descrivere a voce alta. Perché farlo, poi, quando a loro bastava guardarsi nelle iridi profonde degli occhi per comprendersi appieno.

La lingua avviluppò quella di Maka, mentre le dita della ragazza andarono ad afferrare il collo della maglietta, portandolo ad abbassarsi su di lei. Espose il busto, una richiesta implicita che Soul comprese, seppur rimase fermo assaporando soltanto il gusto della bocca della Meister.

«Non dovevi stud – »

Maka morse il suo mento e se Soul non fosse stato così preso da lei, forse, le avrebbe dato della tappa bacchettona. Si limitò a calare la bocca al collo sottile e nudo della ragazza, succhiando avidamente, e guardandola in attesa.

«Ho detto – » Tremò appena, la voce di Maka, e Soul godette di quel suono appieno. «Ho detto di voler fare ciò che più mi compiace.»

La roca risata di Soul fece tremare nuovamente l’anima di Maka.

«Allora, come sempre, ti comprendo meglio di chiunque altro.»

Serrando le palpebre ed allungandosi appena sulla sedia, Maka abbracciò il collo di Soul, gemendo appena. «Sì.»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N/a: un piccolo pensierino perché sono tornata in fissa con Soul Eater. Mi manca questo fandom, a volte, e mi sono riletta praticamente tutto il manga in due giorni.

Su, non fatemi sentire sola.

   
 
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