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Autore: Eivor17    30/10/2016    2 recensioni
Rumbelle - season 1
Dal testo: "Il suo sguardo si spostò, com'era solito fare, sull'unico spazio vuoto rimasto. Sull'espositore ligneo finemente lavorato era inciso un cuore, che identificava la magia mancante come la più potente esistente al mondo: il Vero Amore.
Le dita esperte di Rumplestiltskin si soffermarono sul cuore, percorrendone il bordo. Già da qualche tempo un'idea che non osava verificare si era fatta strada nella sua mente acuta..."
E se, invece di lasciarla andare da sola, il Signore Oscuro avesse accompagnato Belle quel fatidico giorno in città? Sono autentici i sentimenti di lui o sono soltanto un pretesto per raggiungere il suo scopo? Mentre Belle, come cercherà di fare breccia nella corazza che Rumplestiltskin ha a protezione del cuore?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Enchanted Forest – Castello Oscuro 

Un raggio di sole entrò dalla finestra, illuminando debolmente la stanza con una luce tiepida che preannunciava la primavera ormai alle porte. Il castello, con il tempo, era cambiato: non era più lo stesso dell'inverno precedente, proprio come il suo padrone, che non era più lo stregone gelido e spietato di qualche mese prima. 

Le prime luci dell'alba illuminarono timidamente il volto del Signore Oscuro, profondamente immerso in un sonno agitato. Per qualche attimo le sue labbra imperlate di sudore si tesero nel chiamare un nome. 

Belle. 

Dei leggeri movimenti delle mani e poi la luce che filtrava dalla finestra disturbarono il sonno di Rumplestiltskin. 

L'alba si portò via il resto del sogno, strappandolo alla sua immaginazione. L'uomo si tirò a sedere tra le coperte del suo letto madide di sudore, più confuso che mai. 

L'Oscuro Signore non dovrebbe sognare... cosa mi sta succedendo? 

Ricordava il soggetto del suo incubo, ricordava quella curiosa ragazza che aveva portato nel suo castello, Belle, che gli urlava di lasciarla andare, che nessuno sarebbe mai stato capace di vivere con una bestia come lui, tantomeno di amarlo. 

Amarlo... negli ultimi mesi si era sorpreso a fantasticare, a tessere trame su un futuro con Belle; una vita impossibile per un animo come il suo che non era stato in grado di resistere alle tentazioni dell'oscurità. Nonostante il suo aspetto malvagio, la sua corazza che era stata impenetrabile fino a poco tempo prima, la ragazza sembrava riuscire a scrutare la sua anima come nessun altro aveva mai fatto prima, neppure Milah quando era ancora un semplice uomo. 

Riscuotendosi da quei pensieri, Rumplestiltskin attraversò la stanza per aprire l'armadio di cui aveva coperto lo specchio. Forse la ragazza aveva ragione, dopotutto, forse lo aveva coperto per nascondersi a se stesso. 

Scelse con cura gli abiti che Belle stessa lavava e piegava per lui; increspò le labbra in un sorriso divertito realizzando che, con il suo arrivo, aveva cominciato a curare l'abbigliamento come non faceva da molto tempo. 

Sì scoprì impaziente di rivedere la ragazza, il pensiero ancora rivolto all'incubo che quella notte lo aveva turbato. 

Il rumore dei suoi stivali echeggiava nei corridoi del familiare castello, mentre raggiungeva la sala da pranzo con il cuore in tumulto. 

Spalancò la porta con la sola forza della magia, aspettandosi di assaporare il fragrante aroma della colazione e, più di tutto il resto, Belle. 

Si ritrovò, invece, a fissare la stanza vuota, esattamente come l'aveva lasciata la sera prima quando aveva finito di lavorare all'arcolaio. 

Con la mente che ritornava fastidiosamente all'incubo di quella notte, corse fino alla camera che aveva deciso di destinare alla ragazza quando non poteva più sopportare di vederla scendere nei sotterranei in quel gelido inverno. 

Si fermò a pochi passi dalla porta, facendosi avanti titubante, timoroso di disturbarla. 

La mente gli sfuggì per uno di quei viaggi in cui immaginava la sua vita con Belle, mentre la sua mano chiusa a pugno stava per bussare sulla porta. 

Il rumore del legno contro le sue nocche risuonò nel silenzio delle pareti di pietra del castello; seguirono alcuni secondi in cui non giunse alcuna risposta, così l'uomo abbassò piano la maniglia e diede un'occhiata nella stanza, individuando una figura addormentata sul letto al centro della parete davanti a lui. 

Rumplestiltskin si fece coraggio e, con quanta più delicatezza poteva, si introdusse nella stanza, posizionandosi davanti alla ragazza armoniosamente cullata dalle coperte che nascondevano il suo bellissimo corpo. 

Gli occhi dell'uomo si avventurarono bramosi prima sulle labbra della giovane, leggermente socchiuse; poi sulle palpebre che, lui lo sapeva, nascondevano il blu intenso di quello sguardo che con il tempo aveva imparato ad amare. 

Dalle labbra della ragazza sfuggì un debole lamento, segno che si stava svegliando. 

Aprendosi, le palpebre rivelarono gli occhi azzurri che tradivano sempre i pensieri della giovane; infatti, alla vista dell'uomo chino su di lei, si illuminarono, mentre il suo sorriso si apriva al nome dell'uomo che amava: «Rumpel...» 

Il Signore Oscuro si riscosse da quelle fantasticherie, la figura di Belle che sbiadiva lentamente dalla sua fervida immaginazione. 

Bussò, sapendo già in cuor suo che non avrebbe ricevuto risposta; dopo pochi attimi entrò nella stanza trovandola vuota, il letto disfatto. 

Dunque aveva dormito lì. 

Decise di cercarla in biblioteca, il suo posto preferito in tutto il castello. 

Camminando velocemente, tentando di non perdere la lucidità, percorse metro per metro la distanza che lo separava dalla sua meta. Già a pochi passi dalla porta, sentiva la voce melodiosa di Belle. Gli sfuggì un sorriso: sospettava cosa stesse facendo... 

Entrò deciso nella stanza illuminata dalla calda luce solare; era una delle poche ali del castello in cui la ragazza aveva riversato la sua personalità: le finestre aperte erano state una delle sue prime richieste. 

«Buongiorno, mia cara» si annunciò Rumplestiltskin, riuscendo a nascondere la gioia del suo cuore nel rivederla ancora al castello, ancora con lui. 

«Rumpel!» esclamò lei di rimando, interrompendosi mentre spolverava i libri da lei tanto amati. «Scusatemi, non pensavo foste già sveglio a quest'ora. Preparo subito la colazione.» 

«Non è necessario, posso farlo io stamattina. Puoi finire di pulire qui, appena avrai terminato vieni da me. Ho in mente una cosa... interessante, per oggi.» 

Con un sorriso al pensiero della sorpresa che avrebbe riservato alla ragazza per quel giorno, il Signore Oscuro si chiuse la porta alle spalle e si avviò nuovamente verso la sala da pranzo, cercando di cullarsi nella convinzione che il suo incubo sarebbe rimasto sempre e solo un incubo. 

*** 

Rumplestiltskin osservava con interesse la vetrina in cui conservava le magie più potenti che aveva potuto ottenere fino a quel momento. Il suo sguardo si spostò, com'era solito fare, sull'unico spazio vuoto rimasto. Sull'espositore ligneo finemente lavorato era inciso un cuore, che identificava la magia mancante come la più potente esistente al mondo: il Vero Amore. 

Le dita esperte di Rumplestiltskin si soffermarono sul cuore, percorrendone il bordo. Già da qualche tempo un'idea che non osava verificare si era fatta strada nella sua mente acuta... 

Il corso dei suoi pensieri fu interrotto dai passi leggeri di Belle e dalla sua voce: «Ho finito in biblioteca. Cosa volevate dirmi?» 

«Oh cara, sono lieto che abbia già finito, così avremo più tempo.» 

«Più tempo... per cosa?» 

Proprio come Rumplestiltskin aveva previsto e sperato, sul volto della ragazza era comparso quel barlume di curiosità che precede una sorpresa. 

«Oggi andremo in città. È molto tempo che non esci da queste mura, penso che un po' d'aria ti farà bene.» 

Il Signore Oscuro non fece neanche in tempo a finire la frase che Belle era già a pochi centimetri da lui, indecisa se credere o meno a ciò che le sue orecchie sentivano. 

«In... in città, dite? Voi... voi non siete affatto la bestia che tutti credono che siate!» 

Realizzato che non era affatto uno scherzo, Belle circondò il collo di Rumplestiltskin con le braccia, appoggiando la testa sul suo petto, ascoltando quel cuore battere. Quel cuore che, ormai aveva capito, nascondeva una dolcezza di fondo che né l'oscurità né il dolore potevano sopraffare. 

Dapprima Rumplestiltskin si irrigidì; trovava ancora strano il fatto che Belle non si ritirasse al suo contatto, ma anzi che lo cercasse con sempre più naturalezza. Appena la pelle morbida della ragazza sfiorò il suo petto, però, si rilassò; circondò a sua volta con le braccia la vita della giovane, che sollevò la testa fissando i suoi occhi azzurro cielo in quelli color nocciola dell'uomo davanti a lei. 

Per un attimo sembrò quasi che i due stessero cercando di carpire i desideri più profondi dell'altro, i più nascosti alla superficialità delle persone come Gaston, incapaci di avvertire i sentimenti più profondi. 

Il breve momento passò e lo sguardo di Rumplestiltskin ritornò imperscrutabile come sempre, mentre si scioglieva delicatamente dall'abbraccio della ragazza. 

Un po' imbarazzato nel sentirsi lo sguardo di Belle ancora puntato addosso, disse: «Faremmo meglio ad andare, ho diverse commissioni da fare. Dearie, saresti così gentile da prepararti?» 

Il brusco ritorno al solito tono casuale di lui la riscosse e, arrossendo leggermente, rispose: «Possiamo andare, devo solo prendere...» 

Rumplestiltskin fece apparire due mantelli con un sonoro schiocco delle dita, porgendone uno a Belle. 

«...un mantello, mia cara?» disse con un sorriso, terminando la frase che l'altra aveva lasciato a metà. 

Trattenendo a sua volta un sorriso, la giovane prese il mantello e lo indossò imitando il Signore Oscuro. 

Questi le offrì il braccio; insieme, varcarono la soglia dell'imponente castello. 

 
*** 

Raramente gli abitanti del villaggio vedevano il Signore Oscuro camminare tranquillamente in mezzo a loro; ancora più unico era, però, vederlo sorridere a braccetto con una ragazza. In molti avevano sentito che il mostro aveva rapito la figlia del re in circostanze misteriose, tuttavia vedendoli insieme così apparentemente felici non poterono esimersi dal porsi delle domande. 

Era stata davvero rapita? L'aveva seguito di sua volontà? Era sotto un sortilegio? 

Dal canto loro, né Rumplestiltskin né Belle si curavano delle chiacchere della gente mentre passeggiavano sul selciato che era la strada principale della cittadina, dove ogni giorno mercanti di ogni luogo del regno tentavano di conquistare nuovi clienti. 

Rumplestiltskin osservava divertito la ragazza che, come un fiore dopo una notte particolarmente lunga, si riapriva alla luce del sole; con questa gioia in volto studiava le mercanzie e le mostrava estasiata al Signore Oscuro, mentre molti tra i commercianti erano intimoriti dalle leggende che si narravano sulla sua figura. Incurante di tutto, lui sorrideva e prendeva in giro la ragazza, compiaciuto di averle regalato degli attimi di gioia dopo mesi di prigionia. 

Il sole era già alto nel cielo quando giunsero alla fontana che segnava il punto di incontro delle due strade più importanti della città. 

Belle si inginocchiò sul freddo bordo di pietra, raccogliendo l'acqua e lavandosi il viso, rabbrividendo al piacevole contatto delle sue mani gelate. 

Intanto, Rumplestiltskin la studiava come avrebbe fatto con una magia particolarmente ammaliante e complessa; il suo cuore batteva forte ad ogni gesto dell'unica donna che gli avesse dato una seconda possibilità di amare. 

La ragazza gli si avvicinò, splendente come sarebbe stata la più pura luce solare, prendendogli le mani tra le sue: «Ho... ho molta fame, mi dispiace che abbiate perso del tempo accompagnandomi al mercato. Possiamo svolgere le vostre commissioni...» 

«No, no, facciamo così... Resteremo a mangiare in una locanda qui in paese, più tardi ci occuperemo del resto, va bene? Non mi ero accorto che fosse già così tardi, è ora di pranzo, hai ragione.» 

Rumplestiltskin la guidò in una strada secondaria, fino a una porta in legno consunto. La aprì senza tante cerimonie, rivelando un ambiente piccolo ma ospitale, con diversi tavoli ai quali gli avventori mangiavano o parlavano. 

Al suo ingresso, il brusio tacque di colpo, mentre molti si scambiavano occhiate preoccupate. Rumplestiltskin tenne aperta la porta per Belle; una volta entrata, le chiacchere ripresero nuovamente, ora più pettegole che mai, poiché l'Oscuro Signore non aveva mai mostrato interesse alcuno per una donna. 

Belle e Rumplestiltskin si avvicinarono all'oste, che indicò loro un tavolo piuttosto appartato dall'altra parte del locale. 

«Vieni, cara, quello sarà perfetto.» la invitò Rumplestiltskin, aiutandola a sedersi e avvicinandole la sedia al tavolo. 

Quando anche lui si fu seduto, Belle gli sorrise e lo stuzzicò: «Non vi facevo così cavalleresco...» 

Con un mezzo sorrisetto, le rispose: «Tu tiri fuori il meglio di me, in tutto questo tempo non ho dimenticato come si tratta una donna bella come voi...» 

Come se si fosse appena reso conto dell'importanza di ciò che aveva detto, si affrettò a versare l'acqua nel suo bicchiere e in quello di Belle, dissimulando l'imbarazzo bevendo lunghi sorsi. 

La giovane gli prese la mano, cercando di trasmettergli un po' di tranquillità. Sapeva che per lui era un'esperienza molto diversa dal solito. Uscire con una ragazza? Parlare dei propri sentimenti? No, pensò sorridendo tra sé, non lo farà sicuramente da un sacco di tempo... 

«Perché stai sorridendo, cara?» indagò Rumplestiltskin, ormai di un'evidente sfumatura grigiastra ben più accesa del normale. 

«Oh, nulla... Sapete, siete davvero molto dolce, anche se apertamente non lo ammettereste mai.» lo punzecchiò lei, divertita dalla piega che stava prendendo la conversazione. 

Due piatti fumanti portati dall'oste risparmiarono a Rumplestiltskin l'incombenza di rispondere. Per un po' non si sentì altro che il grattare delle posate sui piatti e il brusio della locanda. 

Terminato il pasto, Rumplestiltskin gettò delle monete sul tavolo, probabilmente ben più di quanto l'oste si aspettasse di ricevere. 

Una volta usciti, i due impiegarono il resto del pomeriggio a dedicarsi alle compere; una apprezzando la libertà seppur momentanea che le era stata concessa, l'altro riflettendo che, sebbene essere amato sia gratificante, non è nulla in confronto ad amare. Amare fa sentire vivi, regala ogni giorno un motivo in più per sorridere; Belle, si disse Rumplestiltskin, era la sua possibilità di amare e, insieme, essere amato. 

Dopo qualche ora nubi temporalesche presero a minacciare i commercianti e le loro bancarelle, così molti decisero di ritirarsi in casa e proteggersi dalla pioggia imminente. 

«Sarà meglio che torniamo al castello, si sta facendo buio. Che ne dici, mia cara?» chiese, titubante, Rumplestiltskin. 

«Avete ragione, meglio tornare.» rispose lei sinceramente, mentre le prime gocce di pioggia cominciavano già a cader loro addosso. 

Durante il tragitto verso il castello, i due furono colti da un acquazzone in piena regola, così che al loro rientro i vestiti erano completamente zuppi. 

Si fermarono nell'atrio dell'enorme castello, con il respiro affannoso per la salita scivolosa dell'ultimo tratto di strada. Senza neanche rendersene conto, si tenevano per mano. Appena lo sguardo di Rumplestiltskin si posò sulle loro dita intrecciate, Belle lo lasciò andare. 

I loro sguardi si incontrarono di nuovo. 

«Sapete, è stata davvero una bella giornata.» azzardò lei, non riuscendo a capire quali pensieri si celassero dietro lo sguardo apparentemente impassibile di lui. 

Sorprendendola, il Signore Oscuro le si avvicinò e le accarezzò dolcemente una guancia. 

«Stai tremando, Belle...» 

Sorrise timidamente al suono del suo nome sulle labbra di lui, mentre avvicinava il volto a quello dell'uomo che tanto amava. 

Contemporaneamente, l'altro si protese in avanti, spinto da un sentimento che aveva tentato di nascondere persino a se stesso fin da quando l'aveva sentito nascere nel suo cuore. 

Le loro labbra si incontrarono a metà strada in un bacio prima timoroso, poi sempre più audace via via che prendevano consapevolezza del legame che li univa. 

Rumplestiltskin cinse la vita di lei con un braccio, tirandola a sé, mentre con l'altro le accarezzava la pelle morbida del collo. 

Belle, invece, gli cingeva le spalle con le braccia, mentre con le mani giocherellava con i suoi capelli ancora fradici per la pioggia. 

Dopo qualche attimo i due si separarono, continuando però a tenersi per mano. 

Guardandolo, Belle sorrise contenta, dicendo: «Dovremmo cambiarci, i vestiti devono asciugare...» 

Rumplestiltskin le si avvicinò, posandole un leggero bacio sulla fronte. «Accendi pure il camino nella mia stanza. Torno fra un attimo.» 

Detto questo, si avviò verso la sala da pranzo con l'espressione trionfante di chi sa di aver ragione, ansioso di constatare i risultati delle sue congetture. 

Recuperò una delle provette che usava per i suoi esperimenti e si piazzò davanti alla vetrina che conteneva le sue magie più potenti. 

Infilò una mano tra i lembi del mantello e ne estrasse un capello, uno degli oggetti più preziosi che avesse acquisito quel giorno, e lo lasciò cadere nella fiala. 

Poi si portò una mano alla testa e si strappò un capello, osservandolo prima di lasciarlo andare nella provetta insieme all'altro. 

Per qualche secondo non accadde nulla; poi, un sottile filo di luce unì i due capelli, arrivando a farli risplendere entrambi: uno di luce rosata, l'altro di luce dorata. 

Il Signore Oscuro ghignò mentre tappava la fiala e la infilava nell'unico posto rimasto vuoto nella sua collezione. 

Con un suo capello e uno di Belle, aveva imbottigliato la magia più potente esistente al mondo. 

La magia del Vero Amore.




 

Allora, salve a tutti! XD ho rivisto da poco l'episodio "Skin Deep" e, rimuginandoci un po' su, mi è sembrato carino descrivere una giornata "diversa" dalla routine sia per Belle che per Rumpel, soprattutto adesso che con la season 6 ho bisogno di fluff tra loro come l'aria che respiro XD 

A parte gli scherzi, ringrazio tutti coloro che sono arrivati a leggere fin qui e che lasceranno una recensione che, negativa o positiva che sia, sarà sempre ben accetta! 

Spero di non aver sconfinato nell'OOC specialmente per quanto riguarda Rumplestiltskin, se l'ho fatto chiedo perdono, ma nella mia mente l'ho sempre idealizzato un po' come un "cavaliere" per Belle! 

Di nuovo grazie a tutti e... bye bye! ;)
   
 
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