And
it's hard, the days just seem so dark
The moon, and the stars, are nothing without you
Your touch, your skin, where do I begin?
No words can explain, the way I'm missing you
The night, this emptiness, this hole that I'm inside
Erano giorni
ormai che Newt tornava a casa ubriaco e Thomas non sapeva più a che pensare.
Aveva provato in tutti modi a farlo ragionare e, magari, confessare cosa gli
prendesse in quel periodo. Eppure fu tutto inutile. Ogni volta il biondino lo
fissava spaurito con quei occhi marroni arrossati e boccheggiava. Si, lo faceva
e questo era come un luccichio di speranza per l’altro. Dall’altra parte Newt
voleva davvero dirglielo, ma c’era qualcosa in lui che lo bloccava. Così, si
terminava con quest’ultimo che si richiudeva a guscio e, accarezzandosi i
capelli biondi, pronunciava solo delle scuse insignificanti tra le lacrime. E il
povero Thomas, ogni volta, si sentiva un mostro per obbligarlo così
duramente, ma nel suo cuore era cosciente
delle sue buone intenzioni. Come il biondo d’altronde. All’ennesima
serata, il castano era esploso. Non era
più in grado di osservare il suo migliore amico distruggersi la vita e non
reagire. Anche questo sfogo fu inutile.
Era giorni ormai che anche Thomas aveva
iniziato a bere, ripetutamente. Newt l’aveva abbandonato. L’aveva lasciato solo
in quella grande casa silenziosa, che avevano costruito insieme una volta che
tutta la faccenda con la C.A.T.T.I.V.O. era conclusa. Era un simbolo di nuovo
inizio. Tuttavia, Newt se n’era andato per sempre e aveva portato con sé l’ultimo
pezzo di felicità del ragazzo, l’unica forza che aveva.
Erano giorni ormai che Il castano passava le
giornate seduto accanto al caldo focolare senza proferire parola. Indossava
sulle spalle la sua coperta, che emanava il suo dolce profumo.
Era li con lo sguardo fisso e con una
bottiglia di whisky di fianco a lui. Ora finalmente lo capiva.
Erano giorni che Thomas non conversava o
vedeva i suoi amici, ovvero gli altri sopravvissuti: Minho, Frypan o,
addirittura, Aris. Neanche con Brenda relazionava più. Ed era una cosa
abbastanza strana dato che tra i due c’era un forte legame. E, dal loro canto, avevano
compreso che non c’erano più modi per liberare il loro amico dall’angoscia interiore, causata dalla morte
di Newt.
Già. Newt era morto da giorni ormai e Thomas
lo stava per raggiungere. Quest’ultimo non aveva più motivazioni per vivere;
per scovare ogni mattina delle ragioni per affrontare in serenità la sua
giornata. Probabilmente non le aveva neanche cercate, ma era sicuro che nessuna
di essa era paragonabile al sorriso del suo amico defunto. Era sempre stato
innamorato di quel sorriso. Forse era l’unica cosa che l’aveva spinto a
proseguire nelle diverse imprese. Era come immagine fissa nella sua mente.
Tuttavia ora era diverso. Neanche l’immagine del sorriso splendido di Newt
avrebbe fatto smettere Thomas si scolarsi quella bottiglia di alcolico, la
quale veniva poi frantumata contro il focolare, accrescendo la fiamma. Subito
gli venne in mente la sua prima sera nel Labirinto. Il falò in suo onore. Il
primo giorno il cui aveva incontrato Newt e aveva incominciato ad amarlo. Purtroppo non era mai riuscito a confessarlo
poiché non ne riteneva utile: era e sarebbe stato sempre al suo fianco. Ma non
era vero.
Erano giorni e notti che Thomas non prendeva sonno
visto che si immaginava solo il viso sofferente e supplicante del biondino. Sognava
solo la notte in cui l’aveva ucciso: lo sguardo di Newt, il quale lo implorava
di premere il grilletto poiché non riusciva più a sopportare quei momenti di
rabbia, pazzia in cui aveva addirittura provocato un graffio enorme sul petto
di Thomas, al quale non interessava nulla, era un’immagine fissa nella mente
del castano. E niente e nessuno era in grado di levargliela.
Insomma
erano
passati giorni in cui Thomas si ubriacava senza sosta con la speranza
di dimenticare ogni
cosa. Ma, puntualmente, sempre più immagini, ricordi, emozioni,
riaffioravano e non lo facevano respirare. Pensava di impazzire
completamente poiché ogni cosa assomigliasse a lui e,
addirittura, riusciva a udire la sua voce. Quell'adorabile accento
inglese era una dolce sinfonia per le sue orecchie, ma un terribile
colpo per il suo cuore quando realizzava la sua inesistenza.
Così si ritornava, inutilmente, al whiskey, gin, qualunque
alcoolico che poteva fermare quel dolore.
Erano passati
quasi cento giorni quando Thomas aveva trovato finalmente la sua pace interiore
e riuscì a bearsi nuovamente del tocco, della presenza, del sorriso dell’unica
persona che aveva mai amato.
Ciao a tutti :)
Volevo presentarvi la mia piccola OS su Newtmas :D
La storia è ambientata qualche giorno dopo della liberazione dei radurai. E, anche se lo so che Newt muore prima, ho voluto concedergli qualche mese in più :") Ho aggiunto anche il falò, cosa che è presente nel film e non nel libro.
Comunque, è la mia prima OS su di loro, e questa categoria in generale. Spero tanto che vi sia piaciuta! :3
Fatemi sapere cosa ne pensate :) a presto,
_browns eyes_ :) x