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Autore: Mala Mela    11/05/2009    20 recensioni
Buon compleanno Silvia <3
{«Sa… sasuke-kun» rantolò intimorito.
«Nacchan, devo dirti una cosa” annunciò il bel moretto, chiudendosi la porta alle spalle. «Ho aspettato troppo tempo, ed ora non riesco più a contenere questo possente sentimento». Naruto deglutì rumorosamente, mentre Sasuke continuava a parlare.
«Devi sapere che, anche se non sembra, anche se ho sempre represso la mia emotività… io provo qualcosa per te» fece una pausa ad effetto. «Ti prego mio stupefacente volpacchiotto solare: voglio fare all’ammmore con te!».
«Ma… ma…».
«Niente ma, dolce Nacchan. Dimmi solo sì o no».}
Amanti ed odianti dello yaoi tutti, accorrete numerosi ad assistere a questo episodio di "SasuNaru - Ai confini della conoscenza".
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Questa fan fiction è il mio regalo per Silvia (che compirà gli anni il 13)

Questa fan fiction è il mio regalo per Silvia (che compirà gli anni il 13).

Perché è una prode Usuratonkachi da tempo immemorabile, mio jinchuuriki personale, amica fidata, insostituibile compagna di cosplay,

 ispiratrice ufficiale in costante collegamento mentale, grande artista –come Neill-, e tante altre cose che ora non mi vengono in mente.

Ti voglio bene <3

Buon compleanno!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Disclaimer 1: Ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti non è puramente casuale.

Disclaimer 2: Naruto appartiene a Masashi Kishimoto, Kishimoto appartiene a se stesso, il cast di High School Musical appartiene alla Disney, Voyager alla Rai, Roberto Giacobbo è invece di proprietà dell’antico e misterioso ordine dei Templari.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Buonasera a tutti e benvenuti ad una nuova puntata di Voyager, qui è Roberto Giacobbo, pronto a svelare insieme a voi gli arcani misteri che troppo spesso si celano dietro comuni manga.

Preparatevi, cari telespettatori, perché stiamo per entrare in un mondo particolare, in una storia decisamente affascinante tutta made in Konoha, un mondo fatto di congiure ed intrighi, amore e complotti: stiamo per conoscere il fandom di Naruto.

Nel fantomatico sito EFP, che secondo alcune teorie complottiste risalenti al duemilacinquantasei a.C. non è altro che un acronimo di “Erika’s Fanfiction Page”, riposano ora migliaia di racconti, silenti nei loro spazi web fatti di algoritmi e codici binari, e –assieme a loro- riposano anche… i loro segreti.

 

*Paaa Pàààà Parararapppaaaaaaaaaa*

 

« No, scusate, così non si riesce a lavorare! ».

« Ma come Signor Giacobbo, c’è qualche problema? ».

« Io vi sto per svelare i più tremendi misteri del fandom di Naruto, e voi mi mettete come sottofondo la colonna sonora di Star Wars? ».

« Veramente era la sigla del TG5… ».

« Peggio! Che affronto: me ne vado! ».

« …bene, e ora che facciamo? Ci tocca chiamare Mala Mela! ».

 

 

 

 

 

SasuNaru – Ai confini della conoscenza

Di Mala Mela

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La nostra fan fiction comincia molto tempo fa, in un paese lontano lontano. Il protagonista di questa fan fiction era un giovane bellissimo, dai tratti affilati e dagli enormi occhi cristallini come il terso cielo color zaffiro. Ovviamente i suoi morbidi e setosi capelli erano dello stesso colore del grano maturo.

Il suo nome era Cenerentola.

…Eh? Poco originale?

Dunque, il suo nome era Rosa Spina.

Come dite? Mi hanno già rubato l’idea?!

Uffa, e va bene, il suo nome -in definitiva- era Naruto.

Come avrete già capito Naruto era un vero e proprio raggio di sole che illuminava le vite di tutti quelli che gli stavano intorno, emanando gioia e felicità da ogni poro (...a noi succede col sudore, a lui con gioia&felicità, che ci volete fare? È la sindrome di Candy Candy).

Ovviamente come in ogni fyccyn… ehm, favola che si rispetti, la pace e l’armonia erano minacciate da una figura oscura e arcigna, acida, malevola e vendicativa. Insomma, un personaggio veramente brutto e cattivo.

No, non è l’Autrice.

Si trattava del malvagissimo mago Orochimaru, offeso a morte per non essere stato invitato alla grigliata in giardino organizzata dai genitori di Naruto qualche anno prima. Era stata invitata tutta Konoha, compresi alcuni degli esponenti più cool dell’Akatsuki, Voldemort, Harry Potter, l’intero cast di High School Musical, Light Yagami e pure qualche autrice di EFP.

…Ma non lui.

Quello era un affronto bello e buono.

Amareggiato e offeso dal comportamento dei padroni di casa, Orochimaru aveva deciso di lanciare una terribile maledizione sul piccolo Naruto. Si era avvicinato al bambino e aveva proferito con voce possente:

“Ascoltate tutti quanti! Naruto invero crescerà in grazia e bellezza, amato da tutti coloro che lo circondano. Ma, prima che il sole tramonti sul suo sedicesimo compleanno, egli si connetterà ad internet, leggerà una Fan Fiction yaoi e morrà! Muhahahahahahahahaha”.

Sui volti di tutti gli invitati era comparsa un’espressione di puro terrore, tutti gli occhi erano spalancati e tutte le labbra tremavano.

“Tu.. come hai…” aveva iniziato a dire il padre, quando il mago lo fermò nuovamente.

“E che diamine, lasciatemi finire la maledizione. Dunque, dove ero rimasto Kabuto?” chiese l’Oscuro, rivolto al suo vile galoppino sbucato da non-so-dove.

“Mio sire, eravate a ‘Muhahahahahahahahaha’”.

“Ah, certo, certo.” si schiarì la voce “Inoltre, nel frattempo, gli capiteranno anche una carrellata di sfighe che manco la digievoluzione combinata di Candy Candy e Georgie (con una spolverata di Uchiha) sarebbe riuscita ad attirare. Bene, ora è tutto! Prego, continuate pure a stupirvi della mia assoluta cattiveria”.

Detto questo si dissolse in una nuvola di fumo grigio (probabilmente causato dalla mancata circolazione a targhe alterne).

Gli arguti genitori di Naruto pensarono a lungo su come avrebbero potuto salvare il pargolo da un tanto triste destino.

“Destino? Qualcuno ha detto destino?”.

No, Neji. Nessuno ha detto destino. Ora, da bravo, torna nella Hyuugacest che sto scrivendo nell’altra finestra di Word aperta.

…bene.

 

Come predetto dal folle-ma-saggio-e-lungimirante Orochimaru, Naruto crebbe in grazia e bellezza, forse anche troppo. I suoi occhi non solo erano enormi, ma erano due polle di cielo fuso che si specchiavano nelle profondità del mare che si specchiava in uno specchio molto riflettente che si specchiava in un vetro lucido e terso che si specchiava in un laghetto di montagna abitato da trote e granchi di fiume –anche se era un lago- che si specchiava nello schermo del mio iPod che si specchiava in un pavimento blu cobalto lucidato con la lucidatrice che si specchiava… avete capito.  

In poche parole i suoi occhi erano molto azzurri.

Le sue gote, rosse e gonfie come due ciliegie mature, lo facevano sembrare perennemente in imbarazzo, donandogli quell’aria di innocente pudore che faceva impazzire molti maniaci settantenni di Ventimiglia; mentre i suoi lucenti e sfavillanti capelli biondi non avevano nulla a che vedere con quelli degli altri comuni mortali: erano gialli come qualcosa di molto giallo e morbidi come qualcosa di molto morbido.

Va beh, in pratica non erano affatto come i capelli a forma di Lisa Simpson che Kishimoto si ostinava a disegnare.

Umph.

Minato Namikaze, padre di questo meraviglioso essere disceso direttamente dall’Empireo –Naruto, non quel contaballe di Kishimoto-, era ormai sparito da anni in circostanze misteriose, ma prima della sua prematura scomparsa aveva deciso di bandire dal regno ogni Fyccyna yaoi, per il bene comune e del suo pargolo.

La Madre, Kushina, si era ahinoi risposata, dando così a Naruto due perfide sorellastre: Inostasia e Sakureffa, che per comodità chiameremo Ino e Sakura.

Fu proprio durante una delle molte angherie a cui le sorellastre lo sottoponevano, che fece la sua conoscenza.

Lui era ombroso come la notte, mentre Naruto solare come il giorno; Lui era serio e compito, mentre Naruto era allegro e svogliato; Lui amava i Beatles, mentre Naruto preferiva i Rolling Stones; Lui guardava X-Factor, mentre Naruto preferiva Amici; Lui sosteneva la KuroFay, mentre Naruto era ancora convinto che Fay fosse etero; Lui era blabla come un erghhh!, mentre Naurto woooop come un pfff.

Poteva sembrare la classica storia (e in effetti lo era, checché dicesse l’introduzione truffaldina), ma la gente è strana: prima si odia e poi si ama. E comunque è sempre meglio un uovo oggi che un lama verde piumato a due teste domani.

Ma che ve lo dico a fare?

Queste cose le sapete già.

Dicevo, fu grazie ad Ino e Sakura che conobbe… Sasuke Uchiha.

*jingle inquietante in sottofondo*

I fatti si svolsero più o meno così:

Ino, ridammi il mio preziosissimo diario di Barbie-Centralinista tempestato di perline!” pigolò Naurto, con la voce da usignolo tipica dei sedicenni.

“Nemmeno per sogno, di certo avrai scritto dove tieni nascosta la mia collezione di Mini Pony dalla criniera lucente!” rispose lei, spavalda. “Così potrò mostrarla a Sasuke-kun!”.

“Ti sbagli Inostasia!” intervenne Sakureffa. “Di certo ha scritto dove sta il mio armadio di Barbie-Barbona, così sarò io ad ammaliare Sasuke-kun”.

“No, io!” ribatté Ino piccata. “E poi lo sanno tutti che Barbie-Barbona appartiene alla collezione del 2008, che vergogna”.

“Ma non dare aria alla bocca: i Mini Pony sono passati di moda almeno dagli anni ’80!”.

Appunto cretina, sono vintage”.

“Allora ti tiro i capelli!”.

“E io decapito Barbie-Sciampista!”.

“E io scrivo su Feisbuc che puzzi!”.

“E io…”

 

Durante questa conversazione altamente matura e costruttiva, il povero, piccolo, bellissimo ed attraente Naruto era stato spinto in un angolino, dove per sport si era messo a fare i cerchietti sul terreno. Nel frattempo il suo preziosissimo diario di Barbie-Centralinista tempestato di perline era volano ai piedi di un misterioso quanto affascinante individuo, che lo raccolse e guardò il nostro eroino inarcando elegantemente un sopracciglio.

Solo uno.

(Io mi alleno da tempo ma non ci sono mai riuscita).

Ora Sasuke Uchiha torreggiava sul fragile ed esile Nacchan con tutta la sua eburnea bellezza.

Vedendolo, Naruto non poté che avere pensieri poco casti su di lui, pensieri che coinvolgevano un tubetto di vaselina e un non meglio precisato oggetto di forma cilindrica, ma questa è un’altra storia.

O forse no.

Dipende, voi continuate a leggere, io non vi assicuro niente.

Comunque Sasuke, che non si sa bene cosa facesse lì in quel momento (probabilmente era soltanto la proiezione virtuale del suo io digitale), prese tra le lunghe ed affilate dita il diario di Barbie-centralinista e lo aprì elegantemente.

Il nostro protagonista continuava a fissarlo estasiato, con un rivoletto di bava che gli colava da un lato della bocca.

 

“Mi chiamo Naruto Uzumaki e ho sedici anni” lesse, scandendo ogni parola con voce profonda e terribilmente sensuale. “Così ti chiami Naruto, uh?”.

L’eroino annuì.

"Ti chiamerò Nacchan. Così. Perché mi va. Anche se è un soprannome stupido”.

“Stupido sarai tu” rispose Naruto, cercando di riprendersi dallo shock.

“Non hai capito: io dicevo del nome”.

“Stupido sarai tu”.

“Parlavo. Del. Nome”.

“Stupido sarai tu”.

“Non sai dire altro?”.

“Stupido sarai tu”.

“Allora sei veramente stupido!”.

 

Il biondino aggrottò le sopracciglia.

Non capiva cosa stesse succedendo, semplicemente l’innato sex-appeal di Sasuke aveva inibito tutte le sue capacità cognitive –che comunque non erano molte- portandolo ad esternare i propri sentimenti in maniera burrascosa.

Infatti la tensione sessuale tra loro era palpabile, sfido chiunque a dire il contrario.

Nacchan fece appello a tutta la sua forza, richiamò il chakra, lo impastò, lo mise in simpatici stampini a forma di stellina ed infine lo cosse in forno a 130°C per circa mezz’ora.

Poi lo disse, esternò ciò che albergava nel suo cuore da almeno cinque lunghissimi minuti.

 

“Invece tu… tu… tu hai le doppie punte!”.

 

Eh già.

Il viso statuario del moro si deformò in una maschera d’ira e sgomento. Il mondo intero si fermò in quell’istante: gli uccellini cinguettanti smisero di cinguettare, le rane pescatrici di pescare, gli orologio di orologiare e il cast di High School Musical –che non aveva ancora levato le tende dai tempi della grigliata in giardino- di fare quello che normalmente fa il cast di High School Musical, ovverosia rubare le coreografie di Amici di Maria de Filippi e adattarle alle musiche di Giorgio Vanni.

Insomma, Sasuke Uchiha era veramente furibondo. Poteva ignorare mille insulti, da “hai i capelli a culo di gallina” a “su italia1 ti chiamano Sasùke! Ha-ah!”, ma quello era un vero e proprio affronto.

“Almeno io non mi vesto di arancione!” sibilò astioso. “E secondo mediaset tu asciugherai gli occhi di Sakùra coi tuoi primi baci, sfigato!”.

Gli occhi di Naruto si inumidirono, riempiendosi di calde lacrime cristalline e luccicanti (?). Poi, il ragazzo dalla diafana bellezza esplose in un grido straziante:

 

“Ma io ti amooooo!”.

 

Sasuke lo fissò esterrefatto. Naruto, notando il suo sguardo stupito, venne assalito da indicibile angoscia e decise di scappare. Non si sa dove, non si sa come, non si sa perché.

Cioè, perché si sa, ma è comunque un motivo cretino.

Corse come il vento (?), andando a nascondersi in un appartato camerino dell’Oviesse di Konoha.

Si accucciò accanto allo specchio, in posizione fetale, e si coprì il volto.

Come aveva potuto dire una cosa simile?

Ecco, aveva rovinato tutto.

Lui e Sasuke erano troppo diversi per vivere insieme felici e contenti. Lui era Felce Azzurra ascendente Mulino Bianco, mentre Sasuke era Bifidus Actiregularis ascendente Feltrinelli: incompatibili per natura, secondo Top Girl.

Ah, che fosse dannato il suo cuore candido e puro!

Come poteva aver creduto anche solo per un secondo ad una possibile relazione con Sasuke?

Era troppo colto, troppo bello, troppo diverso da lui.

(Ovviamente Nacchan era anche incredibilmente modesto, infatti ignorava di essere brillante e splendente come un raggio di sole a mezzogiorno).

Valutò seriamente la possibilità di prendere a testate il muro, così facendo si sarebbe punito per il proprio deprecabile comportamento e il dolore gli avrebbe fatto dimenticare il suo gesto avventato, nonché l’amore per l’affascinante moretto.

Poi un incedere rapido e sicuro attirò la sua attenzione: qualcuno si stavano avvicinando al suo camerino.

Il cuore cominciò a battergli furiosamente, le mani gli tremarono e gli scappò pure un goccio di pipì. La tensione era alle stelle!

Naruto?” chiese una voce roca e sensuale. “Lo so che sei qui”.

Le gote del biondino si colorirono ancora di più, rendendolo simile ad un semaforo, quando Sasuke appoggiò la mano sulla maniglia del camerino e lo aprì lentamente.

L’acuto cigolio dei cardini fece rabbrividire Naruto, ma i profondi, neri, lucidi, penetranti occhi del moro lo riscaldarono immediatamente.

“Sa… sasuke-kun” rantolò intimorito.

Nacchan, devo dirti una cosa” annunciò il bel moretto, chiudendosi la porta alle spalle. “Ho aspettato troppo tempo, ed ora non riesco più a contenere questo sentimento”.

Naruto deglutì rumorosamente, mentre Sasuke continuava a parlare.

“Devi sapere che, anche se non sembra, anche se ho sempre represso la mia emotività… io provo qualcosa per te” fece una pausa ad effetto. “Ti prego mio stupefacente volpacchiotto solare: voglio fare all’ammmore con te!”.

“Ma… ma…”.

“Niente ma, dolce Nacchan. Dimmi solo sì o no”.

“Ma… la vaselina… insomma…”.

“Ti prego, basta inutili parole e arriviamo al dunque” concluse con un sorriso affascinante che fece sciogliere il biondino come una noce di burro in una calda giornata estiva e luminosa come i suoi occhi, i suoi capelli, la sua pelle, i suoi calzini e via dicendo.

Le loro bocche si incontrarono e scambiarono i contatti Messenger, poi le loro lingue cominciarono a danzare “Maracaibo”, candendo in un vortice di desiderio e bruciante passione (?).

Le mani di Sasuke s’impossessarono del corpo di Naruto, tanto bello e perfetto da sembrare colpito nel marmo, e lasciò una bollente scia di baci sul tonico petto del biondino.

Quando ebbero dato sfogo ai loro istinti primordiali, Naruto abbracciò l’altro con la stessa tenacia di una patella che si attacca ad uno scoglio, ma Sasuke s’irrigidì.

“È stato bellissimo, amore mio” mormorò teneramente il biondino stringendosi ulteriormente a lui.

L’altero Sasuke non rispose, cercando invano di sottrarsi alla stretta del ragazzo. Poi, con aria funerea annunciò:

Naruto… io… ti ho solamente preso in giro. La verità è che ti ho soltanto usato per i miei biechi scopi, non voglio rivederti mai più!”.

Il biondino boccheggiò sconvolto. Aveva aperto il suo cuore, e forse qualche altra parte del proprio corpo, a Sasuke, donandogli ciò che aveva di più prezioso… e ora il moretto gli riservava quello squallido trattamento?

Si alzò di scatto, ferito e sconvolto: se  Sasuke-kun non lo voleva, non lo meritava.

Improvvisamente spalancò la porta del camerino e, senza nemmeno preoccuparsi di essere nudo come un verme nudo in un campo di nudisti, cominciò a correre nuovamente, cercando di mettere più distanza possibile tra sé e il moretto.

 

Il giovane e bellissimo Naruto smise di correre soltanto parecchi minuti dopo, giunto in un luogo ameno ed incantato, dove decise di riposarsi.

Si fermò in lacrime sul bordo di un laghetto di montagna abitato da trote e granchi di fiume, lo stesso in cui si riflettevano i suoi occhi qualche decina di righe sopra, e cominciò a piangere rumorosamente, sporgendosi oltre la riva.

Perché?, questo non lo sapremo mai.

In quel dannato istante, la sua triste sorte si compì: mise un piede in fallo e scivolò nell’acqua ghiacciata.

Mentre annaspava per tornare in superficie si ficcò il dito in un occhio, venne punto da una medusa che passava di lì per caso, sviluppò una strana allergia alle alghe, ebbe un principio di commozione cerebrale, decise d’ora in poi sarebbe diventato fan dei Tokio Hotel, venne morso da una trota, pizzicato da un granchio, della sabbia gli finì negli occhi, scoprì di essere stato adottato, gli morì il cane, il gatto, il pesce rosso e il lama bicefalo piumato verde a due teste, gli venne spoilerata la fine di Death Note, la sua ultima fan fiction finì in moderazione e perse pure il treno per tornare a casa.

Tutto nel medesimo istante.

 

Fu una fortuna che in quel momento passasse di lì nientemeno che il marmoreo Sasuke, che poco prima aveva distrutto i sentimenti dell’ingenuo e fiducioso Naruto, frantumandoli come… come… come sfere di cristallo boemo sotto gli indelicati piedi di un grosso elefante. Sì.

Vedendolo galleggiare a corpo morto sul filo dell’acqua, non ci pensò due volte e si tuffò nel laghetto, pronto a salvare Naruto.

Lo trascinò fuori dall’acqua senza nessuno sforzo e con una manovra degna di un bagnino di Baywatch riuscì a rianimarlo.

Nacchan sbatté più volte le leggiadre palpebre, cercando di mettere a fuoco il bellissimo ragazzo che ora lo sovrastava.

Ancora non riusciva a distinguere le forme, ma era certo che si trattasse di un angiol divino dal ciel venuto a miracol mostrare!

Sa-sasuke” sussurrò per la centesima volta in questa storia. “Tu… tu…”.

Shht” lo zittì Sasuke, poggiandogli due dita sulle labbra rosso scarlatto. “Riposati”.

Ma Naruto non lo ascoltò.

“Mi hai salvato… Sasuke, tu mi hai salvato con la possente forza del tuo amore!”.

“Sì mio adorato, non avrei potuto fare altro!”.

“Oh, lo sapevo che il tuo sentimento per me era puro e candido come la neve”.

“Hai ragione, mio cuoricino palpitante” rispose Sasuke. “Prima ti ho mentito: io ti amo con tutto il mio gelido cuore duro come pietra. Tu solo hai saputo intaccare la mia gelida aurea, riscaldandomi dal profondo!”.

“Ma è fantastico… che ne dici di festeggiare leggendo una fan fiction?”.

“Ma certo amore, come desideri… magari qualche struggente storia yaoi!”.

Sìììì!”.

 

 

 

 

 

 

 

 

…non vi siete dimenticati della maledizione, vero? :D

Ve l’avevo detto che Orochimaru era saggio e lungimirante!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

***

 

Mao: “Scusa, ma cosa sono due polle di cielo fuso?”

Mela: “Non lo so! Non farmi queste domande imbarazzanti!”.

 

 

Buon Mini Pony a tutti e ricordate: se siete nati sotto il segno della Mulino Bianco evitate i luoghi chiusi con tetti verdi a pois!

 

Mela

   
 
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