Anime & Manga > No. 6
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Autore: Windstorm96    11/10/2016    2 recensioni
Due ragazzi nel fiore dell'adolescenza, una camera troppo piccola, un letto troppo grande. E un subconscio che gioca strani scherzi...
Genere: Erotico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Nezumi, Shion
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Mi scuso sinceramente per il notevole ritardo di questo capitolo.. diciamo che non mi piaceva com'era venuto.. e non mi piace un granché neanche ora, ma vabbè, a voi il giudizio ;)
 
 
 
Era ormai sera, quando Nezumi finì di leggere l'ultimo atto della tragedia che tanto amava. Chiuse il libro e rimase a fissare distrattamente il soffitto della stanza, lasciandosi sfuggire un sospiro sconsolato, come gli sorgeva spontaneo fare quando qualcosa di bello aveva fine. Sapeva che era una cattiva abitudine, la sua debolezza più grande; ma in fondo era anche la sua unica debolezza.
"Buonanotte Nezumi."
Strappati alla statica contemplazione delle crepe del soffitto, gli occhi di Nezumi si posarono su Shion, osservandolo distendersi sul divano mentre Amleto e Cravat gli si accoccolavano accanto.
Un lieve sorriso gli affiorò spontaneo sulle labbra.
"Il mio principe non si corica con me questa notte?" chiese con voce suadente.
"Ah... no, grazie. In fin dei conti non si sta poi così male qui."
Il ragazzo sentì Nezumi ridacchiare, e si rese conto di essere nuovamente arrossito.
"Ma che peccato. Era interessante esplorare i più oscuri e reconditi recessi del tuo subconscio."
Shion si girò seccato, mostrandogli la schiena per nascondere il lieve rossore.
"Guarda che non è poi una cosa tanto strana parlare nel sonno; capita a molti, è semplicemente una reazione da stress..."
"'Gli atti contro natura generano turbamenti innaturali; le menti infette confidano ai sordi cuscini i loro segreti. Ha più bisogno del sacerdote che del medico!'" prese a recitare Nezumi in tono grave ed ispirato.
"Molto divertente. Sono stufo di ritrovarmi continuamente per terra. I miei dolori da ieri notte sono solo peggiorati."
"Come vuoi. Sogni d'oro, allora."
 
Faceva freddo. I brividi gli scivolavano lungo tutto il corpo facendogli accapponare la pelle. Un senso di mancanza, di dolorosa privazione lo tormentava. Sentiva di non riuscire a muoversi, neppure a tremare per scacciare il freddo; perché non era un gelo di quel tipo, era qualcosa di più profondo e difficile da contrastare.
Nel buio tuttavia percepiva un movimento, come una corrente più tiepida che gli sfiorava la pelle del volto e le labbra in una sorta di carezza protettiva, provocandogli scariche di potenti brividi, in qualche modo diversi dai precedenti - anche se non avrebbe saputo dire come. Il gelo cominciò a sciogliersi lentamente. Dalle sue guance divenute bollenti, il calore si propagava per tutto il suo corpo raggiungendone e riscaldandone generosamente le estremità. Un tocco invisibile cominciò a disegnare vortici infuocati sulla sua pelle chiara, annebbiandogli la mente e dandogli l'impressione di bollire dall'interno, un fuoco sepolto nelle profondità più intime che divampava ora fino ad emergere con prepotenza...
Un sussurro irresistibile, una voce familiare gli carezzò il lobo dell'orecchio.
"Shion... accogli ciò che ti dà sollievo; lunga è la notte che non trova il giorno..."
 
Shion ebbe un violento sussulto e si svegliò in un bagno di sudore.
Si guardò intorno, non percependo altro che il battito del suo cuore che andava rallentando poco a poco; era ancora buio, e nella camera regnava il silenzio. Quanto aveva dormito? Si portò una mano al collo; a giudicare dall'indolenzimento, almeno qualche ora doveva averla passata su quel divano.
Sentiva dolori in tutto il corpo, e uno strano formicolio gli intorpidiva le dita di mani e piedi. Era una situazione piuttosto fastidiosa, e come se non bastasse si accorse di avere un altro problema, un po' più in basso.
Maledizione. Un altro sogno. E ricordava bene cosa - o meglio, chi - lo aveva ridotto in quello stato...
In ogni caso, a quel punto la priorità era darsi una sistemata, e in fretta.
Si alzò e sgattaiolò fino al bagno, pregando che Nezumi non si svegliasse.
Dopodiché, chiuse piano la porta e si lasciò scivolare con la schiena contro il muro gelido.
 
Il sonno leggero di Nezumi era stato interrotto dalla voce flebile di Shion che giungeva alle sue orecchie sensibili.
Stava forse avendo un altro dei suoi incubi?
Affinò l'udito, sforzandosi di comprendere le parole sconnesse in mezzo ai mugolii. Rimase alquanto stupito quando riuscì infine a distinguere il proprio nome, seguito da altri mormorii che persero immediatamente di significato e che dimenticò all'istante.
Decisamente, doveva trattarsi di un altro incubo.
Forse avrebbe dovuto andare a svegliarlo, pensò... ma rimase fermo ad ascoltare.
Udire il proprio nome sussurrato da Shion gli faceva uno strano effetto, e si sorprese nel sentire un brivido caldo percorrergli la schiena, scendendo sempre più giù e cancellando ogni traccia del sonno interrotto.
Poi, ad un tratto, ripiombò il silenzio; un silenzio scandito dal respiro affannoso del ragazzo, che evidentemente doveva essersi svegliato di soprassalto.
Mentre stava prendendo in considerazione l'idea di chiedergli se fosse tutto a posto, il moro lo sentì alzarsi dal divano e andare verso il bagno, e se ne restò immobile, fingendosi addormentato.
Probabilmente aveva solo bisogno di darsi una rinfrescata, pensò. In fondo non c'era da sorprendersi che Shion avesse degli incubi ricorrenti, dopo tutto quello che aveva passato in quegli ultimi tempi. Lui stesso - lo riconosceva - si era comportato a volte in modo un po' troppo duro nei confronti del ragazzo, per un motivo o per l'altro... non poteva certo biasimarlo.
Attese invano che il sonno ritornasse, rimanendo inconsciamente in ascolto; non udiva l'acqua scorrere. Era da un po' ormai che Shion era in bagno. Una lieve preoccupazione si fece strada nella sua mente. Che gli fosse successo qualcosa? Che si fosse sentito male?
Alla fine si decise ad alzarsi e andò fino alla porta del bagno, sollevando una mano per bussare.
Le nocche si fermarono a mezz'aria, quando udì dei tenui rumori provenire dall'altra parte.
Avvicinò l'orecchio alla ruvida superficie di legno, e allora capì.
Non si trattava affatto di un incubo; il sogno che li aveva svegliati entrambi doveva essere di tutt'altro genere.
Poteva udire dei gemiti soffocati e dei sospiri che celavano parole bisbigliate; parole tra cui, ancora una volta, riecheggiava il suo nome...
Non riusciva a crederci. Stava ancora pensando a lui.
Allora era così che stavano le cose. Quello che aveva insinuato come un semplice scherzo solo il giorno prima, era effettivamente la verità... e lo stesso Shion ne era consapevole.
Nezumi sentì che la sorpresa si stava trasformando lentamente in eccitazione, grazie a quei flebili bisbigli e a quella nuova consapevolezza.
Si appoggiò con la schiena al muro di fianco alla porta, continuando ad ascoltare ad occhi chiusi quei lamenti sensuali che parlavano di lui.
Finché sentì che Shion era arrivato al limite, e allora lo ascoltò venire in silenzio, e lo trovò bellissimo...
Fu come se quella stessa sensazione che in quel momento doveva provare il ragazzo dall'altra parte della porta pervadesse anche lui, perché si sentiva in qualche modo coinvolto...
Si chiese che cosa avrebbe dovuto fare, a quel punto; una parte di lui avrebbe voluto fare effettivamente qualcosa, ma la parte più razionale, che nonostante tutto deteneva ancora il controllo della sua mente, sapeva che sarebbe stato più saggio tornare ad infilarsi sotto le coperte e fingere che tutto quello fosse stato soltanto un sogno.
A quel punto, però, udì un suono diverso provenire da oltre la porta. Un suono che lo colpì dritto al cuore come una freccia scoccata da una mano esperta.
Shion stava piangendo.
   
 
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