Piedi&Mani
Nota: Da collocarsi prima del buio periodo senza tanti “Kurotan!
Kurochan! Kuropu!” [ Quindi prima di Acid Tokyo]
Commenti: Prima fic compiuta in questo splendido fandom. Naturalmente mi
cimento in una KuroFay, perché non si può non adorarli e prostrarsi ai loro
piedi dopo averli visti insieme.. °ç°
Raccolta di due piccole e
tranquille shottine prima e dopo periodo buio.
.:Piedi:.
La
serata trascorreva tranquillamente, dopo la movimentata giornata che avevano passato
ad inseguire grossi polli per una certa Calli, che voleva tanto cavalcarli.
Appena
sentita la richiesta c’erano state diverse reazioni.
Il
moccioso era rimasto a rimuginare per un pò su impensabili concetti, e alla
fine aveva deciso di accettare, troppo curioso di conoscere l’origine di quegli
strani pennuti giganti.
La
principessa, nemmeno a dirlo, aveva subito deciso di aiutare la povera donzella
bisognosa d’aiuto.
La
polpetta stava già inseguendo il pollo.
E
il mago da strapazzo aveva guardato con una faccia da tonto la creatura ormai
lontana, e poi aveva esclamato: “Anch’io voglio cavalcarne uno!”
Kurogane
era rimasto in silenzio ad osservarli fino a quando il mago non aveva tentato
di trascinarlo lungo l’ampia via, pregandolo di catturare il pennuto.
Ma
perché tutto doveva capitare proprio a lui?
Alla
fine aveva dovuto acciuffare quel pennuto tutto da solo, ostacolato anche da
tre strane ragazze anch’esse proclamate aiutanti della ragazza di nome Calli.
Aveva
dovuto combattere contro di loro, non sapendo neanche bene la ragione (quella
che sembrava il capo diceva che lui sembrava troppo pericoloso), aiutato dal
ragazzo e dal mago e le aveva abbattute senza difficoltà.
Alla
fine del combattimento le ragazze erano crollate sfinite e dai vestiti della
ragazza-capo era fuoriuscito uno strano oggetto a forma di mezza sfera, da dove
scaturì subito un raggio di luce ben conosciuto.
“
La sfera di Tidus! ” esclamò la bionda delle tre.
Una
piuma di Sakura venne fuori dal congegno e Shaoran la prese alla svelta,
andando poi vicino alla sua principessa.
Hitsuzen,
avrebbe detto una certa strega.
Se
non avesse dovuto rincorrere il pollo, non si sarebbero imbattuti nel trio e
non avrebbero trovato la piuma di Sakura; e lui non sarebbe sul letto della sua
stanza a farsi bendare da Fay le piccole ferite che quella dannata biondina gli
aveva provocato con quelle strane daghe*.
-
Kurochu non mi sta ascoltando. – constatò Fay ad un tratto.
Il
ninja si girò e azzardò una risposta logica: - Stavi parlando… del pollo, no?
Fay
si sorpresa per la vasta fortuna che aveva il ninja ad azzeccare gli argomenti
e sorrise col suo solito sorriso felice.
-
Allora Kuropuu mi vuole bene! Mi ascolta anche quando parlo dei Chocobo**! –
urlò spensierato cercando di aggrapparsi al suo collo, ma fermato dalla mano
del moro sulla sua faccia.
-
Finisci il tuo lavoro e va a nanna, che hai giocato troppo oggi. – concluse
Kurogane noncurante dei lamenti del mago contro la sua mano.
-
Kurotan mi tratta come un bambino!! – esclamò piagnucolante, per poi scostare
la mano di Kurogane dalla sua faccia, e continuare, con tono calmo – Ma si
dimentica che io sono la mamma, e quindi ho più potere decisionario del papà.
-
Eh?
-
Io ho procreato i nostri figlioletti, quindi sono più importante del papà! – continuò
spiegando il biondo (matto).
-
Non ti avevo detto di smetterla con questa storia della famiglia? – lo guardò
in cagnesco l’altro.
-
Ma ha cominciato Kuropun! Comunque adesso continuiamo a fasciare il suo
pancino, che è tutto pieno di graffi. – e senza dire altro Fay si rimise a
fasciare la pelle del ventre muscoloso del guerriero.
-
Sposta un pò l’obi***. – disse dopo poco, non riuscendo a fasciare l’ultimo
taglio - Mi chiedo come tu riesca ad indossare cose così strane. – commentò a
bassa voce continuando il suo lavoro.
-
È molto più comodo dei soliti vestiti, e poi è il tradizionale vestito di
Nihon…
-
Ecco fatto!! – esclamò ilare l’altro senza neanche lasciarlo finire di parlare,
e cominciò a guardarlo in viso con insistenza, con i solito sorriso sornione
stampato in faccia, ma più allegro del solito.
Kurogane
ebbe l’accortezza di guardare in giù e - orrore degli orrori – un fiocco
dall’orribile forma fioccosa e aggraziata, formato dalle bende, si estendeva
sul suo ventre.
-
CHE DIAVOLO HAI FATTO?!? – strepitò il ninja, sciogliendo il fiocco, mentre Fay
si portava all’estremità del letto, ridendo delicatamente.
-
Un innocuo fiocchettino… - disse continuando a ridere.
Kurogane
incrociò braccia e gambe, e si mise a fissarlo col suo solito broncio scocciato;
Fay, d’altro canto, aveva anche lui le gambe incrociate, ma si dondolava
pigramente avanti e indietro con il busto.
Il
ninja stava per dirgli di andare a dormire, quando quello se ne uscì con
un’altra delle sue solite fesserie.
-
Ho letto che in Giappone le donne hanno piedi molto piccoli, mentre gli uomini
molto lunghi.
-
Che?? – domandò con gli occhi sgranati il moro.
Fay
si avvicinò a lui e gli prese un piede, per farlo combaciare col suo.
-
Guarda! – urlò meravigliato – Sono più lunghi i miei piedi!! Seguendo la logica
giapponese… io sarei molto più virile di Kurotan! – si gongolò prendendo in
mano il piede del moro, il quale era piuttosto incurante dei soliti squilibri
mentali del biondo.
Poi,
il pollice della mano di Fay passò distrattamente sulla pianta centrale del
piede e a quello, Kurogane fece scattare il piede, ritraendolo verso di sé, e
guardando sconcertato il mago, che lo fissava altrettanto allibito.
-
Kurotan… soffre di solletico? – chiese perplesso Fay.
-
Solleti-cosa? – domandò l’altro ancora più confuso. Non era stato lui a muovere
il piede, era stato uno scatto involontario! Aveva sentito una scossa salirgli
su per la gamba e un vago fastidio.
Il
mago intanto stava sventolando le mani sopra di lui, gongolandosi della
scoperta, e sorridendo con il suo solito sorriso.
-
La vuoi smettere di fare l’idiota e mi vuoi spiegare cos’è questo solletico? È
qualcosa che c’entra con la maledizione di Tomoyo-Hime? – chiese irritato.
Fay
riprese in mano il piede del ninja, in una morsa ferrea e con l’altro passò
delicatamente l’indice sulla pianta sensibile.
Ancora
una scossa elettrica e l’istinto di ritrarre la gamba, ma la presa di Fay
glielo aveva impedito. Cominciava a ricordare qualcosa di simile nel suo paese…
quand’era piccolo suo padre spesso gli infilava un dito fra le costole, oppure
dietro il collo scoperto, o ancora sulla pancia, quando non poteva ancora
ribellarsi.
Fay
sembrava al settimo cielo e domandò: - Chissà se Kurorin soffre il solletico
anche al pancino! – prima di lanciarsi letteralmente su Kurogane e affondare le
mani nei suoi fianchi.
Altre
scosse elettriche, e ora tanto, tanto fastidio. Si divincolò, strattonò il mago
da tutte le parti, cercò di picchiarlo e di divincolarsi ancora, ma il mago era
più agile di lui, e anche in posizione vantaggiosa, visto che aveva appena
bloccato Kurogane sotto di lui.
E
continuava a ridere.
E
Kurogane voleva davvero strozzarlo con le sue mani.
All’improvviso
si fermò e poggiò gli avambracci vicino alla testa del moro, in modo da essere
praticamente parallelo al suo volto.
Aveva
un’aria vagamente maliziosa, ma con ancora una nota divertita del gioco appena
finito, e pacatamente gli annunciò: - Non dirò a nessuno del tuo punto debole,
parola di mago.
Alzò
vagamente le guance in un sorriso, troppo preso dal guardare negli occhi
infiammati del rosso, che lo ricambiava, già ripresosi dalla valanga di
solletico, e fissava il cielo davanti a lui.
Quello
stesso azzurro che colorava il cielo delle giornate primaverili di Nihon,
l’azzurro con cui sua madre adorava vestirsi, il colore della prima spada che
gli aveva regalato suo padre…
Tutta
la sua vita era cosparsa di azzurro. E adesso c’era l’azzurro degli occhi del
mago.
Forse,
brutto a dirlo, aveva un altro punto debole.
Alzò
pacatamente il viso, fino a incontrare le labbra socchiuse del mago, che
rispose subito a quello che si poteva chiamare bacio.
Appena
staccati, Kurogane chiarì minaccioso: - Fai segreto anche di questo, sennò ti
ammazzo.
Fay
annuì gioiosamente e si calò ancora sopra di lui.
Asterischi:_:
Daghe*: sono spade
abbastanza corte;
Chocobo**: sono grossi
pennuti gialli presenti in quasi tutti i Final Fantasy © Square Enix. Il mondo
dove sono finiti disgraziatamente i nostri eroi è quello di FF X-2. (Le tre
tipe sono Rikku, Yuna e Paine, le protagoniste)
Obi***: fascia di tessuto
decorato, alta, rigida, che si annoda in vita sopra il kimono o lo yukata.
È venuta fuori uno schifo
devo dire… le mie capacità di scrittura si sono veramente ridotte… devo deprimermi!
è_é Quando sono depressa scrivo meglio!! >_<
La storia si era delineata
nella mia mente fugacemente ma perfetta, non vedevo l’ora di scriverla, ma
facendolo l’ho rovinata..
Beh, fatemi sapere che ne
pensate, al prossimo capitolo: Mani!
SЄrЭ