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Autore: Monkey D Akiko    25/10/2016    1 recensioni
Taruto nascondeva un segreto, un segreto che tutti ignoravano ma che sembravano percepire. Quando camminava per i corridoi della scuola i ragazzi si allontanavano, bisbigliavano tra loro e le ragazze addirittura abbassavano lo sguardo intimidite. Tra tutti però solo una persona era capace di stargli vicino, Purin, una ragazzina iperattiva che pretendeva di essere sua amica.
La situazione si complica con l'arrivo di Halloween perchè Purin vuole convincerlo a festeggiare con tutti, ma lui rifiuta categoricamente finendo poi per litigare con l'amica.
Taruto si decise, quella sera avrebbe mostrato a Purin il suo segreto, le avrebbe dimostrato quanto lei fosse importante per lui.
*Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!*
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Purin Fon/Paddy, Taruto Ikisatashi/Tart
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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SEGRETI SVELATI


Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!
Numero Parole: 1531
Prompt/Traccia: A ha un segreto sovrannaturale e decide che invece di confessarlo a B glielo mostrerà.
 

Taruto nascondeva un segreto, un segreto che tutti ignoravano ma che sembravano percepire. Quando camminava per i corridoi della scuola i ragazzi si allontanavano, bisbigliavano tra loro e le ragazze addirittura abbassavano lo sguardo intimidite.
Tante volte si era chiesto il motivo di questo comportamento, lui di strano non aveva mai fatto niente, l’unica cosa che potesse renderlo diverso dagli altri erano i suoi occhi gialli. A quanto pare le sue profonde iridi ambrate bastavano per far tremare tutti. Con il tempo Taruto aveva accettato questa situazione e ne andava orgoglioso.
Tra tutti però solo una persona era capace di stargli vicino, Purin, una ragazzina iperattiva che pretendeva di essere sua amica. Frequentavano la stessa classe e abitavano nello stesso quartiere da quando la bambina vi si era trasferita dalla Cina qualche anno prima, da allora non faceva altro che stargli addosso. Lo seguiva, se lo trascinava ovunque, lo abbracciava e lo chiamava con quello stupido soprannome che lui detestava, Taru-Taru.
Si sorprese di non avercela ancora intorno, di solito al cambio dell’ora gli piombava sempre davanti. La cercò con lo sguardo e la vide intenta a chiacchierare con alcune sue amiche di chissà cosa mentre lui era seduto da solo, le braccia incrociate dietro la testa e i piedi sul banco. Nonostante stesse sempre con lui era riuscita a farsi tantissimi amici, la sua allegria contagiava chiunque. La osservò ancora finché Purin non si girò nella sua direzione e allora distolse velocemente lo sguardo. Sperava non si fosse accorta che la stava fissando.
“Taru-Taru!” gridò Purin comparendogli davanti al banco.
Per poco Taruto non cadde a terra per lo spavento preso.
“Sei impazzita? Ti sembra il modo di salutare?!” le urlò contro.
“Quante storie, sei proprio un bambino!” lo prese in giro la biondina.
“La mocciosa qui sei tu!” ribatté alzandosi in piedi e puntandole il dito contro con fare bambinesco.
“Ti ricordo che io sono più alta, Taru-Taru ahahah” puntualizzò credendosi superiore.
Il moro a quel punto non seppe come ribattere e allora cambiò discorso.
“Che cosa sei venuta a fare qui?”
Purin gli fece un sorriso enorme e si sporse un poco verso l’amico.
“Sabato è Halloween!” esclamò con gli occhi che brillavano dall’emozione.
“E allora?” chiese per niente eccitato.
“È una notte magica dove si può essere chiunque tu voglia e tutti ti regalano dolcetti! – iniziò a spiegare dimenandosi entusiasta – Poco fa mi hanno chiesto di andare a fare dolcetto o scherzetto tutti insieme, verrai anche tu vero?” chiese speranzosa.
Taruto alzò un sopracciglio e sbuffò.
“No, vacci da sola”
“Ma io ho detto che ci andrò solo se verrai anche tu”
“Allora non ci andare” rispose alzando le spalle svogliatamente.
“Ma perché non vuoi venire? Sarà divertente”
Il ragazzo perse la pazienza e le rispose bruscamente.
“Ti ho detto che non ci vengo ed è meglio così perché tanto non mi vogliono!”
Detto questo non aspettò la sua risposta e uscì dalla classe.
“Taru-Taru!” lo chiamò, ma lui non si fermò.
Purin abbassò lo sguardo tristemente, però si riscosse subito dopo. Mancavano tre giorni ad Halloween, lo avrebbe convinto a divertirsi con tutti!
Per due giorni non fece altro che insistere affinché accettasse di partecipare. Le provò tutte: fece dei spettacolini per mostrare quanto divertente fosse Halloween, lo corruppe con dolcetti, lo minacciò con scherzetti e gli confezionò addirittura un costume abbinato al suo!
“Eh dai Taru-Taru! Vedrai che starai benissimo con il costume da …” Purin non riuscì a finire la frase perché il bambino la interruppe.
“Ti ho detto che non voglio venire e non verrò! Smettila di insistere!” le gridò contro.
“Perché non capisci che è bello divertirsi tutti insieme?” tentò ancora.
“Io non mi diverto con nessuno! Non ti sei accorta di come tutti mi guardano e mi stanno lontano? Come puoi pensare che mi vogliano tra loro? Se tu vuoi andare vacci, tanto una come te non può capire cosa provo io!” le disse con rabbia.
Purin abbassò la testa e strinse i pugni.
“Se qui c’è qualcuno che non capisce quello sei tu! Anche io quando sono arrivata in città ero sola, avevo paura che non sarei riuscita a farmi degli amici, ma poi ti ho conosciuto e non ho più avuto paura. Se non provi ad avvicinarti agli altri non troverai mai degli amici!” dichiarò alzando la testa di scatto, convinta delle sue parole.
“Per te è facile, ma per me è diverso!”
“Perché è diverso? Spiegamelo!” gli disse avvicinandosi di più a lui.
Taruto non rispose, strinse i denti e voltò lo sguardo di lato.
Purin indietreggiò, gli occhi le si riempirono di lacrime.
“Perché? Perché non ti fidi di me? Non siamo amici?” la sua voce tremava ed era interrotta dai singhiozzi.
Taruto la guardò, non l’aveva mai vista piangere. Un nodo gli strinse lo stomaco e le parole gli morirono in gola.
Non sentendo alcuna risposta Purin scappò via in lacrime.
“Purin!” la chiamò il ragazzo come risvegliatosi da uno stato di trans, ma la ragazza era già lontana.
Rimase fermo dov’era ripensando a ciò che era appena successo. Aveva ferito la sua unica amica, l’unica che lo aveva accettato per ciò che era, e per cosa? Una stupida festa di Halloween a cui non voleva partecipare per non sentirsi escluso da tutti come al solito. Le parole di Purin gli risuonavano ancora nella testa. A lui non importava avere nuovi amici, gli bastava avere la sua scimmietta, ma ora aveva paura di perderla.
Strinse i pugni e corse via cercando di sfuggire ai suoi pensieri. Arrivato a casa si buttò sul letto e si strinse il cuscino sulla testa. Doveva trovare una soluzione, soffriva per aver fatto piangere l’amica. Alzò lo sguardo e vide il calendario, questa sera era Halloween.
Taruto si decise, quella sera avrebbe mostrato a Purin il suo segreto, le avrebbe dimostrato quanto lei fosse importante per lui.
 
***
 
Purin era chiusa in camera al buio a piangere. In casa non c’era nessuno perché i suoi fratellini erano andati a fare dolcetto o scherzetto accompagnati dalla maestra dell’asilo amica della ragazza. Lei non aveva proprio voglia di festeggiare, aveva litigato con Taruto e ora non sapeva cosa fare. Era confusa, non sapeva se il ragazzo la considerasse un’amica o se per tutto questo tempo non gliene fosse mai importato niente di lei.
All’improvviso una forte folata di vento spalancò la finestra e portò con sé molte foglie secche che contribuirono a creare disordine nella stanza. La ragazza si alzò dal letto per chiudere le ante, ma appena guardò fuori dalla finestra restò senza fiato.
Davanti a lei volava a mezz’aria un ragazzo dalla carnagione pallida, con orecchie lunghe e appuntite e degli strani vestiti. Purin lo guardò dritto negli occhi e riconobbe quelle profonde pozze d’ambra.
“Taru-Taru?” chiese sussurrando.
Il ragazzo non rispose e la sua espressione rimase seria, poi le porse una mano. Purin non esitò ad afferrarla e in un attimo si ritrovò anche lei a volare. Si strinse forte a lui ed egli la riportò a terra.
“Che cosa significa? È questo il tuo segreto?” gli chiese appena appoggiò i piedi al suolo.
“Sì … Purin in realtà io non sono umano, sono quello che potresti definire alieno, anche se la mia gente viveva sulla Terra prima che nascete voi esseri umani, ma questa è una lunga storia …” le spiegò a fatica, aveva paura di essere rifiutato.
“Questo è il tuo vero aspetto?”
Annuì.
“E puoi volare?”
“Sì e posso controllare gli esseri vegetali – le rispose dandole una piccola dimostrazione creando un piantina – hai paura?” le chiese titubante.
La ragazza era senza parole, perciò si limitò a negare con la testa.
“Lo trovo fantastico, tu sei fantastico – riuscì finalmente a dirgli – ma perché non me lo hai detto prima?”
 “Temevo che mi avresti odiato e che ti avrei perso, io non voglio che accada. Purin tu sei importante per me!” le confessò con aria triste e sincera.
Purin gli saltò al collo e lo abbracciò forte mentre le lacrime le scendevano lungo le guance.
“Sono felice di sentirtelo dire, avevo paura che non mi volessi bene! Anche tu sei importante per me Taru-Taru, tantissimo!”
L’alieno la strinse a sua volta per farle sentire che le era vicino e che non l’avrebbe mai lasciata per nulla al mondo. Era felicissimo in quel momento, la sua Purin lo aveva accettato per ciò che era e gli voleva bene come lui ne voleva a lei.
“Ehi Purin, ti va di andare a fare dolcetto o scherzetto con gli altri?” le chiese all’improvviso.
Lei si staccò quel poco che bastava per guardarlo in volto.
“Dici sul serio?” chiese perplessa.
“Beh, tu ci tieni tanto … – iniziò a dire imbarazzato mentre il sorriso della ragazza cresceva a dismisura – e poi mi è venuta voglia di dolci!” terminò un po’ brusco per tentare di nascondere quel suo lato dolce.
“Che bello, che bello, andiamo a fare dolcetto o scherzetto! –iniziò a gridare entusiasta la biondina – Su Taru-Taru vieni con me, andiamo a metterci il costume!”
Detto questo lo prese per mano e lo trascinò fino in camera sua.
Poco dopo per le strade della città una coppia di scimmiette chiedeva dolcetti porta a porta.
 
 NOTE DELL'AUTORE
Salveeee a tutti! <3 Questa è la prima storia che scrivo sull'anime (pietà non ho letto il manga TT.TT ) che ha segnato la mia infanzia e sono emozionata *^* Tra tutti i possibili paring, Purin e Taruto sono i miei preferiti e non potevo non iniziare da loro. Nonostante io conosca i personaggi con i nomi italiani, ho scelto di usare quelli giapponesi principalmente per il soprannome Taru-Taru che trovo adorabile ahahahah.
In futuro tornerò in questo fandom, fino ad allora vi saluto sperando che vi piaccia questa storia! Ringrazio tutti coloro che la leggeranno e la inseriranno tra le referite, seguite e ricordate <3 Un ringraziamento speciale va  Fanwriter.it per aver creato questo contest.
A presto!
Monkey D Akiko <3
   
 
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