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Autore: kamy    25/09/2016    0 recensioni
Tony è un gatto a due code umanoide che si trova a occuparsi di una Kyuubi ingenua.
Genere: Fantasy, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Furry
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Ringrazio anche solo chi legge.

Cap.4 Isshoni (Insieme)

Steve guardò la caverna davanti a lui e socchiuse gli occhi, dimenando la coda.
"E' esattamente dentro la foresta, probabilmente troveremo il drago al suo interno" disse.
Tony dimenò le code da gatto appiattendo le orecchie sulla testa.
"Il tuo piano sarebbe dire 'Ehi, grande drago spaventoso, puoi togliermi le mie responsabilità? Non so che farci' e tornare a casa?".
Steve abbassò le orecchie e scrollò le spalle, abbassando lo sguardo.
"I popoli hanno bisogno di chi li sa guidare" sussurrò.
Tony strinse le labbra, gli poggiò la mano leggermente tremante sulla spalla robusta.
"Io ti ho seguito, no?".
Le iridi della kyuubi divennero liquide.
"Nel mio mondo non c'è spazio per i sentimenti, soprattutto per quelli negativi. Ed io ne sento così tanti. Dovrei lasciarmi purificare totalmente" spiegò Steve.
Tony deglutì umettandosi le labbra, incrociò le braccia spostandosi nervosamente sul posto e guardò la caverna.
"Senti, io ti ho scortato fin qua anche se sei pieno di sentimenti negativi, o quel che ti pare" borbottò.
Lo guardò di sottecchi socchiudendo le iridi castane.
"Quelli normali come te mi avrebbero fatto male. Tu no. Quindi vai benissimo".
Steve gli sorrise e lo abbracciò, sollevandolo e gli fece fare il giro.
"Tu sei gentile!" trillò, dimenando le code.
Tony emise un miagolio isterico, gli strinse le spalle premendo con le unghie leggermente ricurve e dimenò furiosamente le code alzando le orecchie.
"Tu sei matto!".
Steve lo mise giù, guardando le code di Tony ritte e gonfie.
"Scusa" disse, giocherellando con uno dei suoi ciuffi di capelli. Si voltò e balzò dentro la caverna, mettendosi a correre sulle punte dei piedi.
Tony sgranò gli occhi, prese un respiro profondo e gli corse dietro appiattendo le orecchie contro i capelli castani scompigliati.
"Aspettami!".
Si sentì un tonfo seguito da un gemito che risuonò con un sordo eco all'interno della caverna.
Tony si guardò intorno, le iridi brillarono d'oro permettendogli di vedere al buio e lui avanzò tastando intorno a sé.
"Ehi?" chiamò.
L'altro si mise seduto, aveva i vestiti sporchi di terra e un sassolino gli si era impilato tra i capelli. Il suo corpo emanava luce, illuminando la caverna intorno a lui.
"Non riesco ancora a correre tanto veloce" ammise.
Tony sospirò di sollievo, si chinò prendendogli un braccio.
"Se magari aspettavi, ti davo una mano" lo riprese.
Steve si appoggiò a lui e gli appoggiò la testa sulla spalla, socchiudendo gli occhi.
"Non ho mai avuto un amico prima di te. Valeva la pena farsi quasi uccidere dal cacciatore" gli disse.
Tony roteò gli occhi, lo tirò su stringendolo contro di sé.
"Non sono tuo amico. Più una balia" lo derise.
Steve sbatté un paio di volte le palpebre e piegò di lato il capo.
"Mi dispiace se per te è solo un fastidio".
Tony tremò leggermente stringendo le labbra, sospirò e se lo poggiò contro avanzando lentamente nella caverna.
"La cosa fastidiosa è che potresti farmi fare quello che vuoi, ma sei così remissivo. Ho sempre paura tu possa fregarmi" ammise.
Steve si grattò un sopracciglio e abbracciò l'altro, continuando a tenersi appoggiato a lui.
"Se volessi far fare quello che voglio agli altri, non vorrei smettere di essere un principe".
Tony gli lanciò un'occhiata, roteò gli occhi e guardò verso il centro della caverna.
"Potresti essere un principe e far smettere gli altri. Sarebbe molto più nobile e puccioso, come te e le tue code".
Steve abbassò lo sguardo ed osservò il terreno di roccia, le crepe e alcune rocce.
"Dopo la purificazione diverrei perfetto. Mia madre attende con ansia quel giorno".
Tony roteò gli occhi e grugnì.
"Blablabla. Tutti che vogliono essere perfetti e vogliono il loro posto nella gerarchia animale. E' per questo che non frequento mai nessuno".
Steve gli diede un bacio sulla guancia e schiocco.
"Io non voglio essere perfetto, preferisco frequentare te".
Tony sogghignò, gli prese gentilmente il volto e lo avvicinò al proprio.
"Allora perché non restiamo insieme?" propose.
Steve corrugò la fronte e lo guardò in viso.
"E quando mi verranno a cercare?" domandò con voce tremante.
Tony gli fece l'occhiolino e gli strinse la mano intrecciando le dita con quelle dell'altro.
"Ti terrò al sicuro io".
"Ci sto" rispose Steve, scodinzolando.
  
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