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Autore: kioccolat    27/10/2016    1 recensioni
“Rin dai non fare così ho anche chiesto di partire da Londra prima per poterti rivedere il più presto possibile!”
“Potevi restarci a Londra! Odio quel posto e quando mi ci hai portato! Te ne eri finalmente scomparsa! Tu e la tua Londra ed avevo dimenticando tutto! L’umiliazione, la vergogna, perfino la rabbia del tradimento pensa! Perchè ti sei ripresentata?!”
Fortune lo guardò perplessa poi con un dito sotto al mento sorrise maliziosamente.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nitori Aiichirou, Nuovo personaggio, Rin Matsuoka, Seijuro Mikoshiba, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Festival all'Iwatobi

Quest’oggi iniziamo dall’Iwatobi. Dal giardino dell’Iwatobi. Ossia il luogo che era stato scelto per tutti gli stand, ma in precisamente uno, cioè quello allestito dal l club di arte, la situazione era bizzarra.
Infatti all’interno vi erano cinque persone. Ma del sopracitato club ve ne era soltanto una. Mimi. Le altre quattro erano: Haru, Makoto, Nagisa e Rei.
“Vi...vi ringrazio per avermi aiutato ad allestire il tiro al bersaglio...ed anche per avermi aiutato con i premi...”
“Ma figurati Mimi, è stato un piacere. Noi alla fine non siamo riusciti a decidere nulla quindi tanto valeva dare una mano a chi ne aveva bisogno. Ma dove sono tutti i tuoi compagni?”
“Makoto-senpai sei sempre così buono con me...credo siano in giro a divertirsi. Mi hanno abbandonata qua...”
Disse Mimi sconsolata. Nagisa, che era a gambe incrociate sopra la sedia, gonfiò le guancie aggrottando le sopracciglia.
“Uffaaaaaaaaaaaaa, non viene nessuno! mi stò annoiando! voglio andare anche io a divertirmi! Rei-chan, Rei-chan, andiamo dai!!”
“Nagisa-kun! Non tirarmi! Abbiamo dato la nostra parola e-“
“Ma noi siamo giovani dobbiamo divertirci!”
Mimi guardò il biondo e il suo amichetto. Aveva ragione. Anche se l’età di Nagisa e Rei era uguale alla sua non poteva costringerli a restare li, anzi avrebbe preferito se ne fosse andato pure Makoto così da restare sola con Haruka.  Anche se questo voleva dire correre il rischio di restare in silenzio fino a sera...
“Nagisa, Rei...se volete andare, andate pure. Qui con me ho Haru e Makoto-senpai. Non preoccupatevi.”
A queste parole il volto del biondino si illuminò e corse via trascinandosi dietro Rei che urlava cose incomprensibili.
“Povero Rei...”
“Mimi.”
“S-Si! Haru Senpai?!”
 “Le altre scuole. Quando arrivano?”
“Eh? Perchè?”
Makoto sorrise guardando Haru. poi si girò verso Mimi.
“Probabilmente vuole rivedere Rin.
A Mimi caddero le braccia. Lei era così entusiasmata e il suo Senpai pensava al suo amico dell’altra scuola? Che cosa deprimente. Stava per scenderle una lacrima quando vide una mano porgerle un fazzoletto.
“Ci riuscirai. Forse, un giorno...chissà. Non ti arrendere Mimi. Io tifo per te.”
“G-Grazie Makoto-senpai.”
Prese il fazzoletto che Makoto le stava porgendo, tirò su col naso e se lo soffiò. Sarebbe davvero riuscita a conquistare quel ragazzo? Sarebbe riuscita a non arrendersi psicologicamente?
“Dai Haru. Verrà. Ma spera che non nsi porti Fortune. Oppure andrà a finire come sempre...”
“Fortune...?”
Haru storse il naso poi guardò la bionda, serio.
“E’ una ragazza antipatica. Megalomane, esibizionista, eccentrica, irascibile che non mi può vedere non so per quale motivo. E’ la fidanzata di Rin. Una persona spregevole, l’elevamento a potenza della cattiveria e la persecuzione fatta persona. Una megera.”
“Oh che brutta persona Haru-senpai!”
Makoto si grattò la nuca con un dito. Alquanto perplesso dalla descrizione di Haru.
“Per riassumertela in due parole...Era un po’ troppo ossessionata dal nostro amico e quando è riuscita a conquistarlo, per un breve periodo lui si è allontanato un po’. Ma non so perchè fra lei ed Haru c’è sempre stato questo odio smisurato...eppure Rin parlava bene reciprocamente ad entrambi. Dovresti conoscerla Mimi. scommetto ti motiverebbe, pensa che prima di riuscire a stare con Rin gli è andata dietro due mesi.”
“Oh...magari ci penserò.”
 
Intanto all’ingresso dell’Iwatobi, felici, stavano facendo la loro entrata quattro figure. Tre molto felici. Parlavano fra di loro e scherzavano, nemmeno fossero ad un party, una invece aveva l’aria da funerale.
“Oh e così tu sei Fortune-Chaterine Smith, la fidanzata di Rin e cugina di Fortune eh? E’ un vero piacere conoscerti. Io sono Shashin Satsuei. Somigli davvero molto a tuo cugino!”
Disse Shashin spostandosi la ciocca di capelli che gli copriva la parte destra del viso. Ma che puntualmente gli ricadde davanti.
“EX fidanzata!”
Strillò il povero Rin cercando, invano, di farsi sentire dagli altri tre...che lo ignorarono.
“Grazie Shashin, anche per me è un piacere conoscerti! Però per favore chiamatemi Fortune e basta. Le mie amiche fanno così.”
Sorrise Fortune angelica, rispondendo al ragazzo dai capelli neri.
“Si Shashin, pensa che una volta è venuta in piscina d è saltata addosso a Rin-Senpai! tutto il club di nuoto ne è stato geloso. Sono sicuro.”
Fece Nitori a Shashin orgoglioso, nemmeno fosse lui ad esser stato “aggredito”.
“Ai-chi, Shashin. Perchè non andate a prendere da bere? Avrei un po’ sete.”
“Eeeeeeee? Ma non sappiamo nemmeno dove sono le macch-“
“Ci andiamo subito, muoviti Nitori.”
Il nerd con gli occhiali prese Nitori per un braccio ed iniziò a trascinarlo via, in una direzione a caso, contro la sua volontà.
“Quel ragazzo...è davvero intelligente. Non trovi Rin?”
“Fammi capire...Perchè ti saresti  vestita da donna?”
“Per te! Scusa è aperto a tutte le scuole e anche alle persone estranee no? Che ne sanno di che scuola sono? Poi...non dirmi che ti dispiace.”
Fortune aveva indossato dei pantaloncini corti di jeans, converse alte blu dai lacci bianchi ed una canotta larga, blu con cerchietti bianchi. I capelli erano legati in due code basse e gli orecchini due grandi cerchi blu.
Rin sospirò guardandola.
“Non ho detto questo. Ho detto solo che-“
“Ah! allora ti piaccio! Lo sapevo! Vedi che sei ancora innamorato di me Rin? ammettilo!”
“Smettila di interpretare tutto come ti pare! Andiamo a cercare Haru, muoviti.”
E con queste parole, tutto l’entusiasmo appena acceso, diminuì drasticamente. Ma no. Fortune non avrebbe permesso a quel Nanase di rovinarle una giornata con Rin.
“Mai e poi mai!”
“Cosa?”
“Eh? Niente, niente...”
Girarono un po’ per gli stand che si trovavano nel  giardino della scuola, che stava diventando sempre più affollato. Quando finalmente arrivarono in quello del club di arte, Haru e Fortune iniziarono subito a guardarsi in cagnesco, Rin e Makoto sospirarono mentre Mimi li guardò perplessa.
“Haru, Makoto, avete allestito un bello stand. Fatemi fare qualche tiro.”
“Grazie Rin, ma in realtà lo stand è del club d’arte, noi stiamo solamente dando una mano. Ecco prendi il fucile. Buona fortuna.”
Dalla tasca Rin prese qualche moneta e la appoggiò sul tavolo, dopodiché prese il fucile e mirò ai premi che erano disposti su delle mensole.
“....Quello!”
E detto questo premette il grilletto, facendo partire il tappo che andò a finire dritto su una scatolina. Questa cadde a terra. Mimi la raccolse poi guardò Rin con orrore.
“R...Rin-Senpai....non pensavo avessi questi gusti...cioè per carità, non ti giudico èh...però vedi...colpire un peluches fra tutte le cose che c’èrano è un po’...”
A Rin venne un tik all’occhio. e puntò il fucile verso Mimi.
“Ho sbagliato mira, peccato che aveva un colpo solo. Sono sicuro che stavolta non avrei sbagliato.”
“IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIH! Scusa, scusa,scusa,scusa! E’ pur sempre un bel premio! se hai paura la notte puoi abbracciarlo!”
“Stai insinuando che io ho paura di notte?! Bionda ma vuoi inghiottirlo questo fucile?!”
“N-no! scusa! io non...ecco! Tieni il tuo premio! Anzi, vuoi cambiarlo? Ti concedo la possibilità di cambiarlo!”
“Ormai me lo tengo. Muoviti Fortune. Andiamo.”
Prese in malomodo dalle mani di Mimi il peluches a forma di cavalluccio marino e, dopo aver salutato Haru e Makoto si avviò. Fortune si avvicinò un po’ a Mimi.
“Mimi-chan. Se Rin di notte ha paura...basta che lo chiede a me. Ci penso io a fargli compagnia.”
“...E-eh?”
“Muoviti Fortune che non ti aspetto!”
La ragazza dai capelli celesti salutò Mimi e Makoto e, a modo suo, anche Haru ( ossia con uno sguardo omicida) e corse accanto a Rin.
“Mah. Poveretto.”
Disse haru scocciato chiudendo gli occhi. Mimi lo guardò.
“Perchè dici così Haru-senpai?”
“Ha veramente sbagliato mira? Sicuramente voleva regalare il povero cavalluccio a quella megera.”
Makoto guardò Haru alzando un sopracciglio. Poi guardò Mimi.
“Sintetizzando il nostro Haru è geloso. Perchè si sente messo da parte o forse perchè qualcuno ha trovato la fidanzata prima di te?”
Mimi si fece seria, si alzò in piedi, andò verso Haru mettendogli le mani sulle spalle avvicinandoglisi di molto e iniziò a parlare convintissima.
“Haru-senpai! Non avvilirti! troverai l’amore anche tu! sei un bellissimo ragazzo e non hai nulla da invidiare a quell’antipatico di Rin-senpai! Se ti guardi intorno scommetto che c’è la persona adatta a te. E potrebbe esserti più vicina di quanto credi!”
Haru aveva gli occhi spalancati mentre Makoto si era messo una mano sulla bocca per trattenere le risate.
Il moro si fece serio.
“Mimi...”
“S-...si! Haru-senpai?”
“Non sapevo ti preoccupassi così tanto per me...”
E a quella frase Mimi si allontanò andando nel solito angolo a deprimersi. Se Mimi aveva tirato su di morale Haru, Haru aveva tirato giù di morale Mimi.
 
Intanto più in là, Rin e Fortune avevano visitato due stand. Quello di teatro, che aveva cucinato delle crepes, e quello di informatica, che vendeva libri usati. Inutile dire che dei libri se ne erano altamente fregati.
“E’ buonissima la mia! Tu a cosa l’hai presa?”
“Alla nutella. Tu?”
Fortune guardò la propria crepes quasi nascondendola, poi guardò Rin, che la osservava spaesato. Insomma le aveva fatto una semplice domanda, perchè non gli rispondeva?
“Alla marmellata di fragole...vuoi assaggiarla Rin? E’ squisita.”
“Oddio, le fragole! Certam- No.”
“Sicuro? Guarda che lo so che sono le tue preferite. Un morsino piccolo...dai...fai aaaaah.”
Rin degludì. Perchè quella ragazza lo metteva sempre davanti a scelte così difficili? Questo era un peccato di gola. Aveva deciso di staccarsi da lei. Ma ormai che c’èra insieme all’evento tanto valeva assaggiare anche le fragole. Che mai poteva accadere. Sospirò. Fortune sorrise maliziosa.
“Fai aaaaaahn...”
“La assaggiò da solo cretina...”
Prese la crepes della ragazza. Masticò. Inghiottì. Poi, dopo averla ridata a Fortune, la guardò con sguardo omicida.
“F-o-r-t-u-n-eeeeeeeeeeeeee”
“Siiiiiii?”
“Perchè la tua presunta marmellata di fragole era al sapor di nutella?”
“Beh se ti dicevo che era nutella non ci sarebbe stato il bacio indiretto no? Non l’hai trovato emozionante Rin?”
“Se fossi stato un bambino di tredici anni probabilmente si. E poi...smettila di fare queste cose. Non stiamo più insieme.”
Ma la frase del rosso fu completamente ignorata, poiche Fortune era andata avanti per i fatti suoi lasciandolo a parlare da solo...poverino.
“Non lasciarmi a parlare da solo Fortune! Aspettami!”
Le corse dietro raggiungendola.
 “Ah guarda, ci sono Ai-chi e Shashin! Sembra si stiano divertendo!”
In lontananza, Nitori aveva la faccia di chi si stava per mettere a piangere. In mano teneva una moltitudine di fazzoletti bianchi e al suo fianco Shashin sembrava lo stesse consolando. Probabilmente i due avevano giocato alla lotteria...con scarso successo. Rin alzò un sopracciglio guardando Shashin. Quel maledetto familiarizzava anche con Nitori adesso. Poi si rivolse a Fortune.
“Andiamo da loro. Muoviti. Voglio andarmene da quì, troppo rumore, troppa gente...”
“Eh certo, salutiamo Haru e poi dritti alla Samezuka vero? Che ci frega del resto del mondo.“
“Che vuoi dire Fortune!?”
Rise irritato a quelle parole. Stava uscendo la parte che, lui, considerava viziata della ragazza. Una parte che non aveva mai sopportato. Fortune incrociò le braccia
“Voglio dire che sembra pensi solo a due cose! Al nuoto e ad Haru. Insomma. I ragazza alla tua età dovrebbero pensare alle donne Rin, svegliati!”
“Hai avuto la tua occasione fortune, l’hai sprecata...”
“.....Se mi rispondi così sembra che ora l’occasione la sta avendo Nanase.”
Il pupazzo che Rin aveva in mano arrivò in faccia a Fortune. Poi le scivolò fra le mani.
“Non dire idiozie cretina! Sei tu che ti comporti in modo  strano, e se non fosse stato per te e per quella sera-”
“Oh, Rin-senpai! Fortune! Vi abbiamo visti da lontano. Sembravate così presi nel discutere! Di cosa state parlando?”
“Ai-chi...sempre al momento giusto tu eh?”
Rin sospirò guardando Fortune, arrabbiato.
“Lo finiremo questo discorso. Stanne certa. Muoviti Nitori, lasciali perdere questi due.”
Rin si avviò verso l’uscita dell’Iwatobi, sotto lo sguardo perplesso di Nitori e Shashin e rattristato di Fortune.
“Fortune tieni. Te lo regalo!”
“Un...fazzoletto?”
“Si, ne ho vinti tanti. Ci vediamo, vado dal senpai!”
E detto questo se ne andò lasciando Fortune, con in mano il fazzoletto bianco, insieme a Shashin. Quest’ultimo la guardò. Aveva un’aria triste.
“Puoi asciugartici le lacrime stasera no?”
 “Shashin. Devi sapere una cosa.”
“Sarebbe a dire?
 La ragazza strinse il pezzo di stoffa, poi sorrise girandosi verso il “nuovo” amico.
“Io non voglio più piangere.”
   
 
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