La
musica si impossessava di me. Il mio corpo si esprimeva da solo.
Perdevo il
controllo totale di me stessa. Un grande caos si introduceva dentro di
me. Un
passo leggero, come una libellula. Muovevo il bacino sensualmente. E
così iniziavo
a ballare.
Per
me la danza era tutto. Sapevo ballare tutti i generi di danza
esistenti. Dal
classico al latino americano. Non c’era una singola musica,
nella quale non
riuscivo a ballare.
Avevo
frequentato le migliori accademie, fin da piccola. Nella danza avevo la
grazia
di una libellula, invece quando camminavo ero una totale imbranata. Mia
madre
diceva sempre che quando danzavo dimenticavo anche chi ero. Aveva
ragione. Non
c’era nessun sentimento o emozione simile, che mi faceva
gioire in quel modo.
Era
tutto perfetto, ma sfortunatamente, niente rimane come prima. La mia
vita
cambiò a causa di una mia incoscienza. Così, da
farmi perdere l’unica cosa al
mondo, che tanto amavo. Il poter danzare.